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Autore: TheCometGirl    22/01/2014    2 recensioni
What happens in Vegas stays in Vegas.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tim e il resto della gang portarono Diana in un capannone abbandonato. Era illuminato da una sola lampadina a neon e le pareti erano piene di muffa. L'aria umida rendeva faticoso il respiro. 
Buttarono Diana in un angolo gelido e sporco. 
Con la vista offuscata dalle lacrime, lei li osservava mentre svuotavano la sua borsa. Un tizio alto e asciutto si scaraventò sul suo portafogli come una iena. Tim lo fulminò con lo sguardo e si prese il bottino. Trovò dentro qualche banconota e una carta di credito. Prese i soldi e se li infilò in tasca meticolosamente. Ma non erano i soldi quello che cercava. Diana sapeva che non l'aveva rapita per qualche pound. Il suo obiettivo tacito le era ben chiaro. 
Il pavimento gelido le diede i brividi. Si portò la mano alla bocca per nascondere le labbra tremanti. 

- Chad, non vedi che la signorina ha freddo? Dalle la tua giacca! -ordinò Tim.

Il ragazzo fermo con la pistola puntata verso di lei si tolse la giacca e la sistemò sopra le sue spalle. Diana si dimenò per buttarla via. Tim sogghignò.

- Potrai morire congelata fra qualche istante, ma prima ho bisogno di un tuo piccolo favore. -disse scandendo bene le parole.

Si avvicinò a Diana a passo lento e si inchinò per vederla meglio. La barba incolta e i cespugli come sopracciglia rendevano il suo volto scimmiesco. Prese la pistola da Chad e la strofinò sul viso della ragazza. Incurvò le labbra in un ghigno rivelando i denti sporchi. Diana sussultò disgustata.
Il ragazzo alto prese dalla borsa il cellulare e lo consegnò a Tim.

- Chiama il cane e digli di venire qui o troverà il tuo bel visino staccato dal collo.

Non smetteva di sorridere.

- Sei crudele. -rispose lei con la voce alterata dalla paura.

- Pupa, -si fece cupo- il mondo è crudele e bisogna adeguarsi. È cosí che girano le cose fuori dalla tua cameretta rosa. Non esistono gli unicorni.

Presa da uno scatto di rabbia Diana gli sputò in faccia. Si pentí subito dopo quando vide il suo sguardo minaccioso. Tim le tirò con forza i capelli piegandola indietro. Poi, rabbioso come una cane, la schiaffeggiò. Una volta e poi ancora. Solo quando Diana si coprí il viso livido, il grassone si alzò. 

- Chiamalo. -sibilò.

Chiamare Zayn significava portarlo al patibolo per salvare se stessa. Non poteva essere cosí egoista, non con lui.

- Chiamalo! -urlò più forte e la sua voce rimbombò.

Diana non aveva scelta. Annuí con il capo, come se avesse perso l'uso della parola. Prese il cellulare, ma le mani le tremavano troppo e cadde. 
Tim infastidito fece un segno a Chad, il quale lo raccolse e cercò il numero di Zayn. Diana pregava in cuor suo che Zayn non rispondesse, ma, il telefonò squillò e lui disse:

- Pronto? Diana?

Al suono della sua voce tutto il dolore e la paura esplosero rigandole il viso di pesanti lacrime. Tentò di parlare, ma aveva la gola secca.

- Diana, ci sei? Stai piangendo?

- Zayn... -singhiozzò- Ho paura...

Tim seccato prese il telefono e parlò.

- Zen, hai capito chi sono?

- Tim?!

- Bravo! Sono io. Ascoltami bene, cane. Abbiamo qui la tua fidanzatina, complimenti è proprio un bel pasticcino. Peccato che abbia qualche problema di salivazione.

- Pezzo di merda! Non osare toccarla o ti spezzo ogni fottuto osso che hai sotto quel lardo!

- Calmo, calmino. Non è con lei che voglio chiudere i conti. Fai quello che ti dico e non le succederà niente. C'è un'auto fuori casa tua, sali sopra e i miei ragazzi ti portaranno da me. Bada a non avvisare nessuno o le cavo gli occhi!

- B******! Figlio di ******!

Tim riattaccò e si mise a ridere. 

L'attesa di Zayn pareva interminabile e l'angoscia divenina sempre più insopportabile. Tim camminava avanti e indietro aspettando la sua preda mentre la pistola di Chad non si scostava dai capelli di Diana.
Dopo un quarto d'ora una macchina parcheggiò fuori dall'edificio e tre uomini entrarono scortando Zayn. Zayn guardò Tim e poi Diana. Il suo volto cambiò espressione. 
Tim lo accolse a braccia aperte e diede inizio ai giochi. 

- Ti piace tanto fare l'eroe, eh? Prova a salvarla adesso.

Zayn rimase impassibile. 

- Certo che sei proprio un ipocrita! L'eroe dal passato oscuro. Sei nella stessa merda come noi e hai il coraggio di insultarci? -continuò Tim.

Zayn serrò i pugni e tentò invano di svincolarsi dalla presa.

- La biondina lo sa? Eh, Zen? -poi si rivolse a Diana- Il tuo bel Aladino non è altro che un ladrone. Un ladro di donne. Oh, come? Non lo sapevi?

Diana fissava Tim fredda come una pietra.

- No, Zen. Non si fa. Avresti dovuto dirlo alla pupa cosa facevi a Bradford. Ascolta, pupa: trafficare donne non è una cosa terribile alla fine dei conti. Adesso facciamo una cosa. Io gli do una bella punizione che si ricorderà a vita e poi tu lo perdoni, ok pupa?

Diana spostò lo sguardo verso Zayn incapace di credere alle parole di Tim. Lui guardava a terra.

- Ora, basta con queste inutili ciance. Facciamo quello che dobbiamo fare e chiudiamo qui il discorso.

Diana gemette quando passarono una spranga di ferro a Tim. La alzò in aria e senza alcun risentimento iniziò a colpire il corpo di Zayn che gemette e si ripiegò. Lo colpí alle gambe e poi sulle braccia. Zayn cadde sfinito e allora partirono i calci. Diana si coprí gli occhi per non assistere a quella violenza atroce. Sentiva la forza dei colpi di Tim e poi le grida di dolore di Zayn. Sopportava senza dire una parola, non implorava perdono o aiuto. Per la prima volta nella sua vita Diana capí cosa significa essere impotenti, vedere qualcuno che si ama soffrire e non poter far niente. Diana urlò a Tim di smetterla, ma le sue parole non avevano alcun effetto. Maledisse le sue gambe che non le permettevano di alzarsi e difendere Zayn. 
Come una bambina, si tappò le orecchie e serrò le palpebre pregando con tutta se stessa che quell'incubo finisse presto.
  
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