Il capitano Rivareno si poteva definire pienamente soddisfatto. Era un tipo che non si faceva troppi scrupoli, se il fine ultimo era quello di guadagnare. Probabilmente, se avesse venduto al mercato nero il legno pregiato di quella foresta sarebbe diventato l’uomo più ricco di tutti i mari. O, perlomeno, uno tra i più ricchi.
-Che ci fate voi qui?-
Un urlo secco, perentorio, squarciò l’aria.
Rivareno si voltò verso il limitare del bosco e rimase leggermente sorpreso di trovarsi davanti agli occhi niente di meno che una ragazza.
Uno dei suoi rise sprezzante –Hey capitano, l’hai sentita?-
Annuì in silenzio. La ragazza non sembrava affatto intimorita da tutta quella moltitudine di uomini all’apparenza molto più forti di lei. Parve innervosirsi ancora di più e il suo sguardo, rivolto verso di lui, divenne più minaccioso.
-Vi ho fatto una domanda-
-Bhe, ragazzina, - le rispose sprezzante- mi sembra ovvio, no?- con la mano le mostrò tutti i membri della sua ciurma armati di accette. Più eloquente di così…
Gli occhi di Camilla guizzavano da un uomo all’altro, feroci –Non vi permetterò di distruggere la foresta, la mia casa!-
-Oh, abiti qui?- le domandò ironicamente Rivareno, avvicinandosi pericolosamente a lei –Bhe, ho l’impressione che dovrai trasferirti altrove-
Tutti i pirati risero, ma Camilla non rimase affatto intimorita da quella provocazione. Al contrario, emise un ringhio colmo di frustrazione e rapida estrasse le pistole dalle fondine, mirando a quell’uomo senza scrupoli.
Roger, sulle prime, rimase piuttosto colpito dalla rapidità della ragazza. La pallottola avrebbe certamente centrato il suo bersaglio se quello non si fosse spostato con altrettanta rapidità.
-Sei davvero una sciocca, ragazzina-
Camilla sorrise sprezzante –Nonostante tutto, ti ho colto alla sprovvista.- indicò con il dito il braccio di rivareno, che era stato ferito di striscio. Il tessuto attorno alla ferita iniziò a colorarsi di rosso.
-Non mi interessa se voi siete tanti e io una sola- continuò lei, con la presa ben salda sulle pistole e gli occhi che brillavano di convinzione –Tu non distruggerai mai casa mia, hai capito bastardo?-

Un pirata dalla corporatura possente ed eccessivamente imponente le si parò davanti e Roger ebbe la strana impressione di aver già vissto una fisionomia simile da qualche parte.
-Come ti sei permessa di attaccare il capitan Rivareno?- le ringhiò a pochi centimetri dal naso e Camilla, senza porsi troppi problemi, senza pensare alle conseguenze, gli sputò in pieno viso.
L’uomo contrasse il volto in una smorfia di disgusto e accecato dalla rabbia, fece scattare  il pugno, colpendola allo stomoco.
Il colpo fu talmente violento che la ragazza non riuscì nemmeno a tenersi in piedi; si accasciò per il dolore, mentre attorno a lei si sollevavano risate divertite.
-Bel colpo, Boe!-
-Già, adesso questa mocciosa ci rifletterà due volte prima di offenderci.-

Boe! Boe Bipenne! Ecco chi era!
Quel miserabile che aveva conciato per le feste a Darima! Però i conti non tornavano; l’ultima volta che l’aveva incontrato non era forse un capitano anche lui? Che diamine ci faceva nella ciurma di Rivaerno?
Non fece in tempo a formulare altre domande che vide Boe assumere una smorfia di dolore.
Qualcuno l’aveva colpito e non era stato certo uno qualsiasi.
-Se c’è una cosa che non sopporto,- non aveva mai sentito la voce del suo amico così seria. Era quasi sinistra –è vedere una donna trattata in maniera incivile.-

Shigan sussurrò, preso dal panico –Ma è matto?- ma Roger non rispose: nessuno tra di loro sapeva ancora di cosa era capace il carpentiere.

Ulysses si era affiancato a Camilla con espressione ferina.
-Ma che diavolo…che ha fatto al braccio?- uno della ciurma di Rivareno indicò il ragazzo che ridacchiò di rimando.
-Questo?- Ulysses alzò il braccio sinistro. Al posto dell’avambraccio e della mano, c’era un grosso martello bianco –E’ il mio braccio!- sorrise malvagio davanti alle espressioni sbigottite degli avversari.

-CHE DIAVOLO HA FATTO AL BRACCIO?- Ace fissava Ulysses sconvolto –Non mi dire che…-
-Ha mangiato un frutto del mare, sì- finì Roger.
I compagni lo squadrarono sorpresi.
-E’ il frutto Hammer Hammer. Gli permette di indurire l’apparato scheletrico come un diamante…-
-Ecco perché quando lo colpisco mi sembra di calciare la roccia!- osservò Blue.
Roger annuì –Inoltre può manipolare le ossa di braccia e gambe, trasformandole in ciò che desidera. Ma generalmente sfrutta questa capacità solo in battaglie e la forma che preferisce è quella di un martello. E’ sconsigliabile farlo innervosire, se non ci si vuole ritrovare tutti fracassati.- gettò uno sguardo infastidito ai pirati di Rivareno –E temo che tra poco qui ci saranno un sacco di teste rotte.-

-A loro ci penso io- Ulysses scattò verso Boe Bipenne ma un gruppo di pirati gli si parò davanti. Il carpentiere ringhiò irritato, poi, improvvisamente, sorrise divertito e solo allora gli altri notarono i piccoli pallini luminosi che si erano sparsi tra di loro –Ma che roba è? Lucciole?-
A diversi metri di distanza, Roger chiuse il pugno e mormorò –Explode-
Le piccole sfere luminose esplosero tutte in un colpo neutralizzando gli avversari e aprendo la strada ad Ulysses –Grazie amico!-
Boe Bipenne alzò lo sguardo e sul ciglio della foresta vide Roger, impallidendo improvvisamente –Tu…tu…tu…TU!-
Il ragazzo sorrise apertamente e gli fece “ciao” con la mano.
-Conosci quel ragazzo, Boe?- gli chiese Rivareno indicandolo con un cenno della testa-
Lui annuì, terrorizzato.

Roger nel frattempo si era avvicinato sorridendo –Che ci fai qui, Bipenne? Credevo che fossi un gran capitano da ben 35 milioni di Barry- il sarcasmo nelle sue parole era più che palese.
Quello non rispose e Rivareno lo fece per lui –Boe era un capitano-  sorrise sprezzante- ma ha perso contro di me, perciò adesso mi è fedele.- si voltò verso l’uomo, divertito –Giusto Boe?-
Anche questa volta l’altro si limitò semplicemente ad annuire.
Ulysses si girò perplesso verso Roger –Perso? Non capisco-
L’altro ragazzo osservava Rivareno con sospetto.
-Il Davy Back Fight.-

Camilla alzò la testa incuriosita e Ulysses guardò il suo capitano ancora più sorpreso della ragazza.
Perfino Rivareno parve trasalire, colpito da quell’affermazione.- Conosci il Davy Back Fight?-
-Tutti i pirati lo conoscono.-
L’uomo rise di gusto –Quindi saresti un pirata, ragazzino? Siete solo in due? Un po’ pochini, non credi?-
Roger non rispose, alzò la mano e fece un cenno e dal bosco, Rivarendo vide spuntare dai cespugli un gruppo di ragazzi.
-Oooh! Una ciurma di addirittura sei persone! Sono ammirato!- a quell’esclamazione tutti i pirati risero al assieme al capitano.
-Vi voglio sfidare, ragazzino. Al Davy Back Fight. Se perdiamo, andremo via, ma se a perdere sarete voi…-
Il resto della frase era più che scontato.
 
 
ANGOLO DEGLI IDIOTI

Buondì, cari lettori e lettrici (?), qui è Der_Metzgermeister che vi parla.
Innanzitutto, voglio scusarmi per l’ATROCE ritardo con cui pubblico il capitolo e la brevità di quest’ultimo.
LA colpa è di Cosmopolita, che non si spiccia a mandarmi il capitolo successivo e quindi ho cercato di darle tempo, ma non era giusto farvi aspettare così tanto.
Il capitolo è breve perché se avessimo mantenuto il progetto originale (unirlo al capitolo successivo), sarebbe venuto fuori qualcosa di troppo lungo.
Prometto che vi rifarete con il prossimo capitolo!

A presto (spero)

Der_Metzgermeister, Cosmopolita e Trafalgar Law