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Autore: DiDiGlee    22/01/2014    2 recensioni
Un anno dopo la loro rottura, finalmente Blaine parte per NY, sperando in una riappacificazione, ma scopre presto che Kurt ha un altro perfetto fidanzato.Tutto questo fino a che non capisce che Kurt è caduto in una relazione abusiva..
OOC!Kurt
Canon fino alla 4x06
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Hey there! 
Ce l'ho fatta! Erano due giorni che mi ripromettevo di finire di tradurre e postare!
In ogni caso, questo è un capitolo che, a mio parere, comincia a delineare meglio la trama, so, enjoy! 
R.

Link al capitolo originale: https://www.fanfiction.net/s/8905275/3/Trust-Is-A-Flexible-Word

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Capitolo 3
 
“Vedrò Kurt stasera”, disse Rachel durante la loro pausa caffè. Avevano cominciato questo rituale di vedersi per il loro caffè mattutino a

quell’accogliente caffetteria dove Rachel lo aveva portato la prima volta, visto che era a metà strada tra i loro college.

“Portami con te”, la pregò immediatamente. “Per favore, ho bisogno di una scusa per essere lì.”

Era passata una settimana da quando Blaine aveva incontrato Kurt alla caffetteria e parlato con lui nel bel mezzo della notte. Kurt non lo aveva

richiamato, e Blaine aveva paura che, nel tempo passato, Kurt si fosse semplicemente dimenticato di lui.

“Ho bisogno di vederlo di nuovo, Rachel”, la sollecitò, “e voglio dare un’occhiata a questo Andrew.”

“Per controllare la competizione?” Rachel ghignò. “Va bene. È un karaoke bar, quindi dirò che ti ho portato perché voglio cantare un duetto con te. Kurt

sa che non potrei mai resistere all’idea di cantare con te.”

“E’ un buon piano. Grazie, Rachel.”

“Intendo cantare davvero un duetto con te,” puntualizzò con insistenza, puntando il dito contro il suo petto. “Quindi sarà meglio che tu conservi la voce

fino a stasera.”

Blaine annuì, con la mente che già passava in rassegna l’armadio pensando a cosa indossare, visto che avrebbe visto Kurt. Pensando all’armadio

nel suo dormitorio, si ricordò di qualcosa che voleva chiedere a Rachel.

“Hai per caso già trovato un nuovo coinquilino?”

“No, non ho ancora davvero cercato qualcuno”, rispose con un sospiro. “Continuo a sperare che Kurt torni. Non è che voglio che rompa con Andrew, è

che non voglio affittare il posto a qualcun altro e poi dover chiudere la porta in faccia a Kurt se decidesse di tornare indietro.”

Blaine sorrise. “E’ davvero bello da parte tua, Rachel.”

Lei scrollò le spalle. “I miei papà hanno pagato l’affitto per i prossimi due mesi, quindi sono a posto, per ora. Ma dopo dovrò cominciare a cercare.”

“Che ne pensi di me?” chiese Blaine, come se gli fosse appena venuto in mente, anche se in realtà ci pensava già da un po’.

“Tu?” gli occhi di Rachel si spalancarono al pensiero.

“Sì, sarebbe divertente, no?! Non mi piace stare nei dormitori. Il mio coinquilino mi fa diventare matto. E, lo sai, se Kurt volesse tornare indietro io

potrei sempre andarmene. Non mi importerebbe.”

“In effetti è una buona idea”, disse Rachel toccandosi il mento con le dita, continuando a pensarci. “Posso non risponderti subito? Non voglio

prendere decisioni senza consultare Kurt. Intendo, è sempre il mio migliore amico e voglio assicurarmi che non si senza lasciato fuori se scoprisse

che ho deciso di vivere con te.”

Blaine sospirò. “Capisco.”

 

 

 

Non c’era bisogno di dire che Blaine fosse nervoso di rivedere Kurt. Era grato che Rachel fosse con lui, quella volta.

“Eccoci qua”,  cinguettò Rachel quando entrarono. Non era lo stesso posto in cui aveva cantato Teenage Dream più di un anno prima, ma era un

accogliente pub irlandese con molti separé e angoli bui.

“Ti piacerà questo posto”, gli disse e lui la seguì all’interno, guardandosi intorno nervosamente.

“Vediamo se Kurt è già qui.” Rachel camminò verso il bar, sorpassando l’angolo karaoke e quindi sorprese Blaine trascinandolo verso un tavolo.

Blaine sentiva che cominciavano a sudargli le mani alla vista di Kurt, seduto su uno sgabello di un alto tavolo, che sorrideva dolcemente a Rachel e la

abbracciava.

Blaine non sapeva come salutarlo. Voleva abbracciarlo, ma non si erano abbracciati nella caffetteria quel giorno. Inoltre, il ragazzo di Kurt era lì con lui,

quindi non sapeva cosa fare. Agitò un po’ la mano e sorrise salutandolo.

Andrew era alto e snello, gli ricordava un po’ Finn, ma con i capelli neri e il mento sporgente. I suoi occhi erano verdi e un po’ intimidatori. Sembrava il

tipo di ragazzo che sapeva che cosa voleva e se lo prendeva sempre. Blaine aveva appreso da Rachel che Andrew aveva appena ventidue anni e si

vantava di possedere un fantastico impiego nel centro di Manhattan.

Blaine guardò Rachel abbracciare Il Ragazzo e sedersi su uno sgabello.

“Questo è Blaine.” Lo presentò Rachel. “Si è appena trasferito a New York. Blaine, questo è Andrew.”

“Blaine?” Andrew annuì in riconoscimento, con un occhiata di traverso a Kurt. “Come Blaine Il bastardo traditore?”

“Drew,” disse Kurt in tono di avvertimento.

Blaine si sentì a disagio per via del modo in cui Andrew lo squadrava adesso, con un chiaro disgusto sul viso, come se fosse una sorta di insetto.

“E’ o non è il tuo ex? Quello che ti ha tradito?” chiese a Kurt, come per ottenere una risposta diretta.

“Drew!” Kurt piegò la testa e fulminò il suo ragazzo, dicendogli silenziosamente di stare zitto.

“Sono io”, disse con sincerità schiarendosi la gola. Non lo negava e non lo avrebbe spazzato sotto il tappeto*.

“Sono proprio quello.”

Sì, era il suo ex ragazzo, che lo aveva tradito in un momento di debolezza, ma era anche quello che rimpiangeva le sue azioni più di qualsiasi altra

cosa.

Andrew lo guardò sconcertato e con un ovvio rispetto per la sua brutale onestà. “Piacere di conoscerti.”

Blaine sostenne il suo sguardo e la sua voce era indifferente quando rispose: “Anche per me.”

“Sono felice che tu sia potuta venire, Rachel,” disse Kurt per spezzare la tensione, ma i suoi occhi erano sul suo ex con un caldo sorriso che disse a

Blaine che era il benvenuto.

Blaine si rilassò e gli restituì il sorriso.

“Sai che non mi sarei persa l’opportunità di farti cantare!” Disse Rachel eccitata. “Quindi andiamo, per favore! Scegliamo una canzone da cantare

insieme!” lo pregò, prendendo la mano di Kurt.

“Lo sai che non canto più”, rifiutò Kurt, sorridendo al suo inutile tentativo.

“Che vuol dire che non canti più?!” ripeté Blaine confuso. “Per niente? Perché no?”

Kurt fece spallucce. “Non lo faccio e basta.”  La sua voce era debole, apparentemente stanca di dover parlare di questo con Rachel ogni volta che si

incontravano e non volendo scavare più a fondo con Blaine.

Rachel alzò gli occhi al cielo. “Mi farai diventare matta con questo comportamento!” gridò lei. “Ma va bene, ho portato il mio personale partner di duetti,

non è vero?! Blaine, potrei avere l’onore di dividere il microfono con te?”

Blaine le si inchinò giocosamente. “Sarebbe un onore cantare con te.”

Rachel gli tese le braccia e lo spinse verso la zona karaoke, dove un ragazzo con una voce molto bassa e molto ubriaco aveva appena finito la sua

piuttosto sporca performance di “Fever”.

“Hai qualcosa di particolare in mente?” chiese Blaine mentre Rachel guardava la lista delle canzoni.

“Questa!”Rachel indicò una canzone e aggrottò la fronte. Si era aspettato che scegliesse un classico di Broadway. Non era preparato a un numero

pop.

“Perché questa?” chiese curioso.

Rachel lo guardò seria. “Perché parla di qualcuno che ne ha passate tante, ma continua a voler credere nell’amore. Penso che ci sia sempre

speranza per il vero amore e dovremmo condividere queste parole, non credi?”

Per un momento, la gola di Blaine si strinse e lui dovette evitare il suo sguardo serio. “Mi piace”, disse infine e gli fu permesso di cantare per

prossimi.

Rachel affermò il microfono e cantò i primi versi con voce rauca.

 

“I can’t believe this place I’m in
Everywhere and back again”
 
Blaine ondeggiava, schioccando le dita e entrando nel ritmo della canzone. Era impressionato dalla performance sexy di Rachel e dalla sua

confidenza. Sapeva di essere brava e, considerando il pubblico e gli altri concorrenti, era probabilmente la migliore performer della serata.

 
“Got my back against the wall
Wonder where I’ll be Tomorrow?
 
It’s hard to find a man,
they say it’s hard to achieve
but can’t a girl believe?”
 

Blaine era stato spazzato via dalla sua presenza scenica, ma aveva un buon feeling e poteva tenere il passo con lei. Non aveva mai rinunciato al glee

club e la sua voce era ben allenata. Tuttavia, quella sera era difficile per lui, perché Kurt era tra il pubblico. Quindi, quando afferrò il suo microfono,

trasferì tutto il suo cuore cantando il ritornello, così che, magari Kurt avrebbe potuto percepirlo.

 

“Is there somebody who still believes in love?
I know you’re out there
There’s got to be somebody
 
I search around the world
But I can’t seem to find
Somebody to love”
 

Non poté fare a meno di guardare Kurt furtivamente, che lo stava guardando con un’espressione illeggibile, il mento appoggiato sulla mano. Blaine

continuò la strofa con un freno nella voce,

 

“Baby, give me the key to your heart
I can give you what you want
 
When you’re waiting for love
And you’re lookin’ for someone
 
There’s got to be somebody
Somebody who still believes in love”
 

Rachel si unì a lui e cantarono il ritornello e gli ultimi versi insieme. Blaine era entusiasta di quanto fosse facile cantare con Rachel. Anche se non

avevano provato la canzone erano totalmente in sintonia.


“Is there somebody who still believes in love?
I know that you’re out there
There’s got to be somebody
 
I search around the world
But I can’t seem to find
Somebody to love”
 


Alla fine della canzone, Rachel prese la sua mano e si inchinarono davanti al pubblico. Blaine era sorpreso dall’applauso vigoroso che ricevettero,

ma non gli importava davvero. I suoi occhi erano fermi su Kurt che applaudiva, ma sembrava perso nei suoi pensieri. In quel momento Blaine avrebbe

dato la sua ultima bottiglia di gel per sapere a cosa stesse pensando.

Più di tutto, voleva sapere se Kurt continuasse a credere nell’amore.

Tornarono ai loro posti e Rachel si riordinò i capelli in disordine.

“Meravigliosa come sempre”, si complimentò Andrew. Non disse niente sulla performance di Blaine, ma questi non voleva che lo facesse. Era

interessato solo al parere di Kurt, ma il suo ex stava giocando con i cubetti di ghiaccio nella sua coca con la cannuccia.

“Amo cantare con Blaine”, dichiarò Rachel con serietà. “Sai, è davvero difficile trovare qualcuno che possa tenermi testa vocalmente.”

“E che possa darti in futuro dei bambini con tratti vagamente euroasiatici”, aggiunse Kurt con un sorrisetto, levando il bicchiere verso di lei.

“Cosa era quello?” chiese Blaine sconcertato, guardando da Kurt a Rachel, ma Rachel arrossì ridacchiando e baciò Kurt su una guancia.

“Fanno sempre così”, si lamentò Andrew. “Tutti questi stupidi giochi tra loro.”

Blaine non replicò. Continuò solo a provare a leggere nella mente di Kurt.

“Ma sai, Kurt,” disse Rachel, tornando seria un’altra volta e ignorando il fatto che Blaine e Andrew fossero lì, “per quanto lo possa adorare, c’è

qualcosa che io e Blaine non avremo mai,” fece una pausa e sorrise teneramente a Kurt prima di aggiungere: “e quella è chimica.”

Blaine alzò un sopracciglio alle sue parole. Non sapeva a che cosa fosse dovuto quello scambio, ma la sua osservazione fece perdere il controllo di

Kurt per un secondo, lungo abbastanza perché Blaine potesse cogliere che gli occhi di Kurt fossero diventati incredibilmente tristi, tanto da fargli male

al cuore.

“Fanno delle torte, per caso, qui?” chiese Kurt all’improvviso, suonando vulnerabile. “Amerei un cheescake adesso.”

“Vado a controllare,” si offrì Andrew, non notando il cambiamento di modi di Kurt. “Vuoi un’altra coca?” chiese, gli occhi su Kurt e bicchiere quasi vuoto

davanti a lui.

Kurt annuì. “Light, per favore. Grazie.”

“Anche a me, per favore!” intervenne Rachel, e scosse le sue mani in appello.

“Va bene, comprerò un giro”, si offrì generosamente. “Cosa vuoi, Blaine?”

“Sono a posto, grazie”, declinò Blaine, determinato a non prendere nulla da lui.

“Sei sicuro? Posso prenderti una birra sei vuoi.”

“No, grazie”, ripeté freddamente. Non avrebbe bevuto birra per poi tirare fuori tutto quello che provava per Kurt di nuovo.

Andrew scrollò le spalle e si diresse verso la cassa.

“Quindi, Blaine Warbler”, si rivolse a lui Kurt inaspettatamente, lasciando in attesa Blaine che, con gli occhi spalancati, si preparava a qualsiasi cosa

sarebbe seguita.

“Sì?”

“Niente papillon stasera?” chiese con un sorriso tenero.

Blaine fu sorpreso dalla domanda. Non indossava papillon da talmente tanto tempo che adesso non gli veniva in mente che la possibilità di

indossarli esistesse.

Il ricordarsene portò indietro un bel po’ di ricordi.

“Ho smesso di indossarli”,  rispose con una scrollata di spalle, e poteva vedere il disappunto negli occhi di Kurt, celato da un piccolo broncio.

La verità era che Blaine aveva smesso di indossarli perché, ogni mattina, quando se li allacciava, gli ricordavano che Kurt amava i papillon. Che Kurt

amava lui.

“E tu? Maniche lunghe di nuovo?” lo canzonò Blaine in risposta, visto che faceva caldo e Kurt stava di nuovo indossando un dolcevita a maniche

lunghe.

“Sai che odio l’estate”, rispose Kurt con un gesto sprezzante della mano. “Mi scotto così facilmente.”

“Ma non di notte, seduto in un bar”, disse Rachel con una risata, dando una gomitata al fianco di Kurt. Blaine avrebbe potuto giurare che Kurt avesse

fatto una smorfia al suo tocco. Inoltre, a Blaine non sfuggì il modo in cui Kurt mise una mano sul braccio di Rachel per tenerla a bada, per fermarla

dallo stare appiccicata al suo fianco. Lei stava chiacchierando così felicemente che non lo notò. Blaine sapeva che Kurt non era un amante del

contatto fisico, ma non aveva mai rifiutato l’abbraccio di un amico, prima. Perché stava sfuggendo al tocco di Rachel, adesso?

Andrew tornò con le loro coche e un’altra birra per se stesso. “Dolci per il mio dolce,” disse porgendo una tavoletta Snickers davanti a Kurt. “Scusa,

non avevano il cheesecake, ma so quanto ami le noccioline, quindi ti ho portato questa.”

“Grazie,” disse Kurt, ignorando deliberatamente l’inappropriata affermazione e scartando la tavoletta. Rachel lo prese in giro riguardo

quell’assunzione di zuccheri, ma Kurt semplicemente sogghignò. Per Blaine era chiaro che Kurt amava avere Rachel intorno, ma allo stesso tempo

manteneva le distanze.

“Amerai New York”, disse Rachel a Blaine per la centesima volta in un tono amichevole, “è una città così bella, non ti abituerai mai alla sua bellezza.

Anche dopo aver vissuto qui per più di un anno c’è ancora così tanto da vedere.”

“Potresti guadagnare soldi extra come guida turistica, Rachel,” scherzò Kurt ridacchiando.

“Che ne diresti di mostrarmi i tuoi posti preferiti, Kurt?” disse Blaine con tono innocente, mentre il suo cuore batteva all’impazzata alla prospettiva di

camminare per le strade di New York con lui.

“Un giorno, forse,” replicò quest’ultimo, suonando molto meno entusiasta. “E’ che sono davvero molto occupato al momento. Non posso farti

nessuna promessa.”

“Potresti venire con noi al Babylon,” offrì Andrew, con un ghigno impertinente sul viso. “Possiamo presentarti in giro.”

Blaine capì all’istante che di quel ragazzo non ci si poteva fidare. “Cos’è il Babylon?” chiese rivolgendosi a Kurt.

“E’ un bar gay,” disse questi scuotendo la testa. “Solo un posto dove ballare e strusciarsi.”

“Sì, giusto il posto perfetto per te, non è vero, Blaine?” disse Andrew con un altro ghigno. “Ti piace tanto strusciarti, giusto?!”

Blaine lo odiava di più ogni secondo che passava.

“Basta,” disse Kurt con voce affilata, con una mano sul braccio del ragazzo.

“Stavo solo dicendo,” continuò Andrew, scostandosi i capelli dagli occhi, “che non capisco come qualcuno possa tradire una persona così bella.”

“Drew!” Kurt piegò la testa e scoccò un’occhiata ammonitrice al ragazzo.

“E’ la verità, piccolo,” Andrew mise il braccio intorno alle spalle di Kurt e se lo portò più vicino, passando la mano sulla curva della sua mascella. “Sei

fottutamente bello, Kurt. Guardate questa faccia, tutti!”

Blaine dovette trattenersi per allontanare la mano di Andrew da lui.

“Non ha una pelle perfetta?” tubò passando il dorso della mano sulla guancia di Kurt. “Così morbida e senza imperfezioni.”

Kurt prese gentilmente la mano di Andrew e la portò sul tavolo. “Si chiama cura della pelle.”

“Lo sapevate che passa due ore ogni notte nel bagno?” Disse a Rachel e Blaine in un finto tono confidenziale. Rachel ridacchiò. Avendo vissuto con

Kurt, sapeva che Andrew stava esagerando.

“Non passo due ore a occuparmi della mia pelle,” protestò Kurt.

“E allora che fai per così tanto nel bagno tutte le sere?” chiese Andrew. “Mi fai aspettare, e aspettare, e aspettare..” Andrew si strofinò sulla curva del

suo collo. Kurt si allontanò leggermente da lui. “Penso che tu abbia bevuto un po’ troppo.” Disse alzando un sopracciglio in direzione del suo ragazzo.

“Vorrei avercelo io un ragazzo che non riesce a tenere le mani lontane da me”, disse Rachel ridendo e sorridendo al suo migliore amico.

Blaine si ritrovò a guardare Kurt ogni volta che questi non guardare verso di lui. Semplicemente non poteva togliergli gli occhi di dosso. Vederlo di

nuovo dopo tutto quel tempo portò indietro così tanti ricordi e gli ricordò tutte le cose che amava di lui. Il modo in cui socchiudeva gli occhi quando

rideva, il modo in cui contraeva il viso quando Rachel lo baciava sulla guancia, il modo in cui a volte inclinava la testa, prendendo le distanze, come

ascoltando una melodia nella sua testa o semplicemente sognando a occhi aperti.

Gli mancava così tanto che faceva male.

Tuttavia, osservò che il suo ex sembrava teso, non davvero rilassato e sembrava che non si stesse divertendo. Probabilmente, questo era dovuto alla

presenza di Blaine e, con lui, tutti i fantasmi che erano ordinatamente stati riposti via nei mesi passati.

Blaine sperò che a Kurt non importasse della sua intrusione. Voleva essere parte della sua vita di nuovo, nonostante non sapesse se avrebbe potuto

convivere con il fatto che Kurt era fidanzato con un altro. Era difficile guardarlo pensando che al Fidanzato era permesso parlare con lui, baciarlo,

toccarlo..

“Canterò per te, piccolo!” annunciò Andrew improvvisamente.

Il volto di Kurt era tirato. “Preferire di no.”

“Canterò per te. Che ti piaccia oppure no!” ripeté Andrew con un ghigno e si incamminò alla postazione karaoke. Si prese un momento per scegliere

la canzone, quindi andò dritto al microfono.

Blaine si scambiò uno sguardo con Rachel, chiedendole silenziosamente cosa aspettarsi. Lei semplicemente scrollò le spalle e prese a

sorseggiare la sua coca. Certo, Blaine aveva paura che questo ragazzo fosse un cantante meraviglioso. Forse, la ragione per cui Kurt non voleva che

cantasse di fronte a lui era il fatto che Andrew avesse una voce fantastica, con la quale nessuno poteva competere.

“Questa è per il proprietario del mio cuore,” disse Andrew al microfono, ricevendo qualche applauso. Blaine voleva semplicemente vomitare ogni

cosa sul tavolo.

Dopo che Andrew ebbe cantato i primi versi di “Amor”, Blaine seppe per certo che questo ragazzo aveva infatti una voce meravigliosa.

Meravigliosamente terribile. In nessun modo Andrew avrebbe potuto essere una minaccia, sul piano vocale.


“Amor, Amor, my love,
this word’s so sweet
 
That I repeat
It means I adore you
 
Would you deny this heart
That I have placed before you?
 

Blaine non poteva credere a ciò che sentiva e vedeva e, silenziosamente scosse la testa in diniego. Andrew si muoveva in modo provocante sulla

scena, tirando fuori le parole come uno sdolcinato cantante soul. Era così incredibilmente pessimo che non poteva essere reale. Non era nemmeno

divertente o buffo. Era completamente terribile. Della serie: seriamente?! Aveva scelto di cantare una canzone d’amore di così cattivo gusto?!

Chiaramente era solo uno scherzo.

Nel suo orrore, Blaine si guardò intorno e fu sollevato nel vedere che anche Rachel stava ridendo come una matta per la performance. Era chiaro che

nemmeno lei aveva preso seriamente quello schifo.

Kurt si era coperto metà faccia con la mano, guardando il suo ragazzo con un sorriso divertito. Blaine sapeva che Kurt era un romantico senza

speranza e che probabilmente anche questo misero tentativo di serenata avrebbe potuto conquistarlo. Blaine continuava a non arrivarci. Che cosa

diamine ci vedeva Kurt in quel tipo?!

Arrivati a quel momento, Blaine semplicemente odiava ogni cosa del Fidanzato, partendo dal fatto che quello là era tutto ciò che Blaine non era: alto,

più di Kurt, con spalle ampie e capelli in disordine, maleducato e un pessimo, pessimo cantante.

Blaine notò il modo in cui Kurt rideva al tentativo di Andrew di cantare una canzone d’amore. Forse era proprio quello, realizzò Blaine: Andrew non era

perfetto, e Kurt non stava cercando un ragazzo perfetto.

 

Dopo essersi inchinato e aver ricevuto qualche fiacco applauso, Andrew tornò a sedersi al suo posto e mise un braccio sulle spalle di Kurt,

portandoselo più vicino. “Hey, bellissimo, ti è piaciuta la canzone?”

“Mozzafiato,” scherzò Kurt.

“Esattamente come te, piccolo,” tubò Andrew e di nuovo, Blaine sentì l’urgenza di vomitare.

Si ricordò quella volta in cui Kurt gli aveva detto che gli toglieva il respiro. Allora Kurt lo intendeva sul serio, per lui non era stato uno scherzo. Blaine

sperò che un giorno sarebbe stato capace di togliergli nuovamente il respiro.

Blaine guardò come Kurt si liberò gentilmente delle braccia di Andrew.

Troppo vicino, nessuno spazio per respirare. Lascialo respirare, idiota. Blaine continuò a ripeterselo nella mente. Kurt non era mai stata una persona

molto incline al contatto fisico. Forse lo era stato perché andavano al scuola in Ohio, ma anche il vivere a New York poteva cambiare le persone così

tanto. Era chiaro come il sole a Blaine che a Kurt non piacevano le mani di Andrew su di lui.

“Devo andare in bagno,” Annunciò Andrew. “Vieni con me?” disse ghignando a Kurt.

“Vai avanti”, disse Kurt accarezzandogli il braccio.

“Vieni con me,” lo pregò Andrew, tirandogli la manica.

Blaine dovette trattenersi dall’urlare. Ha detto di no, idiota! E smettila di stropicciare il tessuto della manica, lui lo odia!

“Preferirei rimanere con Rachel..” declinò Kurt e sembrò che volesse aggiungere “e Blaine”, ma ci ripensò.

“E’ in compagnia,” protestò Andrew.

Con un sospiro, Kurt si alzò e scoccò un’occhiata a Rachel. “Torno tra un minuto.”

“Prendetevi il vostro tempo!” Disse ghignando lei e alzando le mani.

Blaine guardò il modo in cui Andrew mise il pollice nella tasca posteriore dei pantaloni di Kurt mentre camminavano attraverso la stanza.

Si coprì il viso con una mano. Si sentiva miserabile.

“Rachel..”

“Sì?” Rachel lo guardò.

“Perché Kurt non mi ha dato una seconda possibilità?” chiese “Se solo mi desse la possibilità di provargli che continuo ad amarlo più di ogni altra

cosa e che quella.. quella stupida scopata non ha significato nulla per me..”

Rachel si morse il labbro, non sicura di cosa dire.

“Non ha mai voluto vedermi,” continuò lui, “o lasciarmi spiegare. L’anno passato è stato un inferno per me, Rachel! Non parlare con lui, non vederlo,

non sapere che cosa stesse succedendo nella sua vita. È adesso sta con.. quello!” la faccia di Blaine era disgustata, indicando il punto in cui erano

spariti. “Questo è ridicolo! Cosa ci fa con quello?!”

“Non credi che non avrebbe potuto vederti senza pensare a te con quell’altro ragazzo?!” disse Rachel, alzando la voce. “Hai totalmente distrutto la sua

autostima. Non è facile perdonare e dimenticare qualcosa del genere.”

“Lo so che non è semplice,” disse Blaine tristemente, “ma voglio credere che non sia impossibile.”

“Il punto è che tu hai detto a Kurt che era l’amore della tua vita,” disse Rachel piano, scuotendo la testa. “E un paio di mesi dopo lo hai tradito con un

estraneo a caso che avevi conosciuto su Facebook. Lo so che le relazioni a distanza sono davvero, davvero difficili, specialmente considerando

quanto vicini eravate, e lo so che Kurt ha fatto i suoi errori, ma andare con un altro ragazzo perché ti sentivi solo?! Blaine, questo fa credere che tu

abbia pensato che Kurt non valesse la pena di aspettare.”

“Non sono andato con quel ragazzo con l’intenzione di tradire Kurt,” scosse la testa. “Avevo solo bisogno di qualcuno con cui parlare, qualcuno che mi

prestasse attenzione, ma appena sono arrivato è diventato chiaro che Eli non volesse parlare. Ha cominciato a baciarmi e.. mi sono sentito bene. È

successo e io non l’ho fermato.” Blaine scrollò le spalle e si portò una mano sul viso.

“Rachel, posso fare sì che non sia mai successo?”

Rachel lo guardò con occhi pieni di pietà. Non aveva una risposta per lui.

Blaine prese un tremolante respiro e guardò verso il soffitto. “Non ho mai, mai, voluto ferirlo, Rachel.”

“Lo so, ma lo hai fatto,” rispose a bassa voce. “Le persone che ami hanno il potere di ferirti di più.”

“Tu non hai idea di quanto vorrei fare sì che tutto questo non fosse mai successo”, disse con voce rauca. “Vorrei non essere mai andato a casa di

quel ragazzo.”

Rachel annuì tristemente e gli si avvicinò per stringergli la mano. “Ti credo, Blaine Warbler, fammi mettere una buona parola per te e vediamo cosa

posso fare, va bene?”

“Grazie,” disse lui, avvolgendola con le braccia. “Pensi che abbia qualche possibilità?”

“Devi sapere una cosa”, Rachel avvicinò la sua testa in modo confidenziale. “Kurt è insicuro, è sempre stato insicuro, ma anche dopo tutto quello che

è successo, continua ad amarti.”

“Non sono sicuro di questo”, disse scuotendo tristemente la testa.

“Ma io lo sono”, replicò Rachel con un sorriso. “Non ha mai smesso di amarti. Ed è per questo che è così doloroso per lui pensare che tu lo abbia

fatto.”

Blaine annuì alle sue parole, determinato a lottare per l’amore di Kurt, ma non sicuro di come cominciare a seguire il suo consiglio.

 

“Perché ci mettono così tanto?” Blaine non poté fare a meno di controllare l’orologio e diventare inquieto per il tempo che Kurt ci stava mettendo a

tornare. Cosa stavano facendo in bagno per così tanto tempo?

“Vado a cercare Kurt”, disse alzandosi.

“Non farlo,” disse Rachel posandogli una mano sul braccio, ma Blaine scosse la testa in silenzio. Doveva seguirli. Non poteva pensare che Kurt

avrebbe permesso a quel ragazzo disgustoso di scoparselo nel bagno di un bar. Kurt era migliore di così. Meritava qualcuno che amasse ogni suo

passo e non che lo prendesse in pubblico.

La strada per il bagno, portava al piano inferiore, in un corridoio buio.

Blaine scese un paio di gradini, le sue scarpe leggere non facevano alcun rumore sulle scale di cemento, che lo conducevano alla girata di un

angolo.

Blaine si fermò di botto quando sentì voci concitate che venivano dai piedi delle scale. Proprio dietro l’angolo, poteva riconoscere due ragazzi, pressati

contro il freddo muro di pietra. Blaine dimenticò istantaneamente come respirare, era fin troppo sconvolto da ciò che vedeva.

Kurt era pressato contro il muro ed Andrew lo sovrastava, stringendo saldamente il suo braccio. La tensione tra i due era palpabile.

E non era tensione sessuale.

Andrew manteneva la presa ferrea sul suo polso mentre gli sibilava qualcosa. Dal suono minaccioso della sua voce, Blaine poteva immaginare che

non fosse un poema romantico.

“Ti ho chiesto qualcosa!” disse Andrew più forte, il suo viso vicinissimo a quello di Kurt.

“Non lo sono, Drew,” disse Kurt in tono basso e rassicurante. “Non lo sono, okay?! Non devi preoccuparti.”

“Lo spero,” ringhiò Andrew, spingendo un’altra volta Kurt contro il muro.

“Kurt?” lo chiamò Blaine, la voce un po’ scossa, mentre scendeva qualche altro gradino. “Che sta succedendo?”

Immediatamente, Andrew si allontanò, facendolo sembrare meno spaventoso di quello che era.

“Guarda chi c’è!” lo chiamò arrogantemente. “Il bastardo traditore!”

Blaine digrignò i denti. Sì, aveva tradito, e lo rimpiangeva ogni dannato giorno. Ma non aveva mai alzato una mano su Kurt.

“Togligli le mani di dosso,” disse a bassa voce.

“Che hai detto?!” disse ridendo e salì le scale per andargli incontro, raddrizzando le spalle.

“Ho detto di togliere le mani di dosso a Kurt!” ripeté Blaine, rimanendo fermo a metà scala.

“E chi sei tu per dirmelo?!” Andrew si avvicinò, il suo fiato sapeva di birra.

“No, Drew, lui non ne vale la pena.” Kurt si mise in mezzo, ponendo le sue mani sulla vita del ragazzo. “Mi hai sentito? Non ne vale la pena!”

Kurt tirò il suo ragazzo. “Andiamo a casa a guardare lo show di seconda serata via cavo, va bene? Penso che l’ospite di stasera sia Taylor Swift. Ti

piace, non è vero?”

“Oh, è una bambola,” ammise Andrew ponendo il braccio attorno alle spalle di Kurt. “Come te, piccolo.”

Senza guardarsi indietro, Kurt tirò il ragazzo su per le scale, lasciando Blaine indietro.

Questi crollò pesantemente contro il muro, provando a capire quello che era appena successo.

Lui non ne vale la pena!

Non ne vale la pena!

Blaine ricordò il giorno in cui avevano affrontato Karofsky insieme, sulla scalinata del McKinley. Kurt si era messo in mezzo a loro per impedire al bullo
di fargli del male.

Kurt si era messo in mezzo a loro adesso e aveva tirato Andrew via.

Aveva protetto Blaine.

Kurt lo aveva appena salvato.

Lo aveva salvato!

Perché lui valeva la pena.

La realizzazione fece raggelare Blaine in modo inquietante.

Primo, significava che a Kurt importava ancora molto di lui.

Secondo, significava che c’era un lato oscuro di Andrew da cui bisognava proteggersi.

Apparentemente, Andrew non era la figura del perfetto fidanzato, dopo tutto.




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*traduzione letterale. In italiano dovrebbe voler dire che non si sarebbe nascosto.
Per una traduzione alternativa, contattatemi e sarò felice di correggere.

Ebbene, anche il terzo è andato. Vorrei ringaziare davvero tanto tutte le persone che leggono, preferiscono e seguono questa storia. Davvero. Spero di non deludere le vostre aspettative. 
 
  
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