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Autore: alaskha    22/01/2014    4 recensioni
In quel preciso istante sentii un bracco avvolgermi le spalle: il profumo era inconfondibile, ed il tono di voce suadente al naturale, lo era ancora di più.
“Malik, che diavolo vuoi?” ringhiai, sottovoce.
“Fingi entusiasmo – sussurrò lui tra i denti, mentre sorrideva falsamente – adesso sorridi e saluta con la mano”
Seguii il suo consiglio, stretta dalla morsa del diavolo.
“Ciao amore, ci vediamo presto” disse Perrie al suo dannatissimo baby Zayn.
“Ciao piccola” lui le mandò un bacio volante, ed io faticai a reprimere quei fastidiosi conati di vomito che mi colpivano ogni qual volta manifestassero il loro amore.
“Restate vivi!” urlò Perrie, mentre l’autobus si allontanava.
Io e Zayn continuammo a salutare con la mano, sorridendo come due idioti, abbracciati.
“Ok, adesso togliti”
Lottai contro di lui, cercando di divincolarmi dalla sua presa, ma lui premette ancora di più con il braccio sulla mia spalla.
“Tu non vai da nessuna parte” sussurrò lui, sulle mie labbra.
“Malik, levati, invadi il mio spazio vitale”
“Adesso ascoltami attentamente – non aveva intenzione di allontanarsi – ho giurato a Perrie che ci avrei provato, ad andare d’accordo con te”
“D’accordo, provaci” dissi stringendomi nelle spalle.
“Certo, ma tu dovrai collaborare”
“Costringimi”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Long live all the magic we made
Chapter four - Another Wings Night


 
Forse filosofia era la materia che più odiavo. Era inutile, priva di senso e molto rompi coglioni. Pippe mentali per che cosa? La verità. Non me ne può fregare di meno della verità: l’importante è che la Nutella sia al suo posto, la veranda piena di Coca Cola e Zayn Malik fuori dai coglioni. Tutto il resto si può allegramente fottere: la verità è solo una grande perdita di tempo, sforzo e ricerche. Fine.
“Per cui questa stronzata dei dialoghi platonici la tolgo” sta di fatto che Jake e Layla erano a studiare a casa mia: nel mio grande, lussuoso e caldo appartamento.
Era solo l’11 gennaio, noi povere anime studentesche eravamo rientrate da pochi giorni dalle vacanze natalizie tanto amate, ma quella stronza della mia professoressa di filosofia aveva fissato una bella verifica per il giorno dopo. Venerdì fottutissimo 12 gennaio. 
12 gennaio: mh, mi ricordava vagamente qualcosa. Ma smisi di pensarci, perché era sicuramente qualcosa di stupido che poi mi avrebbe ricordato Perrie.
“No, Jake sono nato male Rosati, come fai a togliere una cosa così importante? È come se racconto la storia della tua vita e mi dimentico di dire che sei completamente coglione! È il concetto chiave che ti manca” Layla era più schizzata del solito: era agitatissima al pensiero della verifica imminente.
Io non andavo bene in filosofia, la odiavo: ma ero di buon umore quel giorno, e non avevo intenzione di rovinarmelo per una zitella senza vita a cui piace torturare i suoi poveri studenti.
Nonostante ciò ero felice: la Nutella era al suo posto, la veranda piena di Coca Cola e Zayn Malik fuori dai coglioni.
“Zafira? Sei a casa?”  ma vaffanculo.
Quella voce segnò la fine del mio buon umore: Zayn Malik non era più fuori dai coglioni, ma nel bel mezzo di essi.
“Sì”  non mi sprecai troppo e non mi alzai neanche per andare ad aprire la porta, sperando fosse chiusa.
Infatti quando la maniglia si abbassò, nessun rompi coglioni fece il suo ingresso nella mia bella casa.
Esultai “Zafira sono una figa pazzesca Lopez chiude Zayn in mezzo ai coglioni Malik fuori dalla porta. Grande man!”
I miei amici mi guardarono male “Che volete? Tornate alla vostra filosofia voi, me li gestisco io i cantanti inopportuni”
“Posso entrare o ne hai ancora per molto?” la voce di Malik era decisamente scazzata.
“Se proprio devi” mi avvicinai alla porta  e l’aprii lentamente, lasciando che il pakistano di cui si era inspiegabilmente innamorata la mia migliore amica entrasse in casa mia.
Insomma, si può stare con uno solo per il suo altro grado di scopabilità? Evidentemente sì: Perrie ne era la prova vivente.
“Perché hai dei problemi mentali così gravi, Lopez?”
Ridacchiai, tornando a sedermi al tavolo con i miei amici “Non so di che parli, Malik”
“Ciao ragazzi - Malik salutò i miei amici che ricambiarono sorridenti - che state facendo?”
“Conquistiamo il mondo” dissi noncurante maneggiando una matita di Jake.
Il suo sorrisino strafottente era decisamente fuori luogo  “Ma che simpatica”
Te lo cancello quel bel sorrisino, Malik! “Che vuoi, piuttosto? Perché sei venuto qui? Non compriamo niente”
Zayn roteò gli occhi al cielo “Giusto per informarti, vivi con la mia fidanzata”
Gli sorrisi falsamente “Giusto per informarti, non è in casa”
Vidi Zayn togliersi la felpa e mi allarmai subito, alzandomi di scatto dalla sedia su cui ero seduta. E mi sembrò quasi di sentire Taylor Swift intonare: ‘Trouble, trouble, trouble..’
“Non metterti in testa strane idee, Malik. Non soddisferò i tuoi desideri sessuali al posto di Perrie, dovrai resistere per un’altra mezz’ora” 
Il pakistano invadente scoppiò a ridere, lanciando la felpa in un angolo remoto della casa, stile Enzo e Carla quando s’incazzano sul serio con una povera anima che non ha gusto nel vestire. Stolti, che vengano da me al posto di andare da quei due incapaci!
“C’è della nutella?” Zayn stava lentamente oltrepassando il limite.
“Metti le mani sulla mia scorta di nutella e giuro che ti faccio passare le pene dell’inferno” sibilai a denti stretti più seria che mai, mentre Jake e Layla non facevano che scrivere, scrivere e scrivere..
“Tanto – disse noncurante Zayn, frugando nei mobili della mia lussuosissima cucina all’ultima moda di Parigi – peggio di così”
Stavo giusto per prendere la mira sulla sua testa con la matita, quando la porta di casa si spalancò, facendo entrare una folata di vento freddo.
“Non avete idea di quanto freddo faccia là fuori – disse Pez, con la sua voce allegra senza neanche alzare lo sguardo sulla gente che occupava casa nostra – sembra quasi di essere.. – ma si bloccò, nel vedere il suo fidanzato con in mano il mio barattolo di nutella – oh, ciao Zayn!”
“Ciao piccola” la salutò lui con un bacio a fior di labbra.
“Non sapevo fossi qui – si tolse gli anfibi, barcollando – ciao ragazzi”
Layla la salutò di sbieco, mentre Jake la fissò per almeno dieci minuti buoni.
“Tutto bene, Jake? – le domandò premurosa Perrie, senza minimamente sospettare quanto quell’italiano pervertito avesse voglia di toglierle il vestito che portava – vuoi qualcosa da bere, per caso?”
Mentre Rosati scuoteva freneticamente la testa, io ne approfittai per rubare la nutella dalle mani di Zayn.
“Ti ringrazio molto, Rockstar”
“Tu – m’indicò, mentre mi stravaccavo sul divano – come ti permetti? Adesso ti prendo e ti faccio vedere io le pene dell’inferno”
Il suo sguardo rabbioso mi mise non poca paura addosso, così mi alzai dal divano, stringendo forte la nutella al petto, tentando di salvare la cosa più importante e presi a correre come una pazza per casa, mentre lui mi seguiva velocemente.
“Non mi scappi, Lolita!”
“Lo sai che mi mettono ansia gli inseguimenti, Malik!”
Così entrai in camera mia a mi buttai sul letto a pancia in giù, nascondendo la nutella sotto di me.
“Casa!” urlai come una forsennata.
Tutto ciò che sentii furono solo i suoi respiri affannati per la corsa, così mi girai lentamente e rimasi spiazzata quando trovai il suo viso a due centimetri dal mio.
“Ma che diavolo..?” tentai io.
“Shh..” m’intimò poi lui, improvvisando un mezzo sorriso.
Rimasi incantata dalle sue ciglia lunghe, che accarezzavano delicatamente la superficie delle sue guancie.
“Presa! È troppo facile con te!”
Quando si alzò di scatto dal letto e da me, scossi la testa e lo guardai confusa “Ma di che cavolo stai parlando?”
“Della nutella, è tutta mia ora baby – disse leccandosi finemente un dito, per poi farmi un occhiolino –  lo so che ti faccio impazzire, è quella la mia arma segreta” .
 
 
 
 
 
 
Sistemai per la centesima volta un orecchino, per poi guardarmi intorno e sbuffare, di conseguenza. Perrie accanto a me era splendida, sorrideva a tutti e si beava della fortuna che, secondo lei, il suo cappello nero stile Hollywood le stava portando.
Fece oscillare i suoi capelli biondi, per poi girarsi verso di me.
“Non ti perdonerò mai”
“E per cosa dovresti perdonarmi?” le chiesi.
“Per aver messo le converse, sotto quel bel vestito”
“È tuo, questo bel vestito” puntualizzai.
“Appunto”
“E dai voi due, siete bellissime, non appartatevi!” ci ammonì Leigh Anne, con il suo cappellino stile gangster.
“Già, la Belieber ha ragione – intervenne Jade, con il suo fiocco giallo tra i capelli – non vi lamentate se poi i media scrivono di un ipotetico tradimento di Perrie, con la sua migliore amica!”
Roteai gli occhi al cielo, mentre Jesy, la mia preferita non lo nego, mi prese a braccetto “Ah, ha ragione Leigh, sei bellissima stasera! Non l’avrei mai detto..”
Girai il viso verso il suo, mentre camminavamo verso l’entrata del locale esclusivo dove si sarebbe tenuto l’evento per non so che cosa, e la guardai male.
“Sei carina, grazie Jesy”
“Intendevo per una serata di questo tipo, insomma, ti sei persino degnata di legarti i capelli! E questo bel vestito? Wow, Perrie è capace di fare miracoli!”
“Sei sempre più carina Jesy, davvero..”
Lei scoppiò a ridere, mentre io mi guardavo a destra e sinistra: c’erano un sacco di celebrità, ma davvero davvero tante. Per esempio, riconobbi l’enorme lato B di Nicky Minaj, il vestito appariscente di Katy Perry, le supra oro di Justin Bieber ed i capelli ricci di Harry Styles.
“Guarda, guarda chi c’è qui” esordì quell’eccentrico diciannovenne, in tutto il suo splendore.
Capelli ricci più morbidi dei miei, onda insolita stile Elvis, camicia bianca leggermente accorciata ai gomiti, jeans neri stretti e gambe da paura, il tutto accompagnato a due bellissimi occhi verdi ed assolutamente accattivanti.
Ad Harry Styles non sarebbe rimasto indifferente neanche un morto.
“Ciao Styles, come ti va?” gli chiesi, mentre venivo sopraffatta da un suo abbraccio.
“Vedo che la tua amica ti ha tirata a lucido – disse osservandomi e facendomi fare una piroetta su me stessa – detto tra noi – avvicinò le sue labbra al mio orecchio – non ne avevi affatto bisogno”
“Sei proprio un idiota di prima classe, lo sai?” gli chiesi divertita.
“Ah – ah – lui annuì, mentre un fotografo si posizionava davanti a noi – certo che lo so, piccola”
Harry mi circondò i fianchi con un braccio, attirandomi a sé.
“Ma che stai facendo, Styles?” gli domandai, senza capire.
“Tu sorridi” mi consigliò lui, indicandomi la macchina fotografica puntata dritta davanti a noi.
Così lo assecondai, per poi guardarlo sorridere cordialmente al fotografo e salutarlo con un cenno del capo “Visto? Ti faccio entrare anche nel giro delle celebrità”
“Cerca di non montarti troppo, superstar” lo presi in giro io.
“E dai piccola, lo sai che mi piace scherzare”
Annuii, e mentre ridevamo insieme, mi sentii accarezzare un braccio. Mi girai per scoprire di chi si trattasse, ed accanto a me ed Harry si materializzò Niall Horan.
“Un segreto, Zafira? – disse avvicinandosi di più a me – Justin Bieber non ti toglie gli occhi di dosso”
Mi ero abituata a sentire quel tipo di frasi, con il tempo. All’inizio sentirmi dire una cosa di quel genere mi sembrava davvero surreale e così strano, da non sembrarmi possibile. Ma girandomi per colpire Niall sul petto, mi accorsi che in effetti era vero, Justin Bieber mi stava guardando mentre parlava con qualcuno di non identificato.
Niall Horan, occhi azzurri da far invidia a tutti i sette mari, allegria tipica da folletto irlandese, capelli tinti biondi e sorriso impeccabile. Aveva portato l’apparecchio, ma io in cuor mio lo sapevo, che il suo sorriso era l’ottava meraviglia del mondo anche prima.
“Beh, come biasimarlo d'altronde?” disse Harry.
“Stasera siete più gentili del solito – dissi inquisitoria ad entrambi – vi serve qualcosa?”
“Ciao a tutti, splendide bellezze!” s’intromise Louis Tomlinson, occhi più azzurri dell’oceano ed un bicchiere di champagne in mano.
“Tomlinson, sai che non reggi l’alcool” lo avvertii io.
“Ho ventidue anni, so badare a me stesso” replicò lui.
“Ne hai ventuno, amore” lo corresse Eleanor Calder, la sua bella fidanzata arpionata al suo corpo da un braccio di Louis.
“Che importa?”
Io roteai gli occhi al cielo, dopodiché si scontrarono con quelli nocciola di un certo pakistano, a braccetto con Liam Payne, inguaribile romantico ed adorabile amico.
“Ciao Zafira” mi salutò quest’ultimo, con un bacio sulla guancia.
“Oh, non potete farmi questo, sapete che sono una Ziam Shipper!” 
Liam rise divertito, mentre Zayn mi fulminava con lo sguardo.
“Fatti una risata, Malik”
Lui sorrise, falsamente “Ringrazia che io sia di buonumore, ti ho portato lo champagne”
“Per me? Wow, che gentleman mancato”
Mi porse il bicchiere ed io lo sorseggiai come una diva del cinema, macché, lo buttai giù tutto in un sorso, mentre sentivo l’odore delle sigarette di Malik farsi sempre più intenso nelle mie narici.
“Vacci piano con quella roba, o sarò costretto a portarti in braccio fino al tuo appartamento di Oxford Street”
“Non mi farei prendere in braccio da te neanche sotto tortura” gli confessai.
“Questo lo vedremo” disse lui, ammiccando e svuotando il suo bicchiere di champagne.
“Scelta azzardata il rosso”
“Di che parli? Lo vedi che stai già delirando?”
“Parlavo del tuo look, cretino – indicai la sua giaccia rossa di pelle con il bicchiere ancora nella mia mano – molto audace”
“Per non parlare del tuo..”
Mi sentii osservata dai suoi occhi, da capo a piedi, e mi sentii leggermente in imbarazzo. Io non arrossivo mai, non mi sentivo mai a disagio, ma quando lo guardai bene, mi mancò il respiro.
Si era fatto la barba e la sua pelle era liscia per l’occasione, aveva indossato le sue scarpe buone, quelle nere ed eleganti, quelle che aveva comprato con Harry, ed i jeans stretti gli stavano divinamente. A completare l’opera, il suo sorriso, o meglio, il suo mezzo sorriso malizioso ed ammaliante.
Mi stavo davvero sbizzarrendo con tutti quegli aggettivi, così scossi la testa.
“Tutto merito di Perrie, comunque”
“Nah, hai sex appeal, questo non è merito della mia ragazza”
“Mi fai da Love Coach o che cosa?”
Lui scosse la testa, leggermente scocciato ma anche divertito.
“A proposito della tua ragazza – ripresi le sue parole – perché non sei con lei?”
Lui si strinse nelle spalle, rigirandosi il bicchiere tra le mani “Silver crede che sia meglio così”
Silver Kensington era il loro leggendario manager, coordinava ogni loro mossa e costruiva alla perfezione la loro immagine. Era infallibile e sapeva il fatto suo, i ragazzi erano fortunati ad avere lui e Stella (la sua collaboratrice) come agenti. 
“Che non stiate insieme durante gli eventi di.. – ancora faticavo a capire perché fossimo lì – insomma, di qualsiasi cosa si tratti?”
Lui si limitò ad annuire, mentre le luci soffuse si oscurarono del tutto e Zayn alzò lo sguardo davanti a sé, assumendo un’ espressione concentrata.  Era davvero bello, questo era innegabile.. ma anche molto rompi coglioni e tanto presuntuoso.
“Buona serata a tutti e grazie per essere nostri ospiti – iniziò un uomo di cui non m’importava nulla – sono lieto di annunciarvi la performance delle Little Mix, con la splendida ‘Wings’!”
Signore mio, ti prego risparmiami: avrei preferito passare un’intera serata con Zayn, al posto di ascoltare ancora quella canzone.
E mentre le prime note si diffondevano nel locale, io afferrai un altro bicchiere di champagne e facendomi spazio tra la moltitudine di gente che c’era lì dentro, riuscii a raggiungere l’uscita.
 
 
Mi appoggiai al muro del locale, respirando un po’ di aria fresca e prendendo un sospiro di sollievo. Millesima volta in cui avrei ascoltato ‘Wings’: scampata.
Mi piegai sulle ginocchia, prendendo di tanto in tanto qualche sorso di champagne e brindando alla gente che passando, mi guardava interdetta.
Perrie e Silver me lo dicevano spesso, ‘Non cacciarti mai in queste situazioni, i media sono ovunque’. Ma a me non importava dei media, non m’importava di ciò che avrebbero poi scritto di me sul giornale: io tenevo alla loro immagine, non alla mia. Erano loro le superstar, non io.
“Credevi di poter scappare senza di me?”
Dio, che angoscia. Ma perché tutte a me? Perché? Non bastava il secondo nome improbabile, non bastava la migliore amica famosa ed in fissa con qualsiasi cosa fosse rosa, non bastava la famiglia ambigua.. adesso anche lui.
“In realtà speravo di scappare senza di te” replicai, sempre cordialmente.
“Oh, ma dai – iniziò lui, avvicinandosi a me, nel buio della notte – non posso lasciarti qui tutta sola, ti rapirebbero, ed io cosa dovrei dire poi a Perrie?”
“Che un alieno mi ha trovata estremamente carina”
“Già, solo un alieno potrebbe fare questi pensieri” mi prese in giro lui.
“Lo sai che sei stronzo?” gli domandai retoricamente, mentre appoggiava la schiena al mio stesso muro.
Lui si strinse nelle spalle, annuendo vagamente “Sì, me l’hanno già detto”
“Forse qualcosa non ti è andata bene nella vita – improvvisai, staccando le spalle dal locale e posizionandomi davanti a lui, che non mi guardava negli occhi – eppure sei una superstar di fama mondiale, si può sapere perché ti diverti così tanto a fare il bastardo con me?”
Lui alzò finalmente i suoi occhi dorati nei miei, con il solito ghigno, che di sorriso non aveva un bel niente.
“Perché non mi lasci altra scelta”
Come prima reazione rimasi interdetta, ma poi il lampo di arroganza nei suoi occhi mi fece innervosire ancora di più, così roteai gli occhi al cielo.
“Ti lascio con il tuo ego – dissi camminando all’indietro – non c’è spazio per tutti e tre, qui”
Ma lui ghignò ulteriormente, afferrando un braccio ed attirandomi a sé “Il mio ego? Forse non te ne sarai mai accorta  ma – stava sussurrando a pochi centimetri dal mio viso – noi, siamo più simili di quanto pensi”
Lo spintonai, con l’intento di allontanarlo da me.
“Lasciami e giuro che dopo non ti ucciderò a suon di pugni sul naso – gl’intimai, così lui lasciò lentamente la presa sul mio braccio – io e te non abbiamo niente in comune, chiaro?”
“Questo è quello che ti piace pensare” disse staccando la schiena dal muro e gesticolando con le mani.
Rimasi ipnotizzata da quelle mani: erano così delicate e dalla presa ferrea nel tempo stesso. E poi erano belle, estremamente belle per appartenere ad un uomo..
“Zafira, mi senti?” e così passò una di quelle mani estremamente belle davanti al mio viso.
Infastidita gliene presi una con la mia e la spostai da davanti al mio campo visivo.
“Io torno dentro” dissi solamente.
Ma probabilmente perse qualche passaggio e lui mi seguì “Ho detto che io torno dentro, tu puoi stare qui quanto ti pare, se siamo fortunati passerà sul serio un alieno per portarti via”
Lo vidi roteare gli occhi al cielo, infastidito ed irritato “Se mi tieni la mano come faccio a restarmene qui?”
Oh già, arguta osservazione..
“Ragazzi! – intervenne la voce di Louis, affacciato dalle porte del locale – che ci fate lì fuori? Adesso tocca a noi!”.

 
 
 




 
people talk shit but we don't listen
ciao bellezze mediterranee, come vi va?
ieri ho aggiornato Half a heart ed oggi Long live ye
Now I'm in the age that I know what I need ouooo
viva Lou in Midnight Memories !!!!!
ok basta.
avete visto che sono comparsi tutti?
se non li avete ancora inquadrati per bene don't worry, ci saranno forever and always
viva l'itanglese
ma, soprattutto, avrete notato Harold sfjsdgf
e poi vabbeh, Zayn e Zafira che, dannazione, non so come unire i loro nomi..
maledetti, potrebbe essere Zayfira? ma fa schifo, uffa.
ma non abbattiamoci, sono belli lo stesso.
now vi lascio con lui (guardate sotto)
adios.


 


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