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Autore: Chione regina della neve    22/01/2014    4 recensioni
La storia parla di Rose: una giovane orfana mezz- elfa, che si troverà suo malgrado, in uno sconvolgente susseguirsi di eventi, che la porteranno a scoprire antiche verità, per fermare un male tornato dal passato e che ora dilaga nel suo mondo.
Spero vi piacerà siate clementi è il mio primo lavoro e non sono ancora bravissima
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Molto tempo fa, sul mondo si abbatté un terribile cataclisma.

Una stirpe maledetta temuta da tutte le creature, fece la sua comparsa, seminando ovunque miseria e distruzione.

Ma in quei giorni di sciagura, le nazioni e i popoli si unirono sotto un unico vessillo;  per contrastare il male che come un fiume si faceva largo sul mondo.

Tutti si unirono per debellare quella minaccia: Gli uomini nelle loro roccaforti, i più numerosi fra tutti, guerrieri di indubbio valore e altro ancora ne avrebbero conquistato coi loro eserciti sterminati. Poi gli elfi signori immortali delle foreste, arcieri e lancieri di chiara fama, si sarebbero fatti onore con le loro legioni. I nani emersero dal profondo della terra irriducibili guerrieri e fabbri di incredibile bravura le loro armate corazzate e le loro macchine da guerra non avrebbero lasciato scampo  all’orda nemica. Ancora i fey figli delle pianure i più abili con la magia anche in numero esiguo avrebbero dato il loro contributo.

Ma non  solo i figli della luce avrebbero combattuto, quella minaccia aveva reso tutti fratelli.

Così che d’innanzi al baratro si presentarono anche i figli dell’ombra : Gli  Shschercat , gli antichi uomini serpente con le loro inarrestabili belve,  la loro furia avrebbe compiuto imprese memorabili in quelle battaglie. I signori delle piaghe, maestri dei più potenti sortilegi, decimavano le schiere del nemico con orrende maledizioni. Infine  i bestia  - morfi  creature meta uomini e metà animali numerosi come gli uomini ma molto molto più feroci  incapaci inoltre di provare paura o dolore tanto da scendere in battaglia senza l’ausilio di armature.

Per due secoli si susseguirono feroci battaglie, che dopo innumerevoli sforzi  e altrettanti sacrifici, portarono alla vittoria di coloro che si erano votati alla protezione del mondo e della vita che esso ospitava.

I vincitori si spartirono la terra, ognuno ebbe ciò che gli spettava e forse più ancora e per lungo tempo ci fu pace.

Quell’era divenne poi  una pagina sbiadita della storia; quei pochi che ancora ricordavano i fatti per come erano realmente, venivano scambiati per cantastorie,  gli eroi che tanto diedero per la salvezza del mondo ridotti a statue di cui si perse presto il significato e del male che stava per travolgere il mondo si persero persino i ricordi.

Il mondo tornò presto alla normalità.

Senza la minaccia della fine incombente, le alleanze si sfaldarono tanto presto quanto in fretta si erano formate.

Infine tutto cadde nel dimenticatoio e di quello che venne chiamato il nero inverno non si seppe più nulla.
 
 
 
 
Diversi secoli dopo il mondo aveva dimenticato gli orrori passati e viveva in pace.

Le terre settentrionali: senza dubbio uno dei territori più straordinari sotto il dominio degli uomini.

Si trattava di un piccolo impero, divenuto fiorente in breve tempo, grazie al commercio e alle ricche miniere d’oro.

Le sue pianure sconfinate sembravano distese di smeraldi, i piccoli villaggi che le puntellavano erano piccole e graziose comunità, che vivevano di allevamento e agricoltura.

Nei territori più interni invece sorgevano le grandi citta minerarie, che trovavano le loro ricchezze nel commercio di preziosi.

Il clima era mite e l’aria piacevolmente fresca per quasi tutto l’anno … ma come tutti sanno un luogo perfetto non può esistere.

Ogni anno; con l’arrivo della stagione fredda, quei luoghi sembravano trasfigurarsi : Per  tre mesi l’anno, quei territori erano colpiti da piogge torrenziali, venti freddissimi dalla inaudita violenza, a volte anche tremende bufere di neve.

E fu proprio in una notte di bufera, che il guardiacaccia del palazzo imperiale si svegliò, disturbato da un suono, che in un primo momento non riuscì a identificare confuso com’era nell‘ululato del vento.

Ma la consapevolezza lo colpì un istante dopo come fosse un martello.

Quel suono era un urlo! Anzi … un pianto.

Uscì di casa in un momento, precipitandosi nell’enorme giardino del palazzo, sentendo quell’urlo straziante eppure cosi flebile farsi sempre più chiaro.

Infine la fonte di quel grido sommesso; gli si palesò davanti come un fulmine a ciel sereno.

In una cesta di vimini, riempita alla meglio di stoffe e lenzuola, stava una minuscola creaturina avvolta in un fagotto di stoffa  bianchissima.

Che piangeva con quanto fiato aveva in corpo, pur di attirare col suo flebile richiamo, chiunque fosse disposto ad accorrere.

L’uomo era allibito; ma prese il cesto con dentro la creaturina e la porto in casa quanto più in fretta possibile, per sottrarla a quel gelo tremendo.

Una volta dentro la sua abitazione, poso il cesto sul tavolo e subito sbarrò la porta per impedire al freddo di entrare, per poi precipitarsi a ravvivare il fuoco nel grande camino di pietra per riscaldare un po’ di più i pochi locali della sua dimora .

Quando l’ambiente fu un più caldo, la piccola creatura parve calmarsi e con un po di attenzioni da parte del buon uomo, smise di piangere in pochissimo tempo, per poi cominciare a osservare con una buffissima espressione curiosa, tutto ciò su cui riusciva a posare lo sguardo, emettendo dei teneri  versetti.

Osservando la scena, il guardiacaccia si calmò a sua volta e decise dunque di esaminare quell’inattesa compagnia; per stabilire con cosa aveva a che fare.

L’esserino che ora rideva emettendo versetti acuti: era una tenera bambina dagli occhi verdi, dai capelli di un biondo così pallido da sembrare bianchi e date le orecchie leggermente allungate e appuntite doveva essere una mezz - elfa .

Ora si spiegava il perché di quell’abbandono.
Gli incroci con gli elfi erano proibiti per la loro cultura, essi ritenevano in fatti che dei meticci potessero danneggiare la loro stirpe.

L’uomo scosse la testa non capendo come una tale idiozia potesse essere anche solo concepibile … guardò la bimba che si stava lentamente addormentando sorrise e disse.

<< Bhe a quanto sembra da adesso in poi le mie giornate saranno assai più faticose a causa tua piccola spero solo di cavarmela>>.
  
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