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Autore: Lyra Snape    22/01/2014    1 recensioni
Cosa succederebbe se Draco Malfoy fosse costretto, suo malgrado, a conoscere usi e costumi del mondo Babbano? Ve lo posso dire io cosa: una catastrofe dalla quale nessuno uscirà vivo. O senza qualche cicatrice.
«Per evitare che spiacevoli manifestazioni di disprezzo nei confronti dei Babbani si ripetano, la corte ha deciso che il signor Draco Malfoy debba imparare le loro abitudini. La signorina Hermione Granger si prenderà la responsabilità di istruirlo».
Era difficile dire chi, tra i due, fosse stato il più scontento.
«Io ho aiutato Harry a salvare il mondo, perché il Ministero ha deciso di punirmi?» si era lamentata Hermione con Ginny, che aveva fatto spallucce.
«Possono anche cadere diciotto Signori Oscuri uno dietro l’altro, ma il Ministero continuerà a prendere decisioni del cavolo»

La raccolta è iniziata partecipando ad un contest, e ora ho deciso di continuarla utilizzado i promt della Big Damn Table.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Riprendo questa raccolta dopo molto, molto, molto tempo. Perché sì, perché mi diverte torturare Draco e a tratti anche Ron, perché un'amica ha insistito che la continuassi e in effetti un po' mi dispiaceva non continuare.

Per rendermi la vita difficile perché se no non mi diverto, ho deciso di usare i promt della Big Damn Table. Non ci riuscirò mai, lo so. Ma in fondo perché non provarci?




Il promt di questa storia è 080. Perché?



La svolta



Ci volle un po’ di tempo perché Draco esplodesse; in verità, Hermione si era aspettata che succedesse molto prima.
Aveva sopportato di tutto: aveva guardato “Alla ricerca di Nemo”, aveva cambiato migliaia di pannolini, aveva quasi ucciso Ron con un pelapatate. Erano tutti sicuri che avrebbe dato di matto dopo aver preparato la festa per il finto compleanno di Hermione, ma si era limitato ad alzare il naso con tutta la dignità di cui era capace, e con grande sconforto di Ron si era chiuso in cucina insieme alla torta.
Hermione si rendeva conto di trovarsi davanti a una pentola d’acqua dimenticata sul fuoco: sarebbe arrivato quella piccola goccia in più che avrebbe fatto traboccare tutto.
E inevitabilmente accadde: il giorno in cui vide tutte le sue preziosissime camicie cucite su misura uscire dalla lavatrice colorate di rosa, Draco si girò verso due sghignazzanti Harry Potter e Ron Weasley, e con gli occhi iniettati di sangue sibilò, gelido: «Chiamatemi la Granger. SUBITO» Qualcosa nel suo sguardo, alla Voldemort che viene svegliato alle quattro del mattino dalle prove della banda di paese, convinse Harry ad accontentarlo.
Mezz’ora dopo, Hermione non aveva ancora capito che cosa diavolo fosse successo.
«Battaglie di fango e principi azzurri, capito? Io sono stufo, STUFO, non accetto che mi si facciano fare queste cose, ok? E comunque anche i principi azzurri avevano un’aria meno ridicola di quella che avrò io, e poi minestra sui muri della cucina e terra e fango, io non lo tollero, va bene? Ore e ore a sentir parlare di fate e fiori e zucche e poi il contatore dell’elettricità sotto la pioggia, e poi…» Hermione non capiva se si trattasse di un attacco isterico o di un incantesimo Confundus riuscito male, ma non era ancora riuscita a fermare le urla per chiedere alcunché.
Dopo dieci minuti di strilli, Draco si girò verso di lei. «Hai capito?» chiese, in tono definitivo.
«No. Non ho capito un cavolo» rispose la ragazza, paziente.
«Le camicie di Draco sono diventate tutte rosa» si arrischiò a spiegare Harry, timoroso.
«E perché sono diventate rosa?» chiese Hermione, guardandoli severamente.
«In realtà non abbiamo capito» ammise Ron.
Certo, avrebbe dovuto saperlo che mettere due uomini a spiegare a un terzo cosa fosse una lavatrice in fondo era un’idea molto stupida. Draco, però, sembrava pensare a qualcos’altro.
«Lo vedi?» sbottò infatti. «Non è giusto! Lui non sa un cavolo di Babbani, ed è sempre lì che borbotta “I Babbani sono ridicoli”, “I Babbani sono strani”, non è che abbia una grande opinione di loro, no? E allora perché…»
«Perché» lo interruppe Ron, sdegnato «io non ho dato appoggio ad un pazzo il cui scopo primario fosse farli fuori tutti!»
«Sì, beh, io comunque non vedo come posso imparare a non disprezzare i Babbani se uno dei miei insegnanti li disprezza quanto me»
Ron sembrò troppo indignato per rispondere e si voltò verso Hermione, in cerca di aiuto.
La ragazza però non disse niente, e rimase a fissarli a lungo, riflettendo. Harry riconobbe quello sguardo, lo stesso sguardo che aveva avuto quando faceva ricerche per il CREPA, quando preparava i loro piani di ripasso e quando era riuscita a convincerli a partecipare alla festa di Halloween. E capì che per Ron le cose si stavano mettendo davvero male.
Dopo un lungo silenzio, Hermione aprì la bocca e disse l’ultima cosa che chiunque nel mondo, compresa Luna Lovegood, si sarebbe aspettato: «Ha ragione lui».
«Scusa, puoi ripetere?» chiese Ron, incredulo.
«Ha ragione lui» ripeté Hermione, e il suo sguardo tradiva un lieve senso di colpa. Si capì subito dopo che non era nei confronti di Ron. «Ti ricordi quanto mi hai preso in giro dopo che ti ho spiegato cosa siano gli sci? E quando mi hai chiesto se Cenerentola era il nome di una malattia?»
«Sì, ma era una cosa ironica!» protestò Ron, che cominciava a temere il peggio.
«Ne sei proprio sicuro sicuro?» chiese Hermione palesemente incredula.
«Sì… ehm… però io comunque non ho minacciato né torturato nessuno, quindi è diverso» ribatté Ron.
«Sì, ma questo non è il punto» concluse Hermione «Il punto è che Draco deve imparare ad apprezzare i Babbani per riuscire a redimersi agli occhi della comunità magica, e avere un insegnante che nei confronti dei Babbani non nutre un grande rispetto non lo aiuterà di certo».
«Quindi mi stai dicendo che non dovrò più insegnargli niente?» chiese Ron speranzoso, cominciando a pensare che in fondo tutte le proteste di Draco gli sarebbero tornate utili in qualche modo.
«No» lo spense la ragazza «Ho chiesto a tuo padre di fargli un discorso sul perché i Babbani sembrino tanto affascinanti agli occhi dei maghi… E tu sarai presente e lo ascolterai».
Draco annuì, diviso tra la scocciatura al pensiero del discorso che Arthur Weasley gli avrebbe propinato e la soddisfazione di essere riuscito ad incastrare Ron. Quest’ultimo non riuscì a dire assolutamente nulla per parecchi minuti, boccheggiando alla ricerca di qualcosa di estremamente tagliente da dire alla sua ragazza. Alla fine, riuscì a dire, con voce flebile, una sola parola: «Perché?»




001.Inizio. 002.Intermezzo. 003.Fine. 004.Interiorità. 005.Esteriorità.
006.Ore. 007.Giorni. 008.Settimane. 009.Mesi. 010.Anni.
011.Rosso. 012.Arancione. 013.Giallo. 014.Verde. 015.Blu.
016.Porpora. 017.Marrone. 018.Nero. 019.Bianco. 020.Senza colori.
021.Amici. 022.Nemici. 023.Amanti. 024.Famiglia. 025.Estranei.
026.Compagni di squadra. 027.Genitori. 028.Figli. 029.Nascita. 030.Morte.
031.Alba. 032.Tramonto. 033.Troppo. 034.Troppo poco. 035.Sesto Senso.
036.Olfatto. 037.Udito. 038.Tatto. 039.Gusto. 040.Vista.
041.Forme. 042.Triangolo. 043.Diamante. 044.Cerchio. 045.Luna.
046.Stelle. 047.Cuori. 048.Quadri. 049.Fiori. 050.Picche.
051.Acqua. 052.Fuoco. 053.Terra. 054.Aria. 055.Spirito.
056.Colazione. 057.Pranzo. 058.Cena. 059.Cibo. 060.Bibite.
061.Inverno. 062.Primavera. 063.Estate. 064.Autunno. 065.Mezze stagioni.
066.Pioggia. 067.Neve. 068.Lampo. 069.Tuono. 070.Tempesta.
071.Rotto. 072.Riparato. 073.Luce. 074.Oscurità. 075.Ombra.
076.Chi? 077.Cosa? 078.Dove? 079.Quando? 080.Perché?
081.Come? 082.Se. 083.E. 084.Lui. 085.Lei.
086.Scelte. 087.Vita. 088.Scuola. 089.Lavoro. 090.Casa.
091.Compleanno. 092.Natale. 093.Ringraziamento. 094.Indipendenza. 095.Capodanno.
096.Halloween. 097.Scelta libera. 098.Scelta libera. 099.Scelta libera. 100.Scelta libera.
  
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