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Autore: standingfrozen    22/01/2014    0 recensioni
-Intendo che siete entrambi aggressivi. Cos'è che ti turba tanto?- mi rivolse uno sguardo dolce e comprensivo.
La guardai, cosa stava blaterando? -Eh?-
-Le persone aggressive, quelle stronze e che si dimostrano forti, in realtà sono le personi più fragili che esistano.- mi sorrise dolcemente, poi si alzò e si diresse verso un altro banco.
La fermai -Chi è che ti ha detto questo? E chi è tuo cugino?-
-Oh, sta in questa scuola, sicuramente lo hai visto. E' arrivato quest'anno e a quanto pare è il sogno erotico di tutto l'istituto.- ridacchiò.
-Ah.- continuavo a non capire -Come si chiama?-
Mi sorrise.
-Si chiama Harry.-
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Louis

-Louis William Tomlinson, ti vuoi alzare?! Hai scuola, ricordi?? Farai tardi anche oggi!!- Mia madre aveva l'abitudine di gridare nelle orecchie di tutti, specialmente di prima mattina. Aveva anche un'altra abitudine, quella di urlare finti orari per farmi alzare dal letto. Magari ti diceva che erano quasi le 08.00, quando invece erano a stento le 07.15.
-Sì mà, altri cinque minu..-
-SVEGLIATI!!-
Aprii gli occhi di scatto. -Okay, okay! Sono sveglio!-
-Muoviti!-
Sbuffai, la mia voglia di tornare in quel carcere, era pari a zero. Come tutte le altre mattine, d'altronde. Mi alzai controvoglia e andai al bagno a lavarmi. Avevo i capelli talmente arruffati da sembrare uno appena sopravvissuto ad un tornado. Le occhiaie sotto gli occhi rossi, quando potevo odiarle? Vogliamo parlare di tutte le righe sul lato sinistro lasciate dal cuscino? Ogni mattina mi svegliavo sempre in uno stato peggiore del giorno prima. Ma a me non era mai importato del mio aspetto. Non avevo la necessità di far colpo su qualcuno, perciò non vedevo il motivo per il quale mettermi in tiro. Uscii dal bagno e ritornai in camera per vestirmi. Presi una maglietta blu, con sopra il simbolo dei Nirvana e un paio di jeans scoloriti. Mi vestii e andai a preparare lo zaino. Una volta finiti tutti i "preparativi" salutai mia mamma e uscii di casa. Appena arrivato in fermata mi accesi una sigaretta. L'unica cosa che mi motivava ad andare a scuola era un ragazzo. Non sapevo il nome, nè quanti anni aveva, nè da dove veniva. Era arrivato quell'anno. Aveva una sorta di strano potere su di me. Mi attirava. Non so in quale senso avrei dovuto interpretare quell'attrazione, visto che ero sempre stato sicuro che mi piacessero le ragazze. Non ne ero sicuro, ma qualcosa dentro di me, diceva che avrei potuto innamorarmi di lui. Se solo lui non fosse stato etero al 100% e uno stronzo di prima categoria. Rispondeva sempre male a tutti, tirava spintoni e prendeva in giro i secchioni. Il tipico ragazzo liceale che fa impazzire tutte le ragazzine in piena fase ormonale, in pratica. La scuola era iniziata da un mese, ed io avevo cercato in tutti i modi di scoprire almeno il suo nome. Arrivò il bus, pieno come al solito. Salii, e per poco non svenni per la puzza di sudore. "Ma io dico, lavatevi la mattina" pensai. Arrivata la fermata davanti scuola, scesi. Andai verso il cancello e mi appoggiai al muretto alla sinistra dell'entrata poggiando lo zaino a terra, aspettando Joe e Noelle. Joe e Noelle erano i miei migliori amici, nonchè la coppia più invidiata di tutta la scuola. Stavano insieme.. da quanto? Otto anni forse. E calcolando che tutti e tre ne avevamo diciotto, praticamente stavano insieme da quando ne avevano dieci. Dopo una decina di minuti presi un'altra sigaretta. Mentre l'accendevo, eccola là, Noelle. E dietro? Dietro c'era lui. Però non aveva la solita espressione arrabbiata, sembrava solo stanco. Stanco e triste. Scacciai quel pensiero dalla mente, e mi concentrai su Noelle. Era sola, Joe non c'era. 
-Ehy Noelle!- richiamai la sua attenzione e inspirai un tiro dalla sigaretta.
-Lou!- sorrise quando mi vide. Noelle era una delle ragazze più belle di scuola, capelli color cioccolato, occhi verdi e un sorriso da far invidia a chiunque. 
-Joe?-
-Uh, ha detto che si sentiva male. Ma sai com'è fatto lui.-
-Fammi indovinare.. avete un test.- ridacchiai.
-Esatto.- rise anche lei -Dai, sbrigati a finire la sigaretta, così entriamo.-
-Vuoi un tiro?-
-Ci conosciamo dall'asilo e ancora non sai che non fumo?- rise di nuovo.
-Bhe, ma c'è sempre una prima volta in tutto.- le rivolsi un sorriso.
Finita la sigaretta, presi lo zaino da terra ed entrai, con Noelle subito dopo di me. Non eravamo in classe insieme, perchè io avevo perso un anno. Solo al pensiero che l'anno dopo sarei rimasto a scuola senza Joe e Noelle, mi veniva voglia di bruciare l'edificio.
-Ci vediamo a ricreazione, ciao Tonno!-
-A dopo Noelle.- sorrisi. 
Odiavo quando mi chiamavano Tonno, era tutto nato da quando Joe e Noelle erano a casa mia a studiare. Mia sorella Lottie mi aveva visto far cadere un'intera pila di libri dalla libreria. Rise e mi urlò "Che Tonno!", e ovviamente Joe e Noelle da quel momento avevano iniziato a chiamarmi così quando volevano vedere il mio musetto offeso. Entrai nella mia classe, e sbuffai. Andai al mio posto e sistemai lo zaino a mo' di cuscino sul banco, come facevo sempre. Di solito seguivo uno schema preciso: le prime due ore, sonnellino le altre stavo attento, o almeno ci provavo. La classe era in  subbuglio, ma non avevo neanche la forza di alzare la testa, percui non chiesi il motivo di quell'agitazione. Poi sentii chiudere la porta, e il professore si schiarì la voce. Spostai la testa in modo da poter vedere la cattedra, di solito il professor Massish entrava già parlando di qualche schema che avremmo dovuto studiare per la lezione successiva.
-Scusate, vorrei un attimo di attenzione.-
Aveva origini indiane, la carnagione scura, occhi neri e capelli dello stesso colore. Di solito non se lo cagava mai nessuno di striscio, era sempre stato il professore più 'preso in giro', se così si può dire, dagli alunni. Ma stranamente, tutti si azzittirono.
-Da domani avrete una nuova compagna, si è trasferita da poco in questa scuola, spero che la trattiate bene. Ed ora, parliamo degli sche..-
Allora era per quello che erano tutti agitati. I maschi, ovviamente, perchè avevano un buco in più da tappare. Le femmine per la preoccupazione che il loro, di buco, non venisse più tappato. Ridacchiai, avevo un modo strano di pensare al sesso. In realtà non ci pensavo quasi mai. Pensavo più che altro al concetto di due anime e due corpi che si uniscono formandone uno solo, e non a un "gioco" per il proprio piacere personale. Ma era palese che ero l'unico a pensarla così.

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IL GIORNO DOPO....

Entrai in classe, e sbuffai proprio come il giorno prima, ma solo perchè la ragazza nuova aveva preso il mio posto.
-Ehm, scusa. Questo sarebbe il mio banco.- le dissi avvicinandomi.
-Ah, ehm.. scusami. Se vuoi mi tolgo subito.-
-Sì, è proprio quello che voglio. E sbrigati per favore, che devo dormire.- 
Mi sorrise -Mi ricordi mio cugino.-
-Bene. Anche lui dorme in classe?-
-Non intendo quello.-
-Sì, okay, ora puoi toglierti?-
-Intendo che siete entrambi aggressivi. Cos'è che ti turba tanto?- mi rivolse uno sguardo dolce e comprensivo.
La guardai, cosa stava blaterando? -Eh?-
-Le persone aggressive, quelle stronze e che si dimostrano forti, in realtà sono le personi più fragili che esistano.- mi sorrise dolcemente, poi si alzò e si diresse verso un altro banco.
La fermai -Chi è che ti ha detto questo? E chi è tuo cugino?-
-Oh, sta in questa scuola, sicuramente lo hai visto. E' arrivato quest'anno e a quanto pare è il sogno erotico di tutto l'istituto.- ridacchiò.
-Ah.- continuavo a non capire -Come si chiama?-
Mi sorrise.
-Si chiama Harry.-
  
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