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Autore: acciodreams    23/01/2014    2 recensioni
E se per caso la famiglia Malfoy dopo la seconda guerra magica fosse costretta a vivere nel mondo babbano?Come reagirebbe Draco?
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Per farmi perdonare del ritardo del capitolo precendente, eccovi subito il nuovo capitolo! Spero vi piaccia! 
 
 
CAPITOLO 17

Aveva la testa che gli girava e così tanti pensieri in testa che non si rese conto di essere arrivato. Dopo qualche sassolino lanciato alla finestra e qualche imprecazione, vide spuntare la grande chioma riccia da dietro la porta di legno. «Cosa ci fai qui a quest’ora, Malfoy?»
La nuca bionda brillava nell’oscurità della notte. Draco continuava a muoversi imperterrito, andando avanti e indietro per il vialetto. Fu quando Hermione riuscì a vedere il suo volto che si rese conto della gravità della situazione. Era completamente sconvolto, gli occhi erano accesi e rossi e la pelle era pallida, bianca come la neve, come non l’aveva mai vista. 
Lo lasciò sfogare, mentre prendeva a pugni il muretto del vicino. Poi, quando vide le nocche ormai rosse, decise che era ora di farlo ragionare.
Non volle spiegare tutto immediatamente. Ci furono lunghi minuti di silenzio in cui entrambi fissarono un punto fisso nel vuoto, pensando a come fossero arrivati a quel momento. Draco, infine, tirò fuori lentamente un ciondolo dalla tasca del pantalone nero che aveva indosso. Lo teneva in mano come se ne avesse paura, mentre il rossore si faceva ancora più forte. 
Hermione aveva affrontato molte avventure nella sua breve vita, aveva visto molta gente soffrire in silenzio. Era strano come, in quel momento, Draco assomigliasse così tanto ad Harry. Erano entrambi così forti e vulnerabili allo stesso tempo, forse fin troppo simili per andare d’accordo. 
Pose leggermente la sua mano su quella di lui, ancora stretta intorno a quel semplice ciondolo argentato. Il ragazzo prese un lungo respiro prima di parlare.
«Ho bisogno di qualcuno di cui fidarmi in questo momento. Non avrei mai pensato che questa persona potessi essere tu, ma le...le circostanze mi hanno condotto qui. Ho bisogno del tuo aiuto, Gr- ...Hermione.»
«Cosa è successo?»
Draco cercò di ricomporsi un attimo, sapendo che entro pochi minuti avrebbe continuato a tirare i pugni al muretto.
«Mi hanno trovato, Hermione. E vogliono farmela pagare, oh si che vogliono farmela pagare»
«Chi ti ha trovato,Draco?» Non era mai stato coraggioso, questo lo sapeva fin troppo bene. Ma i serpeverde non erano dei codardi, sapevano sempre affrontare le situazioni a testa alta, anche se attraverso sotterfugi. 
«Ce l’hanno con noi, con la mia famiglia, perché ci siamo pentiti e abbiamo accettato questa condizione. Ci sono mangiamorte che invece sono stati giustiziati, altri che moriranno ad Azkaban, altri ancora che verranno uccisi da altri mangiamorte. Io sarò uno di quest’ultimi.» Prese un altro lungo respiro,cercando di controllare la risata sarcastica e spontanea che gli stava per uscire.  «Mi hanno trovato. Poche ore fa ho parlato con uno di loro, non so quale, non l’ho visto in faccia. Ma mi ha spiegato come andranno le cose, e  a me sta bene...starebbe bene, se non fosse per questo maledettissimo ciondolo.»
Lo rigirava tra le mani in modo così frenetico da farlo cadere. «Draco, dovresti parlarne con qualcuno. Se qualcuno ti sta minacciando, se i mangiamorte vogliono vendicarsi...il ministero deve fare qualcosa!»
«Per loro sarei solo un problema in meno... e onestamente non mi importa di quello che vogliono farmi, è che... per farlo colpiranno Blaise.» Per Hermione fu come ricevere uno schiaffo. Non si aspettava una cosa del genere; vide Draco sbiancare ancora di più.
«E’ l’inizio della loro vendetta, o almeno così hanno detto. Vogliono mettermi alla prova, vogliono vedere se sono abbastanza intelligente da seguire le loro istruzioni. Ma come posso seguirle, come?»
Si mise la testa fra le mani cercando di non urlare il suo dolore fuori. Era lì,seduto su un muretto, a dondolarsi come un bambino a cui hanno tolto la cosa più preziosa che abbia mai desiderato. Hermione gli si avvicinò ancora di più, cercando di calmarlo. «Che istruzioni Draco?»
«Il ciondolo... indica chi sarà la loro prossima vittima. C’è il nome di Blaise.»
«Dobbiamo avvisarlo immediatamente, Draco.» disse alzandosi di scatto.
«No!» Quasi strillò, supplicandola con gli occhi. «No, non possiamo avvisarlo, ti prego.»
«Cosa dici Draco? Se non lo facciamo...lo uccideranno.»
«Lo so...io lo so.» Hermione continuava a guardarlo con gli occhi spalancati dallo stupore.
 Poteva dirglielo? Poteva dirgli tutta la verità? Avrebbe coinvolto anche lei in questo gioco di morti e sopravvissuti con le mani sporche di sangue. Lei era pura, lo era sempre stata. Per questo era una rarità: le leonesse si sporcano sempre di sangue, devono farlo per avere autorità e sopravvivere. Lei invece era candida. 
Andava macchiata. 
«Se avvisiamo Blaise uccideranno un’altra persona. Probabilmente, li uccideranno entrambi.»
Poteva vedere l’istante, nei suoi occhi, in cui la consapevolezza prendeva strada dentro di lei. Forse non era candida come pensava.
«Chi è? Chi è questa persona?» Lo aveva già capito, ne era certo. Non osò guardarla mentre pronunciava il suo nome.
«Charlotte.»
 
 
«Che cosa hai intensione di fare? Non puoi restare lì senza fare niente, senza dirglielo.»
«Sai benissimo cosa succederebbe se lo dicessi anche a Charlotte...diventerebbero tre, e possiamo immaginare chi sarebbe il terzo.»
«Quindi? Cosa facciamo?»
Draco sospirò scuotendo la testa. « Noi non possiamo fare niente, non lo capisci? E’ così... prenderanno lui e se tutto va bene poi prenderanno me. E se non glielo lasciamo fare altre persone moriranno per colpa mia. Non voglio avere altro sangue sulle mani, ne ho già troppo.» disse guardando le sue mani ormai rosse come il fuoco. 
«Se facciamo come dici te alla fine di tutto questo non avrai mani sui cui potrà ricadere sangue.»
Non c’era altra soluzione, ci aveva riflettuto ormai da più di un’ora.
«Lascerò decidere la sorte.» disse tirando fuori il galeone che si portava sempre dietro. 
«Testa, e diremo tutto a Blaise e Charlotte...»
«E se esce croce cosa avresti intensione di fare?
«Croce, e mi cancellerai la memoria.»
Questo era veramente troppo,la ragazza non riusciva più a sopportare quella situazione. «Sei fuori di testa?»
«Se non mi ricordo non potrò dirlo a Blaise. Sai che non riuscirei a non dirglielo, non potrei mai...stiamo parlando di Blaise. E’ praticamente mio fratello. Ma questo vorrebbe dire fare del male anche a Charlotte e probabilmente tutti gli altri. Non posso dirglielo, Hermione. Non posso fermarli, sono loro a vincere. Lo hanno fatto capire molto bene. Lo sai anche tu che sarebbe inutile combattere o avvisare il ministero. Per loro tutti i mangiamorte sono ad Azkaban, e combattere comporterebbe ulteriori morti. Hanno già vinto, è questo che vogliono. Vogliono vederci soffrire mentre sappiamo che non possiamo fare niente per fermarli. Quindi fammi dimenticare tutto. E quando Blaise... beh probabilmente dovrai cancellare anche quello dopo, vorrei vivere gli ultimi giorni non sapendo...»
Hermione stava per ribattere ma Draco aveva già lanciato la monetina. Croce. Probabilmente con un piccolo aiuto magico. 
Draco sospirò e fece un debole sorriso. Si alzò, prese il ciondolo e lo lanciò lontano, oltre la strada. 
«Perché il ciondolo?» Draco si girò per guardarla, gli occhi velati di tristezza.
«Come promemoria. Ogni volta che avrei avvisato la persona, si sarebbe aggiunto un nome. Quando il giro si sarebbe completato, il senso di colpa mi avrebbe distrutto o almeno così sostengono loro. Mi sarebbe bastato indossare il ciondolo e porre fine alla mia esistenza. Peggio di un dissennatore, così hanno detto. Un Malfoy che si suicida.»
«Vuoi davvero dimenticare, Draco? Ed io? Perché vuoi farmi soffrire così? Perché non vorrei dimenticare?»
«Perché te sei una leonessa, Hermione Granger. Sai che è la cosa giusta da fare, e sei esterna a tutto questo. Ma se vuoi una scusa morale, posso costringerti a farlo.»
«Non dovresti arrenderti così, Draco.»
«Tu preoccupati solo di fare un buon incantesimo, fammi ricordare che ho passato la nottata a bere. E visto che, intanto, dimenticherò tutto questo... non esiste momento migliore per essere un grifondoro.»
Si avvicinò a lei, tremante e ancora scosso per tutto quello che aveva vissuto in una sera. La baciò lentamente, senza fretta, pensando agli anni trascorsi. Sapeva che ormai era andato avanti, che ora c’era Charlotte, ma lo fece in onore del vecchio Draco. 
Fu facile, infine, con un solo incantesimo che ora comprendeva il perché essere senza perdono. 
E poi venne il buio, il desiderato buio. 
 
 
 
Era stato doloroso, ricordare. Hermione lo aveva avvisato prima di fare l’incantesimo, ma era giusto così.
Ora che sapeva la verità era sollevato ma decisamente frastornato. Aveva messo in gioco la vita di Blaise, e adesso solo a pensarci gli veniva da vomitare. Cosa avrebbe fatto Blaise nei suoi panni? Lo avrebbe mai perdonato? Fu Hermione a rompere il silenzio teso che si era creato.
«Lo hanno solo ferito.»
«Probabilmente perché mi sono comportato come volevano loro. Sono stato un codardo e ho lasciato che avessero la meglio. Hanno capito che ora so che sono loro a comandare...Il messaggio è che loro non stanno giocando e che la prossima volta faranno sul serio.»
«E questa volta Blaise lo saprà.» «Si, lo sapranno tutti.»
Draco si girò lentamente verso di lei, aveva ancora un solo piccolo dubbio.
«Come facevo a ricordarmi del ciondolo? Cioè...non mi ricordavo esattamente del ciondolo, ma quando ho letto Zabini...sapevo che era in pericolo. Perché?»
La ragazza arrossì leggermente. «Diciamo che il mio incantesimo non ha cancellato proprio tutto...»
«Lo hai fatto di proposito,vero?»
«Speravo semplicemente di salvarlo.»
«Beh a quanto pare ci sei riuscita. E considerando che non sappiamo quando sarà la prossima volta...devo fare una cosa. Resti te con Blaise?»
Hermione annuì sorridendo leggermente. «La linea più veloce da qui è la nera.»
 
 
Hermione lo aveva capito. Per arrivare da lei non si sarebbe smaterializzato, l’avrebbe fatto alla vecchia maniera babbana. Avrebbe corso, preso la metro; avrebbe imprecato ad ogni fermata perché non era quella giusta. Ma alla fine sarebbe arrivato lo stesso da lei.
Ed arrivò, con il fiato che gli mancava. Si beò per un momento di quella sensazione, così umana.
Aprì Rick, che gentilmente lo fece entrare e salire. Lei era in camera sua che ascoltava una strana musica babbana alla radio. La stanza era illuminata dalla luce chiara che entrava dalla finestra. Charlotte alzò lo sguardo.
«Draco.» disse sorpresa «Come mai sei qui? Hermione non è in casa.»
Lui scosse la testa freneticamente.
«Non sono qui per lei, sono qui per te.»
«Beh mi spiace ma non ho voglia di parlarti.»
«Hai visto che ci siamo baciati, non è così?»
Charlotte lo guardò fisso per un secondo prima di sbuffare. «Non voglio avere questa conversazione,adesso. Non sono dell’umore.»
«Neanche io ho passato una bella giornata, ma dobbiamo parlarne. Conosco tua cugina da alcuni anni.»
La sorpresa si vide benissimo nei suoi occhi verde smeraldo. «Cosa? Come...?»
«Non è importante adesso. Ti basta solo sapere che era un bacio d’addio.»
Charlotte si alzò dal letto e furiosa gli puntò la porta. «Ti ho detto che non mi interessa.»
«Non mi piace tua cugina, non più almeno. Sono interessato ad un’altra persona e penso che tu sappia a chi mi riferisco.»
Charlotte abbassò lo sguardo, mentre continuava a muoversi nervosamente sul posto.
«Ti prego, non dirmi che è Zabini.»
Draco sorrise mentre prendeva il suo viso tra le mani e finalmente assaporava le sue labbra rosse come una ciliegia.
 
 
 
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Fatemi sapere cosa ne pensate!!! :) 
 
   
 
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