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Autore: Scarl_Bloom 94    23/01/2014    2 recensioni
Tre ragazze, due sorelle e loro cugina, stanche di vivere la loro vita, di vivere nel loro paese, decidono di scappare via, lasciando solo una lettera ai propri genitori. Tre ragazze pazze fino al midollo, si ritroveranno da sole in una grande città come New York. E qui il caso vuole che una di loro incontri l'amore della sua vita e viva una storia d'amore per niente normale. Amori, disastri, guai e situazioni comiche staranno alla base di questa pazza storia.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2  -  Chi disprezza vuol comprare
 

 
Sono bagnata fradicia mentre le due dementi si portano le mani al viso. Non capisco se sono mortificate per averci buttato l’acqua addosso oppure perché hanno davanti Orlando Bloom. Per non parlare di me che sono appiccicata a lui. Sto per morire. Le mie facoltà cognitive sono andate a farsi fottere, ecco lo sapevo.
 
Orlando : Si può sapere cosa fate in casa mia? E chi siete prima di tutto?!
 
Non sembra arrabbiato, no. Ha solamente ucciso i miei poveri padiglioni auricolari. E mo chi glielo spiega che la vecchia è scappata via e ci ha lasciate sole in questa casa? Io no di certo, ho perso anche le facoltà linguistiche. Per fortuna o per così dire ci pensano le due deficienti a spiegargli tutto quello che era successo.
 
Annie : ehm, non siamo delle ladre! Siamo state assunte da quella nonna che poi è fuggita non so dove!!
 
Carol : Giusto! Ssisiisiisi, su quel manifesto  c’era scritto che cercavano una cuoca, una babysitter e una per le pulizie!
 
Guardo il tutto con una confusione tremenda. Da una parte vedo Annie e Carol continuare a dire cose senza senso e dall’altra vedo Orlando Bloom a un centimetro da me. Sto per caso sognando? Si, è un sogno, ne sono certa. Ad un certo punto vedo il suddetto uomo, attore di Hollywood, girarsi verso di me e in quell’istante io muoio.
 
Orlando : E tu? Non hai niente da dire?
 
Come finisce di dire quelle esatte parole ecco che BUM! Cado,  come un emerita deficiente, a terra . Ebbene si, ho perso i sensi. Che deficiente, svenire solo perché si ha davanti un attore. Che umiliazione.
 
Appena riprendo conoscenza sento delle voci, piano piano capisco quello che dicono.
 
Orlando : Siete sicure che non è una mia fan?
 
Annie : Nuoooo, a lei piacciono quelli tipo Brad Pitt, George Clooney…
 
Carol : Johnny Depp!
 
Orlando : Perché io ho qualcosa che non va?
 
Annie : Nuoo per l’amor del cielo! Ma a lei piacciono tipi alti, mori, occhi scuri…
 
Carol : Sisisi, tipo, tipo, tipo…Orlando Bloom!
 
Orlando : mi state prendendo per il culo?
 
Annie : Nuoo, che sia mai!!
 
Orlando : E perché è svenuta,allora?
 
Carol : ..e…e…è malata poverina! Si, ha una brutta malattia, ed è per questo che stiamo cercando disperatamente lavoro per poter pagare le medicine che le occorrono!   *la finta commossa*
 
Ma che stanno dicendo queste disagiate mentali che non sono altre!? Apro gli occhi di scatto e gli lancio occhiatacce assassine. Cerco con tutta me stessa di non svenire di nuovo e di riacquistare la parola. Mi metto seduta e mi accorgo che la testa mi gira e non poco.
 
Orlando : Stai bene?
 
Annie : Siii, che sta bene!  E’ stato solo un piccolo svenimento, suvvia!
 
Questa volta ringrazio con tutto il cuore mia sorella. Sa benissimo che non riesco a dire nemmeno un’acca. E per non parlare di quest’altro che mi tartassa di domande, non credo  si sia bevuto la cretinata sulla mia malattia inventata da quella demente di Carol.  Continuo a non parlare e lui sembra un po’ turbato da tutto ciò.
 
Restiamo ad aspettare la signora. Noi tre sedute sul divano e Orlando seduto di fronte a noi sulla poltrona. Silenzio totale, non si sente volare nemmeno una mosca. Decido di alzare lo sguardo e posarlo su di lui. E’ di fronte a me con le gambe accavallate, e la mano sulla testa. E’ sovrappensiero, sicuramente si starà domandando da quale angolo sperduto della terra siamo sbucate. Continuo a fissarlo senza rendermene conto.  Ed ecco che se ne accorge e lentamente punta i suoi occhi dritti nei miei. Avvampo come non mai e riporto immediatamente lo sguardo sul pavimento. Mi sto giocando la dignità, meglio smetterla.
Finalmente la vecchia torna. E non da sola, ma con millemila buste della spesa. Ecco perché andava così di corsa quella megera.  Appena la vediamo alziamo tutti e quattro lo sguardo e lo puntiamo su di lei. La signora è  di spalle, si sente osservata e si blocca girandosi cautamente e timorosa verso di noi. Dalla sua espressione capisco che ha intuito il tutto e cioè che abbiamo combinato di già qualcosa di catastrofico.
 
Orlando : Estella, perché hai assunto queste tre pazze senza dirmi niente??!
 
Annie : Ehi ehi, piano con le parole!
 
Do un pizzicotto ad Annie che subito emette un piccolo gemito di dolore. Mi guarda scioccata.
 
Estella : Dovevo correre a fare la spesa e si sono presentate queste ragazze! E mi sono detta : “ Perché no?”
 
Orlando : Hanno combinato un disastro! Guarda, il salotto è allagato , anche la cucina! Per non parlare poi dell’incendio! Ti sembrano persone sane di mente???
 
Estella : Ehm… beh, suppongo di no. Quindi bisogna licenziarle subito, giusto?
 
Io e le altre ci guardiamo terrorizzate. Accidenti, proprio adesso che avevamo trovato un lavoro.  Lo sapevo, saremmo finite a fare le barbone e a dare da mangiare ai piccioni a Central Park.  No, no, no io non ho nessunissima intenzione di fare quella fine! Dobbiamo fare qualcosa e alla svelta anche. I soldi per pagare l’albergo non ci bastano più, se ci cacciano da qui andremo a vivere veramente per strada.
 
Orlando : Sono delle ragazzine, non vanno bene
 
*Ragazzino lo dici a tuo padre!!*
 
Ecco e a questo punto devo parlare, devo dire qualcosa, devo salvare le nostre povere vite dall’andare a vivere sotto un ponte.
 
Io : E va bene, abbiamo sbagliato, ma non potrebbe darci un’altra possibilità??
 
Orlando si volta stupito. E si, va bene, mi sono decisa finalmente a parlare, non c’è bisogno di guardarmi in questo modo, per la miseria ! Lo vedo avvicinarsi sempre di più a me. Per quale diavolo di motivo il mio cuore ha accelerato i battiti di colpo?? No, sta fermo, per l’amor del cielo, non vorrei svenire di nuovo.
 
Orlando : Avevi perso la lingua?
 
Io : No, e non cambi discorso. Possiamo avere un’altra possibilità si o no?
 
Orlando : Per quale motivo vi dovrei dare un’altra possibilità *si avvicina sempre di più*
 
Io : Perché è la nostra ultima ancora di salvezza! Non abbiamo un soldo, non possiamo stare ancora per molto in albergo, non sappiamo dove andare e sinceramente non ho nessuna voglia di dormire fuori per strada con il freddo che fa! Le prometto che non succederà più niente di catastrofico!
 
Orlando mi guarda incerto. Alza gli occhi al soffitto, respira profondamente  e continua a pensare. Dopodichè riporta di nuovo lo sguardo su di me per poi spostarlo sulle altre due.
 
Orlando : Chi è la più grande fra di voi?
 
Annie e Carol indicano me col dito. Orlando è di nuovo stupito e scioccato. Sorride e rialza gli occhi al soffitto. Non ci crede, ma che deficiente. Mi sento nell’imbarazzo più totale. Okay, non dimostro i miei anni, ma mica è colpa mia!
 
Orlando : E sentiamo, quanti anni avresti?
 
Io : … 23.. quasi..
 
Orlando : Tze, ragazzine
 
*Ahhhh, mo gliene mollo una così la smette di fare il gradasso!!!*
 
Io : .. non sono una ragazzina   *dico a bassa voce*
 
Orlando : cos’hai detto? Non ho sentito.
 
Io : .. Niente! Allora ha deciso??
 
Mi guarda ancora dubbioso. Non si decide a darci una risposta e io mi sto davvero rompendo le scatole. E’ prepotente, mi irrita. Si mette a braccia conserte e piega la testa di lato. Se adesso non mi dice cosa vuole fare lo uccido, giuro che lo uccido.
 
Orlando : Vieni di là con me, dobbiamo parlare noi due da soli.
 
A quelle parole resto di sasso. Di là dove?? Di cosa dobbiamo parlare? Oh Dio mio, adesso svengo di nuovo. No, no, no, io non posso parlare con quest’uomo da sola, ho bisogno di un supporto morale. Le gambe cominciano a traballare, guardo implorante mia sorella e mia cugina. Mi fanno segno con la manina e mettono su un sorrisetto malizioso. Le vorrei uccidere, ma non posso perché Mr Bloom mi sta già trascinando verso non so dove a parlare di non so quale questione. Di cosa dovremmo parlare appunto? Ci conosciamo si e no da qualche ora! Ma vai a capire questi attori spacconi, prepotenti e gradassi. Non lo sopporto.
Finalmente dopo poco si ferma.
 
Orlando : Allora, non vi caccerò soltanto se risponderai sinceramente ad una mia domanda..
 
*Quale domandaaaa!!!?? Aiuto, aiuto,aiutooo!!!*
 
Io :  .. Sentiamo..
 
Orlando : Sei una mia fan? No, perché non ho nessuna intenzione di assumere una fan tra i miei dipendenti e per di più se si tratta di mio figlio! Ho bisogno di una babysitter e non di una ragazzina che mi sbava dietro.
 
*Ahhhhhhhhhhh, no questa è troppo. Adesso prendo la prima cosa che trovo e gliela lancio addosso!! Non mi importa se lo uccido, io questa soddisfazione me la devo levareee!!!!*
 
Io :  Oh bello mio! Sai che ti dico?!
 
Orlando : Ah adesso mi dai del tu?
 
Io : Si, ok?? E primo : Sei una persona insopportabile, prepotente, ti dai un mucchio di arie quando invece non sei nessuno!!   Secondo : Ma chi ca*** ti sbava dietro? E non ti azzardare più a chiamarmi “ragazzina”,demente!  E terzo : Leonardo Di Caprio è cento volte meglio di te!!
 
La terza cosa non la penso veramente, ma per lui era un vero e proprio colpo basso, quindi non mi sarei di certo risparmiata a dirlo. Mi volto per andarmene arrabbiata a morte e con la voglia di decapitare qualcuno.
 
Orlando : Se ancora non l’hai capito, siete licenziate!   *urla*  Anzi a dire il vero non siete mai state assunte!
 
Io : Non c’era bisogno di dirmelo!!
 
Orlando : pff.. mi metto pure a litigare con le ragazzine adesso!
 
 
Lascio perdere questa sua ultima affermazione e vado alla ricerca di Annie e Carol. Appena le raggiungo dico subito che dobbiamo andarcene da lì perché in quella casa non si può proprio stare e in più il padrone  è insopportabile, quindi meglio evitare. Anche se Orlando sta dietro di me, me ne fotto altamente e continuo a dire le cose come stanno alle due. Salutiamo la signora e ci accingiamo a prendere i cappotti. Mi accorgo improvvisamente  che ho lasciato la mia borsa al piano di sopra, nella stanza del bambino. Chiedo il permesso di andare a Orlando, senza guardarlo in faccia e con tono freddo.  Salgo al piano di sopra e appena metto piede nella stanza del bimbo me lo vedo arrivare addosso. Per fortuna riesco a trattenerlo tra le mie braccia.
 
Io : Bambin… Flynn, ma che diamine stavi facendo??!
 
Flynn : *ride* Mi sono lanciato giùùù dal lettooo!
 
Io : Capisco, ma non devi rifarlo più perché potresti farti male, ok?
 
Flynn *ride* Va bene, ma tu… tu chi.. sei?  La … mia nuova babysitter?
 
Io : uHm non proprio, il tuo paparino mi ha cacciata via prima del tempo!
 
Continuo a tenerlo in braccio. Oh Signore, questo bambino è la dolcezza fatta a persona. Ha un visetto così angelico e innocente. Che birbantello però che è..
 
Flynn : scusa per prima… volevo solo giocare *ride*
 
Io : Ti perdono, ti sei divertito a lanciarmi tutti quei pupazzi addosso  eh?  *rido*
 
Flynn : Siiiiiiiiiii
 
Senza rendermene conto mi siedo sul letto e lo appoggio sulla coperta. Il piccolo Flynn comincia a farmi vedere tutti i suoi giochi nonostante gli dica in continuazione che devo proprio andare via. Ma il bimbo non demorde continua a farmi vedere le sue piste, le sue costruzioni e insiste anche nel regalarmi un peluche.
 
Flynn : Tu sei diversa dalle altre mie babysitter,sai?
 
Io : Lo so, sono una ragazzina *rido* non fare come tuo padre, adesso
 
Flynn : Noooo, sei simpatica  *ride* mi fai ridere! Sei buffa!
 
Io : Oh, beh grazie! Lo prendo come un complimento!
 
Gli do un bacio sulla guancia e dopo aver scompigliato i suoi capelli, prendo la borsa e mi avvio verso l’uscita della stanza. Prima di andarmene mi volto per salutarlo e lui ricambia alzando la sua piccola mano. E’ un po’ triste. E beh, poverino, lo mollano sempre a babysitter super vecchie e antipatiche. Non lo invidio per niente.
Scendo di sotto e dopo aver salutato la signora Estela ci dirigiamo verso la porta. Orlando è proprio lì davanti appoggiato al muro con le mani in tasca, come al suo solito.
 
Orlando : A mai più!  *Apre la porta*
 
Io : Puoi ben dirlo, cafone!!
 
E così usciamo fuori da quella casa. Non sarei sopravvissuta là dentro con quel deficiente idiota nemmeno un altro minuto. Non mi sarei mai aspettata che fosse così cazzone. Lungo il tragitto Annie e Carol non fanno che chiedermi che cosa mi ha detto quando siamo stati a parlare noi due da soli, ma io non ho voglia di parlarne. Il problema è stato il modo in cui l’ha detto : “ sbavare dietro di me”.  Ma chi si crede di essere?? E va bene, l’emozione nel vedermelo davanti è stata così grande che non sono riuscita a non svenire, ma chi gli da tutta questa sicurezza??!    Avrei dovuto dargliele di santa ragione, doveva ringraziare il Signore che ero riuscita a controllarmi.
 
Non mi importa un fico secco se adesso dobbiamo andare a dare da mangiare ai piccioni, molto ma molto meglio che andare a lavorare per quell’uomo insopportabile e idiota.
 
Appena arriviamo in albergo vedo che Annie e Carol sono tremendamente depresse. Adesso comincio a sentirmi in colpa. Infondo potevo benissimo dirgli che non ero una sua fan e che di certo non mi sarei messa a sbavargli dietro, ma quella sua frase mi aveva mandato in bestia. Una donna avrà pure una dignità o no??  Avrei dovuto prenderlo e scassargli il cranio ripetutamente contro la porta per le parole che era stato capace di dire.
 
Annie : Comunque… chi disprezza vuol comprare
 
Io : No! Non venirtene con le tue perle! In un momento delicato come questo, non puoi, non puoi!!
 
Annie  : Ti piace ancora!
 
Io : Smettila, non mi piace ancora niente!  Può essere bello quanto vuole ma è odioso fino all’inverosimile!
 
Carol : Vabbè le piace, abbiamo capito.
 
Stupide mentecatte di disagiate mentali. Meglio andare a dormire, domani penserò a come fare per salvarci la pellaccia.

Il giorno seguente usciamo con tanta speranza di trovare qualcosa. Alla fine finiamo in negozi vari, ovviamente non compriamo nulla perché non ce lo possiamo permettere, vista la nostra situazione. Arriviamo in una piazza e troviamo una folla di gente riunita. Incuriosite ci avviciniamo per vedere cosa succede. Una ragazza ci dice che stanno intervistando un attore famoso. Super euforiche ci addentriamo all’interno della folla e cerchiamo di avvicinarci sempre di più per vedere di chi si tratta. Fortunatamente con la mia agilità riesco ad arrivare fino alle transenne. Ed ecco che vedo un cameraman, una giornalista con un microfono in mano che sta intervistando…. No, ca***! Noooo!   I nostri sguardi si incrociano contemporaneamente e dalle nostre bocche escono le stesse identiche parole.  
 
Io e Orlando : Ancora tu??!
 
Alla giornalista non sfugge questo brevissimo e intenso istante e subito comincia a tartassare quell’uomo odioso di domande.
 
Giornalista : Mi sa tanto che abbiamo una conoscenza di Orlando tra il pubblico. Una fan per caso? Inquadratela . Venga signorina, le voglio fare qualche domanda.
 
*Cosaaaaa???? No,no,no,no,no!!!*
 
Mi giro per cercare di fuggire via da quella situazione imbarazzante e ridicola. Sfortunatamente mi rendo conto che non ho via d’uscita. Sono bloccata, io e la transenna siamo diventate un tutt’uno. All’improvviso un omone tipo guardia del corpo si avvicina e mi aiuta a scavalcare. E’ l’unica via di fuga che ho anche se questo significa essere intervistata da quella deficiente di una giornalista, impicciona fino al midollo. Mi fanno accomodare vicino a Orlando. Ci guardiamo con sfida e colmi di disprezzo. Che situazione di merda.
 
Giornalista : Ci dica, quanto è fan di Orlando Bloom da 1 a 10?
 
Io : ehm… 0 si può dire??
 
Finalmente tra la folla riesco a vedere anche Carol e Annie. Si stanno sbellicando dalle risate quelle due deficienti.
 
Giornalista :  *ride* sta scherzando ovviamente. Ci elenchi i pregi del suo idolo
 
Io : I pregi? Perché quest’uomo ha dei pregi per caso? Parliamo invece dei suoi difetti : è un rompiballe, prepotente, spaccone, demente, deficiente, insomma alla fine tutto fumo e niente arrosto!
 
C’è un dissenso totale tra la folla. Me ne fotto altamente di loro e dei loro giudizi. Quella giornalista mi stava provocando ed io non riuscivo proprio a tenermi quelle cose dentro. Dovevo dirle!
 
Orlando : E tu sei una ragazzina isterica ! Hai pensato di farti vedere da un bravo psichiatra??? Perché secondo me hai qualche rotella fuori posto!
 
Io : Sei un bamboccione viziato!!! Uno stupido attoruccio da quattro soldi! Telecamera, inquadrami!! Questo è un messaggio che voglio fare a tutte : Leonardo Di Caprio, Johnny Depp, Brad Pitt, quelli si che sono uomini e non questo .. broccolone che sta seduto vicino a me! E’ insopportabile, credetemi!
 
Giornalista : ma lei non doveva essere una sua fan?  *scioccata*
 
Io : Senta, è stata lei a insistere per intervistarmi, io ho detto solo quello che pensavo! E non mi rompa per piacere! Anzi, invece di perdere tempo qui con questo broccolone vada ad intervistare qualcuno di più importante !!!
 
Mi alzo tra gli schiamazzi della folla. Di sicuro vogliono tutti uccidermi, ma chi se ne frega.  In quel momento però capisco di aver esagerato un po’. Lo sto umiliando davanti a mezza America, non sono troppo crudele? Proprio nell’istante in cui sto per andarmene qualcuno afferra il mio braccio. E’ Orlando, mi attira a sé e mi dice qualcosa a bassa voce.
 
Orlando : Si può sapere cosa ti ho fatto per farmi umiliare così davanti a tutti??!
 
Oh Dio, mi tremano le gambe. Sei una masochista, sappilo. E adesso cosa gli dici? Non hai nessuna giustificazione, dannazione. Ed ecco che in quel momento sento Annie e Carol urlare a tutta forza il mio nome. La giornalista curiosa e pettegola le vede e non può fare a meno di invitare anche loro sul “ring”.
 
Annie : Allora io voglio solo dire una cosa! Rachel ha perfettamente ragione, quest’uomo ci ha cacciate di casa, ci ha trattate come a delle lebbrose, è stato un vero cafone!!
 
La sua spiegazione dei fatti non è completamente corretta, ma la folla comincia a fischiare contro l’uomo odioso e questo mi rallegra.
 
Carol : E non sappiamo cosa abbia detto a questa povera ragazza! Le ha chiesto di parlare in privato e quando è tornata da noi era sconvolta!!! Non oso immaginare cosa le avrà fatto questo maniaco!!


E va bene, adesso stanno esagerando. Prendetegli il microfono per l’amor del cielo prima che le loro menti deliranti comincino a produrre delle assurdità che più assurdità non ci sono. Orlando è nel panico più totale, e vorrei ben vedere, queste due lo stanno accusando in diretta tv che è un maniaco sessuale, che chissà cosa mi avrà detto o fatto e che ci ha cacciate di casa (sua).  Decido di strappare dalle loro mani il dannato microfono.
 
Io : Okay gente, siete su scherzi a parte!!!  *rido*
 
 
A ridere sono solo io. Intorno a me ci sono solo facce scioccate e stupite. Credo fortemente che ci considerino delle pazze psicopatiche. La giornalista decide di farci cacciare via e mentre quel grosso omone di prima si accinge a farci vaporizzare, sento di nuovo che qualcuno mi afferra dal braccio.
 
Orlando : Grazie…
 
Non gli rispondo. Non so nemmeno io perché l’ho salvato da quella situazione degenerata in quel circolo paranoico e assurdo. Di certo non volevo che venisse accusato di tutte quelle idiozie.
 
Annie : Ma perché non ci vuoi dire cosa ti ha detto??
 
Io : Ohhh che palle! Mi ha chiesto solo se io ero una sua fan, perché in tal caso non vuole fan tra i suoi dipendenti, e precisamente non vuole tra i piedi ragazzine che gli sbavano dietro!! Ok??
 
Annie e Carol mi guardano scioccate.  Tipo che sono deluse, si aspettavano chissà che cosa. E di fatti si sono immaginate tutte quelle cazzate di maniaci e cose varie.
 
Carol : E tu ci hai fatto perdere il lavoro per questa cazzata? Ma fanculo, Rachel, fanculooo!!!
 
Annie : condivido in pieno!! Non bastava dirgli “no. Non sono una tua fan”, avresti solo detto la verità. Quanto a sbavargli dietro beh… beh… beh..
 
Io : Ahhh, muovetevi, andiamo a preparare le valigie e torniamocene a casa! Ne ho fin sopra i capelli di questo posto del cavolo!!
 
Comincio a camminare continuando a guardare dietro di me e a parlare alle due dementi. All’improvviso non sento più il pavimento sotto ai miei piedi e prima che me ne rendessi conto mi ritrovo a urlare mentre sto cadendo nel vuoto.
 

OH CA***** SONO FINITA IN UN TOMBINO!!!!!
   
 
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