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Autore: Egle    25/11/2004    30 recensioni
Dopo un allenamento massacrante, Ginny , con la complicità di Hermione, si concede un lungo bagno rilassante nel bagno dei prefetti, ma la situazione precipita quando Draco Malfoy entra nella stanza e sorprende Ginny vestita solo della schiuma...
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Simply unexpected

Simply unexpected

 

Ginny si lasciò cadere sulla poltrona, abbandonando la testa sullo schienale. Aveva male alle braccia, alle gambe, al fondoschiena, alle mani, alle spalle…aveva male perfino alle orecchie. Quando Harry entrò nel suo campo visivo decise che lo odiava. Se solo avesse avuto abbastanza forza per alzarsi sarebbe andata là e gli avrebbe tirato un cazzotto in faccia. Oppure lo avrebbe insultato, ma non aveva energie neppure per muovere la lingua. Spostò lo sguardo sul soffitto, cominciando a contarne le crepe e cercando nel frattempo di respirare a fondo per calmarsi.

“Più controllo di palla”

Una crepa.

“Più sincronia nei movimenti”

Due crepe

“più gioco di squadra”

Tre crepe

“I Battitori dovrebbero coprire i Cacciatori, non cercare di accopparli”

La voce di Harry si spense, mentre lui e Ron si allontanavano verso il loro dormitorio. Harry era un tiranno. Probabilmente non se ne rendeva nemmeno conto, ma aveva instaurato un regime  dittatoriale. Solo perché era diventato capitano e perché le cose per loro l’anno precedente erano andate un tantino maluccio non significava che dovesse costringerli ad allenamenti massacranti. Non erano professionisti! Lo facevano tutti per divertirsi…e suo fratello che gli dava retta! Proprio non riusciva a capirli quei due! Anche lei voleva che la squadra vincesse la coppa di Quiddicth, ma aveva la benché minima intenzione di prendersi una broncopolmonite per i continui allenamenti sotto la pioggia. Senza contare che i ragazzi più piccoli erano distrutti…e che avrebbero la necessità di studiare ogni tanto!

Maledetto Harry!

Chiuse gli occhi e rilasciò piano il fiato, godendosi il calore delle fiamme. La sua divisa era fradicia, così come i suoi capelli, i suoi stivali, le sue povere membra intirizzite…tutto era fradicio!

“Serataccia?” chiese una voce nota. Ginny riaprì gli occhi, fino a incontrare quelli scuri di Hermione seduta sulla poltrona davanti alla sua, con un voluminoso libro posato sulle gambe. Risollevò cautamente il collo, facendo una smorfia per il dolore.

“Normale amministrazione” rispose, invece della sfilza di insulti rivolti al miglior amico di suo fratello che le venivano in mente.

“Ti prenderai un raffreddore se non ti cambi” le fece presente Hermione, voltando pagina.

“Ora vado” mugugnò Ginny, decisa ad alzarsi…solo che il calore del fuoco era così piacevole. E i cuscini così morbidi. Non si sarebbe alzata nemmeno se l’avessero presa per i capelli e strappata dalla poltrona di forza. Hermione le scoccò la sua miglior occhiata piena di disapprovazione.

“Dovresti davvero andare a cambiarti”

“Sì, ho capito, ora mi…”

“Oppure” l’interruppe la ragazza, tendendo un braccio di fronte a sé e lasciando penzolare una chiave, legata a un nastrino rosso, dalla sua mano. “potresti prendere questa e andare su al quarto piano”

Ginny corrugò le sopracciglia aspettando che l’altra continuasse.

“E’ la chiave del bagno dei prefetti. Ho pensato che avessi bisogno di un bagno caldo in santa pace dopo gli allentamenti. La parola d’ordine è essenza di mughetto

Ginny la guardò spalancando la bocca per un intero minuto prima che Hermione le tirasse addosso la chiave, fingendo di concentrarsi nuovamente sul libro che stava leggendo.
”Lo so che è contro le regole” disse, mentre un tenue rossore le imporporava le guance “ma al diavolo! Non lo saprà nessuno!”.

Ginny sollevò la chiave all’altezza degli occhi per studiarla con attenzione. Hermione che infrangeva le regole senza una ragione più che valida, tipo salvare il mondo? Doveva essere un’allucinazione. Doveva essere caduta dalla scopa sul campo da Quidditch ed essersi beccata una bella botta in testa.

“Però sbrigati! Il divieto di aggirarsi per la scuola entra in vigore fra non molto”

Ginny scattò in piedi rinvigorita dalla prospettiva di un lungo e rilassante bagno caldo. 

“Ricordami che ti devo un favore” disse all’amica, rivolgendole un largo sorriso.

Hermione liquidò l’argomento con un vago cenno della mano, appuntando una nota a margine della pagina.

Ginny corse nel suo dormitorio, senza badare al fatto di star sgocciolando acqua ovunque, raccattò qualche vestito pulito e uscì di nuovo. I corridoi della scuola erano praticamente deserti a quell’ora. Raggiunse con facilità il bagno dei prefetti ed entrò. Era semplicemente stupefacente. La vasca era incastonata nel pavimento e aveva dimensioni a dir poco olimpioniche. Il bianco del marmo e delle tende di lino appese alle finestre era attenuato dalla luce calda delle candele.

“questo è il paradiso” mormorò Ginny, sciogliendosi i capelli con un unico gesto fluido. Si tolse la divisa sporca di fango e la gettò in un angolo. Immerse un piede nell’acqua per testarne la temperatura. Era ottima. Né troppo calda né troppo fredda. Prese una delle tante boccettine in fila sul bordo e ne versò il contenuto nell’acqua. Subito un intenso profumo di rose si propagò per la stanza. Ginny si lasciò scivolare nella vasca, appoggiando la testa sul bordo. Sì, quello doveva decisamente essere il paradiso. Chiuse gli occhi, sentendo il suo corpo rilassarsi a contatto con l’acqua. Sarebbe dovuta tornare alla torre dei Grifondoro, ma non le andava. Se Gazza l’avesse sorpresa in giro lo avrebbe mandato al diavolo. In fondo non potevano mica espellerla solo perché gironzolava nella scuola di notte. Per una volta che non stava facendo niente…se l’avessero scoperta quelle poche volte in cui Fred e George decidevano di portarsela dietro nelle loro scorrerie notturne, allora sarebbe stato peggio, molto peggio. Un mugolio soddisfatto le scivolò dalle labbra, quando successe qualcosa di imprevisto…di veramente imprevisto: la porta si aprì e Draco Malfoy entrò nel bagno. Rimasero a fissarsi per un istante, che parve dilatarsi nel tempo all’infinito, ma che in realtà non durò che una manciata di secondi, prima che Ginny cacciasse uno strillo acuto e agguantasse un asciugamano. Ma questo era decisamente troppo piccolo per coprirla interamente, riusciva a malapena a nasconderle il seno. Per fortuna la schiuma riempiva la superficie dell’acqua, celando la sua nudità al ragazzo.

“che cosa ci fai qui?” balbettò Ginny, stringendosi addosso il minuscolo asciugamano e sgranando gli occhi.

“potrei farti la stessa domanda. Avanti, esci di lì”

Ginny deglutì a vuoto, ancorandosi al bordo della vasca e abbassandosi maggiormente sotto il livello dell’acqua.

“se esci un attimo, mi rivesto e…” Ginny odiò il suo tono di voce. Sembrava quasi che lo stesse supplicando. Beh forse perché era esattamente quello che stava facendo. Malfoy…Draco Malfoy l’aveva sorpresa vestita solo dalla schiuma. Non stava accadendo a lei…non era possibile! Ma tra tutte le persone che potevano entrare perché mai proprio lui? Perché? Avrebbe quasi preferito che Gazza avesse fatto irruzione lì. Lui l’avrebbe spedita da un professore per farle assegnare una punizione, ma non l’avrebbe guardata con lo sguardo che Malfoy le stava riservando in quel momento. Ma perché certe cose dovevano sempre capitare a lei?

“Hm…vuoi dire che sei completamente nuda?” sogghignò il ragazzo, cercando di perforare la cortina di schiuma con gli occhi.

Il respiro di Ginny accelerò improvvisamente. Ma cosa credeva? Che facessi il bagno con il costume, pensò, ma decise di non esternare i suoi pensieri a parole. La situazione era già fin troppo complicata così com’era. S’inumidì le labbra con la punta della lingua, inspirando profondamente.

“senti, ti lascio subito il bagno…basta che ti volti un attimo che…”

“voltarmi?” l’interruppe lui, incrociando le braccia sul petto e appoggiandosi alla parete con la schiena “se vuoi rivestirti dovrai uscire così come sei”

Il cervello di Ginny impiegò una manciata di secondi per comprendere appieno quello che il S Serpeverde aveva appena detto.

Quello doveva essere un incubo. Non poteva essere vero…non poteva!

Ginny aprì la bocca per ribattere ma si vide costretta a richiuderla con uno schiocco. E ora? Calma, l’importante era mantenere la calma. Fingendo di non badare agli occhi grigi puntati su di lei, tenne l’asciugamano sul seno con un braccio, mentre con l’altro si allungava per tentare di afferrare gli asciugamani più grandi. La punta delle sue dita avevano sfiorato il telo di spugna bianco quando commise l’errore di lanciare un’occhiata in direzione di Malfoy. In quel preciso istante si accorse che si era issata al di sopra del bordo della vasca un po’ troppo…l’acqua le arrivava già molto al di sotto della vita. Con un gemito si lasciò ricadere in acqua, mentre le sue guance andavano a fuoco.

“Oh che peccato! Ancora un po’ e avrei visto uno spettacolo niente male”

L’apprezzamento di Malfoy peggiorò di molto le cose. Se solo avesse potuto Ginny si sarebbe affogata. O avrebbe affogato lui. Strinse convulsamente l’asciugamano, cercando con gli occhi una possibile via di fuga. Non poteva essere tutto vero!

“Basta, Weasley! Questo gioco mi ha seccato! Sono venuto qui per farmi un bagno, non per perdere tempo con te” ringhiò il ragazzo e Ginny sperò per un folle istante che lui si decidesse a uscire per lasciarla rivestire in pace, ma quello che Malfoy cominciò a fare la gelò: si stava spogliando.

“n-non vorrai davvero…n-non oserai…” bofonchiò quando il suo maglione cadde a terra, subito seguito dalla camicia. Ginny si rintanò contro il bordo della vasca. Si sarebbe messa a piangere se solo avesse avuto la benché minima speranza di far cessare tutto quello in quel modo. Abbassò lo sguardo, sentendo le sue guance e le sue orecchie bruciare ancora di più. Il rumore di qualcosa che entrava nell’acqua la fece andare in panico. Si rannicchiò contro il bordo, osando alzare solo di poco lo sguardo dal pavimento.

I vestiti di Malfoy erano sparpagliati tutt’intorno: il suo maglione, la sua camicia, i suoi calzini, le sue scarpe, la tunica…e “Oddio, ti prego, fa che quelle non siano le sue mutande” pensò Ginny vedendo un lembo di tessuto verde e argento. Solo dopo un istante realizzò che si trattava del cravattino, gettato in mezzo all’altra roba.

“Hmm…essere prefetto ha i suoi vantaggi” disse la voce strascicata di Malfoy. Ginny lo vide distendere le braccia sul bordo della vasca e gettare la testa all’indietro. I capelli biondi erano imperlati di gocce d’acqua, che li rendevano ancora più lucenti. Il ragazzo abbassò le palpebre, distendendosi completamente. La vasca era talmente grande che potevano evitare di toccarsi anche restando entrambi distesi, ma Ginny preferì rimanere tutta raggomitolata contro al bordo. Malfoy era sempre immobile con gli occhi chiusi. L’acqua gli arrivava appena al di sotto dei pettorali ben disegnati nel torace pallido. I capezzoli rosei risaltavano sul biancore della sua pelle. Aveva spalle sorprendentemente tornite e braccia muscolose, a causa degli allenamenti di Quiddicth. La sua pelle era liscia, senza imperfezioni, di un pallore quasi spettrale. Il suo torace si alzava e abbassava lentamente, seguendo il ritmo regolare della respirazione. Ginny era perfettamente ferma. Aveva perfino rallentato il respiro…forse con un po’ di fortuna…Si sporse oltre al bordo, mordendosi il labbro inferiore per lo sforzo. Gli asciugamani erano lì, a pochi centimetri dalle sue dita eppure non riusciva a prenderli. Malfoy non aveva compiuto nessun movimento negli ultimi cinque minuti. Magari si era addormentato. Se solo la sua buona stella l’avesse assistita. Si allungò di nuovo verso gli asciugamani…c’era quasi…ancora un piccolo sforzo…riusciva già a toccarli con la punta delle dita…si alzò maggiormente, quando si accorse che Malfoy aveva un occhio socchiuso. Ginny ripiombò in acqua, schizzando dappertutto, mentre il ragazzo cominciava a sghignazzare.

“ah è troppo facile così, Weasley”.

Ginny cominciava seriamente a incazzarsi. Come si permetteva quel piccolo, lurido furetto di prenderla in giro? Quel… “bastardo!” sibilò “sei uno schifoso bastardo” gridò, schizzandolo con dell’acqua. Malfoy strizzò gli occhi per il bruciore della schiuma.

Ginny fu come folgorata da quella rivelazione. Prese a tirar più acqua possibile a Malfoy…se non poteva raggiungere gli asciugamani c’era qualcosa di molto più vicino: gli abiti del ragazzo.

“Weasley, smettila” ringhiò Draco, riparandosi gli occhi con una mano. E Ginny poteva farlo e lo fece: si slanciò con il busto fuori dalla vasca e agguantò tutto quello che potè. Ma una mano stretta sulla sua spalla la trascinò all’indietro, ricacciandola in acqua assieme a tutti i vestiti.

“maledetta” gridò Malfoy, guardando i suoi abiti galleggiare tutt’intorno. Ginny prese la sua tunica e se la mise velocemente, senza perdere di vista ogni suo movimento. Era bagnata, ma almeno non era più completamente nuda.

“I miei vestiti!”

“Oh mi dispiace molto per i tuoi vestiti, Mr. Depravato” ribatté Ginny, avendo riacquistato una certa sicurezza con qualcosa addosso che potesse coprirla ben più dell’asciugamano striminzito. Lo sguardo di Draco sarebbe stato sicuramente più minaccioso se i suoi occhi non fossero stati così rossi e gonfi per via della schiuma.

“tu piccola…” ringhiò, avanzando verso di lei, quando Ginny vide qualcosa che galleggiava poco distante da lei. Anche il ragazzo se ne accorse. Entrambi si buttarono sulla bacchetta, contemporaneamente. Ginny ne strinse convulsamente l’impugnatura, mentre il ragazzo si era impossessato dalla punta.

“Lasciala” le ringhiò in faccia lui.

“Non ci penso neanche! Lasciala tu!” ribattè Ginny, tirandola dalla sua parte, quando un fascio di luce partì dalla punta della bacchetta andando a colpire il candelabro e facendolo precipitare a terra con un rumore infernale. Subito tutte le candele si spensero gettando la stanza nel buio. Sia Draco che Ginny si erano impietriti.

“Ah brava! Complimenti Weasley! Un capolavoro di deficienza!” disse la voce tagliente di lui. “Mollala, così riaccendo le candele e diamo un taglio a questa buffonata” ringhiò, dando uno strattone alla bacchetta.

“Buffonata? Buffonata? È colpa tua se ci troviamo in questa situazione! Se mi avessi…”

Le parole di Ginny furono interrotte dal rumore di passi che si avvicinavano nel corridoio.

“Che cosa senti, Mrs. Purr? Studenti in giro a quest’ora? Studenti in cerca di una punizione, sicuramente” disse la voce rauca del custode. Era quasi arrivato alla porta del bagno.

“oddio” fu tutto quello che fu in grado di mormorare Ginny.

“se ci trova qui…e in queste condizioni siamo fregati” disse Draco, strappandole la bacchetta di mano e mormorando un incantesimo. Ginny fece per reagire, quando lui le cacciò la testa sott’acqua. La schiuma si richiuse al di sopra delle loro teste e la luce si accese. Ginny capì qual era il piano di Draco e perché avesse formulato quell’incantesimo: aveva fatto sparire tutti i loro vestiti, tranne quelli che indossavano, la sua divisa lei e i boxer neri lui. La schiuma li avrebbe nascosti finché Gazza non se ne fosse andato, solo che lei non aveva inalato ossigeno sufficiente. I polmoni cominciavano a dolerle per la mancanza d’aria. Si portò una mano alla gola, stringendo le labbra. Avrebbe almeno potuto avvertirla così si sarebbe preparata invece che trascinarla sott’acqua in quel modo. Ma quanto ci metteva Gazza? Perché non se ne andava? Aveva veramente bisogno di ossigeno! Al diavolo Gazza! Al diavolo tutti! Non poteva mica morire soffocata! Fece per rialzarsi, ma le mani di Malfoy appoggiate sulle sue spalle la costrinsero a rimanere sott’acqua. Ginny gli rivolse un’occhiata a metà strada tra il supplichevole e l’inviperito, quando il ragazzo coprì la distanza che li separava e appoggiò le sue labbra su quelle di lei. Subito un fiotto d’aria calda le riempì la bocca per poi scendere nei suoi polmoni doloranti. Draco si allontanò di poco, per non far muovere l’acqua quando la luce finalmente si spense, lasciandoli di nuovo perfettamente al buio.

Il cuore di Ginny sembrava esserle schizzato in gola. Si aggrappò al bordo tossendo forte. Per poco non ci rimaneva stecchita…ancora non sapeva se per la carenza di ossigeno o per il fatto che Draco Malfoy l’avesse baciata. Draco Malfoy l’aveva baciata? L’aveva…riusciva ancora a sentire la dolcezza delle sue labbra sulle sue. Il suo respiro caldo nella sua bocca. Il suo corpo coperto soltanto dal sottile lembo di stoffa nera dei boxer. E lei che aveva addosso soltanto la divisa…

In quell’istante le candele si riaccesero e Ginny si accorse che il ragazzo era uscito dalla vasca. Era in piedi con ancora la bacchetta stretta in pugno. Rivoli d’acqua scorrevano sul suo corpo, seguendo le linee decise dei pettorali e degli addominali, per poi morire nella stoffa dei boxer aderenti.

“Avanti esci di lì” le disse brusco. Ginny abbassò lo sguardo imbarazzata sperando che lui non si fosse accorto che lo stava osservando. S’issò fuori dalla vasca, stringendosi addosso la divisa fradicia e rabbrividendo. Se non si sbrigava ad asciugarsi rischiava di ammalarsi seriamente. Ma come poteva rivestirsi con lui lì…insomma…non aveva indosso nemmeno gli slip! Solo quella palandrana nera, zuppa d’acqua. Ginny fu attraversata da un altro brivido, mentre cercava con gli occhi gli abiti puliti che aveva portato con sé.

“E’ meglio che tu ti rivesta”

Ginny non rispose limitandosi ad avvicinarsi titubante ai suoi vestiti. Forse avrebbe potuto indossarli sopra…

“Non guarderò” aggiunse il ragazzo, intuendo i suoi pensieri.

Ginny si voltò verso di lui, ma Draco le aveva già girato le spalle.

“vedi di non metterci un secolo” le intimò con voce rabbiosa. Ginny s’infilò la biancheria intima velocemente, per poi passare ai jeans e al maglione, senza staccare gli occhi di dosso alla schiena del ragazzo, avendo paura che questi si voltasse solo per farla morire d’imbarazzo. Ma Draco mantenne la sua promessa.

“h-ho fatto” disse, sistemandosi una ciocca di capelli bagnati dietro alle orecchie.

“e ora fuori di qui, che devo rivestirmi anch’io” rispose sgarbato, lanciando un’occhiata disgustata ai suoi capelli.

Ginny si mordicchiò il labbro inferiore nervosamente. E ora che diavolo aveva da guardare?

“non sei nemmeno capace di asciugarti i capelli, Weasley?” ringhiò puntandole addosso la bacchetta e asciugando i suoi capelli con un incantesimo.

“Grazie” balbettò Ginny, raccogliendo la sua divisa sporca e facendo per uscire quando lui la prese per un braccio… e la baciò. Non era un bacio dovuto alla necessità. E nemmeno un semplice sfiorarsi di labbra. Era un bacio vero. Era passionale. Era coinvolgente…uno di quei baci che ti fa aumentare vertiginosamente i battiti del cuore, che ti fa girare la testa, che ti fa sentire le farfalle nello stomaco e le gambe molli.

“Me lo dovevi” disse il ragazzo, scostandola da sé, sempre tenendola per le spalle, prima di unire nuovamente le sue labbra a quelle di lei. “E ora sono in debito con te per un bacio” concluse, spingendola fuori dal bagno senza tanti complimenti e chiudendole la porta in faccia.

 

 

Stava leggendo un paragrafo sui Vampiri quando una mano lo costrinse ad alzare la testa e due labbra si posarono sulle sue. Ginny Weasley lo stava baciando. Riconosceva il suo profumo di rose. Il tocco delle sue labbra sulle proprie. Il buon sapore della sua pelle.

Quando si allontanò di poco da lui e lo fissò negli occhi, poté leggervi il suo stesso desiderio.

“e ora siamo di nuovo pari” disse piano prima di correre fuori dalla biblioteca tra un turbinio di capelli rossi. Draco chiuse il libro e si rimise in piedi. Non mi è mai piaciuto essere in parità, pensò, seguendola fuori dalla biblioteca.

 

 

FINE

 

 

   
 
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