Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Atomic Chiken    24/01/2014    2 recensioni
Un gatto.
Già, un semplice gatto.
" Non le manca Jeb? ". Aveva messo da parte i ferri per cucire e mi aveva guardata sorridendo
" Jeb non è morto tesoro, è sempre qui, con me ".
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
" Non le manca Jeb? "
" Jeb non è morto tesoro, è sempre qui, con me "
L'animale siede sulle ginocchia della vecchia, guarda intensamente la ragazza seduta di fronte. Ha gli occhi vuoti ed inespressivi, ma vedono.
" Qui? Dove!? ".
La ragazza si agita spaventando il gatto. Corre sotto il tavolo, è un posto sicuro quello.
La vecchia si alza e va verso la porta. Il gatto segue la scena. Va tutto al rallentatore, il grigio della sua vista si è scolorito ancora di più. Vede solo delle ombre che si muovono e, di tanto in tanto, colori che spiccano in quel mondo desolato.
La ragazza si gira, lo guarda. Il gatto vede. Cose orribili. Terrificanti.
La porta si chiude, solo allora esce dal suo nascondiglio. Corre alla finestra.
Miagola sperando di attirare l'attenzione della ragazza. Deve avvertirla.
Cose orribili stanno per accadere. Cose terrificanti.



Diedi un pugno alla sveglia rimettendo la testa sotto al cuscino. Dopo neanche cinque minuti cominciò a suonare di nuovo.
Emettendo un gemito d'irritazione scostai la coperta e mi misi a sedere. La stanza era ancora immersa nel buio, così come il resto della casa. Nell'oscurità cercai Jeb. Le mani vennero a contatto con qualcosa di morbido e, quando mi voltai pronta a scacciare un urlo, lo trovai disteso accanto a me. Ancora stentando a crederci, accarezzai quel pelo folto che mi solleticava le mani. Il tizio del gattile aveva ragione, dopotutto.
" Dormito bene mostriciattolo? ".
Jeb mosse la coda infastidito, invitandomi a non toccarlo.
Invece continuai ad accarezzarlo. Il gatto aprì gli occhi assonnati e guardò i miei. Venni di nuovo percorsa da un brivido ma questa volta lo scacciai via a calci in culo.
Scesi dal letto e andai in bagno. Nel tragitto sentii mia madre russare come un ciccione. Risi di gusto smettendo solo quando sentii uno dei suoi " Fai silenzio! ".
Bevvi al volo del succo d'arancia e dopo aver lanciato un'occhiata all'orologio, corsi in camera a cambiarmi. Non volevo arrivare ancora una volta in ritardo e sentire la voce del vecchio rimbambito che avevamo come preside.
Misi una t-shirt azzurra ed una felpa con la cerneria. Mentre ero intenta a chiudere la zip dei jeans udii Jeb fare le fusa. In effetti lo sentivo da quando mi stavo cambiando. Presi lo zaino e mi sedetti accanto a lui. La stanza cominciò a sembrarmi un pò troppo buia.
Scappa.
Eppure avevo la luce accesa.
Jeb smise di fare le fusa. Guardai l'ora. 7: 15.
Dieci minuti.
Per prendere l'autobus.
Prima che cominci l'inferno.
" Mamma, sei tu? ".
..Eb
Eb?
..Jeb
Cosa diavolo...
" Nicole, sei ancora qui? ".
Saltai sul posto vedendo mia madre apparire davanti alla porta. Era una donna alta e dalle curve formose.
" Vedo che avete fatto amicizia, voi due ".
Annuii guardando il gatto. Provai odio nei suoi confronti. Ero sicura che anche lui sentisse la stessa cosa.
" Oggi pomeriggio vado a prendere la lettiera e i croccantini " m'informò mia madre. La guardai con una nota di sorpresa
" Non avevi mica detto che.."
" Ero stressata Nicole. Tuo padre..Sai.." fece finta di guardare l'ora " E' tardi, dovresti andare. Mi occuperò io del gat..Di Jeb ".
" Grazie " dissi dandogli un'ultima carezza.
Presi lo zaino e feci per uscire.
" Aspetta..Cos'è quel graffio sulla guancia? "
" Uno dei cocci del bicchiere mi ha presa in pieno " dissi fingendo di ridere. Lei rimase a guardarmi e dopo un pò assentì. " Se la metti così ".


" Sono io, Nicole ".
Il portone si aprì con un rombo. La Wickson abitava al penultimo piano. Il primo giorno mi ero chiesta come facesse a salire così tante scale. Mi aveva spiegato che usava una macchina collegata alla ringhiera, e quest'ultima la trasportava fin sopra come una funivia.
La trovai seduta sul divano con i ferri tra le mani e un sottofondo di musica classica che aleggiava nell'aria.
Senza rendermeno conto cercai la presenza di un gatto. Non ce n'era ovviamente.
" Come sta? " chiesi posando lo zaino sul tavolo.
" Si tira avanti " disse lasciando scivolare il maglione in grembo.
" E tu? ".
Volevo tenere la sorpresa per ultima ma non riuscii a trattenermi
" Tutto bene...La sa la novità? ".
" Credo d'essermela persa " disse alzando lo sguardo.
" Ho preso un gatto! " urlai gioiosa correndole incontro.
L'anziana fece una risata " Non vorrai mica schiacciarmi tesoro ". Bloccai l'abbraccio a mezz'aria arrossendo.
" Vuoi qualcosa da bere? " domandò.
Risposi di sì e mi feci fare uno dei suoi thè gustosi.
" Quanti anni ha? " chiese mentre preparava la bevanda.
" Umm..E' cresciutello. Quasi sei anni." risposi.
Si voltò tenendo il recipiente in mano " Quasi sei anni? "
" Bè..Sì. E' un problema? ".
Versò il thè nelle tazze e si appoggiò al divano
" Eccome se è un problema, avendo già avuto un padrone..Lo ha già avuto? ". Annuii.
" Esattamente. Impiegherà davvero molto ad abituarsi alla tua presenza dal momento che nella sua mente è impressa quella di chiunque l'abbia avuto prima di te. Ti sei informata? "
" Era una bambina, non so quanto grande, ma poi è morta e il gatto è finito nel gattile ". Notai un brusco cambiamento nell'espressione dell'anziana.
" Sta bene? " domandai raggiungendola.
" Sì, sì, sai come si diventa deboli a quest'età, e poi c'è la schiena che non mi da tregua. Cose che succedono " disse tornando quella di sempre. O almeno ci provò.
" A proposito " riprese una volta che tornai al mio posto " Come lo hai chiamato? E di che razza è? ".
"Je..Jeremy, il nome di un mio lontano..Parente, non lo trova carino? "
" Davvero "
" E' grigio, con strisce nere e qualche sfumatura di bianco sotto al mento e sulla pancia ".
" Deve essere bellissimo " disse tenendo lo sguardo fisso alle mie spalle " Comunque, devo andare un attimo al bagno, guarda pure la televisione " disse porgendomi il telecomando. Lo afferrai senza effettiva voglia di accendere quello stupido schermo. Appena la porta si chiuse mi misi in piedi. " Jeb? " sussurai.
Girai intorno al tavolo. " Sei qui? ".
Qui.
Guardai sotto al tavolo. Niente.
" Sei tu che parli? ".
Vicino all'armadio c'era un'ombra. Sì..Era un'ombra. Senza fretta e trattenendo il respiro le andai incontro.
Vicino.
Sempre di più.
E scoprì che era solo un vaso.
Risi prima lentamente, poi lasciandomi andare. Come potevo essere arrivata a questo punto? Stavo diventando pazza? Dio, stavo cercando di parlare con un gatto morto? Morto!
Iooowwwww.
Sentendo lo sciaquone tornai velocemente sul divano e accesi la televisione. La Wickson entrò nel soggiorno zoppicando con il suo fedele bastone. Guardava in basso, sorridendo
Iooowwww.
Si voltò verso di me, il sorriso svanito nel nulla. In quel momento ebbi la netta sensazione di essere di fronte ad un mostro. Sì, quella non era la Wickson, era un mostro. Una creatura uscita direttamente dagli inferi. " An-Anne? " biascicai tentando di mettermi in piedi.
" Dobbiamo parlare Nicole " disse cupamente.
Come costretta da una forza superiore tornai ad appoggiare il sedere sul materassino. " Di cosa..? "
" Jeb, il mio e il tuo ".



" Jeb? ".
Il gatto si avvicina alla ragazza. La richiama senza risultato.
" Sei qui? "
 La vede girare intorno al tavolo, poi va verso quello che chiamano armadio. Si ferma e comincia a fare strani versi, quelli che fanno quando si divertono. Quello che faceva anche lui quando era con lei. Dall'altra parte. Non è ancora entrato in quella, dove ci sono creauture terrificanti che fanno cose orribili. No, lui si trova in mezzo.
C'è lei a legarlo al suo mondo. Per ora.
Iooowwwww.
Si lecca una zampetta e corre verso la vecchia appena uscita dalla pupù.
Ioowwwww.
Lei lo guarda sorridente, ma appena riceve il messaggio diventa triste.
" Dobbiamo parlare " dice.
Jeb salta sul tavolo e guarda inespressivo la padrona. E' arrivato il loro momento, ma prima di andare devono avvertirla.
" Di cosa? "
" Jeb, il mio e il tuo ".
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Atomic Chiken