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Autore: __HoranSmile__    24/01/2014    1 recensioni
Ok guys, questa è la mia prima ff. Penso che non si spingerà oltre i 5 capitoli ma chi lo sa :)
**Dal testo**
Non ci pensai due volte. Mi appesi al suo collo e lo baciai. Non si tirò indietro. Mi baciò con una passione assurda. Anche stando male quel bacio era bellissimo. Rimasi con la maglietta mezza infilata e le sue mani che la tenevano ancora sui bordi. Si tolse le scarpe e si mise a cavalcioni su di me. Prese il mio viso per aumentare l’intensità del bacio. Lasciò il mio viso per mettere le sue mani sui miei fianchi ancora scoperti, salì su piano piano con le mani.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘‘Continuo a chiedermi perché non posso accettarlo, non era una finzione è successo davvero, te ne sei andato.’’
Slipped away.
Si. Il giorno del suo funerale avevo cantato quella. E adesso cantare davanti a uno stadio era per così dire strano. Mi sembrava di averlo li vicino a me.
Iniziai a tremare e a piangere. Era tutto così silenzioso. Nessuno parlava. Ero solo io, mio padre e una chitarra. Riuscii a finire di cantare. Misi giù la chitarra e mi guardai intorno. Applaudivano.
Portai le mani sul volto e scoppiai a piangere. Piangere ancora. Meno male che le braccia di Harry arrivarono veloci intorno a me. Seduta su una stupida e avvinghiata a Harry cercavo un po’ di pace.
‘Basta piangere.’
‘I-io non ci riesco. Fa troppo male.’
Si staccò e mi guardò dritto negli occhi.
‘è tutto passato. Ci sono io qui con te. Io non andrò via. Io non ti lascerò mai sola. Sono qui. Guardami sono qui.’
Lo guardai. Era tutto ciò di cui avevo bisogno. Lo baciai e scappai dietro le quinte aspettando la fine del concerto. Piansi finchè da lontano non li vidi arrivare. Poi finsi un sorriso.
‘Va meglio piccola?’
‘Si, grazie Liam..’
Harry mi prese per mano e mi portò via.
‘Sei stata brava. Le fan hanno apprezzato. Ma quel sorriso finto mi fa paura.’
‘Tranquillo. Voglio solo tornare in hotel.’
‘Andiamo.’
Una volta in hotel mi coccolò come se fossi una bambina. E un po’ lo ero. Mancavano 10 giorni al mio compleanno. Ma non volevo crescere. Mancava anche meno di un mese al nostro anniversario.
Tornammo a Londra il giorno del mio compleanno. E in casa trovai un sacco di persone. Amici loro e miei. Serata al top. C’era abbastanza alcool per stare meglio. Meglio di quella merda che mi sentivo. Ma a fine serata tutto crollò. Una volta che la gente se ne fu andata mi incazzai con Harry. Forse era dovuto all’alcool forse ero davvero arrabbiata. E la litigata fu proprio sui miei eccessi quella sera. E ovviamente alla sua gelosia.
Ero troppo in confidenza con Liam a parer suo. Ma per me eravamo solo migliori amici.
‘Ti strusciavi su di lui.’
‘No.’
‘Emy l’ho visto con i miei fottutissimi occhi.’
Beh si, forse si. Mi ero un po’ troppo ‘allargata’. Ma come poteva passargli per l’anticamera del cervello che io potessi mai tradirlo?
‘E poi quanto cazzo hai bevuto?’
Sbuffai e girai i tacchi. Ma lui mi urlò.
‘Sei una cazzo di bambina. Non sai controllarti e al minimo problema scappi. Non sai affrontare i problemi. Rimani qui e parliamo cazzo!’
Mi girai incazzata verso di lui.
‘Scappo di fronte ai problemi? Io? Ma sei serio o mi prendi per il culo? Non li affronto? Porca troia Harry. Non venirlo a dire a me! Ti ricordo che quasi un anno fa a causa tua ero bulimica.’
Non sapevo cosa dicevo. L’alcool stava lavorando e il mio cervello era in tilt.
‘D-devo vomitare.’
Mi sedetti a terra aspettando una mano da parte sua ma non arrivò.
‘Ci ho già pensato troppe volte. Chiama Liam tanto siete uniti.’
Mi passò davanti e salì in camera.
Liam arrivò veloce in mio soccorso.
‘Sto meglio grazie.’
‘Ok. Allora vado a letto notte.’
Rimasi davanti la porta della nostra camera indecisa se entrare o no. Poggiai la mano sulla maniglia e entrai.
‘Amore mio scusa.’
‘Non fa niente Harry. Sono io che esagero a volte.’
‘No sono io che sono un geloso patologico.’
Andai ad abbracciarlo.
Trascorsero i giorni veloci.
Anniversario.
Quasi non ci credevo che era già passato un anno di noi. Serata al top. Mia madre era tornata per stare una settimana con me. E per quella settimana rimasi a casa con lei. Non volevo lasciarla sola. Ma era felice. La sua vita la soddisfaceva e aveva persino trovato un nuovo compagno. Lei era apposto.
Una sera però mi scrisse Louis.
‘Vieni a casa.’
Non risposi e corsi a casa da loro con l’auto di mia madre. Avevo un brutto presentimento. Non appena entrai fui travolta da un silenzio assordante.
‘Louis? Harry? Niall? Liam? Zayn?’
Nessuno rispondeva. Ma che cosa era successo? Louis corse al piano di sotto.
‘Vieni su.’
Iniziai a iperventilare. La faccia di Louis non era rassicurante, anzi.
Entrai in camera mia e di Harry terrorizzata.
Sul letto Harry era preso da una crisi isterica. No, forse isterica no. Ma piangeva forte e tremava. Abbracciato al cuscino. Continuava a piangere senza sosta. Non gli importava se io ero li. Ora era da solo col suo dolore. Uscii.
‘Cos’è successo Zayn?’
Sospirò e venne verso me.
‘La sua amica italiana.’
Iniziai a tremare. Forse avevo capito. Ma speravo di sbagliarmi.
‘Si è suicidata ieri..’
Chiusi gli occhi e cercai di non piangere senza successo. Entrai di nuovo in camera senza fare rumore. Tutti guardavano nessuno parlava. Non trovavo le parole.
‘Harry..’
Strinse di più il cuscino a se. Tremava come una foglia. Non lo avevo mai visto in quelle condizioni..
‘Harry..’
Si voltò verso di me. I suoi occhi erano rossi e pieni di dolore. Qualcosa dentro lo stava uccidendo. Sapevo cosa. Aspettavo. Ma niente. Dalla sua bocca uscivano solo dei respiri tremolanti e pesanti.
‘Ci lasciate soli per favore?’
Se ne andarono e chiusero la porta.
Mi sedetti sul letto aspettando che lui facesse qualcosa. Ma niente continuava a piangere.
‘Come l’ha fatto?’
‘Non lo so..’
Toccai i suoi capelli cercando di consolarlo. Ma a certi dolori non si consola. Certi dolori sono dentro e ti uccidono a poco a poco. Io lo sapevo bene.
 Lasciai che sbollisse da solo.
-HARRY POINT OF VIEW-
Mi sentivo di merda. Come aveva potuto rompere la promessa? Lei aveva promesso di non farsi più del male. Di non pensare più al suicidio e di non fare cavolate. Invece l’aveva fatto. Lasciandomi solo. Si ero solo, completamente solo, lei era una sorta di migliore amica, massaggiavamo tutto il giorno, mi parlava della sua giornata e io le parlavo della mia. La chiamavo la sera per aiutarla ad addormentarsi. Ma evidentemente questo non le bastava. Non le bastavo io come via di fuga. E così ne aveva presa un’altra.
Mi raggomitolai su me stesso cercando di cacciare via il dolore. Ero solo, quindi potevo urlare. Potevo continuare a piangere. Potevo dare sfogo al mio dolore senza paure. Tra le mani stringevo il nostro braccialetto, lo stringevo così forte che le dita mi facevano male.
Decisi di alzarmi. Ma non mi reggevo in piedi, caddi a terra. Dovevo per forza arrivare al mio i-phod. Forse quello avrebbe dato un taglio alle mie lacrime. Trascinandomi piano piano ci arrivai. Misi le cuffie nelle orecchi e schiacciai il tasto play.
Una canzone sconosciuta si sprigionò nelle mie orecchie. Italiana.
RICORDI.
Lasciai che si prendesse la mia testa e le mie lacrime. Mi ricordava lei. Era la sua canzone preferita e l’aveva messa nel mio i-phod nei suoi sporadici momenti di felicità.
Non ricordavo bene la traduzione così la cercai su internet.
“E cadono i ricordi e cade tutto l’universo e tu stai li. La vita come tu te la ricordi un giorno se ne andò con te.’’
Cazzo. Lei aveva già meditato tutto. Lei sapeva che una volta aver finto di stare bene con me avrebbe ricominciato a star male. Sapeva che mi sarei portato dietro i suoi sorrisi.
Mi arresi e spensi anche l’i-phod. Mi alzai e barcollando andai in cucina con i ragazzi.
Nessuno parlava. Meglio. Tutti mi guardavano con aria interrogativa. Male. 

#angolo autrice.
SONO QUI! okay ho avuto un blocco e poi internet non mi andava. insomma è stato tutto un disastro come questo capitolo.. scusatemi tanto.. vabbeh vado ciaoo
  
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