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Autore: jas_    25/01/2014    16 recensioni
“Ma chi se la caga una make-up artist? Va’ a fare la modella” era stato il commento di Deb quando, il primo giorno di convivenza, avevano chiacchierato un po’ delle loro vite e dei loro sogni. Wynne le aveva spiegato che era proprio il non essere presa in considerazione dal mondo intero che le piaceva, voleva il successo a modo suo, senza essere accecata dalle luci della ribalta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Wynne!»
La ragazza si voltò di scatto verso Lux che la chiamava con impazienza. Le sorrise e la salutò con un bacio sulla guancia.
«Come stai?»
La bambina ignorò la domanda e mostrò con fierezza un piccolo orsacchiotto di peluche. «Guarda cosa mi ha preso lo zio Harry oggi!»
Wynne sorrise. «È bellissimo!» esclamò poi. «Come si chiama?»
«Ted. Come il 99% degli orsacchiotti di peluche esistenti sulla faccia della Terra.»
Non era stata Lux a rispondere, quella voce era palesemente maschile, roca e il modo di parlare era lento. Una caratteristica che colpì subito Wynne. La ragazza si voltò sorpresa verso il suo interlocutore e trovò due occhi grandi e verdi osservarla divertiti.
«Sono lo zio Harry» si presentò, senza nascondere l’ironia nella voce.
Wynne strinse la mano grande e pallida che il ragazzo le stava porgendo e si presentò a sua volta, pronunciando il suo nome con imbarazzo e un tono così basso che lei stessa fece fatica a sentirsi.
«Harry!» lo chiamò Lux con entusiasmo, sporgendo le braccia verso il ragazzo nonostante ci avesse passato tutto il pomeriggio insieme.
Lou lo salutò distrattamente e lo ringraziò per il suo aiuto, gli diede in braccio la bambina prima di scusarsi e tornare al lavoro.
«Sei la cugina di Lou, giusto?»
Wynne annuì. «Come fai a saperlo?»
Harry sorrise, incurante di Lux che si agitava tra le sue braccia e parlava con Ted. «Gemma» disse soltanto, indicando con un cenno della testa la sorella alla quale stavano togliendo i bigodini.
Wynne annuì, e la conversazione sarebbe caduta lì, arrivata ad un punto morto, se Lux non avesse cominciato a lamentarsi di avere fame.
«In effetti sono le sette passate» osservò Wynne, giustificandola.
Harry lanciò uno sguardo a Lou, indaffarata a preparare le ragazze, osservare gli scatti e dirigere il lavoro altrui. «Credo che qui ce ne sia ancora per molto» disse sovrappensiero.
«Ho fame» si lamentò di nuovo Lux.
Harry le sorrise. «Vado a parlare un attimo con la mamma, tu stai qui con Wynne?»
La bambina annuì, Harry la posò a terra e si avvicinò a Lou.
Wynne si ritrovò a fissarlo, le gambe magre strette in quei jeans fin troppo aderenti, e la giacca marrone che gli copriva le spalle larghe. Non era la prima volta che vedeva un personaggio così famoso da vicino ma era la prima volta in assoluto che questo si comportava con assoluta disinvoltura. Se non avesse saputo che lui era Harry Styles, lo avrebbe scambiato per un ventenne qualunque. I suoi modi di fare erano gentili e spontanei, a differenza dell’atteggiamento di superiorità che invece avevano certi personaggi che avevano persino meno successo di lui.
Wyne dovette distogliere lo sguardo quando lo vide tornare nella sua direzione.
«Lux, andiamo a mangiare e dopo ti porto a casa» disse Harry contento, mentre s’inginocchiava per aiutare la bambina ad indossare la giacca. Poi alzò lo sguardo verso Wynne che li guardava in silenzio. «Vieni anche tu con noi?»
La ragazza sussultò, presa alla sprovvista da quella domanda.
«Ecco, io…»
«Dai Wynne!» esclamò Lux guardandola con gli occhi dolci.
«Non so se ho finito qua…» borbottò in imbarazzo.
«Lou mi ha detto che avete fatto velocissimo e che ti hanno fatto alcuni scatti stupendi» disse Harry.
«Oh» mormorò soltanto Wynne, osservando il ragazzo che la guardava in attesa di una risposta.
Quella situazione era imbarazzante e inaspettata. Doveva studiare, aggiornare il suo blog, provare i nuovi rossetti e soprattutto andare a letto presto perché il giorno seguente era venerdì, giorno di pulizia, e lei si sarebbe dovuta alzare presto, tirare la sua coinquilina fuori dal letto e pulire pavimenti, cucina, bagno e salotto e in più trovare il tempo per studiare e fare la spesa. La proposta di Harry era arrivata nel momento più sbagliato, Wynne avrebbe dovuto rifiutare l’invito ed andarsene a casa eppure prima che lei stessa se ne fosse resa conto, dalle sue labbra era uscito un “okay” piuttosto entusiasta e che andava contro ogni ragionamento logico.
Harry le sorrise gentile. «Allora, dove andiamo?»
 
 
 
Non che Wynne si aspettasse di essere portata nel ristorante più chic di Londra, non voleva essere assalita dai paparazzi e ritrovarsi il giorno seguente sulla copertina di tutti i tabloid, sospettata di essere la nuova fiamma dello scapolo più ambito da tutte le ragazzine del Regno Unito e non solo. Era normale, però, che non si aspettasse di finire per mangiare un Big Mac in un anonimo Mc Donald's nella periferia di Londra. Le proteste di Lux durante il viaggio, tuttavia, erano state inarrestabili e l’unico modo per farla tranquillizzare era stato, ovviamente, accontentarla. Solo dopo aver dato il primo morso al suo cheeseburger si era placata, da allora non aveva più parlato se non per chiedere ad Harry, seduto accanto a lei, di aprirle il gioco che aveva trovato all’interno dell’Happy Meal.
«Probabilmente se avessi rifiutato l’invito, avresti sicuramente fatto un pasto più salutare e buono» osservò Harry, appoggiando le patatine avanzate da Lux sul suo vassoio e portandosene una alla bocca.
Wynne si strinse nelle spalle, non era il tipo di ragazza che si faceva problemi per che cosa mangiava visto che la maggior parte delle volte si ritrovava ad ordinare cibo d’asporto o a scongelare qualcosa nel microonde. E poi Harry era un ragazzo simpatico, e molto bello, aveva dovuto ammettere a se stessa. Aveva dei bei modi di fare e… Fascino. Se Wynne avesse dovuto descriverlo con una parola, era sicura che avrebbe scelto “affascinante”. Aveva uno stile poco adatto ad un ventenne eppure quei vestiti li portava come il migliore dei modelli, i capelli legati in un codino erano obiettivamente orribili eppure Wynne si rese conto che ad incorniciare quel viso stavano bene, così come quegli anelli sulle sue dita lunghe e magre.
Affascinante. Harry Styles era affascinante e Wynne aveva finalmente capito perché tutte le ragazze s’innamorassero di lui. Anche lei l’avrebbe fatto… Se avesse avuto quindici anni.
«Cosa fai nella vita, Wynne Teasdale?»
La voce del ragazzo interruppe i suoi pensieri, Wynne alzò lo sguardo incrociando quello cristallino di Harry. Non era ancora riuscita a definire il colore delle sue iridi. All’inizio le erano sembrate verdi ma con delle sfumature tendenti all’azzurro, mentre in quel momento erano di un verde scuro.
«Frequento l’università. Vorrei diventare una make-up artist» si affrettò a rispondere, sperando che Harry non si fosse accorto del suo attimo di distrazione.
«Hai deciso di seguire le orme di tua cugina?»
«Diciamo che abbiamo avuto lo stesso sogno. Lei fortunatamente è riuscita a realizzarlo.»
Harry rise, Wynne lo guardò confusa chiedendosi cosa ci fosse di tanto divertente nelle sue parole.
«Scusa, è che mi fa strano pensare che il sogno di Lou fosse avere a che fare con cinque scapestrati come noi.»
«Io lo definirei di più un bel lavoro, con uno stipendio che presumo sia piuttosto sostanzioso, la possibilità di viaggiare, pubblicare un libro, essere nel mondo dello spettacolo… Avere a che fare con voi è solo un minuscolo lato negativo, quasi trascurabile. Poi è da vedere fino a che punto è un lato negativo. Credo che qualunque vostra fan farebbe carte false per essere al posto di Lou Teasdale.»
Harry sorrise. «Forse hai ragione. Infondo sono un bel tipo, no?»
“Assolutamente” fu la prima riposta che le venne in mente ma: «Non ho abbastanza informazioni per rispondere alla tua domanda» fu quello che uscì dalle sue labbra prima di abbassare lo sguardo per finire la sua coca-cola.
«Non sei male, sai?» osservò Harry divertito.
Wynne aggrottò le sopracciglia confusa su come interpretare le sue parole. «Nemmeno tu sei male… Per essere una superstar.»
Harry scoppiò a ridere lasciando andare leggermente la testa indietro. «È questo quello che intendevo» aggiunse alzandosi dal divanetto. «Lux, andiamo?»
La bambina alzò gli occhi dai suoi giochi e sbadigliò, annuendo stanca.
Wynne indossò la sua giacca e buttò le carte nel cestino mentre Harry vestiva Lux. «È tardi, la mamma ci sgriderà» lo sentì dirle e sorrise nel ripensare alla giornata appena trascorsa.
Salì in macchina con un’euforia che non le apparteneva e una stanchezza che invece conosceva troppo bene.
«Lasciamo prima Lux a casa e poi porto te. Va bene?» domandò Harry accendendo l’auto.
«Non preoccuparti, posso prendere la metropolitana, abito vicino alla fermata.»
«Non se ne parla neanche! Ti accompagno io.»
Wynne si limitò ad annuire e ad appoggiare la testa sul finestrino. Sentiva le palpebre farsi sempre più pesanti e l’aria calda che usciva dai bocchettoni davanti a lei non faceva altro che conciliarle il sonno. Chiuse gli occhi solo per alcuni istanti, beandosi del caldo che le sfiorava la pelle, della musica di sottofondo e della guida tranquilla di Harry.
«Wynne?»
La ragazza si mosse leggermente cercando una posizione più comoda.
«Wynne, svegliati.»
Qualcuno le strattonò delicatamente la spalla e lei aprì gli occhi di scatto, confusa.
«Eh?» fu l’unica cosa che disse prima di incontrare il viso di Harry a pochi centimetri dal suo.
«Siamo arrivati a casa.»
«Ma…»
«Ho chiesto a Lou il tuo indirizzo quando le ho lasciato Lux. Dormivi come un angioletto e mi dispiaceva svegliarti.»
Wynne si stropicciò gli occhi ancora assopiti dal sonno e sbadigliò mentre si rimetteva composta e si slacciava la cintura.
«Mi dispiace. Sono stata di pessima compagnia.»
Harry scosse la testa e sorrise. «Ogni tanto parlavi, è stato bello sentirti mugugnare frasi senza senso.»
Wynne strabuzzò gli occhi. «Mi dispiace» fu l’unica cosa che riuscì a dire mentre sperava che dalle sue labbra non fosse uscito nulla di compromettente.
Harry le sorrise rassicurante. «Non preoccuparti, ho passato una piacevole serata.»
Wynne sentì dei brividi percorrerle la schiena nonostante il caldo che c’era in macchina e le guance bollenti. Sapeva che le parole di Harry erano sincere e prive di malizia, si ritrovò a sorridergli lusingata.
«Anch’io. Grazie per il passaggio e per la cena, sono stata bene.»
«Figurati.»
Wynne aprì la portiera dell’auto, pentendosene l’istante dopo che l’aria fredda entrò nell’abitacolo.
«Allora… Ci vediamo» disse, rendendosi conto che probabilmente Harry non l’avrebbe più rivisto se non in tv.
«Certo, a presto» fu la sua risposta, che suonava come un desiderio inespresso in quella fredda serata di fine novembre.
 





Ho apprezzato tantissimo le recensioni che mi avete lasciato nello scorso capitolo, non sapete quanto mi rende felice sapere che la mia idea per questa fan fiction vi stia piacendo così tanto e niente, è per questo che sono già qua ad aggiornare: non riuscivo più a resistere ahaha
Che dire? Harry e Wynne si conoscono, siamo ancora agli inizi ma come potete notare lui è un vero gentleman, un po' vanitoso forse. Beh, questo è l'Harry che m'immagino io, quello che penso sia davvero nella realtà anche se è tutto frutto della mia fantasia, ovviamente.
Ora che ho finito di scrivere Good old days potrò concentrarmi esclusivamente su questa storia che, se devo essere sincera, mi sta prendendo molto.
Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo! Vi lascio sotto la foto dello scatto che sarebbe stato fatto a Wynne nello scorso capitolo ma svampita come sono ho dimenticato di inserirlo lì e quindi ve lo metto qua, un po' in ritardo ahaha
Alla prossima :)
Jas



 
   
 
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