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Autore: favouritesong    25/01/2014    6 recensioni
Quel pomeriggio Grace tornò alla spiaggia di Brighton e mai nella sua vita trovò luogo più suo di quello.
Quel pomeriggio Grace pianse e poté affermare, una volta che toccarono gli angoli della sua bocca e lei con un gesto secco le fece sparire, che le lacrime erano tanto salate quanto il mare.
Quel pomeriggio Grace trovò il mare più grigio del solito e quel pomeriggio Grace non se ne preoccupò.
Quel pomeriggio Grace non piangeva perché aveva litigato con Harry, come era capitato molte volte precedentemente, poiché Harry e Grace non parlavano da quasi cinque anni; da quasi cinque anni Grace non rivolgeva la parola a colui che da quasi cinque anni non riteneva più il suo migliore amico.
Quel pomeriggio Grace aveva motivi diversi e assai più bui e oscuri per trovare il mare più grigio del solito.
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Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"UNWRITTEN"


Chapter 21

(A Francesca, che c'era quando le dissi "sai, vorrei scrivere una fanfiction.." e che mi ha spinta a scrivere. A lei che c'era e c'è ancora. Grazie)


Non aveva la minima voglia di tornare a casa, ma si incamminò comunque, sapeva che era la cosa giusta da fare.
I sentimenti che provava per Harry dovevano restare un segreto, doveva semplicemente soffocarli, cosa che aveva sempre fatto, anno dopo anno.
E lui, se lui ci teneva davvero gliel’avrebbe dimostrato. (Al solo pensiero che lui potesse ricambiarla, sentì il cuore battere velocemente) Anche se quel bacio, per lui, poteva non significare nulla.

Avanzò per le strade della cittadina di Holmes Chapel e per la prima volta da mesi sognò di partire, di scappare  e di non tornare mai in quel posto, così pieno di brutti ricordi e di tantissime disavventure che avevano caratterizzato la sua vita.
Gli ultimi mesi erano stati un susseguirsi di eventi caotici che rispecchiavano esattamente la testa di Grace in quel momento.
Arrivò a casa che non erano neanche le nove del mattino e, una volta aperta la porta principale, capì subito che sua madre e suo fratello erano usciti, perché la borsa della madre – di solito appesa all’ingresso ad un attaccapanni rosso fuoco – era sparita, mentre quella mattina stessa c’era.
Sua madre non le lasciava più neppure un biglietto, ma a lei non importava, non più, almeno.

Salì le scale lentamente, in un modo assai differente di come le aveva salite a casa Tomlinson, senza alcuna fretta.
Entrò in camera sua e, come si aspettava, Harry era ancora sul suo letto e dormiva profondamente, la bocca semiaperta e le guancie rosse.
 
Quando si svegliò era passato da un pezzo mezzogiorno e Grace aveva già finito i compiti per i tre giorni successivi. Si svegliò con un grugnito, causato dal mal di testa acuto che si svegliò con lui.
“Hey” sussurrò, una volta notata l’amica, la quale stava seduta alla scrivania, dandogli le spalle.
“Hey” rispose lei, un tono di voce neutro e il cuore a mille.
“Cosa ci faccio qua?” domandò Harry con il viso disorientato e Grace sentì lo stomaco contorcersi.
Sapeva perfettamente – ma aveva comunque sperato nel contrario – che lui non si sarebbe ricordato nulla della sera prima, sapeva cosa voleva dire bere così tanto, era stata nelle sue stesse condizioni, ma questa è un’altra storia.
“Sei venuto ieri sera, dopo la festa” rispose lei, cercando di mascherare la delusione, mentre legava i lunghi capelli in una coda alta, non si voltò neppure per guardarlo in faccia.
“Ho bevuto troppo” confermo Harry, appoggiando la testa di nuovo sul cuscino, mentre un mal di testa atroce si risvegliava con lui.
Grace avrebbe voluto rispondere “Lo so” oppure insultarlo, oppure entrambi, ma stette in silenzio, cosa che non era da Grace e come se ne accorse lei, anche lui se ne accorse.
“Cos’è successo? Come sei tornata tu, con me?” domandò lui, cercando di fare mente locale e nascondendo il viso, cercando di non concentrarsi sull’emicrania.
“No” disse lei, fingendo di riordinare la scrivania “sono tornata leggermente prima” si voltò, mascherando i suoi sentimenti dietro ad un sorriso.
Harry, dal canto suo, non si ricordava quasi nulla dal momento in cui era entrato in quella stupidissima casa e si maledì per quello, ma la cosa che si ricordava era forse quella che avrebbe dovuto evitare di fare.

Aveva baciato Grace e se lo ricordava perfettamente e mai avrebbe ammesso di ricordarsi quel particolare.
Quel meraviglioso ed elettrizzante particolare.
Non si sarebbe mai scordato la perfezione di quel momento, di quel bacio, di quell’unione della perfezione di un gesto così puro.
Conosceva Grace e sapeva che non ricambiava e che mai l’avrebbe fatto, perché il tempo in cui Grace aveva provato quel certo tipo di attenzioni, era anche il periodo in cui suo padre fu trasferito e lui, troppo giovane per capire certi sentimenti o emozioni, si era lasciato trascinare via e, successivamente, se ne era pentito.
Harry poi, al ritorno nel paese natale, era diventato Harry Styles, dalla voce profonda e dai ricci indomabili, dai tatuaggi e l’aria spaventosa, dal menefreghismo totale nei confronti di qualsiasi essere vivente non facesse parte dei suoi amici.. o forse era solo l’impressione che dava? Era solo la fama e le voci di corridoio?
Perché Zayn, Louis, Liam, Niall, Emily ma prima di ogni altro Grace, avevano conosciuto il carismatico e gentile Harry, il solare e sorridente Harry e ne avevano apprezzato pregi e difetti.
Ma Harry, che temeva un rifiuto più di qualsiasi cosa, ma mai più di perdere la sua amicizia con Grace, si morse la lingua e per l’ennesima volta da settimane, non disse nulla, non rivelò niente, stette semplicemente zitto.
 


***


Mancavano poco più di due settimane a natale.
Grace ed Harry erano ormai una cosa sola, inseparabili come non lo erano da anni.
Erano sempre in contatto, sempre insieme.
Quando Grace era triste e lui se ne accorgeva, le stava accanto e lei lo faceva con lui.
Tutta la bellezza che un’amicizia può avere, la si ritrovava nella loro.
 Non avevano più parlato della festa anche se Harry aveva ricominciato a frequentare il vecchio gruppo di amici in cui un tempo vi era anche Grace.
Quest’ultima aveva passato le settimane autunnali rimanenti a studiare e a prendere voti eccellenti, che le avrebbero aperto le porte delle migliori università.
Non aveva più ricevuto alcun messaggio anonimo e l’idea che effettivamente fosse stato Liam era ormai chiara dentro di lei, ma con il soggetto in questione, evitava di parlare della faccenda e anche con chiunque altro.
Quando era con Harry non parlavano di Zayn e degli altri, sia perché lui aveva paura di ferirla, sia perché lei sentiva la mancanza dei suoi vecchi amici in una maniera impressionante.
Aveva ricominciato a vedere Emily, che una sera si era presentata a casa sua e, quando l’amica non le aveva aperto, aveva dormito fuori dalla porta, pur di riuscire a strapparle qualche parola. E le chiese scusa, in mille modi, le lacrime agli angoli degli occhi azzurri e le labbra tremolanti, un po’ per il freddo un po’ per la tristezza.
Grace, che dal canto suo aveva sempre visto Em come una sorella, non resistette e la perdonò, mentre quest’ultima la stringeva in un abbraccio carico d’amore.
Ma di Zayn, Grace non ne voleva sentir parlare. Ancora era strano frequentare Grace e non cominciarono nuovamente a vedersi tutti i giorni, il carattere della mora le impediva di ritornare subito come prima e forse – pensò Emily – era giusto così.
Zayn era testardo e Grace lo era tre volte di più.
Lui non le chiedeva scusa, pensando che lei si vedesse con Harry già da tempo prima del momento in cui li aveva scoperti – aveva maturato questo pensiero dopo il fatidico incontro sulla porta di casa di lei – e Grace, testarda Grace, non osava rivolgere la parola a qualcuno che la riteneva solo una “zoccola”.
E quindi Zayn e Grace si evitavano e nessuno del gruppo osava mettersi in mezzo.
Ad Harry, Zayn rispondeva a monosillabi e quando la sua ragazza, bionda e semplice Emily, lo pregava di scusarsi con quella che un tempo era la sua famiglia, lui sbuffava ed evitava di rispondere.
Ma Grace, che per Harry continuava a maturare sentimenti più profondi, si sentiva costantemente in pena. Sul fatto che lo amava, non c’era dubbio e sul fatto che lui non ricambiava, pure – pensava, afflitta.
E le giornate autunnali erano continuate così, tra le foglie colorate e i primi spruzzi di neve, Grace si chiudeva sempre di più nel suo guscio d’uovo, soffocando sentimenti e reprimendoli.
Ma come tutti sanno, le uova, prima o poi,si schiudono.
 

***


Grace ed Harry stavano passeggiando sul lungomare di Brighton, a braccetto, spostandosi ogni tanto per lasciar passare qualche bambino in bicicletta. Grace teneva saldo il suo skateboard sotto il braccio e Harry sorrideva, perché c’era il sole e perché c’era Grace.

“Fra due giorni è natale” costatò lei, una leggera eccitazione nella voce.

“Oh, sì” sorrise lui, spostando lo sguardo sul mare grigio e pronto ad accogliere qualche tempesta, il cielo nuvoloso difatti non prometteva per niente bene.

“E siamo in vacanza” aggiunse lei, stringendo la presa sul braccio di lui, come per imprimergli la sua felicità.

Harry era più che felice, lo era stato tutto il giorno. Per prima cosa, le vacanze di natale erano alle porte e per seconda cosa, aveva ideato un piano meraviglioso, portando a cena Elizabeth Dickenson, una ragazza del suo stesso corso di letteratura che era bellissima e di certo ne era a conoscenza.

“Ho deciso di portare fuori a cena la Dickenson, domani” sputò fuori lui, una volta giunti davanti ad un chiosco che vendeva cioccolata calda.

Grace si irrigidì, ovviamente senza darlo a vedere e sorrise – avreste dovuto vedere che sorriso falso! – “Beh, è simpatica no?” chiese lei, prendendo il portafoglio nero dalla borsa per pagare, ma lui fu più veloce.

“Penso di sì” ammise lui dubbioso e si incupì,  prendendo i due bicchieri caldi.


Grace sentì il suo cuore sgretolarsi in mille pezzi e fu l’ennesima volta in quegli anni. Harry la prendeva per mano, l’abbracciava, la chiamava “G” come quando erano bambini e Harry non sapeva pronunciare il suo nome e le stava accanto quando guardavano i film. E le portava lo zaino con i libri la mattina e l’ascoltava. E quando lei studiava lui leggeva, sdraiato sul letto della ragazza. E le scattava foto a tradimento e aveva provato ad andare in skateboard per lei. E la sosteneva e la interrogava la mattina, prima di un compito e tutto questo per Harry Styles non era altro che una forte amiczia, la migliore forse e lei. Lei. E lei ne era follemente innamorata.



Buonasera fanciulle,
comincio con il dire che questo sarà il terz'ultimo capitolo di "Unwritten".
Mancano solamente due capitoli e la storia sarà finita, ma come già vi anticipo da sempre, ci sarà un sequel.
I prossimi due capitoli saranno estremamente lunghi e conterranno tutte le soluzioni ai millecinquecento dubbi che avete e inoltre saranno pieni di colpi di scena ZAN ZAN ZAN.
In ogni caso vi prego di recensire in numerosi, così da sapere un pò cosa ne pensate di questi ultimi capitoli, chi sono i vostri personaggi preferiti ecc.
Grazie di cuore a tutti voi e alle vostre recensioni, che mi strappano sempre un sorriso, grazie davvero.

xoxo.
  
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