Titolo:
End of Time
Serie: Tokyo Mew Mew
Capitolo: 17 di ?
Rating: PG-13
Pairing: //
Note: Wow, sono addirittura al 17° capitolo, quasi non ci credo O.O,
comunque è andato anche questo capitolo e con esso... sono andati anche un po'
di personaggi, pace all'anima loro ç_ç! XD
Disclaimers: Tokyo Mew Mew ed i suoi personaggi appartengono a Mia Ikumi
Shir Ar è sotto il mio assoluto ©.
Capitolo#17
.I Cancelli di Zaffiro.
Brividi di freddo ricoprivano la pelle di un Fantasma Errante,
chiuso in un Castello di Ghiaccio.
La mano pallida, troppo in effetti, si mosse per tirare dietro il lungo orecchio
a punta una ciocca di boccoli biondi, ma non quel biondo luminoso tipico
dell’oro, bensì un biondo spento, il colore di un Sole in eterno esilio, Morto.
Una casacca senza maniche fasciava stretta il suo busto longilineo, il colore di
un lucido grigio perla che terminava in una fascia nera intorno ad un paio di
pantaloni argentei, che si intrecciavano sin sotto ai piedi rimasti nudi. Doveva
essere una divisa e lei un militare, perché nel momento stesso in cui un rumore
attirò la sua attenzione tutto il suo corpo fu pronto a scattare: il corpo ruotò
elegantemente, la mano andò a ricercare la propria arma allacciata alla cintura
sul fianco destro, il capo venne tenuto alto e lo sguardo fisso ed autoritario.
Con espressione immutata si affacciò ad una bolla violacea che veniva
attraversata da riflessi azzurrini e flash bianchi e rilasciava all’esterno
scariche elettrostatiche.
Non la toccò, anche il solo sfiorarla avrebbe causato bruciature e violente
scosse. Con attenzione quindi si limitò ad osservarne l’interno dove immagini
sfocate prendevano vita formando i contorni di una costruzione imponente e,
davanti ad essa, su di una strada anonima della città di Tokyo, una stramba
bestiola rosa svolazzava troppo curiosa.
Ci vollero tre secondi soltanto.
Uno: i sensori scattarono dando l'allarme ad un computer centrale che rilasciò i
suoi comandi alle altre strutture.
Due: armi silenziose, nascoste dall'oscurità serale e dalla loro posizione,
ruotarono per agganciare il target, l'intruso.
Tre: fuoco!
Non rimasero che peli rosa e circuiti bruciati di metallo di quello che un tempo
era un animaletto.
Un sospiro e la giovane accarezzò languidamente l'elsa di quello che somigliava
molto ad un fioretto in cui uno scorpione di rubino si arrampicava
sull'impugnatura dorata, incurvando la propria coda formando così parte
dell'elsa stessa.
- Sciocchi umani, non imparerete mai a stare al vostro posto. -
Se c'era una cosa che raramente poteva recare un qualche fastidio a Kisshu
Ikisatashi, erano i brutti presentimenti.
Non ne aveva.
Non facevano per lui.
Kisshu era quel genere di persona che si gettava nella mischia alla ricerca di
più vittime possibili e soltanto dopo essere partito in quarta decideva una
strategia, perché sì, alla fine ne trovava sempre una. Ma comunque
l'improvvisazione rimaneva il suo forte. Ed era bravo in questo. Dannatamente
bravo.
Ecco perché se la cavava sempre.
E forse, era anche sfacciatamente fortunato.
Non importa.
In quel momento, mentre correvano e saltavano da un tetto all'altro di palazzi
addormentati ed ammantati dalla notte, Kisshu sentì scorrere un brivido giù per
la schiena e fu sicuro, al cento per cento, che si trattasse di un brutto
presentimento.
Che cosa c'è? Che cosa diavolo c'è che non va?!
La sua mano aveva abbandonato quasi subito quella di Ichigo, pardon, Mew
Ichigo, come se avesse smesso di dar bado alla sua presenza. Più o meno era
così, era stanco di doverla ricercare in continuazione, aveva promesso a se
stesso che mai più avrebbe pensato alla gattina, ma -per la miseria!- lei
sembrava fare di tutto per ossessionarlo! Il solo fatto che gli respirasse
accanto era abbastanza per farlo perdere in fantasie più o meno erotiche di cui
lei era l'unica protagonista.
Scosse il capo, aumentando la velocità della sua corsa.
- Ehy, aspettaci! - gli urlò dietro Taruto.
- Datevi una mossa, non ho voglia di perdere tempo! - berciò lui, con fare
irritato, non che fosse molto differente dal solito. O era arrabbiato, o era
annoiato, oppure era totalmente indifferente. Poteva riassumersi a questi tre
stati d'animo il carattere di Kisshu.
Fondamentalmente antipatico, già.
- Kisshu, se ci gettiamo senza pensare verso la Sorgente faremo la fine di quel
giocattolo degli umani. -
Dall'altra parte però c'era Pai.
Il pacato, mite, rigido Pai.
- Se hai un'idea migliore proponila, invece di parlare a vuoto. -
- Ce l'ho. -
Nonché il più adatto per trovare strategie.
Gli bastò allungare una mano per afferrare il bavero della casacca di Kisshu e
dare un freno alla sua corsa sfrenata, rischiando di soffocarlo, ma riuscendo
appieno nello scopo.
Si fermarono tutti, chi prima, chi dopo.
L'edificio si stagliava ad un chilometro o meno di distanza, anche da lì,
immersi nella cappa oscura senza stelle, riuscivano ad intravvedere la sua
forma. Enorme. Tuttavia qualcosa li aveva lasciati straniti sin dall'inizio.
Un palazzo così grande stonava tra gli altri edifici del quartiere, più bassi e
quasi tutti in stile orientale, ma nessuno pareva averci fatto caso, anzi,
quando tenevano lo sguardo fisso su di esso per più di una dozzina di secondi,
era come veder scomparire tra la nebbia i suoi contorni.
Strano.
Molto.
Era come vedere qualcosa che in realtà non c'era.
Impossibile.
- Cosa? Perché io?! - esclamò ad un tratto Taruto, mentre Pai illustrava il suo
piano.
Semplice. Lineare, qualcosa che si sarebbe perfettamente potuto definire un
gioco da bambini.
- Non sei tu che ti vanti di essere il più veloce? -
- Sì, ma che centra! -
- Centra che se ti sparanno addosso, invece di diventare un colabrodo, sarai
soltanto un po' ammaccato e moribondo. - irrise Kisshu, con quella perenne
faccia da schiaffi che non rassicurò il più piccolo, tutt'altro.
- Ma non sarebbe meglio se... -
- No. -
Mew Retasu aveva cercato la parola e Pai l'aveva zittita con quel semplice "no".
L'aveva anche guardata negli occhi, per dare più enfasi al monosillabo e lei era
arrossita chinando istintivamente il capo.
Fine della discussione.
- E adesso andiamo a fare il culo a quei bastardi! -
- Kisshu, dove diamine l'hai imparata un' espressione del genere? - indagò Pai,
mentre tutti, inevitabilmente facevano ricadere il loro sguardo sull'alieno che
ghignava sardonico.
- Che te ne frega, ciò che conta è che la conosco! -
Due torri precedevano l'edificio scuro ed un cancello in semplice ferro battuto
era chiuso a sua protezione.
Per quanto cercassero di vedere oltre, per delineare meglio l'edificio e dargli
almeno un colore od una forma più definita, non ci erano mai riusciti.
Era una costruzione, punto.
Nulla di più.
- Sei pronto? -
Il piccolo alieno sbuffò alla domanda, le mani erano sudate e tenevano strette
le corde delle sue piccole Bolas rosse.
Prese un profondo sospiro.
- Entro l'anno, Taruto. - lo incitò il solito Kisshu.
- Sto andando, sto andando! - pigolò lui, mettendogli il broncio ed avanzando
per primo verso il cancello.
Non c'era nessuno oltre loro.
Le tre Mew Mew aspettavano il momento propizio nascoste dietro il portico di uno
degli appartamenti in cui persiane e portoni erano stati ben serrati. Pai
osservava dal tetto e Kisshu, beh, lui era l'unico a starsene in bella vista,
quasi volesse sfidare il loro nemico -chiunque esso fosse stato- ad attaccarlo.
Taruto avanzò.
- A me comunque non sembra una buona idea... - bofonchiò tra sé - Perché poi
devo essere io l'esca? -
Dalle sue spalle la voce di Kisshu si udì sottovoce: - Perché l'esca muore
sempre. -
Ed allora Taruto si immobilizzò, spaventato.
Nello stesso istante in cui due piccoli laser nascosti nella parete delle due
torri, si muovevano in sua direzione provocando soltanto un sottilissimo ronzio.
L'ho sentito!
Ronzio che non sfuggì al finissimo udito dei tre alieni che in un attimo
furono pronti.
Taruto scattò di lato ed il fascio del laser si abbatté nel punto in cui si
trovava prima, mancandolo per un soffio.
Atterrò con un agile balzo sulla destra ed il secondo colpo si scontrò lì,
obbligandolo a caprioleggiare all'indietro per schivarlo, poi di nuovo a destra,
a sinistra, come una cavalletta impazzita che dietro di sé lasciava una scia
castana di capelli che si muovevano al vento.
- Pai! - urlò, più per incitarlo a fare in fretta e liberarlo da quei fasci
assassini che per dargli un vero e proprio segnale.
- Fuu Rai Sen! -
Tempismo perfetto, su questo non ci fu da discutere: due fulmini soltanto,
manifestati dai ventagli di Pai, bastarono per distruggere una volta per tutte i
due laser e, con essi, le torri che crollarono come piramidi di carta su se
stesse.
- Era ora! - borbottò Taruto, fermando finalmente quello che era stato il suo
trottolare. Di sicuro una cosa che a quella Bakasaru di Purin avrebbe trovato
divertente.
- Ragazzi, c'è qualcosa di strano. -
Era stata Mew Ichigo a parlare e quello che disse lasciò senza fiato i tre
alieni, non proprio per la frase in sé, ma per la parola con cui aveva iniziato:
Ragazzi.
Era la prima volta che quell'umana li chiamava a quel modo, con quella
confidenza, come se fossero dalla stessa parte, no!, come se fossero amici.
Kisshu trattenne il fiato e lentamente si voltò verso le torri distrutte,
soltanto allora, seguito da Zakuro e Retasu e dagli altri due, Vide.
Blu dominante, intenso. Un blu assoluto che ridipingeva enormi cancelli, alti
tre metri e mezzo, di una struttura che non poteva avere pari in quanto a
grandezza.
Rifiniture dorate si allacciavano a formare arabeschi e, al centro dei due
portoni che formavano la cancellata, il disegno sfumava in un azzurro brillante
e semitrasparente, sembrava essere fatto di ghiaccio e ritraeva una fenice che
richiudeva le ali su di sé.
- Ancora cancelli?! - fece Taruto.
- Mew Ichigo! - urlò invece Mew Zakuro, quando la ragazza dai capelli rosa si
mosse per avvicinarsi ai cancelli.
- Che diavolo le prende? - domandò Kisshu, andandole dietro.
- Fermatevi, potrebbe essere pericoloso! -
Inutile il dire di Pai.
Ichigo sembrava come in trance, finché la sua mano sottile non si alzò per
sfiorare il centro della cancellata, poggiando le dita proprio al ventre della
fenice e sentire la sua composizione. Era vero, era fatta di ghiaccio, in
soprarilievo, ed il freddo presto invase anche i suoi arti, dipanando dalla mano
per tutto il corpo.
- Mew Ichigo, allontanati da lì, presto! - urlò ancora Zakuro, prendendo slancio
per balzare alle sue spalle.
Inutilmente.
Mentre la Mew Mew dal DNA del Lupo Grigio saltava, i Cancelli parvero incurvarsi
concavi, per poi gonfiarsi di colpo e far esplodere un'ondata d'urto che colpi
tutti. Tutti tranne Ichigo che, incurante di ciò che accadeva, affondò con le
dita nel ventre della fenice e venature di ghiaccio si allacciarono al suo
braccio, cercando di risalire tutto il suo corpo come serpi impazzite. Soltanto
allora si svegliò dalla trance.
- Ma cosa?! No! Lasciami, lasciami!!! - urlò, tentando di opporsi, voltandosi
alla ricerca d'aiuto.
Ma da chi?
Mew Zakuro era stata sbalzata contro la parete dell'edificio di fronte, Pai e
Taruto avevano evitato l'onda d'urto per puro miracolo e quando Mew Retasu tentò
di correre in sua direzione, una seconda onda d'urto li sbatté di nuovo tutti
lontani, con una violenza che si scaricò addosso ai loro corpi, sentendo
scricchiolare le ossa ed infierendo dolorosamente sulla loro fragilità.
- No! Ragazzi! - urlò di nuovo la Mew Mew, tendendo una mano verso il gruppo.
Che perdita di tempo.
Mentre gli altri ricadevano sull'asfalto, gemendo silenziosamente, la fenice
lenta la divorava, ricoprendo quasi interamente il suo corpo di ghiaccio e
facendolo così sparire dentro di sé.
- Mew... Ichigo... - pigolò Mew Retasu.
- Maledizione! Lasciami, devo aiutare i miei amici! - gridava ancora lei.
Finché...
- Ora dovete spiegarmi perché alla fine l'unico che serve davvero a qualcosa
sono sempre io. -
Kisshu.
Chi altri!
- Kisshu! -
Per l'appunto.
La guardò, incrociando le braccia al petto con fare tronfio, lì, davanti ai
portoni che non si mossero alla sua reazione indifferente. A quanto pare
aspettavano solo un suo moto d'accatto che, comunque, non avvenne.
No. Se ne stava semplicemente lì con un'espressione tra l'annoiato ed il deluso.
- Kisshu, aiutami! -
Ragazzina ipocrita.
Prima lo ignora e poi gli chiede aiuto.
Ebbe l'irrefrenabile impulso di poggiare il palmo aperto della mano al suo viso
e spingerla personalmente ad affondare completamente nella Fenice di ghiaccio.
Per non dover più vedere il suo sguardo lucido, per non sentire più la sua voce
implorante, per non desiderarla più...
- Promettimi di amarmi e ti aiuterò. -
Spalancò gli occhi Mew Ichigo, se l'avessero sentito probabilmente l'avrebbero
fatto anche gli altri.
Passarono secondi preziosi, trasportati nel nulla, nel passato, soltanto per
quel suo temporeggiare.
Allora Ichigo, che fai, non prometti?
No. Non poteva. Lei amava...
Chi? Aoyama-kun non ti vuole più, lo hai dimenticato?
Non importa. Lei lo amava ancora. Lo amava ugualmente. Lo avrebbe sempre amato.
Certo... è questo l'amore, no? Un sentimento eterno che resiste a tutto. E
Shirogane, allora? Mhm, che ne è di Ryou e di quel che provi per lui? Perché...
qualcosa provi per lui, non è così?
No... Sì... Forse...
Shirogane...
Ryou... lui era...
Stai perdendo tempo, Ichigo.
Non sapeva se era stata una sorta di crudele coscienza a parlarle o Kisshu
che si divertiva ad offrirle quel patto col Diavolo.
- Non è così difficile... Devi solo promettere... - mormorò l'alieno. Triste.
Disilluso. Arrivato perfino ad un ricatto pur di ottenere l'amore di una sciocca
bambinetta umana.
Scosse il capo e ghignò, ritrovando quel sarcasmo beffardo che ricolorò le sue
labbra sottili.
- Tsè, lasciamo perdere gattina, tanto ormai ho ben altri interessi! -
Bugiardo.
Ma pazienza.
Allungò una mano afferrando le dita di Mew Ichigo e di colpo le spire di
ghiaccio che stringevano lei si gettarono anche su di lui, trascinandolo con
loro nel ventre della fenice.
- Ma che... E' fatta di ghiaccio! -
Il corpo di Ichigo era ormai del tutto inglobato nei cancelli, sparito nel
ghiaccio.
Rimaneva lui che la teneva stretta per il polso, ma la sua forza non era
sufficiente per tirarla fuori. Stava per essere ingoiato a sua volta...
Lento. Il ghiaccio che si prendeva i suoi arti inferiori. Risaliva il suo
braccio destro e gran parte del suo busto. Ricopriva il suo volto. Non riusciva
neppure più a respirare.
Chissà che ne sarebbe stato di loro.
Che morte insulsa...
- Kisshu! -
Fu l'istinto a spingere l'unica parte di lui ancora libera, la mano sinistra, a
tendersi quanto più poteva verso l'esterno e dita pallide strinsero la cinghia
di cuoio di una frusta, aggrappandosi con tutta la forza rimasta.
Mew Zakuro aveva fatto schioccare la propria arma verso di loro ed ora era in
piedi che cercava di sostenere la forza contraria ed evitare di venir trascinata
verso i Cancelli.
Peccato.
Perché pur essendo una Tokyo Mew Mew Zakuro restava una ragazza.
Perché il suo corpo formoso non era fatto per sostenere quel genere di sforzo.
Perché ci aveva provato, ma aveva anche fallito.
Ed alla fine anche lei venne trascinata insieme a Kisshu ed Ichigo.
Divorata dalla fenice di ghiaccio di Cancelli color zaffiro.
- Mew Zakuro!!! - urlò Retasu, rialzandosi in piedi e correndo contro i Cancelli
- Aprite! Aprite per carità! -
Per quanto urlasse, dei suoi compagni non v'era più traccia.
Erano come spariti.
Erano... morti...
E la stessa sorte probabilmente sarebbe toccata a loro...
- Umana, stai attenta! -
Pai l'afferrò per la vita saltando via appena in tempo per evitare di essere
colpiti da.... qualcosa... e lei si aggrappò alle sue spalle, affondando
involontariamente il viso al suo petto.
Caldo.
Ma non avrebbe dovuto pensare al calore della pelle di un alieno. Sarebbe stato
meglio pensare alla battaglia... a due sfere circolari che, vomitate
letteralmente dai Cancelli, ruotarono in loro direzione specchiandosi nei grandi
occhi dorati di Taruto che impotente assisteva alla scena.
- Pai!!! -
.DICIASSETTESIMO CAPITOLO FINE.
-Thanks to-
Pinkgirl, Berry345 Grazie mille*__*!
Izaioy007: Per ora stranamente l'ispirazione continua, ma l'americano complessato di nuovo non ce sta XD! Per questo capitolo meglio un Alieno di ghiaccio XD!
Ichy_chan: Well, per la storia degli albini a dire la verità è la prima volta che la sento*_*! Nella mia angstosità quando li metto nelle fic di solito più che per Angeli li faccio passare per Fantasmi^^... però in questa ho fatto un'eccezione così, per puro spirito d'iniziativa (da leggersi= ne avevo semplicemente voglia ed ero ispirata così XD). Comunque come visione è ugualmente interessante ed in questo caso direi anche più o meno azzeccata X3!