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Autore: Francee    26/01/2014    3 recensioni
Abbie. Una ragazza simpatica ma timida, solare con i suoi migliori amici Ginnie e Louis ma in presenza di Zayn diventa acida e schiva.
Tutto però cambierà...come andrà a finire??
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui :3 ...dopo un bel po' di tempo... dettagli... non mi uccidete vi prego... se lo fate dopo non potete sapere come va a finire la storia :P
Ho appena finito di scrivere il 25 capitolo (wow!), quindi aggiorno la storia (wow!) e poi vado a studiare per l'interrogazione di inglese (...questo non è wow...)
Fatemi sapere cosa ne pensate mi sono impegnata tantoo :3 ci tengoo **
Al prossimo capitolooo!
Baciii Fraaa <3


Andò in camera sua e prese il cellulare perchè stava squillando.
-Pronto?-
-Zayn alle otto sotto casa che ti passo a prendere, andiamo a cena io e te da soli!-
La voce del padre risuonò nella stanza silenziosa.
-Ma mamma ha già cucinato!- esclamò il ragazzo, il padre tornava tardi la sera e mangiava da solo poche volte Zayn gli aveva fatto compagnia, fu sorpreso di ricevere quella telefonata dato che di solito a quell'ora il padre era ancora nel suo ufficio a compilare pratiche e fatture.
-Non preoccuparti la mamma sa già tutto, tra dieci minuti sono li!-
Salutò il padre e avvertì Abbie.
Scese le scale e aprì la porta appena in tempo per sentire il clacson del padre, salutò la madre e la sorellina piccola che stava disegnando in cucina e uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle.
La macchina nera del padre era in sosta davanti al vialetto di casa, aprì lo sportello e si sedette.
Senza dire niente il padre ingranò la marcia e partirono.
-Allora- iniziò -Com'è andato l'esame?- chiese guardando la strada.
-Bene- si limitò a dire.
Yaser distolse un attimo lo sguardo per fissare il figlio -Voglio sapere il voto Zayn, lo sai che avevi fatto una promessa- disse.
Il moro guardò fuori dal finestrino -Ma niente di che... ho preso solo il voto massimo papà-
Le labbra del padre si incresparono in un sorriso di felicità, poche volte il figlio l'aveva reso così orgoglioso. Si dimenticò di tutte le volte che il ragazzo portava una ragazza diversa a casa, di tutte le volte che per colpa sua era dovuto uscire dal' ufficio perchè era stato convocato dal preside, i motivi erano molti, scazzottate, risposte ineducate verso i professori... e  molte altre.
Si fermarono davanti a un piccolo ristorante lontano pochi chilometri dal loro quartiere.
Il padre aprì la porta di ingresso e si appoggiò al bancone dove era posizionata la cassa, un uomo sulla cinquantina spuntò da una porta e rimase sorpreso guardando i due.
-Malik- esclamò -Yaser Malik è tornato!- urlò con felicità, attraversò il lungo bancone e andò a salutare Yaser.
-Jack, questo è mio figlio Zayn!- disse presentandolo.
Il signore lo squadrò per un po' per poi affermare -Sei uguale a tuo padre ragazzo!-
-Allora hai un tavolo per due?- chiese il padre.
-Per te ho tutto Yaser, vieni- seguirono il proprietario del ristorante finendo in una grande sala.
-Eccolo qui, tavolo per due vicino alle finestra, come piace a te- esclamò poi.
-Grazie mille- lo ringraziò prima di sedersi.
Mentre sceglievano cosa mangiare parlarono del più e del meno.
-Sempre qui, io e tua madre venivamo a mangiare sempre qui prima di trasferirci in una casa più grande nell' altro quartiere- si fermò un attimo e sospirò -E su questo tavolo le feci la proposta di matrimonio e lei proprio qui, un anno dopo, mi disse di essere incinta di te, quanti ricordi-
Il moro lo ascoltava interessato mentre aspettava che arrivasse il piatto. Aveva sempre visto suo padre come un uomo tutto d'un pezzo, che non si scomponeva mai e manteneva sempre la calma, e lui lo prendeva come esempio. Però quella sera riuscì a vederlo sotto una luce diversa, Yaser aveva gli occhi lucidi mentre ripensava a tutti quei momenti di felicità. Sorrise, sapeva cosa si provava quando si veniva a sapere di stare per diventare padre, certo le situazioni erano diverse, i suoi genitori erano adulti e sposati mentre il giovane e Abbie erano appena diciottenni, dovevano affrontare ancora il college, le prime esperienze di lavoro e dovevano crescere u  figlio. Ma sapeva che ce l'avrebbero fatta.


Yaser pagò la cena e iniziarono a camminare.
Arrivarono a un parco, Zayn si sedette su un muretto mentre il padre si appoggiò al tronco di un albero.
-Sei cresciuto in fretta ragazzo- disse rompendo il silenzio -Mi sembra ieri quando di divertivi ad andare su quell'altalena- fece cenno con la testa verso le altalene per i bambini posizionate al centro del parco.
-E ora... tra pochi mesi diventerai tu papà- annunciò sospirando -Ancora non posso crederci, sarà difficile abituarsi all'idea- esclamò con una piccola risata.
Si girò e si avvicinò al ragazzo, entrambi si guardarono negli occhi.
-Voglio solo dirti che non importa a quante difficoltà andrai incontro e quanti ostacoli troverai nella vita, so che tu li supererai tutti, so che ce la farai ma sappi che di qualunque cosa tu abbia bisogno io e la mamma ci saremo sempre, ti aiuteremo in ogni momento- 
Zayn rimase fermo, rielaborò tutto il discorso del padre poi scese dal muretto e abbracciò il padre.
-Sarai un bravo padre ne sono sicuro- affermò convinto mentre stringeva il figlio -Dopotutto hai imparato dal migliore!- esclamò in modo scherzoso. I due sciolsero l'abbraccio e si guardarono in silenzio per altri secondi.
-Grazie papà- disse con gli occhi lucidi il moro.
Di risposta Yaser gli sorrise e insieme si diressero verso la macchina per tornare a casa.


Non aveva sentito Zayn per tutta la serata, solo qualche messaggio ogni mezzora.
Si sentiva sola anche se non lo era e iniziò a detestare gli ormoni per averla resa così sensibile.
Si spogliò e prese il pigiama da sotto il cuscino, ma prima di indossarlo si fermò davanti allo specchio.
La pancia era enorme per i suoi gusti, si intravedeva un piccola smagliatura, si accarezzò la pancia e delicatamente indossò la grande maglia del pigiama e successivamente i pantaloni elastici.
Tirò giù le coperte, prese il librò dalla scrivania e si avviò verso il letto, ma poco prima che si infilasse sotto le coperte qualcuno bussò alla porta della sua camera.
-Vieni- esclamò pensando fosse sua mamma.
Una cresta di capelli scuri seguita da un viso color ambrato con due occhi castani apparve dall' uscio della porta.
-Zayn?- chiese sorpresa e sorridente.
-Buonasera signorina ha ordinato lei una fantastica coppa gelato formato gigante con cioccolato nocciola crema fiordilatte con correzione di panna e nutella?- chiese serio il moro entrando nella camera con una busta bianca in mano.
La ragazza finse di pensarci, -Si! Grazie mille!- rispose felice prendendo la busta, spinse il ragazzo fuori dalla stanza e chiuse la porta.
-Ma che caz?-  Zayn si trovò nel corridoio davanti alla stanza della ragazza.
Premette sulla maniglia ed entrò di nuovo, Abbie era sul letto a gambe incrociate, la coppa di gelato era appoggiata al suo fianco, con una mano cercava di prendere una bella cucchiaiata di cioccolato mentre l'altra teneva un secondo cucchiaino che porgeva al ragazzo.
Il giovane rise sedendosi affianco a lei e le diede un dolce bacio sulla bocca -Sei sempre la solita- disse ridendo contagiando anche la ragazza.
-Come mai qui?- gli chiese curiosa.
-Ma... niente passavo di qui...- disse vago.
-Con una coppa enorme di gelato?- domandò confusa mentre rideva.
-Ok.. la scusa non regge- affermò sorridendo -Mio padre mi ha lasciato in centro, così sono entrato in una gelateria e sono venuto qui!- esclamò.
-Ah si? E che sei andato a fare in una gelateria eh?- continuò la ragazza facendo finta di essere arrabbiata.
-Beh Amore mio sono andato a comprare delle carote nella gelateria!- 
Scherzarono ancora fino a quando il gelato non finì e i due si stesero sul letto.
-Com'è andata con tuo padre?- chiese Abbie accarezzando la morbida pelle della guancia del giovane.
Zayn le raccontò tutto per filo e per segno fino a quando non si addormentarono abbracciati.


-Secondo me questa è perfetta!- annunciò il moro sottolineando l'annuncio sul giornale.
Si trovavano in cucina, erano ora che sfogliavano diversi giornali degli annunci ma ancora non avevano trovato la casa perfetta per andare ad abitare tutti insieme come una vera famiglia.
-No Zayn- disse Abbie.
-Uffa ma perché?- il giovane mise il broncio.
-Non abbiamo cosi tanti soldi, abbiamo i nostri pochi risparmi in banca e un piccolo aiuto dei genitori, una casa del genere non ce la possiamo permettere- gli spiegò la ragazza.


-Ok questa è la lista delle case che ci interessano, dobbiamo solo andare a visitarle!-
-La prima?- chiese Zayn partendo con la macchina.
-Marylebone, Rosemont Road 45- Abbie lesse sul foglio che aveva in mano.
Non era distante dal quartiere dei loro genitori, solo quindici minuti di macchina.
-Fermo dovrebbe essere questa!- annunciò la ragazza.
Il moro si fermò e accostò la macchina al primo parcheggio che trovò.
Si trovarono davanti ad un edificio a due piani.
-Beh- Abbie tentò di trovare le parole giuste -Si caratterizza dalle altre case, è alternativa...- la giovane si girò verso il ragazzo.
-Amore... è rosa! Mi sembra la casa delle barbie di mia sorella!- urlò sconcertato -Io non ci vivo qui! Sembreremo Barbie e Ken! E io non voglio essere Ken... lui non ha gli attributi!-
-Zayn non fare il bambino, dobbiamo solo visitarla non è detto che dobbiamo comprarla per forza!-
Salirono le scale e si trovarono davanti ad una porta bianca. Suonarono il campanello e aspettarono che qualcuno andasse ad aprire.
Dal grande portone spuntarono dei capelli color biondo platino cotonati, una signora magra e sorridente sulla cinquantina li fece accomodare dentro.
Se fuori la casa era orribile agli occhi di Zayn, l'interno era anche peggio. La carta da parati tutta colorata, il divano (naturalmente rosa) era occupato da quattro gatti che dormivano beati mentre la padrona li accarezzava.
-Bene vi faccio fare il giro della casa!- strillo con voce da oca la signora.
Il moro fissò Abbie sconcertato mimando un "AIUTO" con la bocca e facendola ridere.

-Elimina dalla lista questa dannata casa!- ordinò alla giovane che rideva sotto i baffi.
-Non era tanto male!-
Eliminò anche la seconda casa, erano rimasti terrificati dal racconto del padrone di casa, gli raccontò di tutte le persone che erano morte di malattia in quella vecchia casa, dei rumori che si sentivano la notte e delle ombre che intravedeva al chiaro di luna.
-Non avrai mica paura dei fantasmi Zayn!- lo pizzicò Abbie.
-Ma secondo te Amore Mio! Io sono un uomo vero, ho pensato a nostro figlio o figlia, non può crescere in una casa infestata!-
-Gira, la prossima casa è dietro l'angolo-
-Speriamo che questa volta ci sia qualcuno di normale...-
La casa non era molto grande ma aveva due piani e un piccolo giardino sul retro.
All'interno era molto illuminata grazie alle ampie finestre, al pian terreno c'era il piccolo ingresso, la cucina il salotto e le scale che portavano al piano superiore con due stanze da letto e un bagno.
C'era un terrazzo, con due entrate una in una stanza e una in un'altra, dal quale si vedeva benissimo il piccolo giardino, perfetto per controllare i bambini che giocano.
Quella casa era perfetta per loro era accogliette ma elegante allo stesso momento.
C'era un unico problema avevano avuto altre offerte per quella casa cosi il prezzo si era alzato e purtroppo era troppo alto per loro, non di molto... ma non se lo potevano permettere.
Partirono con la macchina dirigendosi verso casa dei genitori di Abbie.
Durante il viaggio la ragazza era triste e guardava con aria delusa fuori dal finestrino.
Il moro le appoggiò una mano sul ginocchio.
-Amore che succede?- le chiese rompendo il silenzio.
-Mi piaceva quella casa- affermò triste.
-Ne troveremo un' altra più bella- cercò di rassicurarla ma anche lui era triste, la casa aveva colpito molto anche lui.
Visitando la cucina aveva visto l'immagine di Abbie che cucinava la cena mentre lui apparecchiava, nel salotto aveva pensato a loro due abbracciati mentre guardavano un film alla televisione e poi aveva immaginato loro nel letto mentre si coccolavano prima di addormentarsi quando erano nella camera.


-Com'è andata la visita delle case?- chiese sua madre a cena.
-Un disastro- affermò Zayn raccontando tutti i dettagli ai genitori.
Finì di mangiare e andò in camera sua, mentre era steso a rilassarsi entrò suo padre.
-Voglio aiutarti!- urlò l'uomo.
Il ragazzo lo guardò sconcertato.
-Papà, hai bevuto qualche bicchiere in più di birra oggi?-
-Cretino!- esclamò ridendo Yaser e colpendolo sul braccio -Dunque, ti offro un posto nella mio azienda Zayn, intanto ti anticipo due mesi di stipendio cosi potete comprare quella casa, inizierai domani, i primi mesi saranno difficili per voi però potrai fare degli straordinari così da poter pagare bollette cibo e altre cose, poi quando a settembre inizierai il college verrai a lavorare solo di pomeriggio cosi da poter seguire le lezioni che ne dici?-
-Scherzi?-
-No-
-Davvero?-
-Si-
-Dicevi che ero un pigrone-
-Mi sono ricreduto-
-Dicevi che ero stupido-
-Beh... da piccolo hai sbattuto la testa molto forte però...-
-Papà!-lo ammonì il ragazzo.
-No Zayn non scherzo, penso che hai molte capacità, sei bravo e sei adatto a fare molte cose dal lavoro in ufficio alle consegne! Allora?-
Il moro ci pensò un po' su.
-A domani capo!- rispose scherzoso dando il cinque al padre che rise, lo abbracciò e scese le scale per andare a vedere un po' di televisione.
Zayn rimase solo, era felice, prese il cellulare per dire tutto ad Abbie ma alcuni dettagli non li raccontò alla ragazza, voleva farle una sorpresa.
Se la sua fidanzata, la mamma di suo figlio o sua figlia , voleva quella casa allora avrebbe avuto quella casa, nessuno l'avrebbe fermato.
  
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