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Autore: Leptine    26/01/2014    1 recensioni
“Chiunque qui desiderava la sua morte. Chiunque qui lo odiava.” disse alzando il viso verso le persone intorno a lui, guardandoli come se fossero diventati improvvisamente tutti estranei “Chi è stato? Chi l'ha ucciso? Ditemelo!” urlò con tutta la forza mentre strinse convulsamente il corpo di Efestione, come se potesse proteggerlo ancora, per l'ultima volta.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alessandro il Grande, Efestione
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Lentamente i loro corpi si spostarono all'indietro, fino a quando la schiena di Efestione incontrò il muro gelato, trasalì. Alessandro sorrise sulle sue labbra nell'udire quel piccolo gemito ma non volle staccarsi da esse, con una mano lo strinse di più a se e l'altra la passò lentamente sotto la sua tunica bagnata dal sudore. La fece salire lungo il fianco, sfiorando appena la sua pelle, e sentì i respiri affannosi del ragazzo farsi sempre più veloci. Sorrise ancora e si staccò appena dalle sue labbra, andò a guardarlo attentamente negli occhi e quando incrociò il suo sguardo fece passare la punta della lingua, lentamente, sulle sue labbra secche e socchiuse, poi scese sul mento fino ad arrivare alla gola, che morse con leggera forza. Efestione trasalì ancora una volta e portò di scatto una mano sulla nuca del ragazzo, che strinse con forza, leccandosi a sua volta le labbra.
"Alessandro.." riuscì a sospirare, ma il ragazzo non si ferò, capì cosa volesse dire e lentamente passò sul lato del collo, iniziando a baciargli un lembo di pelle con passione e quasi avidità.
Efestione si lasciò andare totalmente ai suoi gesti e inclinò il capo da un lato, schiudendo nuovamente le labbra, ma per respirare con ancora più affanno, facendo scendere la mano libera sulla coscia di Alessandro, stringendola con forza.
Alessandro chiuse del tutto gl'occhi e strinse ancora di più a se il ragazzo, sentendo salire uno strano calore interno che quando raggiunse la sua gola si sprigionò in un forte sospiro. Si staccò dal collo del ragazzo e mordendogli il labbro inferiore lo prese velocemente in braccio.
Efestione sorrise come non mai e avvolse le braccia intorno al suo collo e le gambe intorno alla sua vita, riempiendo di baci il viso di Alessandro. Quest'ultimo si diresse verso il letto a baldacchino, che era poco distante da loro, vi adagiò il ragazzo e rimase un'attimo a guardarlo. Efestione si tirò su, mettendosi sulle ginocchia, e inclinato il capo da una parte si morse il labbro inferiore sorridendogli.
"A cosa stai pensando ora, mio Achille?" sussurrò mentre si avvicinò a lui, posando le mani sui suoi fianchi, che strinse con forza.
"Sto pensando che i miei occhi, non hanno mai visto niente di più perfetto. Niente di più puro." sussurrò anche lui guardandolo dall'alto e poi sfiorò le labbra alle sue, passandogli le mani tra i capelli ancora sudati.
"Oh Alessandro." emise Efestione socchiudendo le labbra e sentì il cuore aumentare i battiti. Sorrise nell'udirlo e tornò a riaprire gl'occhi per guardare il viso di quell'uomo che gli stava regalando i momenti più belli della sua intera esistenza. Portò le mani sui lembi della sua tunica e lentamente gliel'alzo, Alessandro allungò le braccia verso l'alto e se la fece togliere. Efestione la lasciò cadere a terra e si tirò meglio su, passando le mani sulla schiena del ragazzo, coperta ormai da parecchie cicatrici, con le dita le tracciò una ad una, prima di posare le labbra sotto il suo orecchio. Ne lasciò un caldo e umido bacio, prima di scendere sul collo e infine sulla spalla. Non smise di baciargli la pelle con una delicatezza tale che Alessandro rabbrividì ad ogni suo gesto. Inclinò il capo all'indietro e socchiuse le labbra, gemendo flebilmente.
Efestione lo sentì e sorrise ancora di più prima di passare le labbra socchiuse sul suo petto, scendendo sullo sterno dove si fermò posando altri baci, ma con sempre più passione.
Le mani di Alessandro vagavano tra i capelli del ragazzo, poi sul suo collo.
Iniziava a sentirsi sempre di più in un'altro mondo. Iniziava a sentire quella voglia, che poche volte aveva provato.
Efestione, senza smettere di sorridere, passò la lingua dove prima aveva lasciato diversi baci e si spostò lentamente verso la parte del cuore, lì si fermò e andò a passarla intorno al capezzolo, poi salì un po' andando a lasciargli un piccolo morso.
"Per Zeus.." gemì Alessandro, che aveva spalancato le labbra al suo gesto e velocemente abbassò lo sguardo verso il ragazzo e i loro sguardi si incrociarono ancora una volta, ma questa volta tra loro non c'era più quella dolcezza, quell'ammirazione, che di solito parlava per loro, questa volta nei loro occhi si leggeva un desiderio irrefrenabile, un desiderio che non riuscivano più a contenere, un desiderio che si stava facendo sempre più insistente dentro ai loro corpi.
Alessandro portò subito le mani sulle guance rosee del ragazzo e premette con forza le labbra sulle sue, salendo sul letto anche lui in ginocchio. Strinse il suo capo tra le mani passando la lingua tra le sue, baciandolo con sempre più passione, gemendo talvolta dalla foga. Efestione dal canto suo trattenne il fiato e fece salire le mani sulle scapole del ragazzo, stringendole con forza quasi volendogli graffiare la pelle.
Nella foga dei loro gesti i loco corpi si sfregarono insistentemente l'uno all'altro, volendo quasi diventare un tutt'uno. Le loro labbra si cercavano con sempre più desiderio, i loro respiri erano costantemente accellerati. Le mani di Efestioni scesero velocemente sui pantaloni arabi del re e lentamente cercò di toglierglieli, facendo fatica per via delle loro posizioni, ma Alessandro lo aiutò, gettandoli per terra una volta sfilati. Altrettanto velocemente Alessandro sfilò i pantaloni del ragazzo, che scagliò giù dal letto e quando, finalmente, riuscirono a staccarsi uno dall'altro presero fiato e si ritrovaroni stretti in un'abbraccio, i loro corpi ormai completamente nudi erano come uniti. 

Quella sensazione provocò ad entrambi un forte brivido e sulle labbra di entrambi, ormai rosse e gonfie, naque un sorriso carico di malizia ma con un velo di amore.
Efestione interruppe il silenzio.
"Ti desidero Alessandro, ti desidero ora e per il resto della mia semplice e umana vita. " sussurrò portando una mano sulla sua guancia, mentre lo guardò negli occhi.
"Oh Efestione, ti desidero anche io. Ti desidero quanto un'assetato desidera trovare un'oasi. Ti desidero più dell'intero mondo che mi attende là fuori." gemette fissando negli occhi la persona più importante della sua esistenza.
"Mi vuoi veramente?" sussurrò ancora Efestione, intrecciando la mano tra i capelli del ragazzo, all'altezza della nuca.
"Ti voglio realmente. Nessuna bugia, tutta verità." sospirò Alessandro, senza smettere di sorridere, e poi posò un dito sulle labbra di Efestione quando stava per parlare "..e ora taci." sussurrò ancora prima di spingerlo steso sul letto, si mise sopra di lui e si chinò verso il suo petto, iniziando a dargli caldi baci.
Efestione sorride, dimenticandosi ciò che stava per dire e socchiuse gl'occhi facendo salire le mani sulle braccia possenti del re. Ne sentì ogni ferità rimarginata, ogni segno di lama, ogni cicatrice. Per un momento si senti la sua cura. 

Ma era all'oscuro del fatto che lui era realmente la cura di ogni suo male, ogni suo dolore, ogni sua ferita.
Si lasciò andare a lui ancora una volta, rilassando ogni muscolo e poi tirò su il capo andando a dargli diversi baci sulla guancia, poi sulla spalla, prima di mordergli con leggera forza il lobo dell'orecchio. Alessandro sorrise sulla sua pelle e scese lentamente verso il suo ombelico, tracciandone molto lentamente i contorni con le labbra socchiuse prima di scendere con la punta della lingua verso l'inguine. 

Questo provocò un forte brivido ad Efestione, che inarcò appena la schiena sotto di lui. Il re sorrise ancora una volta e gli diede alcuni baci all'attaccatura della coscia, scendendo poi su essa che morse diverse volte facendo passare le mani sui suoi fianchi e poi sul suo petto. Scese lungo le braccia fino ad arrivare alle sue mani, così morbide, che strinse con forza. 

Passò sull'altra coscia e nel mentre alzò lo sguardo verso il viso del ragazzo, notandolo in totale estasi, riprese a mordergli la pelle salendo nuovamente verso l'inguine, sul fianco, passò sul petto e infine fermò le labbra sulle sue, sussurrando "Voltati, Patroclo."
Efestione, che fin'ora si era catapultato in un mondo parallelo, aprì gl'occhi nell'udire la sua voce e lo guardò negli occhi, sapendo quello che stava per accadere. Annuì sorridendo e dopo avergli lasciato un delicato bacio sulle labbra si voltò lentamente, portandosi un braccio sotto il mento, poi voltò il viso da un lato andando a guardare il re con la coda dell'occhio.
Alessandro lo fissò, quasi incantato, e posò una mano sulla sua nuca spostandogli i capelli su una spalla e poi fece scendere un dito lungo la sua colonna, fermandosi alle fosse di venere, passando infine la mano sul basso fianco che strinse con forza. Poi delicatamente si posizionò sopra di lui, unendo nuovamente i loro corpi. 

Efestione socchiuse un'attimo gl'occhi e poi torno a guardare il re, che aveva portato il viso vicino al suo e lo stava guardando. Il ragazzo capì, sapeva che stava aspettando il suo consenso, allora prese la mano libera del re e delicatamente la intrecciò alla propria, prima di baciargli il palmo delicatamente. Alessandro sorrise e appoggiò le labbra alla sua spalla, respirando l'odore della sua pelle, e una volta socchiusi gl'occhi spinse lentamente il bacino contro il suo, gemendo delicatamente. Efestione strinse con forza la sua mano e ancora una volta si inarcò sotto di lui, spalancando le labbra. Finalmente erano uniti, uniti nel modo più intimo che l'essere umano potesse conoscere. Erano una cosa sola, una volta per tutte.

Alessandro rimase per un'attimo fermo, respirando con affanno sulla spalla del ragazzo, poi gli strinse anche lui la mano con forza e iniziò a muoversi contro di lui. Sentiva nuovamente quel calore, nascergli dal profondo e crescere lentamente. Si sentiva come rinato. Si sentiva amato. Sentiva che lui gli apparteneva, che era suo.
E con questo senso di possessione spinse di più il bacino contro il suo e gli morse la spalla, in preda al forte desiderio di quel momento.
Efestione appoggiò la nuca alla spalla del re, sentendosi come mai prima d'ora. Anche lui si sentì amo, ma sopratutto si sentì suo. Fino all'ultima cellula del suo corpo. 
Portò la mano libera all'indietro e andò subito a stringere il suo fianco, premendo le dita sulla sua carne, mentre si abbandonava a sospiri sempre più costanti e decisi.
Alessandro più lo sentiva così, più il suo desiderio aumentava. Più si sentiva quel calore interno, ardere come un fuoco. 
Questa volta non erano le loro labbra a cercarsi, questa volta erano i loro corpi. Si cercavano, si volevamo, si trovavano.
I loro corpi si mossero all'unisono, le loro mani non si lasciarono mai andare, i loro respiri si intrecciarono, il loro desiderio vinse.
Quella notte si amarono, si amarono in modo umanamente carnale. Quella notte si sentirono legati da un legame indissolubile. Quella notte..consacrò ogni cosa.




Salve a tutti, eccomi ritornata a scrivere.
Scusate la mia lunga assenza, ma la mia fantasia era un po' sparita, e ho preferito non scrivere proprio che scrivere qualcosa di banale e senza senso.
Spero mi possiate perdonare e possiate perdonare anche i miei errori grammaticali.
E inoltre spero di non avervi delusi nemmeno questa volta.
Grazie a chi ha letto e continuerà a leggere questa storia.
Grazie di cuore. <3

   
 
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