La giornata passava lentamente, mancavano quei ragazzi con cui avevano stretto amicizia, ma tutti erano tornati alle proprie mansioni: Nami disegnava nuove carte, Chopper studiava gli appunti che aveva scritto il giorno prima, Sanji puliva la cucina, Nico Robin studiava alcuni vecchi volumi, Usopp pescava, Franky cercava di potenziare le armi della nave, Zoro si allenava per diventare più forte e un giorno sconfiggere anche Mayes, Brook canticchiava e Luffy stava li, seduto sulla polena della nave, pensieroso a scrutare il mare.
La sera arrivò presto, e così anche la cena che Luffy tanto attendeva.
“Stanotte sarà Luffy a fare di vedetta” disse Nami, mentre tutti erano intenti a mangiare.
“Cooooooooosa? Perché?? Stasera è il turno di Zoro!” ribattè Luffy, un po’ seccato.
“Non mi interessa, non hai visto che Zoro si è allenato tutto il giorno? Ci manca solo che si addormenti mentre è di vedetta” sbraitò Nami
“Ehi mocciosa, mi sono sempre allenato e ho sempre fatto di vedetta, non mi sono mai addormentato” rispose seccato Zoro.
“Come hai chiamato la mia Nami, brutto marimo?” urlò Sanji, in preda a una crisi di nervi.
“La chiamo come mi pare, stupido cuoco!” fu la risposta di Zoro, stavano come di consueto cominciando a litigare, ma furono interrotti da Nami.
“Non mi interessa!!! Ho detto che stasera sarà Luffy a fare di vedetta” ringhiò la ragazza in un attacco di rabbia.
“Beh, potrei fare io di vedetta, non è un problema per me” Franky si era intromesso nella discussione, a lui non dispiaceva, tanto era un cyborg.
“NON MI INTERESSA!! SE DICO CHE STANOTTE STARA’ LUFFY DI VEDETTA ALLORA STARA’ LUFFY, CASO CHIUSO!” la ragazza sbatte i pugni sul tavolo, era veramente molto arrabbiata ora.
Il silenzio cadde nella stanza, nessuno aveva il coraggio di mettersi contro Nami.
“E pensare che una volta era Luffy il capitano” disse sottovoce Usopp all’orecchio di Chopper.
La cena finì, e i mugiwara, stanchi per quella giornata faticosa, andarono tutti a dormire, tutti tranne Luffy, a cui toccava stare di vedetta.
Nami si mise a letto insieme a Nico Robin, e attese con ansia il momento in cui l’amica si sarebbe addormentata. Dopo qualche minuto si alzò sui gomiti per controllare, dormiva come una bambina, era il suo momento, in punta di piedi si mise qualcosa addosso ed uscì dalla stanza, salì le scale e si diresse verso la polena della nave, sapeva che li ci avrebbe trovato il suo capitano, e così fu: Lui era li, seduto a gambe incrociate, il cappello sulla schiena e lo sguardo fisso al mare. Lei si avvicinò più piano che poteva, ma un’asse sotto i suoi piedi scricchiolò, e Luffy di scatto si girò per vedere chi fosse.
“Ehy Nami, cosa ci fai ancora sveglia?” chiese lui, con sguardo innocente. Aveva gia dimenticato che se si trovava li e non nel suo letto era a causa sua.
“Non riuscivo a dormire” mentiva, quella sera non aveva nemmeno provato ad addormentarsi “posso sedermi?” continuò lei.
“Fai pure” disse il capitano, spostandosi leggermente su un lato per farla stare più comoda. Lei si sedette accanto a lui, le loro braccia si sfioravano, era visibilmente imbarazzata.
“Allora Luffy” disse lei dopo qualche secondo di silenzio.
“Allora cosa?” chiese lui, guardando la ragazza, non si era mai reso conto di quanto fosse ancora più bella sotto la sola luce della Luna. Lei non sapeva veramente da dove cominciare.
“Raccontami qualcosa” disse lei, sempre più imbarazzata.
“Tu chiedimi qualcosa” rispose lui, non le stava per niente facilitando le cose.
“Raccontami un po’ di Boa Hancock” disse lei, solo dopo si rese conto che gli aveva chiesto una cosa stupida.
“Boa Hancock eh, beh, ci ho passato quasi due anni insieme sulla stessa isola, bella donna, simpatica, credo che si fosse innamorata di me” rispose tranquillo. A quelle parole Nami le si fermò il cuore, che stupida che era stata, e se quei due si fossero sbagliati? E se a lui lei non interessasse minimamente? Come avrebbe fatto a restare su quella nave dopo quella notte. Era quasi sul punto di piangere, quando Luffy continuò “però, anche se è bella e forte, io non ne sono innamorato” finì lui, sempre più tranquillo.
“Cosa? Come fai a dire di non esserne innamorato, come puoi esserne sicuro?” Nami fu molto sorpresa da questa sua risposta, e cominciava ad avere caldo.
“Lo so e basta, non potrò mai innamorami di Hancock” a queste parole il cuore di Nami ricominciò a battere forte, forse c’era ancora speranza, voltandosi verso Luffy si accorse che si era rimesso il cappello in testa.
“Di nuovo il cappello, Crona aveva ragione” pensò, mentre con una mano glielo tolse e se lo appoggiò sulle gambe.
“Ehy, che fai, il mio cappello” si lamentò Luffy.
“Non lo sai che è maleducazione parlare a una signora con addosso il cappello a coprire mezza faccia?” rispose a tono Nami.
“M…ma… mi serve” la voce di Luffy era smarrita, senza il suo cappello a coprire il suo viso si sentiva nudo, impotente davanti alla ragazza.
“Ma smettila” disse Nami “tornando a Hancock, perché non potresti mai innamorarti di lei?” Luffy nel frattempo si era sdraiato a pancia in su, e guardava le stelle, aveva sentito la domanda, ma non sapeva cosa rispondere, Nami lo aveva colto alla sprovvista, da soli in quella notte stellata, e gli aveva tolto il cappello, il suo unico riparo.
“Amo un’altra” rispose dopo un tempo indefinito, cercando di sembrare il più calmo possibile, ma anche lui cominciava ad avere caldo, molto caldo. Nami a quell’affermazione si sentì bruciare dall’interno, amava un’altra, che potesse realmente essere lei? Ci avrebbe creduto solo quando lo avrebbe sentito con le sue orecchie.
“Ami un’altra eh… e come fai a esserne certo?” domandò lei, col cuore in gola. Questa era la domanda che Luffy temeva, non sapeva come rispondere, poteva dire la prima balla che gli fosse venuta in mente, ma il suo cervello non riusciva a lavorare, sentiva solo il suo cuore premergli sul petto, come se volesse uscire.
“Lo so perché… perché… quando sono con lei lo stomaco mi fa male, il cuore batte forte, non capisco più nulla, anche la fame mi passa… vivo per lei, il mio sogno è diventare il re dei pirati, ma voglio esserlo con lei a fianco, tutto questo non ha un senso senza di lei… nei due anni passati lontani lei non c’era, e io la sognavo tutte le notti, tutte le notti sognavo quel sorriso che avevo promesso di proteggere, avevo promesso che non l’avrei mai più fatta piangere… ed è per questo che so di amarti” Luffy non si rese conto che la sua ultima frase era una vera e propria dichiarazione, ma a Nami non sfuggì nulla, e stava gia piangendo come una bambina.
“Ehy Nami, perché piang…” Luffy fu interrotto dalle labbra di Nami che si poggiarono sulle sue, inizialmente Luffy ne fu sorpreso, ma non esito anche lui a baciarla, dopo tutto era quello che entrambi volevano, solo che ancora non lo sapevano. Si staccarono dopo minuti che sembravano infiniti.
“Ti amo Luffy, ti amo da quando mi hai salvata da Arlong” singhiozzò Nami.
“Ehy Nami, smettila di piangere” la mano morbida e calda di Luffy le asciugò le lacrime “anche io ti amo, ti amo dalla prima volta che ti ho vista, dalla prima volta che mi hai sorriso” i loro volti si avvicinarono di nuovo in un caloroso bacio, i loro corpi sembravano in fiamme, le braccia di Nami si allungarono sul collo di Luffy, mentre le sue mani le tenevano i fianchi, delicatamente, ma allo stesso tempo con forza, fu un bacio che durò un’eternità.
“Ti amo Nami” furono le parole di Luffy quando finalmente si staccarono.
“Ti amo Luffy” la sua risposta, e rimasero li, abbracciati sotto la luce della LuNa.
 
 
Angolo dell’autore:
Ciao a tutti, e finalmente questa storia è finita, vi è piaciuta? Io spero di si, comunque continuerò a scrivere su questa incredibile coppia, cercando sempre di migliorare le mie storie, che siano a capitoli oppure one-shot, darò del mio meglio
 
 
Grazie a tutti.