And I give it all away
Just to have somewhere
To go to
Give it all away
To have someone
To come home to
Ancora
avevo gli occhi umidi di lacrime.
Mi
passai le mani sugli occhi, senza riuscire a contenere né la stanchezza né la
gioia per il risveglio di Sasuke-kun.
Ora
sarebbe stato tutto perfetto. Sarebbero tornate quelle pigre giornate passate
al sole a sgobbare per qualche stupida missioncina di
classe C affidataci da Kakashi-sensei e quelle serate
fatte di piccole passeggiate in cui mi sarei legata a Sasuke-kun per il
braccio, per sentirlo vicino: ora più che mai ne sentivo il bisogno, dopo la
tremenda paura che avevo provato nell’averlo quasi perso.
Mi
accorsi, in tutta quella mia euforia, che non avevo ringraziato abbastanza
Naruto per aver portato con sé Tsunade-sama, che
aveva guarito Sasuke-kun.
Indugiai
sulla strada di ritorno verso casa, ma decisi che una visita al mio compagno di
squadra era giustificata e che mamma avrebbe aspettato ancora un poco.
Usai
il chakra per correre più velocemente, e mi sentii sollevata nel costatare che
non ero peggiorata nonostante fosse da un po’ – cioè da quando assistevo
Sasuke-kun all’ospedale – che non mi allenavo.
Bussai
educatamente alla porta, attendendo il suo arrivo.
Naruto
mi aprì la porta, i capelli scarmigliati e bagnati, addosso una t-shirt nera e
la parte superiore della solita e vistosa tuta arancione legata alla vita per
mezzo delle maniche. Non ricordavo di averlo mai visto così. Era decisamente… carino? Strano aggettivo da associargli; non
ci avevo mai fatto veramente caso prima di allora.
«Sakura-chan…?»
Non
era proprio capace di fingere, la sua sorpresa nel vedermi lì era palese.
Gli
sorrisi dolcemente, senza traccia dell’astio che gli riservavo durante
l’Accademia. D’altronde ormai lo consideravo come un compagno di squadra e, beh
sì, forse come un amico.
Si
era dimostrato leale e alle volte era riuscito davvero a stupirmi, come quella volta che combattemmo Zabuza e Haku: forse ero io ad
averlo classificato sin dall’inizio come ‘stupido’,
senza dargli la possibilità di mostrarsi per come era e probabilmente, non lo
negai, non gli avrei mai dato questa chance se non fosse mio compagno di
squadra.
«Ciao
Naruto, posso entrare?» domandai sorridente, le mani intrecciate dietro la
schiena.
«Oh»
esalò lui, ancora incredulo «ma certo Sakura-chan! Però ti avverto che è un po’
disordinato…» ridacchiò imbarazzato, grattandosi la
zazzera bionda.
«Non
ti preoccupare!» esclamai entrando. «Sono anche io molto – Naruto! Ma qui c’è
il finimondo!»
Nonostante
le buone intenzioni non riuscii a trattenermi. Osservai con cipiglio scuro il
caos che regnava nell’appartamento, le scatole di ramen vuote appoggiate sui
mobili o sul pavimento, le lenzuola disfatte, i vestiti appoggiati caoticamente
per la stanza.
Assottigliai
gli occhi e Naruto si sfregò imbarazzato la guancia graffiata.
«Sakura-chan… ti avevo avvertita…
e poi sono appena tornato…»
Arricciai
il naso e lo interruppi bruscamente. «Non tentare di addolcirmi con queste
patetiche scuse, Naruto. Giuro che uno di questi giorni vengo a casa tua e
sistemiamo tutto quanto!»
A
dispetto delle mie aspettative, Naruto sorrise raggiante all’idea.
«Vuol
dire che tornerai a casa mia, Sakura-chan?»
Il
sangue mi fluì al viso, rendendolo bollente al tocco gelato delle mie dita che
meccanicamente cercavano di nascondere il rossore, inutilmente. Schivai lo
sguardo speranzoso di Naruto, e posai i miei occhi color giada sul pavimento,
cercando di apparire indifferente e scocciata.
«Vedremo,
Naruto, vedremo… d’altronde qualcuno ti dovrà fare da
mamma no?» lo presi in giro. Lo sentì ridacchiare e mi azzardai a cercare il
suo sguardo: morbido e accomodante. Come un cuscino, insomma, dove appoggiare
il capo quando sei assonnato e hai bisogno di un po’ di pace. Dove sfoghi la
frustrazione, gridandogli addosso, dove piangi lacrime amare, dove puoi
sognare.
Stupidamente
paragonai Naruto al mio cuscino personale; ma presto tentai di scacciare questo
pensiero dalla mente, consapevole che i cuscini si trovano sui letti delle
camere, nell’angolo che solitamente è quello più intimo delle persone. E Naruto
per me non era altri che il mio compagno di squadra chiacchierone, a cui dovevo
molto.
Mi
ricordai allora il motivo della mia visita.
«Senti,
Naruto, io volevo…»
«Vuoi
da bere Sakura-chan?» mi domandò lui, interrompendomi e fiondandosi verso una
porta che doveva dare sulla cucina o qualcosa del genere.
Scossi
la testa negando. «Sono un po’ di fretta, mamma mi aspetta per cena…» mi sentii a disagio nell’ammetterlo, per una volta,
non perché era poco ‘indipendente’ avere un orario a cui rientrare a casa, ma
perché sapevo che lui non aveva questa mia fortuna. «E poi non ho sete»
aggiunsi, quasi imbarazzata.
Le
sue sopracciglia bionde di inarcarono, rendendo la sua espressione triste e
dispiaciuta. Masticò un «Ah» scoraggiato, e mio malgrado mi sentii
profondamente in colpa.
Per
cosa poi? Non aveva davvero creduto che sarebbe stata una lunga visita, no? In
fondo passavamo già tanto tempo assieme, negli allenamenti, nelle missioni… avevo già dedicato la mia parte del mio tempo a
lui, vero?
Mi
odiai per essere una pessima attrice, anche e soprattutto con me stessa.
«Naruto?»
Lo
chiamai per farlo uscire da quella specie di stato di trance in cui era caduto,
e allungai appena la mano, senza però toccarlo.
«Scusa
Sakura-chan» sorrise mesto, e ancora un vago senso di disagio e colpa mi
colpii. «pensavo fossi venuta per passare un po’ di tempo insieme, sai, è da
tanto che non ci vediamo… tra la missione e la tua
assistenza a Sasuke…» ridacchiò, ma non vi era la
solita allegria.
Tutto
il mio buon umore fu schiacciato da una sensazione indefinita, ma
inequivocabilmente triste. Tentai di
sorridergli per allietarlo, non sopportavo vederlo così. Me ne accorsi solo in
quell’istante.
«Scusa
Naruto, è che volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per Sasuke e…» feci una pausa, senza sapere cosa aggiungere.
«…beh, grazie.
Dico davvero.»
Naruto
si illuminò – ma piuttosto opacamente – in un sorriso largo e disteso.
«Non
c’è di che, Sakura-chan! Non mi devi ringraziare, l’ho fatto perché anche se è
un teme, Sasuke è il nostro compagno di squadra, no? Lui avrebbe fatto lo
stesso»
Gli
sorrisi indulgente. «Sì… avrebbe fatto lo stesso…»
E
mentre lo dicevo, le immagini della prima volta in cui l’avevo visto a terra,
sanguinante, dopo l’attacco di Haku mi vorticarono in
mente, e d’istinto strinsi le mani verso il cuore, che batteva lentamente ma
dolorosamente.
‘L’amore
fa male’ dicono, ed io l’avevo provato sulla mia pelle per prima, ignorando
però di essere io stessa causa dello stesso male. Ma ero sempre stata un po’
cieca a ciò che non volevo vedere.
Tossicchiai.
«Beh… ora vado»
«Grazie
per la visita!»
Il
solito tono raggiante, il solito sorriso sghembo.
Naruto
era davvero qualcosa di magico, la persona più solare e sorridente che avessi
mai visto… e soprattutto la più generosa. Lo capii
quando mi ringraziò, nonostante gli avessi fatto intendere che l’idea di
passare tempo con lui dopo la missione nemmeno mi aveva sfiorata, occupata
com’ero con Sasuke-kun.
E
allora realizzai che non volevo lasciarlo così, in quel modo pieno di
sottointesi e di illusioni infrante. Anche se un po’ mi metteva a disagio il
suo attaccamento per me, dovevo lasciargli uno spiraglio di luce…
lui aveva creato il mio.
«Naruto?»
«Uh?»
«Che
ne dici di mangiare al chiosco di ramen, una di queste sere?»
Non
seppi nemmeno come avevo avuto il coraggio di chiederglielo, ma lui subito si
lanciò di slancio verso di me per abbracciarmi, strillando un: «OH CERTO
SAKURA-CHAN!»
Mi
scansai, e lui cadde e pestò il naso contro il pavimento.
Alzai
le sopracciglia, in un’espressione divertita e rassegnata insieme, mentre
Naruto si rialzava e si massaggiava dolorante il naso contuso.
«Ok,
allora ci metteremo d’accordo… ci sentiamo!» mi
abbassai su di lui, approfittando del fatto che stesse ancora mugugnando
qualche «Ahia» a mezza voce, e gli posai un piccolo bacio a farfalla sulla
fronte.
Ora
i suoi occhi erano pieni di sorpresa e le guance rosse come pomodori maturi. Mi
fece una gran tenerezza e il mio cuore si riempì di una sensazione calda e
dolce come miele.
«Guarisci,
piccolo imbranato!» con questo augurio, scivolai fuori dalla sua casa,
ridacchiando tra me e me, serena come lo ero stata poche volte negli ultimi
mesi.
*
This is my December
These are my snow-covered trees
This is me pretending
This is all I need
Le
dita affondavano nel morbido spessore del cuscino, tracciando rughe che
solcavano la stoffa rosa.
Il
mio naso, premuto contro di esso, avvertiva il sentore del sapone usato da mia
madre, acidulo e irritante, mischiato all’odore di cipria e fondotinta che
cominciava a macchiare la stoffa.
Era
stata un’idea istintiva tentare di nascondere le guance rigate da lacrime ai
miei genitori con l’aiuto dei cosmetici, ma almeno, aiutata anche dalla penombra
della mia stanza, ero riuscita a convincere mia madre che la mia mancanza di
fame era del tutto spontanea, senza che lei sospettasse nulla, propinandole una
bugia.
Doveva
essere piuttosto tardi.
Dalla
finestra vedevo le stelle incastonate dentro il blu scuro della notte, l’ombra
nera dell’albero del viale, la mezzaluna illuminare debole il cielo.
Avevo
soffocato i singhiozzi in quel pezzo di stoffa, lo avevo bagnato, avevo
affondato i denti rabbiosa nel sacco pieno di piume e lo avevo lanciato con foga
verso l’armadio; poi ero corsa a riprenderlo, legandomelo al petto con le
braccia come se fosse un tesoro prezioso, e avevo ricominciato a piangere come
una bambina (nonostante mi fossi ripromessa di smetterla, con i capricci), e tutto perché Sasuke-kun se
ne era andato. Senza di me.
«Arigato.»
Cosa
avevo mai fatto per meritarmi quel grazie?
Non ero riuscita a penetrare quel muro. Non ero riuscita a salvarlo da se
stesso. E mi ero aggrappata a Naruto perché lo salvasse per me.
Soffiai
rumorosamente il naso dentro un quadrato di stoffa bianca, e mi pulii il viso
con delle salviette umidificate che tenevo nel cassetto del comodino accanto al
mio letto per i casi di emergenza. Ero sempre stata attenta alla pulizia.
Mi
alzai e raggiunsi l’armadio e, aprendo l’anta centrale, guardai all’interno
della specchiera: avevo i capelli scompigliati e gli occhi ancora troppo lucidi
e gonfi, ma in compenso il viso era asciutto e le spalle tremavano meno di
prima.
Ispirai
aria dentro i polmoni e appoggiai i palmi delle mani sulla superficie fredda
dello specchio.
I
miei occhi fissavano i loro gemelli nel riflesso, e vi vedevano stanchezza ma
anche un luce nuova e risoluta. Ne fui compiaciuta: avevo deciso di dedicarmi a
diventare un buon ninja e avrei fatto di tutto per riportare Sasuke-kun a casa,
insieme a Naruto.
Non
avrebbe affrontato tutto quello da solo, ma con me. Insieme ce l’avremmo fatta a scalfire il muro di Sasuke. Ne ero
certa.
Appoggiai
la fronte sulla superficie fredda e mi lasciai andare ad un nuovo sospiro, per
trovare la forza di smetterla come le lacrime. Annuii decisa e richiusi le
ante, voltandomi per infilarmi nel letto e tentare di dormire un po’ – in
effetti avevo sofferto un po’ di insonnia, ultimamente, e lo sfogo precedente
doveva essere stato un risultato di questa mancanza di riposo.
Adocchiai
per un’ultima volta la finestra e soffocai un urlo nel vedere un sorridente
biondino sventolare la mano verso di me.
«Buonasera
Sakura-ch – »
Cambiai
direzione e corsi alla finestra, aprendola e buttando malamente Naruto sul
pavimento, con veemenza, spezzando così il suo saluto.
«Che
diavolo ci fai a quest’ora sul mio davanzale?! Ma lo sai che sei appena
guarito, incosciente!, avresti potuto cadere!»
Naruto
si sedette sul pavimento e cominciò a spolverarsi la tuta arancione,
imbronciato.
«Neee, Sakura-chan, sei violenta…
e poi sono in perfetta forma, pronto per un allenamento!» mi contestò,
continuando a rimanere seduto a gambe incrociate.
Ci
guardammo per un po’, o meglio, io ricambiavo il suo sguardo che mi scrutava
scrupoloso. Inarcai un sopracciglio, perplessa e incuriosita insieme.
«Che
c’è?» sbottai infine, volendo sapere il perché di quell’analisi minuziosa.
Naruto
sogghignò, gongolante.
«Non
sapevo che ti piacessero i coniglietti, Sakura-chan!»
«Eh?»
domandai confusa, non capendo a cosa si stava riferendo. Poi ricordai che avevo
addosso il pigiama che mi aveva regalato mia madre due anni prima, rosa
confetto con tanto di coniglietti e carotine, e
arrossì furiosamente per l’imbarazzo.
Il
mio pugno colpì preciso il capo di Naruto, facendo scomparire il suo ghigno.
Lui piagnucolò un «Sakura-chan perché…?» addolorato,
massaggiandosi il capo con entrambe le mani.
«Perché
te lo meriti, cretino» risposi,
facendo scattare il viso di lato per nascondere il rossore che sentivo sulle
guance bollenti.
Stupido
Naruto. Stupido!
«Uffa!
E pensare che ero venuto sperando in un abbraccio d’arrivederci prima di
partire con l’Ero-sennin…!»
La
mia rabbia sbollì in un attimo, e mi voltai a rallentatore verso di lui,
incrociando un mezzo sorriso impacciato.
«Scusa?»
domandai, senza volerci credere.
Naruto
si alzò in piedi, spolverandosi il pantalone anche dietro, e continuò: «Parto
per un addestramento intensivo con Jiraya, credo che tornerò solo tra un po’.»
«Un
po’ quanto?»
Tentennò.
«Probabilmente tre anni.»
«Oh.»
Non
volevo mostrarmi delusa, ma non riuscii come avrei voluto a nascondere quanto
questa notizia mi avesse colpita.
Sarei
rimasta sola per tre anni e Naruto sarebbe diventato più forte. Come avremmo
fatto a ritrovare insieme Sasuke-kun?
«Ma
non ti preoccupare Sakura-chan!» esclamò allegro, mettendo davanti a sé il
pollice, come aveva fatto prima di partire con il gruppo guidato da Shikamaru.
«Mi allenerò e diventerò forte, e intanto farò qualche ricerca su Sasuke! Così
te lo riporterò indietro! Ok?»
Che
sciocco. Si preoccupava sempre per me.
Sorrisi
e fui certa di risultare naturale e sincera. «Va bene. Ma anche io diventerò un
bravo ninja, e poi ci ritroveremo insieme per andare a prendere Sasuke-kun.»
Lui
mi fissò in modo strano, indecifrabile.
«Ti
manca così tanto?»
Sussultai
colpevole, e incastonai la testa nella clavicola, stringendomi leggermente il
braccio sinistro con le dita della mano destra.
«Beh,
un po’ sì.» ammisi, tentando di non far trapelare quando mi mancasse. Ma dallo
sguardo preoccupato di Naruto capii che lui aveva già compreso, per cui
sospirai.
«Tanto.
Lo sogno, penso a lui ogni giorno e vorrei essere con lui sempre. E quando
ripenso ai suoi occhi, vorrei abbracciarlo, come se fossi un polo di una
calamita e cercassi il polo opposto.» sorrisi mestamente, un po’ impacciata.
«Stupido eh?»
«No»
Naruto mi sorrise. «Capisco come ti senti. Anche a me capita la stessa cosa con
una persona.» Gli occhi azzurri corsero verso l’orologio nella mia stanza, e si
spalancarono.
«Oh,
sono in super-ritardo! L’ero-sennin sarà
arrabbiatissimo con me! Ci vediamo Sakura!»
«Aspetta
Naru– »
Saltò
dalla finestra all’albero davanti a casa, correndo via veloce.
Io
rimasi immobile, la mano protesa verso la finestra. Avrei voluto regalargli
quel famoso abbraccio d’arrivederci.
Respirai
a fondo e chiusi la finestra, buttandomi poi sul materasso.
Per
quella notte, nonostante i buoni propositi, non chiusi occhi, ripensando alle
parole di Naruto, alla promessa che ci legava, a quella che ci divideva.
*^*^*^*
Ho
letto tutte le altre shot del concorso, ma ammetto
che, purtroppo, non ho avuto il tempo di recensire per motivi tecnici
*coff*lalinea*coff*.
Comunque,
ecco la seconda parte, dove Sasuke troneggia nel cuore di Sakura! Ma è
necessario che sia così, come nel manga, un’evoluzione lenta, a piccoli passi… anche se gli episodi li ho inventati spudoratamente,
lo ammetto. ù_ù” Questo ultimo lo trovo poco probabile… *coff*
Comunque… Ringrazio
tutti coloro che hanno recensito la storia! davvero mi ha fatto tanto piacere! ^-^
Mi
scuso già per le risposte affrettate, ma devo andare a imparare i gesti dell’inno
del Grest! ;__;
darkrin:
Anche io credevo di non esserne capace, ma come vedi ci sono riuscita in
qualche strano modo… bisogna provare, per dire!
(anche se continuo a essere convinta che la prima persona mi venga un po’ da
schifo =.=). Ha centrato perfettamente il significato del titolo! E la dolcezza
di Naruto la adoro anche io! *_* Baci
Kairi84: My December… anch’io la adoro dopo un certo video! ;__; è
angosciosa, questa canzone, ma splendida! *.* Grazie dei complimenti, e soprattutto
per come hai analizzato i personaggi: esattamente come volevo che fossero
visti! ^^ Noti altri passi avanti in questa relazione? XD Grazie un bacio!
Elwerien:
Ho letto la shot Serena! Devo solo trovare 10 minuti
per recensire, se stasera la linea funzia considera
che leggerai la recensione. Intanto complimenti perché la forma dialogica l’ho
trovata originale e molto scorrevole, piena di rancore! *_* Ok, non mi perdo a
commentare qui, sarebbe idiota… Spero ti sia piaciuto
anche questo capitolo! ^^
Rori_chan:
Grazie per gli auguri… e per i complimenti! *_* Il
disprezzo per i soprannomi infantili è autobiografico, odiavo quando papà mi
chiamava ‘scricciolo’… invece ora che sono grande lo adoro! XD Il mondo è strano… eheh… Naruto sostituire
Sasuke? Sì, molto molto probabile che ci riesca! ^^ O
almeno così spero io… divertiti in vacanza, cara! *_*
e ancora grazie!
Lily_90: Sono un’eccezione? Uhuh! Che gioia! *-* Guarda, io sono convinta che l’amore
di Sakura per Sasuke da dodicenne sia stato sincero, più di una sfida (mentre
secondo me per Ino era La Sfida), però nello shuppiden
vedo difficile che sia rimasto intatto! Oh, per il pezzo Sakura/mamma è
vagamente autobiografico… XD è così tenero scrivere
della sconosciuta madre di Sakura, adoro usare questo personaggio anche se non
esiste! *_* E hai centrato la volontà di staccarsi da Ino e camminare sola! ù_ù Sostenitrice NaruSaku? davvero? ottimo ottimo!
*_* Mi fa piacere fa considerare una coppia di cui magari si era scettici! ;)
Grazie un bacio!
sousuke gaara: Andrò
avanti, dalla prima serie si arriva allo Shuppiden nella terza parte. Grazie mille!
:)
arwen5786: *très
chic, très bon nana* ß
oh, la canzoncina nel film della ‘Carica dei 101’… non ho resistito nel
metterla! XD Camiiiiiiiiiiiiii! *salta
addosso* Sono a casaaaaa!
Mi sembra un sogno! XD A parte queste piccole sciocchezzuole, grazie mille! *_*
Tu non sai quanto è bello che io ti
faccia pensare seriamente a questa coppia… ovviamente,
so che la tua fede primaria è la SasuSaku, come
indica il portachiavi. ù_ù Lo sai che per me è il
contrario: la SasuSaku non mi dispiace, ma prima NaruSaku!! XD Un bacio, tesoro mio! *_*
Kikichan:
Ovviamente sarà tutta su internet! ^^ Spero ti piaccia anche la continuazione… un bacio!
Yuna92: Grazie mille! :)
Mao_chan91: Mao…
la tua shot sarà la più difficile da commentare. So già
che mi impappinerò nello scrivere qualcosa di vagamente sensato…
va beh, io ci proverò! é.è Lo spannung
crudele è fatto apposta per costringere il lettore ad andare avanti… e per i periodi lunghetti, è un po’ il mio stile,
temo! ^^; Non ci posso fare nulla… e rileggendo però
ho visto anche io che mancava qualche virgola! (grazie degli appunti, ne farò
tesoro! ^^) Naruto piccino è veramente da stropicciare! Sakura da strozzare… ma va beh, io adoro il loro rapporto anche con
tutta l’amarezza che ci può essere! ^^ Dici che la narrazione è funzionale alla
fic? *_* Per fortuna! Era uno dei miei crucci! Grazie
mille per la recensione, Mao-chan! <3
Kokky:
Grazie per i regalini, Kokky. Sono bellissimi. <3
E perché sei sempre qui, ad incoraggiarmi… graziegraziegrazie! ^^ Beh, sai, Naruto è così puccio io non ce la faccio a non descriverlo con gli occhioni grandi grandi! *_* Anche
se poi da grande non è affatto tenero: è ARF! ù_ù
Idiozie a parte, sono lieta che ti sia piaciuto il capitolo! Un bacio!
bambi88: Oh Rò… sto
ancora scrivendo il coso per il tuo account… arriverà
non ti preoccupare! ^^ Hai mangiato il tronky al
cocco?! L’hai assaggiato?! A me non dispiace, anche se è più buono quello al cioccolato… *coffcoff* Nero e rosa? Uhm? Sai che sono in
molti a pensare che siano perfetti insieme? XD *firulì* ma non intendo nulla
con questo! bestia satanica che mi corrompe! XD Un bacio tesoro, grazie! <3
Helen Lance: Approfitto di questa fic per ringraziarti di ogni recensione che mi hai lasciato… non sai quanto mi renda incredibilmente felice la
tua presenza nelle mie shot! *_* A proposito… ti è arrivata la mail? Purtroppo ho dovuto
mandarti la risposta via ‘Contatta Autori’, perché ho cancellato per sbaglio la
tua mail… perdono! *inchino* e ho visto anche la
raccolta di Bleach… appena la linea permette, ci
faccio un salto più che volentieri! *_* Quella del gatto randagio piaceva tanto
anche a me! così piccolo e arancione… e scarmigliato… un micino, troppo tenero Naruto! *_* E la
prima parte è per tenervi sulle spine, tutti quanti! Sono pochi quelli che
sanno l’amaro finale! XD Grazie mille… <3
Grazie,
ancora, a chi legge e a chi commenta.
Bye,
Kaho