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Autore: Kaho    09/06/2008    13 recensioni
Naruto abbassò gli occhi, e così finalmente riuscii a riprendermi. Ispirai ed espirai, cercando di rimettere in ordine i pensieri che caoticamente si affollavano nella mia mente.
«Forse non avrei dovuto farlo»
Commentò pacatamente con il viso chinato, forse proprio perché io non potessi scorgere la sua espressione.
«Già» mi trovai ad annuire, assente. «Non avresti dovuto»

La storia del rapporto tra Naruto e Sakura attraverso alcuni Missing Moments che ho immaginato, l’evoluzione dall’indifferenza a qualcosa di più. Con anche tutti gli ostacoli che impediscono loro di viversi interamente.
Sulle note di “My December” dei Linkin Park, tre capitoli che tentano di riassumere tutto ciò che ha a che fare con Sakura e Naruto.
[Sakura POV] [NaruSakuNaru] [Implica SakuSasu]
!PRIMA Classificata al Concorso sull’Interpretazione NaruSaku Versione di Coco Lee! *_*
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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And I give it all away
Just to have somewhere
To go to
Give it all away
To have someone
To come home to

 

Ancora avevo gli occhi umidi di lacrime.

Mi passai le mani sugli occhi, senza riuscire a contenere né la stanchezza né la gioia per il risveglio di Sasuke-kun.

Ora sarebbe stato tutto perfetto. Sarebbero tornate quelle pigre giornate passate al sole a sgobbare per qualche stupida missioncina di classe C affidataci da Kakashi-sensei e quelle serate fatte di piccole passeggiate in cui mi sarei legata a Sasuke-kun per il braccio, per sentirlo vicino: ora più che mai ne sentivo il bisogno, dopo la tremenda paura che avevo provato nell’averlo quasi perso.

Mi accorsi, in tutta quella mia euforia, che non avevo ringraziato abbastanza Naruto per aver portato con sé Tsunade-sama, che aveva guarito Sasuke-kun.

Indugiai sulla strada di ritorno verso casa, ma decisi che una visita al mio compagno di squadra era giustificata e che mamma avrebbe aspettato ancora un poco.

Usai il chakra per correre più velocemente, e mi sentii sollevata nel costatare che non ero peggiorata nonostante fosse da un po’ – cioè da quando assistevo Sasuke-kun all’ospedale – che non mi allenavo.

Bussai educatamente alla porta, attendendo il suo arrivo.

Naruto mi aprì la porta, i capelli scarmigliati e bagnati, addosso una t-shirt nera e la parte superiore della solita e vistosa tuta arancione legata alla vita per mezzo delle maniche. Non ricordavo di averlo mai visto così. Era decisamente… carino? Strano aggettivo da associargli; non ci avevo mai fatto veramente caso prima di allora.

«Sakura-chan…

Non era proprio capace di fingere, la sua sorpresa nel vedermi lì era palese.

Gli sorrisi dolcemente, senza traccia dell’astio che gli riservavo durante l’Accademia. D’altronde ormai lo consideravo come un compagno di squadra e, beh sì, forse come un amico.

Si era dimostrato leale e alle volte era riuscito davvero a stupirmi, come quella volta che combattemmo Zabuza e Haku: forse ero io ad averlo classificato sin dall’inizio come ‘stupido’, senza dargli la possibilità di mostrarsi per come era e probabilmente, non lo negai, non gli avrei mai dato questa chance se non fosse mio compagno di squadra.

«Ciao Naruto, posso entrare?» domandai sorridente, le mani intrecciate dietro la schiena.

«Oh» esalò lui, ancora incredulo «ma certo Sakura-chan! Però ti avverto che è un po’ disordinato…» ridacchiò imbarazzato, grattandosi la zazzera bionda.

«Non ti preoccupare!» esclamai entrando. «Sono anche io molto – Naruto! Ma qui c’è il finimondo!»

Nonostante le buone intenzioni non riuscii a trattenermi. Osservai con cipiglio scuro il caos che regnava nell’appartamento, le scatole di ramen vuote appoggiate sui mobili o sul pavimento, le lenzuola disfatte, i vestiti appoggiati caoticamente per la stanza.

Assottigliai gli occhi e Naruto si sfregò imbarazzato la guancia graffiata.

«Sakura-chan… ti avevo avvertita… e poi sono appena tornato…»

Arricciai il naso e lo interruppi bruscamente. «Non tentare di addolcirmi con queste patetiche scuse, Naruto. Giuro che uno di questi giorni vengo a casa tua e sistemiamo tutto quanto!»

A dispetto delle mie aspettative, Naruto sorrise raggiante all’idea.

«Vuol dire che tornerai a casa mia, Sakura-chan?»

Il sangue mi fluì al viso, rendendolo bollente al tocco gelato delle mie dita che meccanicamente cercavano di nascondere il rossore, inutilmente. Schivai lo sguardo speranzoso di Naruto, e posai i miei occhi color giada sul pavimento, cercando di apparire indifferente e scocciata.

«Vedremo, Naruto, vedremo… d’altronde qualcuno ti dovrà fare da mamma no?» lo presi in giro. Lo sentì ridacchiare e mi azzardai a cercare il suo sguardo: morbido e accomodante. Come un cuscino, insomma, dove appoggiare il capo quando sei assonnato e hai bisogno di un po’ di pace. Dove sfoghi la frustrazione, gridandogli addosso, dove piangi lacrime amare, dove puoi sognare.

Stupidamente paragonai Naruto al mio cuscino personale; ma presto tentai di scacciare questo pensiero dalla mente, consapevole che i cuscini si trovano sui letti delle camere, nell’angolo che solitamente è quello più intimo delle persone. E Naruto per me non era altri che il mio compagno di squadra chiacchierone, a cui dovevo molto.

Mi ricordai allora il motivo della mia visita. 

«Senti, Naruto, io volevo…»

«Vuoi da bere Sakura-chan?» mi domandò lui, interrompendomi e fiondandosi verso una porta che doveva dare sulla cucina o qualcosa del genere.

Scossi la testa negando. «Sono un po’ di fretta, mamma mi aspetta per cena…» mi sentii a disagio nell’ammetterlo, per una volta, non perché era poco ‘indipendente’ avere un orario a cui rientrare a casa, ma perché sapevo che lui non aveva questa mia fortuna. «E poi non ho sete» aggiunsi, quasi imbarazzata.

Le sue sopracciglia bionde di inarcarono, rendendo la sua espressione triste e dispiaciuta. Masticò un «Ah» scoraggiato, e mio malgrado mi sentii profondamente in colpa.

Per cosa poi? Non aveva davvero creduto che sarebbe stata una lunga visita, no? In fondo passavamo già tanto tempo assieme, negli allenamenti, nelle missioni… avevo già dedicato la mia parte del mio tempo a lui, vero?

Mi odiai per essere una pessima attrice, anche e soprattutto con me stessa.

«Naruto?»

Lo chiamai per farlo uscire da quella specie di stato di trance in cui era caduto, e allungai appena la mano, senza però toccarlo.

«Scusa Sakura-chan» sorrise mesto, e ancora un vago senso di disagio e colpa mi colpii. «pensavo fossi venuta per passare un po’ di tempo insieme, sai, è da tanto che non ci vediamo… tra la missione e la tua assistenza a Sasuke…» ridacchiò, ma non vi era la solita allegria.

Tutto il mio buon umore fu schiacciato da una sensazione indefinita, ma inequivocabilmente triste. Tentai di sorridergli per allietarlo, non sopportavo vederlo così. Me ne accorsi solo in quell’istante.

«Scusa Naruto, è che volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per Sasuke e…» feci una pausa, senza sapere cosa aggiungere.

«…beh, grazie. Dico davvero.»

Naruto si illuminò – ma piuttosto opacamente – in un sorriso largo e disteso.

«Non c’è di che, Sakura-chan! Non mi devi ringraziare, l’ho fatto perché anche se è un teme, Sasuke è il nostro compagno di squadra, no? Lui avrebbe fatto lo stesso»

Gli sorrisi indulgente. «Sì… avrebbe fatto lo stesso…»

E mentre lo dicevo, le immagini della prima volta in cui l’avevo visto a terra, sanguinante, dopo l’attacco di Haku mi vorticarono in mente, e d’istinto strinsi le mani verso il cuore, che batteva lentamente ma dolorosamente.

‘L’amore fa male’ dicono, ed io l’avevo provato sulla mia pelle per prima, ignorando però di essere io stessa causa dello stesso male. Ma ero sempre stata un po’ cieca a ciò che non volevo vedere.

Tossicchiai. «Beh… ora vado»

«Grazie per la visita!»

Il solito tono raggiante, il solito sorriso sghembo.

Naruto era davvero qualcosa di magico, la persona più solare e sorridente che avessi mai visto… e soprattutto la più generosa. Lo capii quando mi ringraziò, nonostante gli avessi fatto intendere che l’idea di passare tempo con lui dopo la missione nemmeno mi aveva sfiorata, occupata com’ero con Sasuke-kun.

E allora realizzai che non volevo lasciarlo così, in quel modo pieno di sottointesi e di illusioni infrante. Anche se un po’ mi metteva a disagio il suo attaccamento per me, dovevo lasciargli uno spiraglio di luce… lui aveva creato il mio.

«Naruto?»

«Uh?»

«Che ne dici di mangiare al chiosco di ramen, una di queste sere?»

Non seppi nemmeno come avevo avuto il coraggio di chiederglielo, ma lui subito si lanciò di slancio verso di me per abbracciarmi, strillando un: «OH CERTO SAKURA-CHAN!»

Mi scansai, e lui cadde e pestò il naso contro il pavimento.

Alzai le sopracciglia, in un’espressione divertita e rassegnata insieme, mentre Naruto si rialzava e si massaggiava dolorante il naso contuso.

«Ok, allora ci metteremo d’accordo… ci sentiamo!» mi abbassai su di lui, approfittando del fatto che stesse ancora mugugnando qualche «Ahia» a mezza voce, e gli posai un piccolo bacio a farfalla sulla fronte.

Ora i suoi occhi erano pieni di sorpresa e le guance rosse come pomodori maturi. Mi fece una gran tenerezza e il mio cuore si riempì di una sensazione calda e dolce come miele.

«Guarisci, piccolo imbranato!» con questo augurio, scivolai fuori dalla sua casa, ridacchiando tra me e me, serena come lo ero stata poche volte negli ultimi mesi.

 

 

*

 

This is my December
These are my snow-covered trees
This is me pretending
This is all I need

 

Le dita affondavano nel morbido spessore del cuscino, tracciando rughe che solcavano la stoffa rosa.

Il mio naso, premuto contro di esso, avvertiva il sentore del sapone usato da mia madre, acidulo e irritante, mischiato all’odore di cipria e fondotinta che cominciava a macchiare la stoffa.

Era stata un’idea istintiva tentare di nascondere le guance rigate da lacrime ai miei genitori con l’aiuto dei cosmetici, ma almeno, aiutata anche dalla penombra della mia stanza, ero riuscita a convincere mia madre che la mia mancanza di fame era del tutto spontanea, senza che lei sospettasse nulla, propinandole una bugia.

Doveva essere piuttosto tardi.

Dalla finestra vedevo le stelle incastonate dentro il blu scuro della notte, l’ombra nera dell’albero del viale, la mezzaluna illuminare debole il cielo.

Avevo soffocato i singhiozzi in quel pezzo di stoffa, lo avevo bagnato, avevo affondato i denti rabbiosa nel sacco pieno di piume e lo avevo lanciato con foga verso l’armadio; poi ero corsa a riprenderlo, legandomelo al petto con le braccia come se fosse un tesoro prezioso, e avevo ricominciato a piangere come una bambina (nonostante mi fossi ripromessa di smetterla, con i capricci), e tutto perché Sasuke-kun se ne era andato. Senza di me.

«Arigato.»

Cosa avevo mai fatto per meritarmi quel grazie? Non ero riuscita a penetrare quel muro. Non ero riuscita a salvarlo da se stesso. E mi ero aggrappata a Naruto perché lo salvasse per me.

Soffiai rumorosamente il naso dentro un quadrato di stoffa bianca, e mi pulii il viso con delle salviette umidificate che tenevo nel cassetto del comodino accanto al mio letto per i casi di emergenza. Ero sempre stata attenta alla pulizia.

Mi alzai e raggiunsi l’armadio e, aprendo l’anta centrale, guardai all’interno della specchiera: avevo i capelli scompigliati e gli occhi ancora troppo lucidi e gonfi, ma in compenso il viso era asciutto e le spalle tremavano meno di prima.

Ispirai aria dentro i polmoni e appoggiai i palmi delle mani sulla superficie fredda dello specchio.

I miei occhi fissavano i loro gemelli nel riflesso, e vi vedevano stanchezza ma anche un luce nuova e risoluta. Ne fui compiaciuta: avevo deciso di dedicarmi a diventare un buon ninja e avrei fatto di tutto per riportare Sasuke-kun a casa, insieme a Naruto.

Non avrebbe affrontato tutto quello da solo, ma con me. Insieme ce l’avremmo fatta a scalfire il muro di Sasuke. Ne ero certa.

Appoggiai la fronte sulla superficie fredda e mi lasciai andare ad un nuovo sospiro, per trovare la forza di smetterla come le lacrime. Annuii decisa e richiusi le ante, voltandomi per infilarmi nel letto e tentare di dormire un po’ – in effetti avevo sofferto un po’ di insonnia, ultimamente, e lo sfogo precedente doveva essere stato un risultato di questa mancanza di riposo.

Adocchiai per un’ultima volta la finestra e soffocai un urlo nel vedere un sorridente biondino sventolare la mano verso di me.

«Buonasera Sakura-ch – »

Cambiai direzione e corsi alla finestra, aprendola e buttando malamente Naruto sul pavimento, con veemenza, spezzando così il suo saluto.

«Che diavolo ci fai a quest’ora sul mio davanzale?! Ma lo sai che sei appena guarito, incosciente!, avresti potuto cadere!»

Naruto si sedette sul pavimento e cominciò a spolverarsi la tuta arancione, imbronciato.

«Neee, Sakura-chan, sei violenta… e poi sono in perfetta forma, pronto per un allenamento!» mi contestò, continuando a rimanere seduto a gambe incrociate.

Ci guardammo per un po’, o meglio, io ricambiavo il suo sguardo che mi scrutava scrupoloso. Inarcai un sopracciglio, perplessa e incuriosita insieme.

«Che c’è?» sbottai infine, volendo sapere il perché di quell’analisi minuziosa.

Naruto sogghignò, gongolante.

«Non sapevo che ti piacessero i coniglietti, Sakura-chan!»

«Eh?» domandai confusa, non capendo a cosa si stava riferendo. Poi ricordai che avevo addosso il pigiama che mi aveva regalato mia madre due anni prima, rosa confetto con tanto di coniglietti e carotine, e arrossì furiosamente per l’imbarazzo.

Il mio pugno colpì preciso il capo di Naruto, facendo scomparire il suo ghigno. Lui piagnucolò un «Sakura-chan perché…?» addolorato, massaggiandosi il capo con entrambe le mani.

«Perché te lo meriti, cretino» risposi, facendo scattare il viso di lato per nascondere il rossore che sentivo sulle guance bollenti.

Stupido Naruto. Stupido!

«Uffa! E pensare che ero venuto sperando in un abbraccio d’arrivederci prima di partire con l’Ero-sennin…

La mia rabbia sbollì in un attimo, e mi voltai a rallentatore verso di lui, incrociando un mezzo sorriso impacciato.

«Scusa?» domandai, senza volerci credere.

Naruto si alzò in piedi, spolverandosi il pantalone anche dietro, e continuò: «Parto per un addestramento intensivo con Jiraya, credo che tornerò solo tra un po’.»

«Un po’ quanto?»

Tentennò. «Probabilmente tre anni.»

«Oh.»

Non volevo mostrarmi delusa, ma non riuscii come avrei voluto a nascondere quanto questa notizia mi avesse colpita.

Sarei rimasta sola per tre anni e Naruto sarebbe diventato più forte. Come avremmo fatto a ritrovare insieme Sasuke-kun?

«Ma non ti preoccupare Sakura-chan!» esclamò allegro, mettendo davanti a sé il pollice, come aveva fatto prima di partire con il gruppo guidato da Shikamaru. «Mi allenerò e diventerò forte, e intanto farò qualche ricerca su Sasuke! Così te lo riporterò indietro! Ok?»

Che sciocco. Si preoccupava sempre per me.

Sorrisi e fui certa di risultare naturale e sincera. «Va bene. Ma anche io diventerò un bravo ninja, e poi ci ritroveremo insieme per andare a prendere Sasuke-kun.»

Lui mi fissò in modo strano, indecifrabile.

«Ti manca così tanto?»

Sussultai colpevole, e incastonai la testa nella clavicola, stringendomi leggermente il braccio sinistro con le dita della mano destra.

«Beh, un po’ sì.» ammisi, tentando di non far trapelare quando mi mancasse. Ma dallo sguardo preoccupato di Naruto capii che lui aveva già compreso, per cui sospirai.

«Tanto. Lo sogno, penso a lui ogni giorno e vorrei essere con lui sempre. E quando ripenso ai suoi occhi, vorrei abbracciarlo, come se fossi un polo di una calamita e cercassi il polo opposto.» sorrisi mestamente, un po’ impacciata. «Stupido eh?»

«No» Naruto mi sorrise. «Capisco come ti senti. Anche a me capita la stessa cosa con una persona.» Gli occhi azzurri corsero verso l’orologio nella mia stanza, e si spalancarono.

«Oh, sono in super-ritardo! L’ero-sennin sarà arrabbiatissimo con me! Ci vediamo Sakura!»

«Aspetta Naru– »

Saltò dalla finestra all’albero davanti a casa, correndo via veloce.

Io rimasi immobile, la mano protesa verso la finestra. Avrei voluto regalargli quel famoso abbraccio d’arrivederci.

Respirai a fondo e chiusi la finestra, buttandomi poi sul materasso.

Per quella notte, nonostante i buoni propositi, non chiusi occhi, ripensando alle parole di Naruto, alla promessa che ci legava, a quella che ci divideva.

 

 

 

 

 

 

 

 

*^*^*^*

 

Ho letto tutte le altre shot del concorso, ma ammetto che, purtroppo, non ho avuto il tempo di recensire per motivi tecnici *coff*lalinea*coff*.

Comunque, ecco la seconda parte, dove Sasuke troneggia nel cuore di Sakura! Ma è necessario che sia così, come nel manga, un’evoluzione lenta, a piccoli passi… anche se gli episodi li ho inventati spudoratamente, lo ammetto. ù_ù” Questo ultimo lo trovo poco probabile… *coff*

Comunque… Ringrazio tutti coloro che hanno recensito la storia! davvero mi ha fatto tanto piacere! ^-^

Mi scuso già per le risposte affrettate, ma devo andare a imparare i gesti dell’inno del Grest! ;__;

 

darkrin: Anche io credevo di non esserne capace, ma come vedi ci sono riuscita in qualche strano modo… bisogna provare, per dire! (anche se continuo a essere convinta che la prima persona mi venga un po’ da schifo =.=). Ha centrato perfettamente il significato del titolo! E la dolcezza di Naruto la adoro anche io! *_* Baci

Kairi84: My December… anch’io la adoro dopo un certo video! ;__; è angosciosa, questa canzone, ma splendida! *.* Grazie dei complimenti, e soprattutto per come hai analizzato i personaggi: esattamente come volevo che fossero visti! ^^ Noti altri passi avanti in questa relazione? XD Grazie un bacio!

Elwerien: Ho letto la shot Serena! Devo solo trovare 10 minuti per recensire, se stasera la linea funzia considera che leggerai la recensione. Intanto complimenti perché la forma dialogica l’ho trovata originale e molto scorrevole, piena di rancore! *_* Ok, non mi perdo a commentare qui, sarebbe idiota… Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! ^^

Rori_chan: Grazie per gli auguri… e per i complimenti! *_* Il disprezzo per i soprannomi infantili è autobiografico, odiavo quando papà mi chiamava ‘scricciolo’… invece ora che sono grande lo adoro! XD Il mondo è strano… eheh… Naruto sostituire Sasuke? Sì, molto molto probabile che ci riesca! ^^ O almeno così spero io… divertiti in vacanza, cara! *_* e ancora grazie!

Lily_90: Sono un’eccezione? Uhuh! Che gioia! *-* Guarda, io sono convinta che l’amore di Sakura per Sasuke da dodicenne sia stato sincero, più di una sfida (mentre secondo me per Ino era La Sfida), però nello shuppiden vedo difficile che sia rimasto intatto! Oh, per il pezzo Sakura/mamma è vagamente autobiografico… XD è così tenero scrivere della sconosciuta madre di Sakura, adoro usare questo personaggio anche se non esiste! *_* E hai centrato la volontà di staccarsi da Ino e camminare sola! ù_ù Sostenitrice NaruSaku? davvero? ottimo ottimo! *_* Mi fa piacere fa considerare una coppia di cui magari si era scettici! ;) Grazie un bacio!

sousuke gaara: Andrò avanti, dalla prima serie si arriva allo Shuppiden nella terza parte. Grazie mille! :)

arwen5786: *très chic, très bon nana* ß oh, la canzoncina nel film della ‘Carica dei 101’… non ho resistito nel metterla! XD Camiiiiiiiiiiiiii! *salta addosso* Sono a casaaaaa! Mi sembra un sogno! XD A parte queste piccole sciocchezzuole, grazie mille! *_* Tu non sai quanto è bello che io ti faccia pensare seriamente a questa coppia… ovviamente, so che la tua fede primaria è la SasuSaku, come indica il portachiavi. ù_ù Lo sai che per me è il contrario: la SasuSaku non mi dispiace, ma prima NaruSaku!! XD Un bacio, tesoro mio! *_*

Kikichan: Ovviamente sarà tutta su internet! ^^ Spero ti piaccia anche la continuazione… un bacio!

Yuna92: Grazie mille! :)

Mao_chan91: Mao… la tua shot sarà la più difficile da commentare. So già che mi impappinerò nello scrivere qualcosa di vagamente sensato… va beh, io ci proverò! é.è Lo spannung crudele è fatto apposta per costringere il lettore ad andare avanti… e per i periodi lunghetti, è un po’ il mio stile, temo! ^^; Non ci posso fare nulla… e rileggendo però ho visto anche io che mancava qualche virgola! (grazie degli appunti, ne farò tesoro! ^^) Naruto piccino è veramente da stropicciare! Sakura da strozzare… ma va beh, io adoro il loro rapporto anche con tutta l’amarezza che ci può essere! ^^ Dici che la narrazione è funzionale alla fic? *_* Per fortuna! Era uno dei miei crucci! Grazie mille per la recensione, Mao-chan! <3

Kokky: Grazie per i regalini, Kokky. Sono bellissimi. <3 E perché sei sempre qui, ad incoraggiarmi… graziegraziegrazie! ^^ Beh, sai, Naruto è così puccio io non ce la faccio a non descriverlo con gli occhioni grandi grandi! *_* Anche se poi da grande non è affatto tenero: è ARF! ù_ù Idiozie a parte, sono lieta che ti sia piaciuto il capitolo! Un bacio!

bambi88: Oh Rò… sto ancora scrivendo il coso per il tuo account… arriverà non ti preoccupare! ^^ Hai mangiato il tronky al cocco?! L’hai assaggiato?! A me non dispiace, anche se è più buono quello al cioccolato… *coffcoff* Nero e rosa? Uhm? Sai che sono in molti a pensare che siano perfetti insieme? XD *firulì* ma non intendo nulla con questo! bestia satanica che mi corrompe! XD Un bacio tesoro, grazie! <3

Helen Lance: Approfitto di questa fic per ringraziarti di ogni recensione che mi hai lasciato… non sai quanto mi renda incredibilmente felice la tua presenza nelle mie shot! *_* A proposito… ti è arrivata la mail? Purtroppo ho dovuto mandarti la risposta via ‘Contatta Autori’, perché ho cancellato per sbaglio la tua mail… perdono! *inchino* e ho visto anche la raccolta di Bleach… appena la linea permette, ci faccio un salto più che volentieri! *_* Quella del gatto randagio piaceva tanto anche a me! così piccolo e arancione… e scarmigliato… un micino, troppo tenero Naruto! *_* E la prima parte è per tenervi sulle spine, tutti quanti! Sono pochi quelli che sanno l’amaro finale! XD  Grazie mille… <3

 

 

 

Grazie, ancora, a chi legge e a chi commenta.

 

Bye,

Kaho

  
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