Falling Again
- Nata per Soffrire 2.0 -
Capitolo 2
Risate
particolarmente divertite, si levavano nel salotto del Malfoy Manor. Sul
tavolino di legno, appoggiato al ripiano di cristallo, vi era un vassoio, con
dei bicchieri di thé ghiacciato, al limone. Comodamente
seduti chi sul divano a cinque posti, in pelle nera, chi sulle poltrone del
medesimo tessuto, Luna, Draco e i loro amici, ascoltavano i racconti di Alexander McPhee. Dopo un primo momento, in cui il gruppo si era trovato in
difficoltà, di fronte alla quanto mai stupefacente rivelazione dell’uomo, il
ghiaccio si era sciolto e Alexander, si era rivelato
un tipo davvero simpatico e di compagnia.
“E così, sei stato tutto questo tempo in Germania?!” Domandò
Harry, riprendendosi da una scarica di riso eccessiva e mostrandosi interessato
alla risposta. Ginny gli scoccò un’occhiata di rimprovero. Non era educato fare
troppe domande, specie a chi si conosce da così poco
tempo.
L’uomo si schiarì
la voce, appoggiando nuovamente il bicchiere da cui aveva sorseggiato un po’ di
bibita. “…mhm sì. Lavoro per uno studio legale di
Berlino.”
“Ah già…
vero, ci hai detto che sei un avvocato.” Fece
all’improvviso, Harry stesso, schioccando le dita con l’espressione di uno che
aveva totalmente dimenticato qualcosa di importante.
Luna sorrise dolcemente, al fratello, stringendo la mano del
marito tra le sue. “…sono… contenta che sei venuto
da me. Come… come mi hai trovata?!”
L’aria
dell’uomo si fece improvvisamente più seria. “Non hai neppure idea, di quanto
ti abbia cercata. Avevo perso completamente la
speranza… poi… ho letto l’articolo di oddio, com’è che
si chiama quella giornalista? Ah! Ryta Falck, in cui si parlava della caduta di
Colui-Che-Non-Dev-”
“Voldemort…”
Tagliò corto, con decisione, Draco. Incredibile come ci fosse
ancora qualcuno, capace di provare paura per il nome di una persona ormai morta.
“Sì…
giusto… beh, tra i suoi ‘accoliti’ spiccava il nome
di Horatius McPhee e… sì, insomma, qualcosa non tornava. Da
quanto mi risultava, papà e mamma erano morti anni addietro. Ho effettuato qualche ricerca e… ti ho trovata. Non hai idea
della gioia che ho provato, quando mi hanno confermato che vivevi a Londra e
che con te, c’era anche mamma.” Spiegò, lievemente
commosso. Nonostante l’aspetto apparentemente
impenetrabile, così simile a quello del padre, una strana luce nei suoi occhi,
lo tradiva. “…e poi che dire! Ti sei persino sposata e
hai due figli!”
“…già, non
me lo ricordare. A volte mi domando chi me l’abbia
fatta fare, di sposarmi una rompiscatole
come lei!” Scherzò Draco, con tono pungente, scatenando l’ilarità generale.
Le labbra di Alexander si distesero in un
sorriso festoso. “Sei un uomo fortunato, ricordatelo.”
“Ahi… è
arrivato il fratello protettivo, Draco… è finita la pacchia!” Scherzò Ron,
portandosi le mani dietro la testa e appoggiando la schiena alla poltrona. Un
colpo deciso del gomito di Hermione, nello stomaco, lo zittì.
Malfoy si
passò una mano nei ciuffi biondi, appena spettinati, prima di sorridere
beffardo. “…non ti far ingannare, Alexander. La tua
sorellina sembra dolce e adorabile, ma è una vera arpia…” L’espressione
dell’uomo si fece pensosa. Scoccò uno sguardo strano
al biondo, che si sentì immediatamente sotto esame. Tipico dei fratelli, fu il
suo unico pensiero. “Scherzi a parte, lo so. Sì… lo so, sono un uomo
straordinariamente fortunato.” Aggiunse, spostandosi
di lato con la schiena, per appoggiare le sue labbra su quelle della moglie, in
un bacio molto dolce.
Il primogenito
di casa McPhee sorrise.
“Ma… ora che ci penso…” Cambiò discorso, dopo qualche istante
di mutismo. “Siete tutti Auror Battlemage?! C’erano… tutti i vostri nomi
riportati nell’articolo.”
Hermione
sorrise di rimando, scotendo i boccoli castani. “Oh no! Ron ed Harry sono
Auror Battlemage.”
“…e tu e Virginia?!” Domandò spaesato, spostando lo sguardo da
una donna all’altra. “…voglio dire, anche il tuo nome, Hermione, compariva
nella lista degli Auror che hanno permesso la cattura di Co-
ehm… Voldemort.”
La donna
annuì, con aria soddisfatta. “Certo, ero un tenente del Corpo Sunrise, ma ho
abbandonato la carriera. Ora faccio parte del Ministero. Detta in maniera
semplice, mi occupo delle pubbliche relazioni e della salvaguardia,
di molte specie magiche.” Ron scoppiò in una risata cristallina, scambiandosi
un occhiolino con Harry. “Così può finalmente rivelare al mondo il C.R.E.P.A.”
Alexander inarcò un sopracciglio. “Cos’è?!”
“Niente…
una lunga storia.” Tagliò corto Virginia, gelando il marito con un’occhiata.
“Io sono tutt’ora una ricercatrice. Mi occupo di sperimentazione e di rado
aiuto i Medimaghi del St. Mungo.”
“Wow… beh
complimenti…” Esclamò, veramente colpito, passando una mano nella chioma
corvina e allontanando alcune ciocche dalla fronte. “Tu, Draco… hai detto di
essere il braccio desto del Ministro, giusto?!”
L’uomo
annuì. “Sì… di tanto in tanto mi occupo anche di affari
personali, che mi portano all’estero, ma da quando sono nati Max e Andrea,
cerco di evitare.” Spiegò, con fare annoiato.
“Ora… non
mi resta che capire, cosa fa la mia sorellina…” Fece dolcemente, incrociando i
suoi occhi azzurri, con quelli verde speranza della donna. Luna gettò
un’occhiata di sfuggita al marito. Aveva contratto la
mascella e il suo sguardo, si era gelato più del normale.
Scosse la
testa vigorosamente, sforzandosi di apparire naturale. “Ehm, ne parliamo dopo, ok?! Adesso che ne dici di conoscere i
tuoi nipoti?!”
===
“Quindi hai già deciso cosa farai, al termine del ciclo di
studi?!”
La domanda
di Christopher, risvegliò Maximilian da un momentaneo stato di trance, in cui era caduto durante una pausa dalle prove del
gruppo. Persino Elizabeth e Andrea, si erano zittite, incuriosite
da ciò che avrebbe risposto il biondino. Max scrollò le spalle. “Onestamente?
No.”
“…io
voglio fare l’Auror.” Esclamò Chris, con
un’espressione che ricordò in maniera impressionante suo padre Harry.
Andrea
arricciò il nasino bianco. “E ti pareva…” Ashley soffocò una risatina nella mano. James e Lily,
invece, impegnati in una discussione con Justin, sui
tipi di chitarra e batteria migliori, non si erano neppure accorti della
conversazione in atto tra i ‘grandi’.
Il moro
aggrottò la fronte perplesso. “Che
c’è?! Qualcosa in contrario?!”
“No no… figurati. Tu, Elizabeth… scommetto che hai già deciso
cosa vuoi fare dopo Hogwarts, anche se non hai i G.U.F.O.
quest’anno!” Esclamò festosa
la mora Malfoy, abbandonando l’aria di sufficienza che aveva utilizzato con
l’amico, pochi istanti prima.
Elizabeth
le rivolse un sorriso tiepido, appena indeciso. “Mi piacerebbe insegnare… ma credo che finirò dietro una scrivania, al Ministero. Come
mamma.”
Ashley sgranò gli occhi azzurri, grattandosi i capelli rossi alla
base della nuca. “Uhm, se non ricordo male… papà tempo fa mi disse
che anche zia Hermione, sarebbe stata un’ottima insegnante, se solo avesse
voluto…”
Lo sguardo
verde di Max si incupì, ma l’unica ad accorgersene,
parve essere Andrea. “Ok… che ne dite se riprend-”
La voce di
sua madre, interruppe il discorso a metà. I ragazzi si voltarono ad osservare
il gruppo di adulti, entrare nella zona di tavernetta
adibita a sala prove. “Ragazzi! Com’è tutto questo silenzio?! Di solito
dobbiamo usare un incantesimo per proteggerci i timpani, quando ci avviciniamo.” Chiese Luna, seguita dal marito, appoggiando un vassoio
con dei tranci di torta su di un tavolino.
Maximilian sorrise, alzandosi dal suo posto per lasciare il basso
sul piedistallo, e raggiungendo sua madre per ringraziarla con un bacio sulla guancia.
“Nulla ma’, siamo solo in pausa.”
“Come mai
qui?!” Trillò la vocina curiosa di Lily, intenta a lucidare i piatti della
batteria. James distolse l’attenzione dal discorso con Justin
e sedette scompostamente sul divano, appena accanto ad Ashley.
“Sì, come mai qui?!”
“Beh…
ecco… c’è una sorpresa, diciamo.” Spiegò un po’
tentennante Luna. “Max… Andrea… lui è mio fratello, Alexander.” L’uomo, sentendosi chiamato in causa, si scusò con Ron ed
Hermione, coi quali stava dialogando dell’arredamento
dell’altro pezzo di tavernetta, e si avvicinò ai nipoti. Lo
sguardo azzurro come un cielo terso, si spostò ripetutamente dal ragazzo alla
ragazza, quasi volesse imparare i loro tratti a memoria. “Piacere…”
Disse semplicemente, allungando una mano prima al biondino e poi alla moretta.
“Però! Complimenti! Un bel mix…” Scherzò,
in direzione di Luna e Draco, fermi poco distanti.
“T-tu sei nostro zio?!” Domandò stupito Max, rilasciando il
braccio lungo un fianco e sbattendo un paio di volte gli occhi. “Mamma ma… non
ce ne avevi mai parlato.” Andrea si fece più vicina al
fratello, intimidita dalla nuova presenza.
Le guance
esangui di Luna, si colorarono di rosso. La mano del marito, si strinse attorno
alla sua. “Ecco… avete presente quel problemino di
memoria della mamma?... Vedete, non ricordavo di avere
un fratello…”
Maximilian
le sorrise incoraggiante, lanciando uno sguardo in
tralice a sua sorella, nascosta a malapena dalla sua schiena. “Coraggio Andrea, esci di lì… è nostro zio,
non mangia mica!” Un po’ titubante e incerta, la mora uscì dal
nascondiglio, rivolgendo un sorriso tiratissimo ad Alex, fermo in piedi poco distante da loro.
“C-ciao…” Balbettò con lo sguardo basso.
Draco
curvò un lato delle labbra in un sorrisino soddisfatto. “Fantastico…
ora che abbiamo fatto le presentazioni… che ne dici, Alexander,
ti fermi a cena?!”
L’uomo
fece spallucce, stringendo le labbra in una smorfia. “Se non è di troppo
disturbo… sì, mi piacerebbe passare più tempo con… voi.”
“Ma quale disturbo e disturbo! Appena
torna Morgana, le dirò di aggiungere un posto a tavola… e voi? Siete dei
nostri, giusto?!” Intervenne prontamente Luna,
battendo le mani come una bambina piccola, a cui è stata promessa una bambola
nuova.
Harry,
scambiatosi uno sguardo con Draco e successivamente
con sua moglie e i due amici, annuì, riservandole uno sguardo dolce e
comprensivo. “Certo… a patto che non ti scapicolli da una parte all’altra della
casa e resti con noi…”
Maximilian
si allontanò da Hermione, alla quale aveva bisbigliato qualcosa nell’orecchio,
ringraziandola. “James! Lily… che ne direste di fermarvi da noi, a dormire
stanotte?! Così domattina gli altri ci raggiungono e proviamo…” I due scattarono in piedi, battendosi un cinque sonoro e annuendo
frenetici.
“…che culo.” Bofonchiò poco
elegantemente Christopher, continuando a borbottare frasi ‘apparentemente’
senza senso, preceduto dagli adulti su per le scale, scatenando una serie di
risolini in Max ed Elizabeth, che avevano intuito il ‘problema’.
“Scordati
di rimanere qui a dormire… tu.” Sentenziò Virginia, scoccandogli uno sguardo di
disapprovazione. “Devi ancora finire i compiti…”
Harry inarcò un sopracciglio, Ron tossicchiò ridacchiando, non
riuscendo ad esimersi dal commentare la sorella. “A te frequentare Hermione ti fa male, Ginny.”
La donna
dai boccoli color miele gli tirò uno scappellotto dietro il collo.
===
Una figura
assonnata, ciabattò verso il tavolo della cucina, arredata in stile antico. I
capelli rossi, dal taglio medio lungo, completamente spettinati, ricadevano
scomposti sugli occhi azzurri, rossi e gonfi di sonno. “Buongiorno…” Biascicò con la bocca impastata, trattenendo a stento
uno sbadiglio.
Davanti ai
fornelli, con un’aria palesemente divertita, Hermione si godeva lo spettacolo
mattutino, offerto come sempre puntualmente dal marito. Con addosso solo un
paio di boxer blu notte e una maglietta a maniche corte dello stesso colore,
solitamente scalzo, l’ombra dell’uomo che aveva sposato, si dirigeva con passo
cadenzato e pesante verso la macchinetta del caffè. Come da copione.
“Buongiorno.”
Rispose, imponendosi di mantenere un certo contegno e non scadere in una
risatina che, quasi certamente, l’uomo non avrebbe gradito.
Ron, in risposta, grugnì qualcosa di poco chiaro, prima di
spalmarsi una mano sul viso nel tentativo di far riprendere vita ai muscoli
facciali, completamente addormentati.
“Come mai
così sconvolto… tesoro?! Potevi restare a dormire un altro po’… oggi hai il turno pomeridiano, no?!” Domandò premurosa,
allungandogli il bricco del latte sotto al naso e sistemandogli una tazza di
porcellana bianca, con piattino e qualche fetta biscottata, da farcire con
marmellata di arance, la sua preferita.
Il rosso
aprì a fatica un occhio, sbuffando. “Vallo a dire a Justin.
Mi ha svegliato tutto preoccupato, nemmeno mezz’ora
fa.”
La donna gli sorrise dolce, avvicinandosi alle spalle del
marito e prendendo a massaggiargliele, con calma. “Cosa
affligge il nostro cucciolo?!”
“Uhh ah, eh?” Chiese, colto da un attimo di defaillance,
dovuto all’effetto terapeutico delle mani di Hermione, sulle sue spalle tese. “No,
nulla… ha paura di non finire a Grifondoro. E dire che manca
ancora un mese all’inizio della scuola… pare che i ragazzi si siano divertiti
parecchio, nel fargli credere che entrerà a Tassorosso. Ah… buon Dio,
Hermione… sei una maga…”
“Ma va’?!” Commentò ironica lei, scostandosi con un gesto
fluido alcuni boccoli dal viso e tornando ad occuparsi della schiena di Ron,
che emise un verso sarcastico. “Intendevo dei massaggi…”
“Ahhh…” Fece Hermione, ridacchiando appena. “In fondo, comunque, lo capisco. E’ cresciuto in una famiglia di
Grifondoro, con amici per lo più della medesima casa. E’ normale che non voglia
deluderci… deluderti.
Farebbe qualsiasi cosa per renderti fiero di lui e crede che andando a
Tassorosso… o peggio a Serpeverde, ti darebbe una delusione.”
Ron riaprì
di scatto gli occhi color cielo, voltandosi per incrociare quelli color
cioccolato della moglie. “Ma che sciocchezze! Non
tutti i Serpeverde e i Tassorosso sono… sì insomma…”
“…deludenti?!”
Incalzò lei, aggrottando la fronte e staccando le mani dalle spalle.
“Sì ecco!... E poi dai… è un Weasley per la miseria! Nel peggiore
dei casi finirebbe a Corvonero, con la madre secchiona
che si ritrova!”
Hermione
allargò gli occhi, fintamente offesa. “Ancora con questa storia del secchiona?!”
“Te lo
ripeterò in eterno.” Rispose col suo solito sorriso innocente e spavaldo. La
donna si piegò verso la sedia, rubandogli un bacio tentatore. Bacio che non
attese poi molto risposta. Ron le posò le mani sui
fianchi, attirandola sulle ginocchia con una giravolta veloce, approfondendo il
contatto con quelle labbra morbide.
Uno
sbadiglio, una gola che si schiarisce e l’incanto… svanì,
così come si era creato. “Mamma… papà… vi prego, non di primo mattino! Rischio
una carie…”
I due si
staccarono, sospirando sconfortati. “Buongiorno anche a te… Elizabeth.”
===
Il letto
in stile moderno, preparato con soffici lenzuola di cotone bianco, in netto contrasto
con il rosso del rivestimento della rete in doghe di
legno, ospitava ancora i corpi addormentati dei due coniugi. Una testa fulva
emergeva dalla coperta leggera, comodamente appoggiata al torace dell’uomo,
disteso in maniera scomposta, con la chioma corvina e ribelle abbandonata sul
morbido cuscino. Le braccia pallide ed esili di Virginia, adagiate sull’addome
di Harry, si alzavano e si abbassavano, seguendo il ritmo di respiro dell’uomo,
mentre un suo braccio, ben più massiccio e muscoloso, le allacciava la vita in
una morsa possessiva ma dolce.
Con uno
sbadiglio, la rossa, si mosse appena, stiracchiando gli arti intorpiditi e
mugugnando qualcosa. Una gamba lunga e snella, si strinse per qualche istante a
quelle del marito, prima di sciogliersi. Si voltò, dandogli le spalle e
cercando di ripiombare nel sonno profondo, che l’aveva cullata
fino a qualche istante prima. Allungò una mano verso il basso,
sistemandosi la sottoveste di raso color salmone e rannicchiandosi in posizione
fetale.
Sentì
qualcosa di umido sfiorarle la base del collo ed
istintivamente aprì gli occhi di scatto, sorridendo immediatamente dopo, avendo
riconosciuto le labbra di Harry. “ ‘Giorno…”
“Mhm…” Mugugnò il moro, in
risposta, lasciando scivolare una mano ruvida dalla gamba, fino al fianco della
moglie. “… ‘giorno a te…”
Virginia
sospirò, chiudendo gli occhi e rilassandosi, al tocco dell’uomo. “Cos’è? Voglia
di coccole?!” Domandò, avvertendo le dita di Harry, accarezzarle il bordo degli
slip di raso bianco e salire verso il ventre piatto e liscio.
“Io… non
le chiamerei propriamente coccole… quelle semmai dopo.”
Scherzò provocatorio, schiudendo finalmente le
palpebre e costringendola a voltarsi per incrociare i suoi occhi, color
smeraldo, ancora lievemente assonnati.
Lo sguardo
azzurro di Ginny si allargò, stupefatto. “Che maniaco…!”
“Se non ti va…” Le mormorò, contro la pelle del collo… su cui
depositava una scia di baci. “…fermami…” Le mani della rossa, raggiunsero leste
le guance del marito, coperte da una barba sottile e appena accennata. Gli rubò
un bacio breve, ma intenso, scendendo poi a cingergli il collo con le braccia,
sussultando quando avvertì le labbra di Harry, scivolare sul seno latteo,
scoperto con un gesto impaziente. “…e chi ha mai
parlato di fermarti?!”
Non riuscì
a trattenere un gemito, quando le mani dell’uomo arrivarono a sfiorarla
ruvidamente, sempre più in basso. Si strinse alle sue spalle, gettando la testa
indietro e respirando sempre più velocemente. Accennò un sobbalzo, quando lo
sentì violarla con le dita, piano, poi sempre più esigente.
Toc toc
Trattenne
il respiro, reprimendo l’impulso di mugugnare insoddisfatta. Harry si tirò a
sedere, cercando di darsi un contegno e coprendo entrambi con le lenzuola,
prima di posare un bacio veloce sulla tempia della moglie. “…continuiamo il discorso stasera… tranquilla…”
Ginny
accennò un sorriso, lasciandosi sfuggire un sospiro
frustrato. “Avanti…”
La piccola,
non più tanto piccola, di casa Potter, avvolta in un grazioso pigiamino estivo rosa tenue, sbucò da dietro la porta. I
lunghi capelli color sangue, lasciati sciolti, apparivano in tutta la loro
confusione. Camminò velocemente, raggiungendo il letto dei genitori e vi balzò
sopra, rivolgendo loro un sorriso gioviale. “Giorno mamma… giorno pa’…”
“Che succede…miele?!” Domandò divertito Harry, riconoscendo
benissimo la smorfia furba sulle labbra della figlia.
La piccola
storse la bocca, accoccolandosi vicino alla madre, che le riservò una carezza
sulla testa. “Nah… nulla…”
I due
coniugi si scambiarono un’occhiata eloquente. “Allora dobbiamo interpretarlo
come un attacco di ‘mammite acuta’?” La bambina,
sgranò gli occhi, con una smorfia disgustata sul volto. “Scherzate?! Ho 12 anni sono grande per queste cose! Sono venuta qui perché-”
“…perché!?” La incitò Harry, accarezzandole una guancia paffuta, con
il dorso della mano.
Ashley si imbronciò un poco. “Volevo
chiedervi se… potevo andare da zia Luna e zio Draco,
dopo pranzo… sapete… volevamo provare col gruppo, dal momento che tra un mese
inizia la scuola e lì… beh non è consentito.”
L’uomo le
rivolse un sorriso rassicurante. “Ma certo, non c’è problema… piuttosto… tuo
fratello a che punto è, coi compiti?!”
“Ho finito
stanotte!” Bofonchiò una voce assonnata, da dietro la porta, prima che il
primogenito dei due, nonché copia in miniatura (…ma
neanche poi tanto, miniatura) di Harry, facesse il suo ingresso in camera. “…non
ho chiuso occhio, per poter terminare…”
Virginia
spalancò la bocca, incredula. “Cosa non fa la musica…”
“Tsk… cosa non fanno le femmine, a mio fratello…” La riprese
Ashley, nascondendo una risatina dietro la mano e
sfoderando un’arietta sprezzante. Harry la guardò interrogativo.
“Zitta
mocciosa…” Minacciò Christopher, raggiungendo il letto in poche falcate e
cercando di recuperare la sorellina pestifera, prontamente rifugiatasi tra le
braccia del padre.
Gli fece
una linguaccia, prima di alzare la testa e incrociare lo sguardo verde del
padre. “Andiamo pa’ possibile che non te ne sei accorto?!”
“Accorto
di cosa?!” Domandò Ginny, inarcando un sopracciglio, con fare confuso.
“…che Chris è cotto di Andrea…”
Il moro
digrignò i denti, pericolosamente furibondo. “…tu! Piccola spiona…”
Harry
scoppiò a ridere, divertito. “Se è solo per questo
tranquilla… se ne sono accorti tutti!” Chris smise di
respirare, per qualche secondo, sotto lo sguardo allegro del resto della
famiglia.
===
Luna entrò
nella grande sala da pranzo, dondolando un poco,
ancora immersa a metà nel sonno. Guardò di sfuggita il figlio maggiore, con
ancora addosso il pigiama pantaloncini e maglietta verde
acqua, seduto al tavolo della colazione, intento ad imburrare una fetta di pane
tostato. “Buongiorno mamma.”
“…buongiorno
tesoro.” Rispose dolce, chinandosi per baciargli una tempia. Chiuse
meglio la vestaglia di seta nera, sul davanti, prima di accomodarsi ad uno dei
lati del tavolo.
Maximilian
alzò la testa, osservando la faccia pallida della madre, segnata da un paio di occhiaie rossastre per niente confortanti. “Dov’è papà?!”
Luna
distolse velocemente lo sguardo da quello del figlio, allungandosi per
recuperare il bricco contenente il caffè. “Oh credo che stia facendo la doccia,
stamane ha un’importante riunione di
affari, con alcuni membri del Ministero.” Versò il liquido nero e
fumante nella tazzina di porcellana, dipinta a mano, e afferrò distrattamente
un croissant vuoto.
“Avete
litigato?!”
La donna
si passò una mano nella capigliatura, tenuta ferma da una pinza per capelli in acciaio. “No… cosa vai a pensare?! Sta’ tranquillo e
finisci la tua colazione…”
Max non la
bevve. Appoggiò coltello e fetta di pane sul piatto e avvicinò una mano a
quella della madre, stringendogliela forte. “Mamma… lo sai che non sopporto
quando menti. E’… sempre per la stessa storia?!”
Luna
scosse la testa, mal celando un sospiro rassegnato. Si sporse per pizzicare la
guancia del biondino, sorridendo in maniera rassicurante. “E’ tutto apposto.
Credimi.”
“…se lo dici tu.”
Le voci di
Draco e Andrea, riecheggiarono nel piccolo atrio antistante la sala da pranzo.
Stavano discutendo tranquilli, almeno apparentemente. L’atmosfera si raffreddò,
quando l’uomo ebbe messo piede nella stanza. Entrambi i figli, studiarono con
interesse la reazione degli adulti. Più per quieto vivere, che per altro, Draco
si abbassò al livello della moglie, sfiorandole la testa con un bacio
frettoloso, prima di prendere posto a capotavola, proprio di fronte a lei.
Andrea si scambiò un’occhiata col fratello, spostando la coda di cavallo dietro
le spalle e sedendosi accanto a lui.
“Buongiorno
ma’…”
Luna
sorseggiò il caffè, ricambiando il sorriso della ragazzina. “Buongiorno a te,
piccola mia.”
Maximilian
scrollò le spalle, passando -come di consueto- la Gazzetta del Profeta a suo
padre. Draco lo ringraziò con un cenno, appena visibile, del capo e lo squadrò
per qualche istante, coi penetranti occhi grigi. “Max…
quante volte te l’ho ripetuto, che non è decoroso scendere a colazione con il
pigiama?! E se ci fossero ospiti in sala?!”
“Ti chiedo
scusa papà… stavolta mi è proprio passato di mente.”
L’uomo gli
rivolse un accenno di sorriso. “Per stavolta passi… sbrigati a cambiarti, oggi
accompagni tua sorella a Diagon Alley.” Il biondino
annuì.
Il suo
sguardo si posò sulle prime pagine del quotidiano magico. Luna si accorse a
malapena dell’espressione rigida che aveva assunto il marito. Lo vide posare il
giornale con un colpo secco, sul tavolo e imprecare sotto voce, affinché i
ragazzi non lo udissero.
“Che succede?!”
Le lanciò
poco educatamente il Profeta, sotto al naso, andando
ad urtare la tazza di caffè e si passò una mano nella chioma bionda, sollevando
la frangetta. “Leggi…”
Gli occhi
verdi di Luna saettarono spaventati, non appena scorsero le prime righe dell’articolo,
con tanto di foto animata.
IL MINISTERO CONCEDE UNA
GRAZIA
Lucius Malfoy liberato dalla Prigione di Azkaban – tutti i dettagli a pag. 17
Continua…
Note dell’autrice:
Ed eccomi qui con la seconda parte, del nuovo capitolo della saga NpS. Come richiesto da Oryenh,
del resto ^_^ Sono dolente, se in queste prime parti, l’azione si va un po’ a
far benedire, ma mi serve per farvi capire come si sono… evoluti i fatti… che
rapporti ci sono nelle famiglie, le famiglie stesse e le nuove introduzioni! E mica tutte XD
Per chi si
domandava… il lavoro di Luna… e per chi ancora non sa, che lavoro fa… dovrete attendere il prossimo capitolo. Possono partire le
ipotesi, comunque, a patto che non siano le persone a
cui ho rivelato il lavoro vero, a farle, altrimenti non avrebbe senso ^.-
Partiamo con
i ringraziamenti ai fedelissimi di sempre.
ScarletBlood: ohhh
Max beh beh, mi pare ovvio! Degno figlio di suo padre
^.- anche io adoro il piccolo Malfoy. Chissà perché ¬_¬ (sei schifosamente di
parte! ndRyta zitta tu… ne
sai troppe ndLuna) Comunque, spero che la seconda
parte non ti abbia delusa, Scarlettina ^^
Ninfea_82: per questa
storia ci sarà. Del resto, come ho già spiegato, questa è davvero l’ultimo
capitolo della saga, quindi Falling Again deve avere un epilogo ^^ riponi la bacchettina… almeno per il momento *cough*
Yuyu: beh, che mi dici di Alexander? Cosa
ne pensi?! Non è assolutamente adorabile? *-* Grazie per i complimenti, spero
che i pargoli siano di tuo gradimento, anche se ancora… devo svelare gran parte
dei loro caratterini e di cosa succederà loro ^^
Angele87: più presto
di così… non ho potuto fare. =) Spero che il secondo chap
ti sia piaciuto e ti ringrazio infinitamente perché continui a seguire le mie
storie *_* ti adoro!
Selphie: non hai sbagliato ad abbinare
figli/genitori. Sì, Max è il bimbo che aspettava Luna nel The War… ma questo ve
lo racconterò in una delle oneshot, promesso ^.- Per
quanto riguarda le età, vediamo di chiarire le idee… Max ha 15 anni, Chris pure o quasi, gli manca un mesetto e li compirà,
Andrea ne ha 13, Elizabeth 14, Ashley 12 così come
Lily e James, si differenziano di pochi mesi l’uno con l’altro, mentre Justin ha appena 10 anni e solo l’anno successivo riceverà
la lettera per Hogwarts, ma già si imparanoia XD
Spero che ora sia tutto chiaro *-*
Marcycas – The Lady of Darkness: visto che tu sei stata così brava ad aggiornare, finalmente,
aggiorno anche io! Te lo sei meritato. Che mi dici? Soddisfatta del nuovo capitolo?! Perlomeno, in
questo, ho evitato scene miracolose XD
Vale: dunque, per
le età, leggi sopra, per quanto riguarda le parentele… ora ti spiego bene. Max
e Andrea sono figli di Luna e Draco, Christopher e Ashley di Ginny ed Harry, Elizabeth e Justin
di Hermione e Ron, James di Ryta e Sirius e la piccola Lily di Lynn e Remus ^^
Tutto chiaro?!
Oryenh: Max ed Elizabeth si ribellano!
Dicono che non vogliono minimamente stare l’uno con l’altra. Max l’accusa di
essere una secchiona senza ritegno, petulante e
scocciatrice. Elizabeth ribatte accusandolo di essere
borioso e freddo. Quindi… ehm… mi sa che per il momento non si schiodano dalle
decisioni ^^’ Visto che ti ho aggiornato l’NpS? ^^
Un
ringraziamento speciale a Ryta Holmes e Lynn Wolf, le mie
migliori amiche, nonché beta reader,
di questa saga senza fine ^^
Fatemi sapere che ne pensate! ^^
Alla
prossima, un bacio.
Luna Malfoy.
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RECENSITE ç.ç