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Autore: Luna Malfoy    26/11/2004    6 recensioni
Quindici anni dopo la caduta di Voldemort...
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Falling Again

- Nata per Soffrire 2.0 -

 

 

Capitolo 2

 

Risate particolarmente divertite, si levavano nel salotto del Malfoy Manor. Sul tavolino di legno, appoggiato al ripiano di cristallo, vi era un vassoio, con dei bicchieri di thé ghiacciato, al limone. Comodamente seduti chi sul divano a cinque posti, in pelle nera, chi sulle poltrone del medesimo tessuto, Luna, Draco e i loro amici, ascoltavano i racconti di Alexander McPhee. Dopo un primo momento, in cui il gruppo si era trovato in difficoltà, di fronte alla quanto mai stupefacente rivelazione dell’uomo, il ghiaccio si era sciolto e Alexander, si era rivelato un tipo davvero simpatico e di compagnia.

E così, sei stato tutto questo tempo in Germania?!” Domandò Harry, riprendendosi da una scarica di riso eccessiva e mostrandosi interessato alla risposta. Ginny gli scoccò un’occhiata di rimprovero. Non era educato fare troppe domande, specie a chi si conosce da così poco tempo.

L’uomo si schiarì la voce, appoggiando nuovamente il bicchiere da cui aveva sorseggiato un po’ di bibita. “…mhm sì. Lavoro per uno studio legale di Berlino.”

“Ah già… vero, ci hai detto che sei un avvocato. Fece all’improvviso, Harry stesso, schioccando le dita con l’espressione di uno che aveva totalmente dimenticato qualcosa di importante.

Luna sorrise dolcemente, al fratello, stringendo la mano del marito tra le sue. “…sono… contenta che sei venuto da me. Come… come mi hai trovata?!”

L’aria dell’uomo si fece improvvisamente più seria. “Non hai neppure idea, di quanto ti abbia cercata. Avevo perso completamente la speranza… poi… ho letto l’articolo di oddio, com’è che si chiama quella giornalista? Ah! Ryta Falck, in cui si parlava della caduta di Colui-Che-Non-Dev-

“Voldemort…” Tagliò corto, con decisione, Draco. Incredibile come ci fosse ancora qualcuno, capace di provare paura per il nome di una persona ormai morta.

“Sì… giusto… beh, tra i suoi ‘accoliti’ spiccava il nome di Horatius McPhee e… sì, insomma, qualcosa non tornava. Da quanto mi risultava, papà e mamma erano morti anni addietro. Ho effettuato qualche ricerca e… ti ho trovata. Non hai idea della gioia che ho provato, quando mi hanno confermato che vivevi a Londra e che con te, c’era anche mamma. Spiegò, lievemente commosso. Nonostante l’aspetto apparentemente impenetrabile, così simile a quello del padre, una strana luce nei suoi occhi, lo tradiva. “…e poi che dire! Ti sei persino sposata e hai due figli!”

“…già, non me lo ricordare. A volte mi domando chi me l’abbia fatta fare, di sposarmi una rompiscatole come lei!” Scherzò Draco, con tono pungente, scatenando l’ilarità generale.

Le labbra di Alexander si distesero in un sorriso festoso. “Sei un uomo fortunato, ricordatelo.”

“Ahi… è arrivato il fratello protettivo, Draco… è finita la pacchia!” Scherzò Ron, portandosi le mani dietro la testa e appoggiando la schiena alla poltrona. Un colpo deciso del gomito di Hermione, nello stomaco, lo zittì.

Malfoy si passò una mano nei ciuffi biondi, appena spettinati, prima di sorridere beffardo. “…non ti far ingannare, Alexander. La tua sorellina sembra dolce e adorabile, ma è una vera arpia…” L’espressione dell’uomo si fece pensosa. Scoccò uno sguardo strano al biondo, che si sentì immediatamente sotto esame. Tipico dei fratelli, fu il suo unico pensiero. “Scherzi a parte, lo so. Sì… lo so, sono un uomo straordinariamente fortunato. Aggiunse, spostandosi di lato con la schiena, per appoggiare le sue labbra su quelle della moglie, in un bacio molto dolce.

Il primogenito di casa McPhee sorrise.

Ma… ora che ci penso…” Cambiò discorso, dopo qualche istante di mutismo. “Siete tutti Auror Battlemage?! C’erano… tutti i vostri nomi riportati nell’articolo.

Hermione sorrise di rimando, scotendo i boccoli castani. “Oh no! Ron ed Harry sono Auror Battlemage.”

“…e tu e Virginia?!” Domandò spaesato, spostando lo sguardo da una donna all’altra. “…voglio dire, anche il tuo nome, Hermione, compariva nella lista degli Auror che hanno permesso la cattura di Co- ehm… Voldemort.

La donna annuì, con aria soddisfatta. “Certo, ero un tenente del Corpo Sunrise, ma ho abbandonato la carriera. Ora faccio parte del Ministero. Detta in maniera semplice, mi occupo delle pubbliche relazioni e della salvaguardia, di molte specie magiche.” Ron scoppiò in una risata cristallina, scambiandosi un occhiolino con Harry. “Così può finalmente rivelare al mondo il C.R.E.P.A.

Alexander inarcò un sopracciglio. “Cos’è?!”

“Niente… una lunga storia.” Tagliò corto Virginia, gelando il marito con un’occhiata. “Io sono tutt’ora una ricercatrice. Mi occupo di sperimentazione e di rado aiuto i Medimaghi del St. Mungo.”

“Wow… beh complimenti…” Esclamò, veramente colpito, passando una mano nella chioma corvina e allontanando alcune ciocche dalla fronte. “Tu, Draco… hai detto di essere il braccio desto del Ministro, giusto?!”

L’uomo annuì. “Sì… di tanto in tanto mi occupo anche di affari personali, che mi portano all’estero, ma da quando sono nati Max e Andrea, cerco di evitare.” Spiegò, con fare annoiato.

“Ora… non mi resta che capire, cosa fa la mia sorellina…” Fece dolcemente, incrociando i suoi occhi azzurri, con quelli verde speranza della donna. Luna gettò un’occhiata di sfuggita al marito. Aveva contratto la mascella e il suo sguardo, si era gelato più del normale.

Scosse la testa vigorosamente, sforzandosi di apparire naturale. “Ehm, ne parliamo dopo, ok?! Adesso che ne dici di conoscere i tuoi nipoti?!”

===

Quindi hai già deciso cosa farai, al termine del ciclo di studi?!”

La domanda di Christopher, risvegliò Maximilian da un momentaneo stato di trance, in cui era caduto durante una pausa dalle prove del gruppo. Persino Elizabeth e Andrea, si erano zittite, incuriosite da ciò che avrebbe risposto il biondino. Max scrollò le spalle. “Onestamente? No.”

“…io voglio fare l’Auror.” Esclamò Chris, con un’espressione che ricordò in maniera impressionante suo padre Harry.

Andrea arricciò il nasino bianco. “E ti pareva…” Ashley soffocò una risatina nella mano. James e Lily, invece, impegnati in una discussione con Justin, sui tipi di chitarra e batteria migliori, non si erano neppure accorti della conversazione in atto tra i ‘grandi’.

Il moro aggrottò la fronte perplesso. “Che c’è?! Qualcosa in contrario?!”

“No no… figurati. Tu, Elizabeth… scommetto che hai già deciso cosa vuoi fare dopo Hogwarts, anche se non hai i G.U.F.O. quest’anno!” Esclamò festosa la mora Malfoy, abbandonando l’aria di sufficienza che aveva utilizzato con l’amico, pochi istanti prima.

Elizabeth le rivolse un sorriso tiepido, appena indeciso. “Mi piacerebbe insegnare… ma credo che finirò dietro una scrivania, al Ministero. Come mamma.”

Ashley sgranò gli occhi azzurri, grattandosi i capelli rossi alla base della nuca. “Uhm, se non ricordo male… papà tempo fa mi disse che anche zia Hermione, sarebbe stata un’ottima insegnante, se solo avesse voluto…”

Lo sguardo verde di Max si incupì, ma l’unica ad accorgersene, parve essere Andrea. “Ok… che ne dite se riprend-

La voce di sua madre, interruppe il discorso a metà. I ragazzi si voltarono ad osservare il gruppo di adulti, entrare nella zona di tavernetta adibita a sala prove. “Ragazzi! Com’è tutto questo silenzio?! Di solito dobbiamo usare un incantesimo per proteggerci i timpani, quando ci avviciniamo. Chiese Luna, seguita dal marito, appoggiando un vassoio con dei tranci di torta su di un tavolino.

Maximilian sorrise, alzandosi dal suo posto per lasciare il basso sul piedistallo, e raggiungendo sua madre per ringraziarla con un bacio sulla guancia. “Nulla ma’, siamo solo in pausa.”

“Come mai qui?!” Trillò la vocina curiosa di Lily, intenta a lucidare i piatti della batteria. James distolse l’attenzione dal discorso con Justin e sedette scompostamente sul divano, appena accanto ad Ashley. “Sì, come mai qui?!”

“Beh… ecco… c’è una sorpresa, diciamo.” Spiegò un po’ tentennante Luna. “Max… Andrea… lui è mio fratello, Alexander. L’uomo, sentendosi chiamato in causa, si scusò con Ron ed Hermione, coi quali stava dialogando dell’arredamento dell’altro pezzo di tavernetta, e si avvicinò ai nipoti. Lo sguardo azzurro come un cielo terso, si spostò ripetutamente dal ragazzo alla ragazza, quasi volesse imparare i loro tratti a memoria. “Piacere…” Disse semplicemente, allungando una mano prima al biondino e poi alla moretta. “Però! Complimenti! Un bel mix…” Scherzò, in direzione di Luna e Draco, fermi poco distanti.

T-tu sei nostro zio?!” Domandò stupito Max, rilasciando il braccio lungo un fianco e sbattendo un paio di volte gli occhi. “Mamma ma… non ce ne avevi mai parlato.” Andrea si fece più vicina al fratello, intimidita dalla nuova presenza.

Le guance esangui di Luna, si colorarono di rosso. La mano del marito, si strinse attorno alla sua. “Ecco… avete presente quel problemino di memoria della mamma?... Vedete, non ricordavo di avere un fratello…”

Maximilian le sorrise incoraggiante, lanciando uno sguardo in tralice a sua sorella, nascosta a malapena dalla sua schiena. “Coraggio Andrea, esci di lì… è nostro zio, non mangia mica!” Un po’ titubante e incerta, la mora uscì dal nascondiglio, rivolgendo un sorriso tiratissimo ad Alex, fermo in piedi poco distante da loro.

C-ciao…” Balbettò con lo sguardo basso.

Draco curvò un lato delle labbra in un sorrisino soddisfatto. “Fantastico… ora che abbiamo fatto le presentazioni… che ne dici, Alexander, ti fermi a cena?!”

L’uomo fece spallucce, stringendo le labbra in una smorfia. “Se non è di troppo disturbo… sì, mi piacerebbe passare più tempo con… voi.

Ma quale disturbo e disturbo! Appena torna Morgana, le dirò di aggiungere un posto a tavola… e voi? Siete dei nostri, giusto?!” Intervenne prontamente Luna, battendo le mani come una bambina piccola, a cui è stata promessa una bambola nuova.

Harry, scambiatosi uno sguardo con Draco e successivamente con sua moglie e i due amici, annuì, riservandole uno sguardo dolce e comprensivo. “Certo… a patto che non ti scapicolli da una parte all’altra della casa e resti con noi…”

Maximilian si allontanò da Hermione, alla quale aveva bisbigliato qualcosa nell’orecchio, ringraziandola. “James! Lily… che ne direste di fermarvi da noi, a dormire stanotte?! Così domattina gli altri ci raggiungono e proviamo…” I due scattarono in piedi, battendosi un cinque sonoro e annuendo frenetici.

“…che culo.” Bofonchiò poco elegantemente Christopher, continuando a borbottare frasi ‘apparentemente’ senza senso, preceduto dagli adulti su per le scale, scatenando una serie di risolini in Max ed Elizabeth, che avevano intuito il ‘problema’.

“Scordati di rimanere qui a dormire… tu.” Sentenziò Virginia, scoccandogli uno sguardo di disapprovazione. “Devi ancora finire i compiti…”

Harry inarcò un sopracciglio, Ron tossicchiò ridacchiando, non riuscendo ad esimersi dal commentare la sorella. “A te frequentare Hermione ti fa male, Ginny.”

La donna dai boccoli color miele gli tirò uno scappellotto dietro il collo.

===

Una figura assonnata, ciabattò verso il tavolo della cucina, arredata in stile antico. I capelli rossi, dal taglio medio lungo, completamente spettinati, ricadevano scomposti sugli occhi azzurri, rossi e gonfi di sonno. “Buongiorno…” Biascicò con la bocca impastata, trattenendo a stento uno sbadiglio.

Davanti ai fornelli, con un’aria palesemente divertita, Hermione si godeva lo spettacolo mattutino, offerto come sempre puntualmente dal marito. Con addosso solo un paio di boxer blu notte e una maglietta a maniche corte dello stesso colore, solitamente scalzo, l’ombra dell’uomo che aveva sposato, si dirigeva con passo cadenzato e pesante verso la macchinetta del caffè. Come da copione.

“Buongiorno.” Rispose, imponendosi di mantenere un certo contegno e non scadere in una risatina che, quasi certamente, l’uomo non avrebbe gradito.

Ron, in risposta, grugnì qualcosa di poco chiaro, prima di spalmarsi una mano sul viso nel tentativo di far riprendere vita ai muscoli facciali, completamente addormentati.

“Come mai così sconvolto… tesoro?! Potevi restare a dormire un altro po’… oggi hai il turno pomeridiano, no?!” Domandò premurosa, allungandogli il bricco del latte sotto al naso e sistemandogli una tazza di porcellana bianca, con piattino e qualche fetta biscottata, da farcire con marmellata di arance, la sua preferita.

Il rosso aprì a fatica un occhio, sbuffando. “Vallo a dire a Justin. Mi ha svegliato tutto preoccupato, nemmeno mezz’ora fa.”

La donna gli sorrise dolce, avvicinandosi alle spalle del marito e prendendo a massaggiargliele, con calma. “Cosa affligge il nostro cucciolo?!”

Uhh ah, eh?” Chiese, colto da un attimo di defaillance, dovuto all’effetto terapeutico delle mani di Hermione, sulle sue spalle tese. “No, nulla… ha paura di non finire a Grifondoro. E dire che manca ancora un mese all’inizio della scuola… pare che i ragazzi si siano divertiti parecchio, nel fargli credere che entrerà a Tassorosso. Ah… buon Dio, Hermione… sei una maga…”

Ma va’?!” Commentò ironica lei, scostandosi con un gesto fluido alcuni boccoli dal viso e tornando ad occuparsi della schiena di Ron, che emise un verso sarcastico. “Intendevo dei massaggi…”

Ahhh…” Fece Hermione, ridacchiando appena. “In fondo, comunque, lo capisco. E’ cresciuto in una famiglia di Grifondoro, con amici per lo più della medesima casa. E’ normale che non voglia deluderci… deluderti. Farebbe qualsiasi cosa per renderti fiero di lui e crede che andando a Tassorosso… o peggio a Serpeverde, ti darebbe una delusione.

Ron riaprì di scatto gli occhi color cielo, voltandosi per incrociare quelli color cioccolato della moglie. “Ma che sciocchezze! Non tutti i Serpeverde e i Tassorosso sono… sì insomma…”

“…deludenti?!” Incalzò lei, aggrottando la fronte e staccando le mani dalle spalle.

“Sì ecco!... E poi dai… è un Weasley per la miseria! Nel peggiore dei casi finirebbe a Corvonero, con la madre secchiona che si ritrova!”

Hermione allargò gli occhi, fintamente offesa. “Ancora con questa storia del secchiona?!”

“Te lo ripeterò in eterno.” Rispose col suo solito sorriso innocente e spavaldo. La donna si piegò verso la sedia, rubandogli un bacio tentatore. Bacio che non attese poi molto risposta. Ron le posò le mani sui fianchi, attirandola sulle ginocchia con una giravolta veloce, approfondendo il contatto con quelle labbra morbide.

Uno sbadiglio, una gola che si schiarisce e l’incanto… svanì, così come si era creato. “Mamma… papà… vi prego, non di primo mattino! Rischio una carie…”

I due si staccarono, sospirando sconfortati. “Buongiorno anche a te… Elizabeth.”

===

Il letto in stile moderno, preparato con soffici lenzuola di cotone bianco, in netto contrasto con il rosso del rivestimento della rete in doghe di legno, ospitava ancora i corpi addormentati dei due coniugi. Una testa fulva emergeva dalla coperta leggera, comodamente appoggiata al torace dell’uomo, disteso in maniera scomposta, con la chioma corvina e ribelle abbandonata sul morbido cuscino. Le braccia pallide ed esili di Virginia, adagiate sull’addome di Harry, si alzavano e si abbassavano, seguendo il ritmo di respiro dell’uomo, mentre un suo braccio, ben più massiccio e muscoloso, le allacciava la vita in una morsa possessiva ma dolce.

Con uno sbadiglio, la rossa, si mosse appena, stiracchiando gli arti intorpiditi e mugugnando qualcosa. Una gamba lunga e snella, si strinse per qualche istante a quelle del marito, prima di sciogliersi. Si voltò, dandogli le spalle e cercando di ripiombare nel sonno profondo, che l’aveva cullata fino a qualche istante prima. Allungò una mano verso il basso, sistemandosi la sottoveste di raso color salmone e rannicchiandosi in posizione fetale.

Sentì qualcosa di umido sfiorarle la base del collo ed istintivamente aprì gli occhi di scatto, sorridendo immediatamente dopo, avendo riconosciuto le labbra di Harry. “ ‘Giorno…”

Mhm…” Mugugnò il moro, in risposta, lasciando scivolare una mano ruvida dalla gamba, fino al fianco della moglie. “…giorno a te…”

Virginia sospirò, chiudendo gli occhi e rilassandosi, al tocco dell’uomo. “Cos’è? Voglia di coccole?!” Domandò, avvertendo le dita di Harry, accarezzarle il bordo degli slip di raso bianco e salire verso il ventre piatto e liscio.

“Io… non le chiamerei propriamente coccole… quelle semmai dopo. Scherzò provocatorio, schiudendo finalmente le palpebre e costringendola a voltarsi per incrociare i suoi occhi, color smeraldo, ancora lievemente assonnati.

Lo sguardo azzurro di Ginny si allargò, stupefatto. “Che maniaco…!”

Se non ti va…” Le mormorò, contro la pelle del collo… su cui depositava una scia di baci. “…fermami…” Le mani della rossa, raggiunsero leste le guance del marito, coperte da una barba sottile e appena accennata. Gli rubò un bacio breve, ma intenso, scendendo poi a cingergli il collo con le braccia, sussultando quando avvertì le labbra di Harry, scivolare sul seno latteo, scoperto con un gesto impaziente. “…e chi ha mai parlato di fermarti?!”

Non riuscì a trattenere un gemito, quando le mani dell’uomo arrivarono a sfiorarla ruvidamente, sempre più in basso. Si strinse alle sue spalle, gettando la testa indietro e respirando sempre più velocemente. Accennò un sobbalzo, quando lo sentì violarla con le dita, piano, poi sempre più esigente.

Toc toc

Trattenne il respiro, reprimendo l’impulso di mugugnare insoddisfatta. Harry si tirò a sedere, cercando di darsi un contegno e coprendo entrambi con le lenzuola, prima di posare un bacio veloce sulla tempia della moglie. “…continuiamo il discorso stasera… tranquilla…”

Ginny accennò un sorriso, lasciandosi sfuggire un sospiro frustrato. “Avanti…”

La piccola, non più tanto piccola, di casa Potter, avvolta in un grazioso pigiamino estivo rosa tenue, sbucò da dietro la porta. I lunghi capelli color sangue, lasciati sciolti, apparivano in tutta la loro confusione. Camminò velocemente, raggiungendo il letto dei genitori e vi balzò sopra, rivolgendo loro un sorriso gioviale. “Giorno mamma… giorno pa’…”

Che succede…miele?!” Domandò divertito Harry, riconoscendo benissimo la smorfia furba sulle labbra della figlia.

La piccola storse la bocca, accoccolandosi vicino alla madre, che le riservò una carezza sulla testa. “Nah… nulla…”

I due coniugi si scambiarono un’occhiata eloquente. “Allora dobbiamo interpretarlo come un attacco di ‘mammite acuta’?” La bambina, sgranò gli occhi, con una smorfia disgustata sul volto. “Scherzate?! Ho 12 anni sono grande per queste cose! Sono venuta qui perché-

“…perché!?” La incitò Harry, accarezzandole una guancia paffuta, con il dorso della mano.

Ashley si imbronciò un poco. “Volevo chiedervi se… potevo andare da zia Luna e zio Draco, dopo pranzo… sapete… volevamo provare col gruppo, dal momento che tra un mese inizia la scuola e lì… beh non è consentito.”

L’uomo le rivolse un sorriso rassicurante. “Ma certo, non c’è problema… piuttosto… tuo fratello a che punto è, coi compiti?!”

“Ho finito stanotte!” Bofonchiò una voce assonnata, da dietro la porta, prima che il primogenito dei due, nonché copia in miniatura (…ma neanche poi tanto, miniatura) di Harry, facesse il suo ingresso in camera. “…non ho chiuso occhio, per poter terminare…”

Virginia spalancò la bocca, incredula. “Cosa non fa la musica…”

Tsk… cosa non fanno le femmine, a mio fratello…” La riprese Ashley, nascondendo una risatina dietro la mano e sfoderando un’arietta sprezzante. Harry la guardò interrogativo.

“Zitta mocciosa…” Minacciò Christopher, raggiungendo il letto in poche falcate e cercando di recuperare la sorellina pestifera, prontamente rifugiatasi tra le braccia del padre.

Gli fece una linguaccia, prima di alzare la testa e incrociare lo sguardo verde del padre. “Andiamo pa’ possibile che non te ne sei accorto?!”

“Accorto di cosa?!” Domandò Ginny, inarcando un sopracciglio, con fare confuso.

“…che Chris è cotto di Andrea…”

Il moro digrignò i denti, pericolosamente furibondo. “…tu! Piccola spiona…”

Harry scoppiò a ridere, divertito. “Se è solo per questo tranquilla… se ne sono accorti tutti!” Chris smise di respirare, per qualche secondo, sotto lo sguardo allegro del resto della famiglia.

===

Luna entrò nella grande sala da pranzo, dondolando un poco, ancora immersa a metà nel sonno. Guardò di sfuggita il figlio maggiore, con ancora addosso il pigiama pantaloncini e maglietta verde acqua, seduto al tavolo della colazione, intento ad imburrare una fetta di pane tostato. “Buongiorno mamma.”

“…buongiorno tesoro.” Rispose dolce, chinandosi per baciargli una tempia. Chiuse meglio la vestaglia di seta nera, sul davanti, prima di accomodarsi ad uno dei lati del tavolo.

Maximilian alzò la testa, osservando la faccia pallida della madre, segnata da un paio di occhiaie rossastre per niente confortanti. “Dov’è papà?!”

Luna distolse velocemente lo sguardo da quello del figlio, allungandosi per recuperare il bricco contenente il caffè. “Oh credo che stia facendo la doccia, stamane ha un’importante riunione di affari, con alcuni membri del Ministero.” Versò il liquido nero e fumante nella tazzina di porcellana, dipinta a mano, e afferrò distrattamente un croissant vuoto.

“Avete litigato?!”

La donna si passò una mano nella capigliatura, tenuta ferma da una pinza per capelli in acciaio. “No… cosa vai a pensare?! Sta’ tranquillo e finisci la tua colazione…”

Max non la bevve. Appoggiò coltello e fetta di pane sul piatto e avvicinò una mano a quella della madre, stringendogliela forte. “Mamma… lo sai che non sopporto quando menti. E’… sempre per la stessa storia?!”

Luna scosse la testa, mal celando un sospiro rassegnato. Si sporse per pizzicare la guancia del biondino, sorridendo in maniera rassicurante. “E’ tutto apposto. Credimi.”

“…se lo dici tu.”

Le voci di Draco e Andrea, riecheggiarono nel piccolo atrio antistante la sala da pranzo. Stavano discutendo tranquilli, almeno apparentemente. L’atmosfera si raffreddò, quando l’uomo ebbe messo piede nella stanza. Entrambi i figli, studiarono con interesse la reazione degli adulti. Più per quieto vivere, che per altro, Draco si abbassò al livello della moglie, sfiorandole la testa con un bacio frettoloso, prima di prendere posto a capotavola, proprio di fronte a lei. Andrea si scambiò un’occhiata col fratello, spostando la coda di cavallo dietro le spalle e sedendosi accanto a lui.

“Buongiorno ma’…”

Luna sorseggiò il caffè, ricambiando il sorriso della ragazzina. “Buongiorno a te, piccola mia.”

Maximilian scrollò le spalle, passando -come di consueto- la Gazzetta del Profeta a suo padre. Draco lo ringraziò con un cenno, appena visibile, del capo e lo squadrò per qualche istante, coi penetranti occhi grigi. “Max… quante volte te l’ho ripetuto, che non è decoroso scendere a colazione con il pigiama?! E se ci fossero ospiti in sala?!”

“Ti chiedo scusa papà… stavolta mi è proprio passato di mente.

L’uomo gli rivolse un accenno di sorriso. “Per stavolta passi… sbrigati a cambiarti, oggi accompagni tua sorella a Diagon Alley. Il biondino annuì.

Il suo sguardo si posò sulle prime pagine del quotidiano magico. Luna si accorse a malapena dell’espressione rigida che aveva assunto il marito. Lo vide posare il giornale con un colpo secco, sul tavolo e imprecare sotto voce, affinché i ragazzi non lo udissero.

Che succede?!”

Le lanciò poco educatamente il Profeta, sotto al naso, andando ad urtare la tazza di caffè e si passò una mano nella chioma bionda, sollevando la frangetta. “Leggi…”

Gli occhi verdi di Luna saettarono spaventati, non appena scorsero le prime righe dell’articolo, con tanto di foto animata.

IL MINISTERO CONCEDE UNA GRAZIA

Lucius Malfoy liberato dalla Prigione di Azkaban – tutti i dettagli a pag. 17

 

Continua…

 

Note dell’autrice:

Ed eccomi qui con la seconda parte, del nuovo capitolo della saga NpS. Come richiesto da Oryenh, del resto ^_^ Sono dolente, se in queste prime parti, l’azione si va un po’ a far benedire, ma mi serve per farvi capire come si sono… evoluti i fatti… che rapporti ci sono nelle famiglie, le famiglie stesse e le nuove introduzioni! E mica tutte XD

Per chi si domandava… il lavoro di Luna… e per chi ancora non sa, che lavoro fa… dovrete attendere il prossimo capitolo. Possono partire le ipotesi, comunque, a patto che non siano le persone a cui ho rivelato il lavoro vero, a farle, altrimenti non avrebbe senso ^.-

 

Partiamo con i ringraziamenti ai fedelissimi di sempre.

ScarletBlood: ohhh Max beh beh, mi pare ovvio! Degno figlio di suo padre ^.- anche io adoro il piccolo Malfoy. Chissà perché ¬_¬ (sei schifosamente di parte! ndRyta zitta tu… ne sai troppe ndLuna) Comunque, spero che la seconda parte non ti abbia delusa, Scarlettina ^^

Ninfea_82: per questa storia ci sarà. Del resto, come ho già spiegato, questa è davvero l’ultimo capitolo della saga, quindi Falling Again deve avere un epilogo ^^ riponi la bacchettina… almeno per il momento *cough*

Yuyu: beh, che mi dici di Alexander? Cosa ne pensi?! Non è assolutamente adorabile? *-* Grazie per i complimenti, spero che i pargoli siano di tuo gradimento, anche se ancora… devo svelare gran parte dei loro caratterini e di cosa succederà loro ^^

Angele87: più presto di così… non ho potuto fare. =) Spero che il secondo chap ti sia piaciuto e ti ringrazio infinitamente perché continui a seguire le mie storie *_* ti adoro!

Selphie: non hai sbagliato ad abbinare figli/genitori. Sì, Max è il bimbo che aspettava Luna nel The War… ma questo ve lo racconterò in una delle oneshot, promesso ^.- Per quanto riguarda le età, vediamo di chiarire le idee… Max ha 15 anni, Chris pure o quasi, gli manca un mesetto e li compirà, Andrea ne ha 13, Elizabeth 14, Ashley 12 così come Lily e James, si differenziano di pochi mesi l’uno con l’altro, mentre Justin ha appena 10 anni e solo l’anno successivo riceverà la lettera per Hogwarts, ma già si imparanoia XD Spero che ora sia tutto chiaro *-*

Marcycas – The Lady of Darkness: visto che tu sei stata così brava ad aggiornare, finalmente, aggiorno anche io! Te lo sei meritato. Che mi dici? Soddisfatta del nuovo capitolo?! Perlomeno, in questo, ho evitato scene miracolose XD

Vale: dunque, per le età, leggi sopra, per quanto riguarda le parentele… ora ti spiego bene. Max e Andrea sono figli di Luna e Draco, Christopher e Ashley di Ginny ed Harry, Elizabeth e Justin di Hermione e Ron, James di Ryta e Sirius e la piccola Lily di Lynn e Remus ^^ Tutto chiaro?!

Oryenh: Max ed Elizabeth si ribellano! Dicono che non vogliono minimamente stare l’uno con l’altra. Max l’accusa di essere una secchiona senza ritegno, petulante e scocciatrice. Elizabeth ribatte accusandolo di essere borioso e freddo. Quindi… ehm… mi sa che per il momento non si schiodano dalle decisioni ^^’ Visto che ti ho aggiornato l’NpS? ^^

Un ringraziamento speciale a Ryta Holmes e Lynn Wolf, le mie migliori amiche, nonché beta reader, di questa saga senza fine ^^


Fatemi sapere che ne pensate! ^^

 

Alla prossima, un bacio.

 

Luna Malfoy.

 

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