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Autore: adrienne riordan    09/06/2008    9 recensioni
Ecco a voi la mia prima fanfic comica: la parodia del celebre Pirati dei Caraibi! Unico avvertimento: è una cavolata pazzesca. E Fay, beh... leggete e vedrete...
Genere: Parodia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL’AUTRICE

Oh oh oh, buongiorno! Ecco il terzo capitolo, sperando che sia di vostro gusto!

Ringrazio tutti coloro che hanno commentato i primi due capitoli, Questa è la mia prima fic comica e sapere di avervi strappato qualche risata mi ha reso davvero felice! Spero di riuscire a farvi divertire fino alla fine.

Sospetto che il rating giallo non sia adeguato e mi sono accorta di non aver segnalato che ci sono un po’ tutti i personaggi, non solo Fay e Kurogane… Bah, dettagli! XD

Buona lettura!

 

 

CAPITOLO 3

 

Con passo felino Fay Sparrow si avvicinava al Commodoro, seduto sulla poltrona della sua scrivania a firmare delle inutili pratiche burocratiche. Kurogane sembrava sorpreso di averlo davanti agli occhi. Si era aspettato che, una volta evaso dalla prigione dove lo aveva sbattuto (perdonatemi, non ho saputo resistere alla tentazione di sottolinearlo! XD N.d.Adrienne),  il pirata avrebbe messo quante più leghe marine di distanza tra loro. Invece eccolo qui davanti a lui, un sorrisino malizioso sul volto e i soliti rumori leggeri simili a fusa. Fay si sedette in braccio al Commodoro assicurandosi una salda presa delle sue ginocchia contro il bacino di Kurogane e delle sue mani intrecciate dietro il suo collo. Kurogane era troppo scioccato dall’impudenza e dalla lussuria che leggeva negli occhi del giovane biondino per poter reagire in qualche modo.

“Kurorin, sono stato un pirata molto cattivo”.

“Uh” Fay aveva preso il verso come un cenno affermativo. Il pirata si chinò verso di lui avendo cura di far aderire i loro toraci

“Quindi devo essere punito severamente… il Commodoro Kurobau non può permettersi di non assicurare alla giustizia un pirata cattivo, vero?” mormorò all’orecchio inspirando voluttuosamente il buon profumo della pelle del collo del Commodoro, il cui respiro cominciava a farsi affannoso.

Fay non attese la risposta da parte dell’altro; il suo respiro affannoso costituiva già una risposta più che sufficiente.

“Allora puoi sculacciarmi per tutto il tempo che vuoi…” e mormorato questo cominciò a sbottonarsi lentamente i bottoni dei suoi pantaloni…

 

 

“Commodoro!” il richiamo del soldato fece svegliare di soprassalto Kurogane, segretamente riconoscente di aver abbandonato il sogno prima che questo assumesse aspetti più torbidi (mai e poi mai avrebbe ammesso che stava per sognare il pirata rudemente sbattuto sopra la scrivania a subire… ARRGH, no, no, no!! Si rifiutava persino di pensare a cosa stava per sognare!!!  à io lo sto pensando tranquillamente N.d.Adrienne).

“Avevo detto di non voler essere disturbato” ringhiò al soldato.

Aveva avuto una pessima nottata passata in bianco e sentiva un gran bisogno di riposarsi un po’: aveva combattuto strenuamente contro quei mostri che avevano distrutto la cittadina e l’unica cosa che era riuscito ad ottenere era scoprire che quei mostri non potevano essere feriti né uccisi. Dopo la ritirata dei pirati aveva dovuto dirigere le squadre di soccorso per salvare il salvabile e poi aveva dovuto consolare il Governatore che piangeva disperato sulla sua spalla mormorando “La mia bambina…la mia bambina...”.

Dulcis in fundo, aveva appreso che quel truzzetto scimunito del figlio del fabbro aveva fatto evadere Fay Sparrow, colui che dominava gli incubi a rating NC-17 (e anche quelli a rating  M e V.M.18) del Commodoro dal giorno del suo arresto.

Se possibile, la notizia dell’evasione di quel pirata idiota era la cosa che lo aveva fatto infuriare più di tutte!

“Mi dispiace averla disturbata, Commodoro. Il Governatore desidera parlare con voi”.

Ad un desiderio del Governatore non si può dire di no.

“Fatelo entrare” disse con un sospiro malcelato.

“Commodorooo!” il Governatore si precipitò verso Kurogane con le lacrime agli occhi. “Avete deciso cosa fare per ritrovare la mia bambina?”.

“Ho inviato più di una spedizione per cercare di trovare la rotta della Rovina di Clow ma è come cercare un ago in un pagliaio. Quella nave è troppo veloce per essere una nave normale! Sto facendo tutto ciò che è umanamente possibile. Il problema, Governatore Fujitaka, è che quelli non hanno nulla di umano. L’ho visto con i miei occhi”.

“Dunque la mia bambina è perduta per sempre?”

“Io non perdo la speranza prima di aver combattuto. Per quanto fragile sia questa speranza, non mi arrendo senza aver prima tentato il tutto e per tutto”.

“E cosa farete voi nel frattempo?”

“Era mia intenzione interrogare il pirata Fay Sparrow per ottenere qualche informazione sull’equipaggio della Rovina di Clow visto che era stato il loro capitano prima di venire scaraventato in mare” Kurogane si impose di non pensare al sogno di due sere prima, nel quale, con un frustino sadomaso in mano, si stava dando un gran daffare per interrogare Fay, incatenato alla parete della cella e con la camicia tutta strappata…

“Ma Fay Sparrow è evaso approfittando del trambusto di questa notte e ha preso il largo dopo aver rubato una imbarcazione della Marina”.

Kurogane fece una pausa significativa.

“Io so come rintracciare quel pirata”.

Fujitaka fece tanto d’occhi, sbalordito.

“Come?”

“Ha lasciato qui qualcosa che mi permetterà di raggiungerlo ovunque egli decidesse di nascondersi! Partirò oggi con una nave per catturarlo e mi farò dare tutte le informazioni che mi servono”.

Per quanto l’ansia del Governatore non potesse essere del tutto debellata, il fatto che il Commodoro avesse una pista da seguire lo lasciava ben più disposto a credere che ci fosse una speranza per salvare la sua Sakura.

“Non so davvero come ringraziarvi, Commodoro Kurogane! Se riuscirete a riportarmi la mia bambina sana e salva una promozione non ve la toglie nessuno!”.

Detto questo, il Governatore si congedò e lasciò la stanza.

Rimasto solo, Kurogane si diresse verso il grosso baule in fondo alla stanza.

Sembrava che quella di possedere un animaletto sulla spalla fosse una gran moda tra i pirati, e Fay Sparrow non faceva eccezione. Ma invece di una scimmietta o di un pappagallo, l’idiota aveva con sé al momento dell’arresto una strana bestiola bianca dalla forma di polpetta con due lunghe orecchie.

Kurogane l’aveva confiscata e portata con sé nei suoi uffici ma non aveva esitato a rinchiuderla in tutta fretta nel baule quando questa aveva cominciato a gridare a squarciagola “Puuh! Kurorin sei una bomba sexy! Puuh! Kurotan ti amo♥!! Puuh! Kuropuu mi eccita!” proprio come il più imbecille dei pappagalli, per evitare che i suoi soldati lo sentissero. Se possibile, il desiderio di far fuori quel pirata idiota crebbe ancora di più.

Fortunatamente per la polpettina pelosa Kurogane non ammazzava gli animali, consapevole che sarebbe molto più giusto piuttosto fare a pezzi i loro padroni, talvolta (e questo pensiero gli veniva in mente ogni volta che, al porto, aveva a che fare con qualche bisognino di cane non raccolto). L’aveva piuttosto tenuta con sé perché la creaturina gli aveva rivelato di essere un “bussola/navigatore satellitare” del marchio di fabbrica Mokona (succursale della fabbrica Bialetti, specializzata in caffettiere e macchine da caffè*), comprato da Fay presso il negozio clandestino “Da Calipso” della strega Yuuko: bastava dire la destinazione o anche solo il nome di una persona da rintracciare e Mokona avrebbe dato tutte le indicazioni per raggiungerla.

Peccato che si fosse sempre rifiutato di mostrare il suo talento al Commodoro. Fay l’aveva comprata, Fay solo avrebbe potuto richiedere la destinazione.

Kurogane aprì cautamente il baule, opportunamente bucherellato per consentire alla bestiola di respirare.

"Puuh! Buongiorno, Kurosexbomb ^__^!"

“Oi, polpetta” lo zittì il Commodoro, ignorando stoicamente la vena della tempia che pulsava terribilmente.

“Devi portarmi dove si trova il pirata Fay Sparrow”.

“Solo Fay può ordinarmi dove andare, te l’ho già detto!” disse la polpetta con tono canzonatorio.

“Perché tu appartieni a Fay, giusto?”

“Sì, Fay mi ha comprato e quindi appartengo a Fay” annuì decisa la piccina.

“Bene… dato che sei una proprietà di Fay Sparrow non credi che sia mio dovere restituirti a lui? E come credi che possa farlo se non lo trovo?”

“Vuoi andare da Fay per restituirmi a lui?”

“Sì, proprio così” rispose Kurogane dando fondo a tutto il suo talento recitativo. Raccontar balle non gli era mai piaciuto ma stavolta non aveva altra scelta. Doveva trovare Fay Sparrow, a qualunque costo. E poi non era una balla vera e propria. In fondo, avrebbe portato la palletta da Fay, proprio come desiderava.

E dopo aver restituito Mokona, avrebbe posto al legittimo proprietario tutte le domande del caso.

Con o senza frustino sadomaso.

 

 

 

  
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