Film > The Phantom of the Opera
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Autore: __aris__    28/01/2014    2 recensioni
Mentre è sulla barca con Raul, Christine si accorge di trovarsi nel posto sbagliato e di stringere il braccio dell'uomo sbagliato. Torna alla Dimora ma trova solo la distruzione lasciata dalla folla, nessuna traccia del Fantasma! Da quella sera Parigi e la Francia non sanno più niente di lei
Otto anni dopo un misterioso milionario sostiene di voler ricostruire l'Opéra Populaire e di volerla riportare all'antico splendore, non ponendo limiti di spesa. Ha tuttavia una condizione: Christine Daaè dovrà essere la prima donna della nuova Opéra. Mentre Mr Y entusiasmerà Parigi, il Fantasma dell'Opéra cercherà la sua vendetta senza sapere che molte cose sono cambiate rispetto al passato, anche lui.
-- qualcosa di più "tradizionale" rispetto alle precedenti ff. I commenti sono sempre graditi! Spero vi piaccia!
----STORIA IN REVISIONE------
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano tutti troppo impegnati ad applaudire per notare che la dama accanto al Re Sole si era allontanata di due passi e lo osservava con aria sconvolta e diffidente “Voi? Ma avevate detto di non essere mai stato in questa casa prima di questa sera!
So di non essere persuasivo quanto Nadir ma vi prego di rimanere al mio fianco mademoiselle Daaé. Purtroppo, visto il vostro incontro con il Visconte de Chagny, dobbiamo apportare qualche modifica al piano originario per evitare che inconvenienti come quello si ripetano in futuro.” Disse impassibile Mr Y mentre prendeva tutti quelli applausi come il più famoso degli attori di teatro.
Quando gli applausi terminarono l’uomo fece un ultimo inchino e si tolse la maschera. Tutti rimasero abbagliati dall’aura che il forestiero emanava: alto; dal portamento fiero, che nemmeno un costume tanto elaborato riusciva a sminuire, e con occhi blu più profondi e tempestosi degli oceani: Parigi non ricordava di aver mai visto nulla del genere! Possedeva quel certo non so che di chi ha davvero visitato anche l’angolo più sperduto del mondo e che tutti pensano sia riservato solo ai personaggi dei romanzi. In oltre le fortune sterminate sono sempre state fonti di grande fascino.
Amici vi ringrazio per avermi onorato della vostra compagnia in questa serata di frivolezze!” incominciò rivolgendosi agli ospiti “Per voi ho un regalo speciale! Il più raro che ci sia in terra perché preso agli angeli del Paradiso! È un onore per me annunciarvi il ritorno a Parigi del miglior soprano che abbia mai calcato il palco dell’Opéra! Mesdames e mesieurs … come il Sole riporta la primavera dopo ogni gelido inverno io dopo un silenzio interminabile vi restituisco mademoiselle Christine Daaé!” disse accompagnando le ultime parole ad una profonda riverenza mentre la sala si riempiva nuovamente di applausi. Prima ancora che la sorpresa lasciasse il posto a chiacchiere e brusii l’uomo parlò di nuovo “Amici cari, tutti voi ricordate le tristi vicende del Fantasma dell’Opéra e la quantità incredibile di dicerie, voci e pettegolezzi che si diffusero nei giorni successivi alla Catastrofe assieme alla rabbia contro il Fantasma. Ebbene, per evitare che un eco di quei tempi infausti possa turbare uno splendido avvenire, lasciate che vi dica che Mademoiselle Daaé fuggì in quella tragica notte, di sua volontà, solo per evitare che coloro che cercavano il famigerato Fantasma dell’Opéra potessero sfogare la propria rabbia sulle persone a lei più care. Ricordate non per sé stessa ma per sottrarre al disonore ed a sofferenze ai suoi affetti più intimi! Se rammenterete quei giorni non potrete che concordare su quanto quel timore fosse giustificato e quanto il suo gesto estremo fosse l’unica arma nelle mani di una giovane fanciulla per cercare di proteggere la rispettabilità dei suoi cari dal pettegolezzo e dalla violenza!
Il tono ed il modo di parlare furono quelli di un principe del foro: suadente, deciso e risoluto; senza ammettere possibilità di replica. Per anni la Francia aveva spettegolato su cosa potesse essere davvero successo nei sotterraneo dell’Opéra ed adesso tutte quelle voci venivano zittite d’un colpo! Christine Daaé stava davanti agli occhi di tutte le persone più influenti del Paese in carne ed ossa, e senza dimostrare ferite, menomazioni una qualsiasi delle cose che le erano state attribuite: qualcuno aveva detto che il Mostro l’avesse sfregiata, altri sostenevano che l’avesse uccisa, addirittura che fosse impazzita e vivesse in un manicomio o in un vecchio castello della famiglia Chagny. Tutte le dicerie più disparate che avevano popolato per anni le chiacchiere dei nobili e del popolo distrutte in pochi minuti da un uomo di cui non si poteva dubitare della sua parola.
Vi prego Mademoiselle, toglietevi la maschera! Da stasera il candore del vostro sguardo sarà sufficiente a proteggere voi e coloro a cui più tenete! Vi ho dato già la mia parola e non ho paura a ridarvela pubblicamente.” la esortò Mr Y ribadendo ancora una volta agli astanti che il tempo di chiacchiere e maldicenze era terminato e che chiunque non avesse tenuto a freno la lingua avrebbe avuto un potente avversario da fronteggiare in seguito.
Christine non sapeva cosa fare; o meglio sapeva che l’unica cosa che poteva fare era abbassare la mascherina ma sapeva anche che quel gesto era l’ultima cosa che voleva in quel momento. Solo quando incontrò gli occhi del Persiano, che le riservarono un muto rimprovero, fece quanto Mr Y le chiedeva. Mise le mano in grembo e per un attimo si sentì nuda davanti a tutta quella gente.
Un brindisi amici miei! Al ritorno di Christine Daaé!” proclamò il padrone di casa alzando il suo calice e facendo lo stesso con quello di Christine.
A mademoiselle Daaé!” fecero eco gli invitati in ordine sparso alzando a loro volta i calici.
Nello stesso momento in cui i brindisi finì dalla terrazza giunse il rumore di fuochi d’artificio e Mr Y condusse tutti ad ammirare lo spettacolo: fontane e girandole di luce, illusioni ottiche e ricami luminosi dei colori più diversi stupirono tutti per l’ennesima volta decretando senza ombra di dubbio la raffinatezza e l’eleganza del misterioso forestiero a cui nessuno avrebbe più saputo resistere.
Solo il soprano dell’Opéra non si lasciava incantare da tali meraviglie presa dalla collera contro il suo benefattore per aver svelato la sua identità.
I fuochi pirotecnici non vi piacciono per caso?” chiese Erik doverosamente.
No, sono splendidi.” Rispose in un sussurro appena distinguibile.
Vi ringrazio del complimento ma state osservando il vostro guanto mademoiselle!
La ragazza si voltò improvvisamente facendo, senza troppa fatica, ricorso a tutta la sua ira: “Mi avevate promesso protezione fino alla prima monsieur! Pensavo foste un uomo di parola!”
Erik la guardò interdetto per un istante prima di lasciarsi scappare una genuina risata: Nadir gli aveva raccontato di quanto la sua allieva fosse emotivamente suscettibile (non erano state esattamente le parole usate dal Persiano ma i francesi devono sempre migliorare un po’ la verità per renderla più sopportabile) e non stentava a credere che per lui fosse davvero insopportabile. “Adesso capisco perché Nadir vi trovi così irresistibile!” poi si ricompose e parlò con cortesia e fermezza “Vi ho promesso protezione mademoiselle, non necessariamente l’anonimato. Tenere segreta la vostra identità fino alla sera della riapertura dell’Opéra era l’idea originaria, ma dopo l’incontro con il vostro fiancé abbiamo dovuto improvvisare. Ma state tranquilla mia cara: adesso ogni uomo, donna o  bambino, persino i gatti ed i cani di Francia, sanno che screditare voi equivale a screditare e me; e credetemi … nessuno potrà permettersi tanto!
Christine rimase a fissarlo perplessa: dietro i modi eleganti e la sua calma serafica sembrava esserci quantomeno della disistima verso i suoi invitati, come se li ritenesse delle marionette da comandare a piacimento senza che queste potessero accorgersene o tantomeno ribellarsi.
Mademoiselle, vi prego! I fuochi d’artificio sono molto più belli di quanto il mio volto possa essere mai!
La cantate avvampò e distolse subito lo sguardo “Oh scusate Mr Y, non volevo essere molesta!
Quando lo spettacolo pirotecnico finì tutti rientrarono nel salone e si formarono una sorta di processione per presentarsi al padrone di casa che teneva ben stretto il braccio di Christine: i complimenti per la magnificenza della serata si sprecarono come i coriandoli a carnevale, ognuno cercò di sfoderare le proprie doti migliori per rientrare nella cerchia delle amicizie più ristrette di Mr Y e Christine divenne improvvisamente un esempio ed un modello di virtù che aveva risvegliato in tutte le gentildonne solidarietà e l’indignazione per le maldicenze che si erano dette dopo la Catastrofe; tutte avevano fatto a gara per averla ospite nel proprio salotto.
Visto mia dea? Cosa vi avevo detto? Nessuno oserà solo pensare di nuocervi.
Ma Raoul?
Giusto a proposito: sta arrivando il Conte de Chigny.” Adesso si che il gioco iniziava a farsi interessante!
Christine ricordava Philippe come un adolescente a cavallo di un purosangue con la puzza sotto il naso, anche se Raul da bambino continuava a dire che bastava conoscerlo un po’ per scoprire che era anche lui una persona sensibile, e rivederlo dopo tanti anni non fece che confermarle quell’idea: sembrava che ogni stilla di vita in quell’uomo fosse impegnata nel ricordare che poche persone in quella sala, o in tutta la Francia, avevano un sangue nobile quanto il suo. Biondo come il fratello aveva tuttavia dei lineamenti più marcati e decisi, senza che il suo viso risultasse duro e spigoloso. L’uomo si fermò e prima di parlare fece una riverenza ed un baciamano alla cantante che si dovette sforzare di mantenere un’espressione neutra.
Mademoiselle Daaé! È una vera gioia rincontrarvi! Credetemi se vi dico che mio fratello conserva ancora il vostro ricordo nel cuore.” Non credeva a mezza parola di ciò che diceva, era evidente, ma le parole uscivano dalle sue labbra fluenti come i fili di seta da un arcolaio.
Vi ringrzio monsieur!
Signor Conte” intervenne Mr Y “sono particolarmente lieto che voi e vostro fratello abbiate deciso di accettare il mio invito.
Vi ringrazio, anche a none di Raoul: purtroppo non lo vedo più ma sono sicuro che ...
Oh non preoccupatevi: io ed il Visconte ci siamo incontrati prima in terrazza. Un puro caso, devo ammetterlo ma mademoiselle Daaé è stata così gentile da presentarci.”
Il Conte rimase impassibile: già che Raoul avesse abbandonato il ballo era una grave scortesia, ma che fosse addirittura stato introdotto a Mr Y senza fargli da chaperon era assolutamente imperdonabile! Terminato il ricevimento avrebbe pescato quel disgraziato dal bordello in cui si era infilato e si sarebbe fatto raccontare tutto per filo e per segno, poi lo avrebbe costretto a scrivere un biglietto di scuse a Mr Y, o, quanto era vero Dio, lo avrebbe spedito in Quebec! “Vi ringrazio mademoiselle per la sua gentilezza; io ho sempre la sensazione che Raoul sia ancora il bambino di un tempo!” sorrise gentile.
Non crucciatevi per vostro fratello signor Conte: quando ci siamo salutati non mi sembrava molto in sé, sono sicuro che avrà avuto una di quelle tremende emicranie che affliggono i veri gentiluomini amanti dello champagne!” ironizzò Mr Y con modo particolarmente comprensivo “Per fortuna voi siete rimasto e mi potrete aiutare!
Io aiutare voi? Perdonatemi monsieur ma non vedo come!” da quello che si sapeva di Mr Y non sembrava certo essere la persona che avesse bisogno di aiuto per fare qualsiasi cosa, ma quale occasione migliore di questa?
Vedete caro Conte … mi permettete di chiamarvi così spero!” il nobile annuì e l’altro proseguì “Io sono solo un uomo ricco che ha deciso di trascorre un po’ di tempo a Parigi, non ho altro che il mio denaro e temo che potrei essere avvicinato da persone poco raccomandabili interessate solo ad arricchirsi a mie spese. Adesso avrei bisogno di qualcuno che mi introducesse nei circoli ed alle persone giuste! So che voi siete un uomo di specchiata onestà e che fate tutto ciò che potete per tenere alto in nome della vostra casata e vorrei chiedervi di farmi questo piccolo favore se non vi dispiace, caro conte.”
Dispiacermi? Affatto! Anzi sono onorato che tra tutti gli invitati abbiate scelto proprio me! Venite a cena a casa mia, domani sera, e ne discuteremo con calma.”
Vi ringrazio, sarà un piacere!” accettò cordialmente Mr Y.
Naturalmente l’invito è rivolto anche a voi Mademoiselle!” specificò l’uomo con il migliore dei suoi sorrisi.
Grazie signor conte, ma sarà per un'altra volta!
Assolutamente Mademoiselle!
 
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Quando Philippe lasciò la residenza l’aurora iniziava a schiarire il cielo: i festeggiamenti erano proseguiti per tutta la notte accompagnati da fiumi di champagne. La carrozza era corsa alla villa che la sua famiglia possedeva poco fuori Parigi e che era il luogo dove Raoul portava le sue prostitute, di interrompere quello che il fratello faceva non gli importava più di tanto: esistevano cose più importanti delle sue tresche!
I cancelli si aprirono senza indugio e la carrozza si fermò subito davanti all’ingresso; il Conte scese dal veicolo con un balzo prima che i valletti avessero il tempo di aprire la porta ed abbassare la scaletta.
Buon giorno signor Conte!” disse la servitù con un inchino.
Lasciate perdere il buon giorno. Mio fratello è qui?” li guardò trucemente il Conte che non aveva proprio voglia di perdere tempo in inutili salamelecchi.
Si, nella sua camera” ripose un servo e l’uomo iniziò a salire le scale ma l’altro continuò completamente ignorato “ma non è solo …
Lo so che non è solo!” borbottò Philippe raggiungendo il piano nobile. Si diresse a passo di marcia nella camera di Raoul e si schiarì la voce, costringendo i due amanti ad interrompere le loro piacevoli attività e voltarsi verso la porta “Bonjour mademoiselle! Perdonate la brusca interruzione ma dovrei conferire urgentemente con mio fratello in privato, se poteste uscire avreste tutta la mia gratitudine.
   
 
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