La professoressa McGranitt si fece avanti tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena.

“Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati”.

Harry Potter e la pietra filosofale, capitolo sette.-Regulus Black.-

La Sala Grande comincia a mormorare mentre il ragazzino si stacca dal gruppo e raggiunge la professoressa McGranitt. Regulus non lo sente che cosa stanno dicendo, ma può benissimo immaginarlo. “Un altro Purosangue con la puzza sotto il naso!”, “No, un combina-guai come suo fratello, vedrai!”, “Sono due gocce d’acqua, pazzesco”, “Serpeverde, Serpeverde come la sua razza”, “Tutti marci quelli, marci fino al midollo”, “Ma non Sirius, lui è divertente. Diverso”.

Regulus inghiottisce a vuoto e lancia un’occhiata in giro mentre il Cappello viene calato sulla sua testa e la Sala si zittisce. C’è Sirius che gli fa una smorfia dal tavolo dei Grifondoro. Vorrebbe rispondergli allo stesso modo, ma non può. Gli hanno detto che quello che ha fatto suo fratello è sbagliato e che non deve mai più considerarlo nemmeno un lontano parente, anche se vivono sotto lo stesso tetto. Ma Regulus non ce la fa a considerare “sbagliato” il divertirsi con degli amici e il ridere combinando scherzi… E poi, dall’altra parte della Sala, ci sono Narcissa e il suo fidanzato Lucius Malfoy e Meda, la cugina che, a detta di tutti, “sta prendendo una brutta china”. Al contrario degli altri due che sembrano appena degnarlo di uno sguardo, lei gli sorride calorosa, ma lui non si azzarda a ricambiare.

-Ah, un altro Black- esordisce il Cappello, facendolo sobbalzare, dopo qualche attimo di silenzio. –Che dovrei farne di te, non ne ho già smistati abbastanza?-

-Sono l’ultimo, signore- risponde tremante Regulus, guardandosi fisso i piedi.

-E che tipo sei, ultimo dei Black?-

-Come tutti gli altri, signore.-

-Oh, non come tutti, mio caro, non come tutti.-

-Io non sono come Sirius- grida Regulus, talmente forte che suo fratello lo sente e la smette per un attimo di parlare con i suoi amici. I suoi occhi incrociano quelli di Regulus, ma non gli sorride più.

-Già. Tu sei diverso, ma non lo sai nemmeno tu quanto. SERPEVERDE!-








Inathia's nook:

Salve salvino, gentile pubblico. Chiedo perdono, ma ho dovuto riscrivere il capitolo ex novo. Spero che vi piaccia, comunque. Non ho molto da dire, in realtà, se non che ho cercato di rendere Regulus il più IC possibile, anche se di lui non sappiamo molto. Ho nominato più volte Sirius e gli scambi di sguardi tra i due perchè ritengo fossero molto legati e che Regulus si sia fatto "rovinare" -per dirla con un eufemismo- dalla sua famiglia soprattutto durante il primo anno di Sirius, così da arriavre ad Hogwarts con la testa in piena confusione. Da una parte, come ho scritto, non ci vede nulla di male nel comportamento del fratello, che si è fatto dei nuovi amici e che si diverte, dall'altra sente il peso della famiglia sulle sue spalle, anche se ha solo undici anni. Questo non vuol dire che sia scemo anzi, spesso sono proprio i più piccoli a capire prima degli stessi adulti. Per quanto riguarda Andromeda, ho voluto inserire il fatto che lei gli volesse bene tanto quanto ne voleva a Sirius, ma Regulus non risponde al suo saluto perchè già pesantemente influenzato dalla famiglia. 
bene, credo che sia tutto. Spero che il capitolo vi piaccia più di quanto non vi sia piaciuto lo scorso. Qualche suggerimento per il prossimo?