-CHOICES-
Sentivo la sua mancanza -come quella di Zayn-, ma averlo intorno mi avrebbe fatto solo più male. Temevo che, se per caso fossimo insieme, Louis mi chiedesse dei consigli su come poter riconquistare la sua Eleanor ed io non saprei come reagire: Opzione A. Mettermi ad urlare e piangere fino allo svenimento; Opzione B. Prenderlo a pedate nei genitali e scrivergli con penna indelebile 'I'm a idiot' nella fronte. C'era l'imbarazzo della scelta ed odiavo non saper decidere quindi era meglio tenere le distanze. Tirai un altro tiro dalla sigaretta, osservando dallo stipite della portafinestra l'erba fin troppo lunga, i fiori appassiti e la terra secca del nostro giardino.
«Nonna, perchè diavolo non la tagli questa erba!» urlai dentro casa ma l'unica risposta che ricevetti fu un "Fallo tu e renditi utile".
«Devi infilare la presa, Sun!» mi informò Rachel tirando il lembo della mia maglietta e mostrandomi il cavo che aveva in mano. Mi schiaffeggiai da sola la fronte; insomma, perfino Rachel era più sveglia di me ed aveva soltanto cinque pulciosi annetti. Una volta infilato la presa nella ciabatta elettrica, il tosaerba iniziò a fare un rumore assurdo che fece ridere sia me che la piccola Rachel. Iniziai a spingere il tosaerba vedendo dopo qualche passo la scia di erba corta dietro di me.
«Io pure voglio!» urlò lei volendo utilizzare l'attrezzo.
«Fatti dare da John un sacchettone e raccogli l'erba tagliata!» le dissi e subito corse in casa. Avevo in mente grandi piani con quell'erba. Magari l'avrei fatta seccare spacciandola per un tipo di droga e facendo un mucchio di soldi, oppure potevo sostituirla alle piume del cuscino di mia nonna, facendola urlare durante la notte perchè si ritrovava il letto pieno di insetti schifosi. Anche questa volta entrambe le opzioni erano allettanti e come al solito non riuscivo a decidere, miseriaccia!
«Ecco! Mi metto qua così mi vedi!» mi informò Rachel, sventolando il sacchetto davanti al mio viso e inginocchiandosi per terra iniziando a raccogliere l'erba con le sue piccole manine. Continuai a spingere e quando girai il tosaerba per iniziare una nuova striscia il mio sguardo fu catturato dalla finestra che stava accanto a quella mia, facendomi perdere il respiro: Louis mi stava osservando.
«Louis, amore, aiutaci a tagliare l'erba così Sunshine la smette di diventare tutta rossa!» disse la bambina. Con il dito le feci capire che tra un minuto sarei sceso ed ora mi tormentava il dilemma: scendere e stare con Sunshine e sentirmi morire dentro oppure stare dentro e fare finta di niente e sentirmi morire dentro lo stesso. Alla fine il risultato era sempre quello quindi perchè restare dentro queste quattro mura? Scesi velocemente le scale, uscendo dal mio giardino che stava proprio accanto a quello di Sun e scavalcai il suo stoccato, trovandomi ora dentro quello della famiglia Carter. Rachel mi corse all'incontro. «Mogliettina!» dissi allargando le braccia per poter accogliere Rachel in un abbraccio e le stampai un bacio tra i capelli.
«Sai, le persone normali entrano dalle porte e non scavalcando da un giardino all'altro. Idiota» replicò lei, evidentemente irritata. Già me lo sentivo, non tornerò vivo a casa dopo quello che era successo martedì scorso. Era da quel giorno che non avevo sentito nè lei nè Zayn. Non avevo la più pallida idea come il povero Zayn stia ma potevo immaginarlo: precisamente come me e Sunshine, intrappolato in questo vincolo cieco dove tutti e tre eravamo disposti a donare amore ma purtroppo per un motivo o l'altro non ci era concesso.
«Se proprio devi restare qua renditi almeno utile e taglia tu questa schifosa erba essendo che sei tu l'uomo tra noi! Sù forza, muovi quelle chiappette!» ordinò Sunshine, rubando chiaramente la citazione di sua nonna Rose riguardo al rendersi utile. Si allontanò dal tosaerba prendendo i guanti ed iniziò a tirare fuori le radici dei fuori appassiti. Iniziai a spingere e mi meravigliai di come Sunshine ce l'avesse fatto a far muovere questo tosaerba. Cazzo, peserà una mezza tonnellata!
«In fondo ho sempre pensato che non sei del tutto inutile» ammise Sun tenendo lo sguardo verso l'alto ammirando le stelle. Avevo notato che tutto il giorno aveva evitato il mio sguardo, mandando Rachel al posto suo per chiedermi aiuto e standomi possibilmente lontano. Sapevo perfettamente come si ci sente ad avere la persona che si ama davanti gli occhi e non poterla afferrare e stringere tra le braccia per il resto della vita. Avrei voluto dirle di farlo ma non potevo. Avevo paura, avevo paura di stringerla troppo forte e che quando lei mi avrà donato il suo cuore il mio smetterà di battere, facendola stare peggio di come stava ora.
«Su questo non c'era mai stato dubbio» scherzai, tirandole un guanto completamente infangato di terra in testa. Spalancò la bocca, voltandosi lentamente verso di me e facendomi ridere per la faccia assurda che aveva in quel istante. Purtroppo come vendetta mi svuotò addosso il sacchetto dell'erba che io avevo tagliato facendo dei sforzi disumani. Schifato guardai l'erba che si infiltrava dentro i miei vestiti, raccogliendone un pugno e la strofinai in faccia a Sunshine, facendola urlare.
«Qua il Folletto verde sei tu, non io!» si lamentò. Prepotentemente afferrò il lembo della mia maglietta per ripulirsi la faccia.
«Louis» sussurrò. Quanto avrei voluto in questo momento baciarla e rotolarmi su questo prato con lei, ma non potevo.
«Mi spieghi perchè ci troviamo qua?» chiesi scocciato.
«Tante ragazzone nude, divertiti!» rispose entusiasta mio padre, indicandomi la ragazza che ballava.
«A me questi posti non divertono, papà!» risposi a tono. Mio padre si portò la mano davanti la bocca e scosse debolmente la testa come se avessi appena bestemmiato.
«N...non ti divertono? S...sei sicuro di stare bene?» balbettò. Dio, ora mi tocca pure l'interrogatorio dal mio vecchio. No, mi sento una merda e ho il cuore a pezzi, questa sarebbe stata la mia risposta ma ovviamente non potevo dirlo.
«Bhe, sai, Armanda mi ha detto... Mi ha detto...»
«Cosa ha detto di nuovo la nostra cara Armanda?» sbuffai. Quella messicana clandestina gli avrà di sicuro detto che avevo buttato la giacca orrenda che mi aveva regalato per natale. Brutta strega grassa, appena andrò a casa preparati le valigie che tornerai nel tuo amato Messico!
«Mi ha raccontato che sei innamorato.» Ah, tutto qua? D'accordo Armanda potevi restare per un altro po' in america.
«Non ha importanza, papà. Non è corrisposto» confessai amaramente. Ora mi toccava pure parlare con la vita sentimentale con mio padre. Zayn, eri caduto veramente in basso.
«Grazie al cielo» sospirò con sollievo.
«B...bambini? Sei sicuro che sia possibile?» domandò con un leggero tremore nella voce.
«Certo, bambini! Perchè non dovrebbe essere possibile?!»
«No giusto, hai perfettamente ragione in America tutto è possibile. Ora mi tocca pure avere un genero» mormorò deluso. Genero? Ma dove? Ma chi?
«Sì, un genero. Armanda mi ha raccontato che ti ha vista più volte con un... Bah, non ha importanza cosa mi ha raccontato» tagliò corto Yasar.
«No, Dio mio! Sono innamorato in una donna, si chiama Sunshine! Ehi, sono normale. Non sono gay, normale!»
«Normale!» ripeté mio padre dandomi il cinque.
«Ma allora dove sta il problema?» mi chiese.
«Lunga storia» lo liquidai cercando di evitare di riaprire le ferite ancora troppo fresche.
«Gordon!» dissi dandogli una pacca sulla spalla. Ricordavo come se fosse ieri quando presi le sue scarpe nere appena lucidate e le riempii di senape facendogli credere che fosse... insomma avete capito. Bei ricordi. Gordon non si scompose e fece soltanto un piccolo cenno col capo.
«Signorino Jawaad» farfugliò serio come sempre. Gli passai davanti e mi diressi nell'enorme salotto dove trovai mia madre a discutere animatamente con due donne. Una gli porgeva un vassoio con diversi dolci, l'altra diversi abiti con tanti tipi di fantasie a fiori. Appena mi vide fece allontanare le donne e mi venne all'incontro abbracciandomi.
«Jawaad!» alzai gli occhi al cielo. Odiavo essere chiamato in quel modo.
«Mamma, non chiamarmi così!» replicai. Trisha sorrise stampandomi un bacio sulla guancia, poi andò a sedersi accanto a mio padre sul divano. Io feci altrettanto sedendomi nella poltrona di fronte a loro. Nessuno parlava, mi sentivo come se fossi in un interrogatorio dove l'unica cosa che si sente era il ticchettio delle lancette dell'orologio.
«Bene, come sai tra qualche mese io e tua madre festeggeremo i nostri 25 anni di matrimonio e ci sarà una festa in grande stile» iniziò finalmente mio padre, guardando in viso mia madre come se cercasse un suo appoggio nel discorso, «quindi ti servirà un'accompagnatrice!» Aggiunse mia madre. Alzai gli occhi al cielo sbuffando rumorosamente.
«E dato che la faccenda riguardo al "genero" è stata risolta perchè non parliamo di una possibile nuora che porterai quella sera?» disse facendo il segno delle virgolette con le dita alla parola genero.
«Papà, ti ho già detto che è inutile parlarne lei-» Non riuscii a finire la frase poichè mio padre si alzò prendendomi per il braccio e trascinandomi verso il nostro giardino.
«Bla bla bla.. Chi ha parlato di quella Moonlight o come cavolo si chiami. Te l'abbiamo trovata noi la ragazza perfetta per te, Jawaad!» annunciò con un sorriso a trentadue denti. Per chi mi avevano preso? Cazzo, avevo 21 anni e non serviva che i miei genitori mi servino le ragazze 'perfette' su un piatto d'argento.
«Che ne pensi di Heather? Niente male, eh» disse facendomi l'occhiolino. 'Fanculo a quello che ho detto prima riguardo il piatto d'argento. In fondo che male c'è trovare la ragazza perfetta senza il minimo sforzo? La mia testa pensava questo ma probabilmente, anzi sicuramente, il mio cuore no.
LOOK AT ME!
ASDFGHJKL *-*
Era da una vita che aggiornavo, scusateee, ma ho avuto molti impegni tra scuola e lavoro
quindi potuto scrivere il capitolo solo ieri sera ma per farmi perdonare l'ho fatto bello lungo...
Inoltre oggi è il mio Sweet seventeen quindi volevo autoregalarvi un capitolo. (?)
Ora io e Harry ci togliamo due anni per due giorni, dopo di chè torneremo di nuovo ad avere 1092 giorni di differenza ahahahah
Dunque il capitolo....
Bhè, penso che sia soltanto un piccolo capitolo di passaggio e il prossimo sarà più interessante.
E poi non so perchè sembra che i miei capitoli abbiano le mestruazioni.. Insomma, prima sono serio con qualche battutina, poi deprimente da tagliarsi le vene e ora di nuovo divertente con qualche velo di tristezza. Un incchiappo enorme! xD
Vi saluto che c'è una festa che mi aspetta!!
Baci Cristina :)
Twitter: @imyoursmaljk
Pss: Alcune ragazze mi hanno chiesto in chat privata il mio paese d'origine quindiiii...
Ecco, vengo dalla Germania ma tutti i miei famigliari sono di origine siciliana e ora vivo, appunto, in Sicilia. Mistero risolto, un abbraccio. Adam. ;)