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Autore: theybecomewehappy    29/01/2014    3 recensioni
Al cuor non si comanda, e quando questo inizia a battere forte non si può costringerlo a fermarlo. Il mio iniziò a battere quando le sue labbra fine e morbide si posarono sulle mie. Il loro sapore di melograno si impadronì del mio palato e mi costrinsi a ricordarlo per sempre. Il suo odore di colonia mi inebriò le narici.
Il cuore mi uscì dal petto e lui si impossessò di esso.
Non voleva ridarmelo, e forse lui non voleva essere restituito.
***
Lui era bello, ed il suo problema era che sapeva di esserlo.
E se io cambiassi per lui, riuscirei a sopportare la nuova me?
***
E se per una volta fosse il "lui" ad essere difficile da conquistare?
●Sospesa●
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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And who will fall far behind?
 

 Zayn, alzandosi dal letto, mi fece sprofondare nel materasso. Sorrisi quando mi tese la mano.
«Credo che sia pronta la cena» mi disse, con la voce flebile.
Annuii e mi alzai con il suo aiuto.
Sentivo le sedie scricchiolare quando il peso di qualcuno ci si posava.
Un aroma di spezie riempiva la casa, impadronendosi senza pietà delle mie narici. Inspirai a fondo, cercando di non perdere neanche un odore e beandomi di quell'aria colorata e profumata.
Mi sedetti dove Zayn mi offrì la sedia, accanto a lui.
«Oh, tu chi sei?» chiese un uomo sulla quarantina, sicuramente il padre di Zayn.
«Non abbiamo ancora avuto l'occasione di conoscerci» dissi gentile ed educata, dando un motivo a Zayn per ridacchiare. «Mi chiamo Rò.»
L'uomo strinse la mia mano destra.
«Yaser, molto piacere.»
Sorrisi e poi mi permisi di dare un'occhiata alla tavola.
Molti ben di Dio la riempivano, la tavola era soffocata, non aveva nessun poro aperto a causa delle tante bottiglie, acqua, aranciata, coca-cola, vino, e i pasti che non riuscivo a riconoscere nonostante mi sforzassi.
«Zayn, cosa è?» chiesi, cercando di non essere sgarbata e di non apparire insolente agli occhi della madre che mi guardavano compiaciuta.
«Allora, questo è cuscus..» mi iniziò a spiegare indicandomi il piatto dove era posto. Feci una faccia confusa che lui notò. «Il cuscus è uno strano riso allo zafferano, paprica, prezzemolo e coriandolo. Qui c'è l' hummus sono ceci cotti con l'aglio e schiacciati conditi con cumino, limone, sale peperoncino e prezzemolo. Questa è dell' harina, stufato di carne e montone..» iniziò a spiegare, ma lo fermai. «Cosa c'è?»
Feci una faccia innocente.
«Non preoccuparti. Assaggio tutto!» dissi fingendo di leccarmi i baffi.
Misi nel piatto tutto ciò che avrebbe potuto contenere e iniziai ad assaggiare quei sapori nuovi.
Il mio palato conosceva solo pizza, pane e pasta e la mia bocca ce la stava mettendo tutta per perlustrare a fondo questi sapori che mai avevano attraversato la mia gola.
«Beh Rò, dicci qualcosa di te» mi propose Yaser.
Posai la forchetta nel piatto e mi tamponai le labbra con un tovagliolo.
«Non c'è molto da dire» iniziai, con una risata sarcastica e imbarazzata. «Vado a scuola con Zayn, lui però frequenta il corso superiore al mio essendo un anno più grande. Sono nata a Stratford ed ho vissuto lì i miei primi anni.»
Yaser mi guardava incuriosito e la madre mi stava pescando le parole dalla bocca con gli occhi, curiosa di sapere tutto della ragazza che il figlio frequentava.
«Stratford? Dove si trova? Non ne ho mai sentito parlare» mi chiese Walihya con tono strafottente e di sfida.
«È una cittadina del Canada. All'età di sette anni mi sono trasferita qui con mio padre e mia sorella.»
«E tua madre?» mi interruppe.
Zayn le lanciò uno sguardo omicida.
«È morta» soffiai sulle mie labbra.
«Oh, mi dispiace!» disse portandosi una mano sul petto teatralmente.
Nonostante quel suo gesto fastidioso e inaccettato la perdonai mentalmente, mentre ai suoi occhi le rivolsi solo un cenno con la testa.
«Sei la ragazza di Zayn?» mi chiese ancora.
«Oh, no. Siamo soltanto amici» dissi sorridendo imbarazzata sia a lei che ai suoi genitori.
Annuirono non convinti.
«Come vi siete conosciuti?» chiese la madre.
«Come ho già detto siamo a scuola insieme, ma stranamente non ci eravamo mai visti cosi ci ha fatti conoscere un nostro amico» dissi.
«Niall?» chiese stavolta il padre.
«Si, lui è davvero una brava pers..» provai a dire ma venni interrotta nuovamente dalla ragazza mora.
«È quel ragazzo biondo?» chiese.
«Sì» disse freddo Zayn, che finora non aveva aperto bocca.
«Scusatemi» dissi educatamente quando mi squillò il telefono.
Andai nell'altra stanza chiudendomi la porta alle spalle.
«Che cosa vuoi biondo?» sbraitai.
«Dove cazzo stai? Non rispondevi al telefono, potevi almeno avvertirmi»
«Sono da Zayn!» urlai.
«Cazzo! Tuo padre ha ragione, non avverti mai e poi la gente si preoccupa, sei un'irresponsabile Rò!» urlò anche lui.
«Fanculo!» dissi e gli attaccai il telefono in faccia.
Mi ripresi e tornai nell'altra stanza.
«Chi era?» mi chiese Zayn.
«Niente, era Niall che rompeva i coglioni» dissi tirando un sorriso.

«Vuoi che ti riaccompagni a casa?» mi chiese Zayn quando finimmo di lavare i numerosi piatti che ci eravamo offerti di pulire. Rimasi in silenzio. «Puoi dormire qui se ti va, c'è un letto sotto il mio.»
«Non voglio creare disturbo» dissi.
Avevo una paura matta di tornare a casa da sola a quell'ora ma stavo facendo di tutto per non darlo a vedere. Non volevo sembrare sfacciata, prima il pomeriggio alle cascate, poi la cena.
«Ma che disturbo! Non dirlo neanche per scherzo!» disse la madre piombando nella stanza e agitando le mani. «Zayn, preparagli il letto, io vado a prendere un pigiama dal cassetto di Walihya.»
Non appena la donna uscì dalla stanza Zayn si avvicinò con le labbra al mio orecchio.
«Sempre che ti serva il pigiama» disse maliziosamente, facendomi il solletico col suo respiro sulla parte posteriore dell'orecchio.

Infilai il pigiama con le pecorelle nel bagno, dandomi anche una sciacquata al viso.
Uscii dalla stanza.
«Zayn dov'è?» chiesi ai signori seduti sul divano, intenti a guardare la televisione.
«Nella sua stanza, buonanotte cara» mi sorrise la madre.
Scesi le scale e mi fiondai nella camera buia di Zayn.
Tentai di accendere la luce ma qualcosa me lo impedì. Era la mano del moro.
«Il letto è pronto» mi avvertì accendendo l'abatjour sul suo comodino. «Come sei sexy» disse sarcastico.
Scossi la testa ridendo.
«Tu lo saresti di più senza questi stracci inutili» dissi sfiorando l'elastico dei suoi boxer.
Mi buttò sul letto anteriore, quello più basso, e si mise sopra me baciandomi con foga.
«Zayn ci sono i tuoi» dissi scansandolo.
«È qui che ti sbagli. In questo momento i miei sono al piano di sopra a vedere la televisione con Walihya, solo due stanze più in la c'è Safaa che dorme col suo respiro pesante» disse creando la mia risata.
«Non vorrei fare una brutta impressione sui tuoi» dissi, staccando le mie labbra dalle sue solo per parlare.
Spense l'abatjour col piede.
«Zitta e baciami.»

Sfinita mi coricai sul letto abbracciandomi al moro.
«Che dire, sei bravo, non te lo si può negare» ammisi.
«Grazie» disse baciandomi.
«Ma noi cosa siamo?» chiesi.
Non rispose.
«Ti devo dire una cosa Rò, ecco vedi, io..» iniziò a balbettare e sorrisi per la sua tenerezza. «Io ho abusato di te Rò.»
Iniziai a ridere sfacciata.
«Zayn, smettila di dire cazzate, questa non è particolarmente divertente» dissi riniziando a baciarlo.
I suoi muscoli del viso erano rigidi e non accennavano nessun movimento.
Accesi la luce.
I suoi occhi erano rivolti verso il basso.
Gli spifferi che entravano dalla porta mi stavano congelando la pelle nuda e lo stesso era per lui data la sua pelle d'oca.
Cercò il mio sguardo per un secondo, ma incapace di reggerlo lo distolte.
«Quando.» chiesi fredda.
La mia più che una domanda era un ordine.
«Il giorno della festa in discoteca, quando eri ubriaca.» ammise. «Io volevo chiederti scus-» stavolta i suoi occhi erano incastrati nei miei, proprio come il mio polso tra le sue mani.
«Lasciami, sei un mostro!» dissi strattonando il polso e liberandolo.
Presi la giacca ed infilai le scarpe, noncurante del freddo che avrei patito in pigiama. Lasciai i vestiti lì, incapace di passare un altro secondo in suo presenza.
«Rò aspetta!» mi urlò dallo stipite della porta, in boxer.
Varcai il cancello, c'era stata una scintilla di speranza che lui mi venisse incontro e mi fermasse. Ma lui rientrò in casa.
Aveva avuto quello che voleva, ben due volte.
Lo aveva avuto mentre ero cosciente e non. Questo gli bastava, perché avrebbe dovuto fermarmi?
Aveva avuto ciò che voleva.
Mi strinsi nella giacca a causa del freddo e chiamai un taxi.

Gli alberi andavano a diminuire stavolta, non li avrei mai più rivisti quegli alberi là. Non li volevo più vedere.
Il mio mascara era andato a farsi fottere e quando il tassista si fermò gli porsi il denaro e piantai i piedi davanti casa Horan, spaventata nel suonare il campanello sia per paura di svegliare qualcuno, sia per la litigata con Niall prima.
Lo chiamai al telefono.
Uno squillo, due squilli, tre squilli.
«Cosa vuoi?» chiese spazientito.
Sentivo dei singhiozzi in sottofondo.
«Niall dove sei?» chiesi spaventata.
«A casa mia, dove vuoi che io sia?»
«Ti prego aprimi la porta.» 
I singhiozzi sembravano farsi più deboli.
Quando il biondo aprì la porta lasciai cadere il telefono e piombai su di lui abbracciandolo e cadendo in un pianto isterico.
«Piccola, che ti succede?» chiese preoccupato, portandomi in camera sua dove vidi Anna che piangeva.
Lacrime scure a causa del trucco le coloravano le gote.
Chiesi spiegazioni con lo sguardo al volto di Niall, evitando di chiederle ad Anna, la quale sembrava incapace di parlare.
«Harry l'ha lasciata» mi disse soltanto. «A te che è successo?» mi chiese premuroso portando dei fazzoletti anche a me e strofinandomi la schiena.
«Non ne voglio parlare.»
Mi sfilai la giacca e mi misi dentro il letto, accucciandomi accanto mia sorella e il mio migliore amico, sognando una vita che forse avrei sfiorato solo coi pensieri. 


 

MACARENAAAA!
Ciao a tutti
inizio col chiedervi scusa per l'attesa e la "paura" che io non continuassi più la storia.
*si nasconde*
è la mia prima storia, e la
voglio portare al termine.
Mi dispiace per voi comuni mortali ma no, non ero morta e no, non vi lascio in pace.
So che fa schifo, moolto schifo, però non
potevo non pubblicarlo sto capitolo.
E così siamo al capitolo undici e beh, che dire?
Che ne pensate?
Io spero con tutta me stessa -peeeerfavore!- fatemi sapere chw ne pensate. 
NE HO BISOGNO
.
ah e sto cercando anche qualcuno disposto a farmi un trailer per questa fiction e che lo possa anche pubblicare su youtube.
Detto questo, volevo avvertirvi che volevo fare una nuova oneshot, che ne ditee? :33
Accetto il nome per la protagonista, e il genere. 
Larry, Ziam, Nouis, anche su Justin, Miley o chi ch
e sia se me lo chiedete ci provo a farlo.
Non che io sia omofobica, solo che è una cosa nuova per me c:
eeee.. mi dileguo.
Ciao bellezze, spero in un vostro commento.
OKAY, AVETE CAPITO.
Sorry.
Vi amo. <3
-Ally


ASK:

http://ask.fm/INeedTheirHug

 Pubblicità:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2194237&i=1
e

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2411588&i=1

 

 
  
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