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Autore: Ari Youngstairs    29/01/2014    4 recensioni
Vi siete mai chiesti se tra Nutts e Komachi sia mai successo qualcosa?
Bè, io come persona malvagia e crudele che sono, per convincerli a dichiararsi gliene ho fatte passare di tutti i colori...
Non sembrava un giorno diverso dagli altri, finchè lo Scrigno della Rosa non ha richiamato le sei paladine, trasportandole in un mondo a loro sconosciuto, ma che si rivelerà il luogo della loro avventura più pericolosa.
Il loro cuori affronteranno prove difficilissime...tra cui la più ardua in assoluto: l'amore.
Ma Komachi si renderà conto che amare è un sinonimo di distruggere.
Distruggere se stessi.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Komachi Akimoto/Cure Mint, Nuovo personaggio, Nuts/Nattsu, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio.
Sono percossa ovunque dai brividi. Eppure non fa freddo.
Sempre qui, nella caverna, con la schiena appoggiata alla parete viscida. Sono sola, maledettamente sola.
Ripenso ai fantasmi che ho sognato, ai loro volti contratti dalla sofferenza. Mi fanno un po' pena, in effetti. In fondo, erano persone come le altre in una vita passata. Persone come me. Non ci ho capito molto del criterio con cui vengono scelti i decimati, ma ora non ha importanza. E se non fosse stato solo un sogno? Devo andarmene prima di incappare in qualche altro guaio.
Mi alzo un po' dolorante, ma per fortuna riesco ancora a reggermi in piedi con quella poca energia che mi è rimasta.
-Dove sono finiti tutti?!- Urlo. La mia voce riecheggia nella caverna come per sottolineare la risposta che non arriverà mai.
Mi incammino nell'oscurità più assoluta, premendo la mano in una delle piccole tasche del vestito. Quella col rubino. 
Ripenso a Nutts, a quello che mi ha detto sulla barca: "Io e Alya siamo scesi a un patto. Potete salvarvi" 
Quando si dice un patto con il diavolo...se penso che il suo sangue scorre nelle mie vene mi viene da urlare, o piangere, o entrambi. 
Qualcosa mi dice che devo saperne di più di questa storia. 
"Devo sapere come farla finire una volta per tutte."
Le gambe sembrano urlare dal dolore, ma devo ignorarlo in qualche modo. Provo a canticchiare tra me e me qualche vecchia ninnananna. Me ne ricordo solo una, quella che mi cantava la mamma quando ero alta meno di mezzo metro....sentirla riecheggiare tra le mura di quell'inferno mi spezza il cuore in mille frammenti, e sono convinta che sarà difficile ricomporlo. 
-C'è nessuno!?- Soltanto l'eco della mia voce risponde.
Comincio ad imprecare a bassa voce quando sbatto contro un muro. 
"Ci mancava solo un vicolo ceco!" 
Scoppio a piangere come un disperata. Credo di non essermi mai sentita così in vita mia e ho voglia di morire qui, adesso. Voglio farla finita ma non posso, non con la vita dei miei amici in gioco.
Sento il rubino bruciare come un tizzone ardente e lo tiro fuori dalla tasca: ogni istante che passa brilla sempre di più e il suo calore aumenta fino ad ustionarmi il palmo della mano destra.
Lo lancio contro il muro, che dopo pochi secondi crolla in mille frantumi come se fosse stato di costruzioni per bambini.
Quando la pietra smette di brillare, la raccolgo e mi avventuro nell'antro che la parete nascondeva. 
C'è un umidità opprimente, qui dentro...ho già le mani bagnate di sudore, che mi fa bruciare i piccoli tagli sulle dita. 
In lontananza, riesco a vedere una piccola luce, che illumina quello che da qui sembra un piccolo tavolino.
Comincio subito a correre, finché non lo raggiungo: sul tavolo vi sono solo una vecchia pergamena, una candela accesa e un piccolo cofanetto intarsiato martoriato dalle termiti. 
Prendo il libro e lo apro in una pagine contrassegnata da una strisciolina di seta che fa da segnalibro: le pagine sono così sottili e fragili, che ci metto un eternità per riuscire a sfogliarlo.
È pieno di scritte incomprensibili, con le lettere talmente sottili da sembrare capelli appoggiati sulle pagine. 
Avvicinò di più la candela e riesco a distinguere qualche parola di quello che ho capito essere un enorme elenco di nomi, di cui alcuni sono contrassegnati da una grande "X" rossa.
Mi viene la pelle d'oca, quando vedo che in fondo alla lista è scritto anche il mio nome, però più grande. Non è contrassegnato, al contrario dei precedenti.
Lo rileggo più di una volta, tanto per assicurarmi che ci sia davvero scritto "Akimoto Komachi". Purtroppo è proprio così. 
"Ma certo", penso: quello era un elenco completo di tutti i Decimati, coloro che sono stati uccisi per mano di Alya. 
Capendo che le persone contrassegnate sono state sue vittime, trattengo gli urli: l'intero libro è un enorme arsenale di persone marchiate dalla terribile "X".
Centinaia, migliaia di innocenti atrocemente morti.
Qualsiasi cosa accada, ucciderò quel demonio, fosse ultima cosa che faccio.
Il mio sguardo si sposta sul piccolo cofanetto di legno, reso impresentabile dai numerosi buchi presenti sul coperchio finemente decorato.
E pensare che mia sorella ne aveva uno simile, da bambina, che però perse non so come. 
Lo apro lentamente e... lo smeraldo è lì, puro e scintillante alla luce flebile della candela.
Ho superato la terza prova! Ma...qual'è stata la terza prova? Sfondare il muro per arrivare qui? Comunque sia, devo andarmene e cercare gli altri.
Appoggio il cofanetto, quando per sbaglio la mano sfiora uno dei tanti nomi: la X rossa che lo copriva adesso è sbavata verso l'alto. 
Non è possibile! L'inchiostro è troppo fresco, come se qualcuno lo avesse appena usato. 
Vuol dire che...che qualche prescelto è stato ucciso da pochi minuti. 
E se fosse Nutts? Rifiuto subito questa possibilità: adesso è alleato di Alya, dubito che lo uccida così di punto in bianco...
Spero che non sia venuta a conoscenza della nave e dell'incontro con Nutts? Se si...come ci è riuscita?
Prego con tutto il mio cuore che lei non sappia nulla, e, divorata dalla curiosità, leggo il nome che mi precede nella lista dei decimati, quello appena crocettato.
Sento le lacrime salire e annebbiarmi la vista, una stretta omicida bloccarmi la bocca dello stomaco. Non sono sicura di riuscire a reggermi in piedi.
Lo leggo più di una volta, tanto per essere sicura di non aver letto bene.
No, purtroppo non è così. Ho letto bene il nome già la prima volta...eppure non voglio crederci. 
Macchiato di rosso, sul quel maledetto libro...c'è la firma di mia sorella: Madoka Akimoto.








Angolo della sadica
Ok, come promesso ho aggiornato un pochino prima.....potete maledirmi, se volete.
È un capitolo molto diverso dai precedenti...non sono sicura che vi sia piaciuto. Proprio per questo, vi chiedo umilmente di lasciare una recensione per sapere che ne pensate...vi piace più questo stile o il precedente? Mi piacerebbe sentire la vostra opinione, perché come ben sapete, per me la vostra opinione è TUTTO. 
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto/recensito/seguito questa storia. Non sarei nulla senza di voi...❤️



💋 Ari 
   
 
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