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Autore: And123flick    29/01/2014    10 recensioni
In un futuro dove cinque ragazzi che hanno segnato la storia del talent show più famoso del Regno Unito passano di moda dopo qualche anno, i One Direction siedono accanto a Simon Cowell al tavolo dei giudici di xFactor.
Amber Light, una ventiduenne che viene da Londra con il fratello, partecipa alle audizioni a causa di una scommessa con Alexis Light, e, incredibilmente, passa con cinque sì e un no.
Quel no è da parte di Niall Horan.
Il biondo, infatti, farà di tutto per non far vincere Amber, che diventa ogni settimana più determinata ad arrivare fino alla fine, ma verrà ostacolato dal talento della ragazza e dall'aiuto nei suoi confronti da parte di Harry Styles, altro componente della giuria.
Riuscirà Amber a combattere e vincere contro tutti i no di Niall Horan?
Capirà perché Niall continua a volerla ostacolare?
E gli altri ragazzi si faranno influenzare dai ragionamenti contorti di quest'ultimo?
Ed Harry? Perché si dimostra tanto affezionato alla protagonista?
Ma soprattutto, Amber riuscirà a realizzare il suo sogno?
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Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=bCvdzkQM2QI
Vi prego di non plagiare.
TEMPORANEAMENTE SOSPESA!
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7: Is he dead?
Come mi sia venuto “Demi, passami i fichi” proprio non lo riesco a capire. Da quale parte del mio cervello bacato era uscita quella frase?
Avevo fatto una figuraccia memorabile con Niall, che mi aveva guardato con diecimila espressioni sul volto chiaro: sorpresa, orrore (e chissà perché!), confusione e un piccolo, minuscolo granello di divertimento, che sicuramente avrebbero notato solo i suoi compagni di band e, come me, chi non l’aveva mai visto veramente divertito.
Mi ero scusata, alzandomi dalla sedia e ridendo nervosamente, avevo lanciato una veloce occhiata a Mary, una ancora più veloce a Demi – la quale mi guardava con aria divertita e superiore, mannaggia a lei – e me ne ero andata.
E così eccomi qui, tentando di avviare, in ogni modo possibile e immaginabile, una chiamata ad Alexis attraverso Skype.
Ma Alexis non risponde.
Senza neanche accorgermene, mi appisolo sul materasso di un letto ancora fatto, non sapendo bene se il mio o quello di Mary, in una posizione scomoda e fetale.
Al mio risveglio, mi ritrovo sotto le coperte, con i vestiti di ieri sera.
La piccola stanza è illuminata da uno spiraglio di luce proveniente dall’imposta mal chiusa della finestra.
Guardando l’orologio, noto che sono le 10.14 di mattina.
Quanto cavolo ho dormito?, mi domando solamente, ma non ho la forza mentale per fare il calcolo delle ore passate su questo morbido letto. Anche perché, dai, che acciderbolina ne so di che ore erano quando mi sono addormentata?
Smetto di fare questi ragionamenti complessi e mi giro verso il letto di Mary, trovandolo, ovviamente, vuoto.
Solitamente le prove iniziano alle 7.30, la mattina, ma allora perché non mi hanno svegliata?
Non è che Mary mi ha fatto un colpo basso, e, per punirmi del bacio rubato a Niall, non mi ha svegliata, facendo sì che Simon si arrabbiasse con me?
Quindi, il mio secondo pensiero, stamattina, è stato Niall, e il suo bacio.
Automaticamente, collego il nome del biondo a quello della Lovato, e, quindi, alla mia figura di merda di ieri sera.
Mi alzo dal letto, scrollando la testa, allucinata, e mi passo le mani sul viso, stropicciandomi gli occhi. Mi dirigo, a passo di ornitorinco, nella doccia.
Mi levo velocemente i vestiti e mi do una sciacquata veloce, con acqua tiepida.
Uscita dal box, mi avvolgo in un asciugamano lungo e bianco, vestendomi, una volta nuovamente in stanza, di colori tenui e autunnali, rispecchiando il mese corrente – Ottobre. Infilo i jeans chiari e una maglietta rosea coperta da un maglioncino di lana a righe marroni e rosa. Mi infilo una cinta rosata per stringermi i pantaloni di vita troppo larghi e attacco al maglione, all’altezza del seno, una spilla con vari pendoli, come, ad esempio, un cuore, una freccia e un’àncora. Decoro i polsi con qualche bracciale che si intoni con i miei vestiti e mi infilo, successivamente, una sciarpa chiusa, sempre di colore rosa.
Oggi mi sento femminile.
Con un sorriso sulle labbra torno in bagno; mi lucido le labbra di un burro di cacao rosa e mi appendo alle orecchie un paio di grandi orecchini di colore dorato.
Mentre mi infilo le scarpe, qualcuno mi bussa alla porta.
Vado ad aprire, con la convinzione che sia Mary, ritrovandomi, con mia grande sorpresa, Simon Cowell.
« Buongiorno, Amber », mi saluta, cordialmente, l’uomo, sorridendo. « Posso entrare? »
« Certo! », rispondo, facendomi da parte.
Metto, malamente, a posto il letto, tirando su le coperte e aprendo le imposte della finestra, facendo entrare un po’ di luce. « Scusa il disordine »
« Oh, non ti preoccupare. Da quando ho conosciuto gli One Direction, e cioè da un bel po’ di anni, sono abituato al disordine giovanile », risponde, facendomi ridacchiare.
Con un sospiro, si siede sul letto.
« Volevi… dirmi qualcosa? » gli domando, finendo di infilarmi lo stivaletto basso color carne, con un tacco a spillo abbastanza alto. Sorrido e mi dirigo in bagno lasciando la porta aperta, in modo tale da poterlo sentire anche mentre mi trucco.
Prendo, dal cassetto del comodino accanto al lavandino, un ombretto roseo e un pennello, iniziandolo ad applicare sulla palpebra chiara.
« In realtà sì, un paio di cose te le dovrei dire », risponde, e improvvisamente il suo tono diventa nervoso. Ignoro questo particolare, lasciando che continui a parlare. « Prima la notizia buona o prima la cattiva? »
« Sinceramente, Simon, non ho proprio voglia di brutte notizie; perciò, dimmi, qual è la buona? »
« Come sai, questa sistemazione allo studio era temporanea, giusto il tempo che ridipingessero le pareti di tutta la casa di XFactor, quella vera. Da qui, dallo studio, possiamo anche andarcene e sistemarci tutti quanti nell’altra casa », mi comunica, facendomi gioire. « Ovviamente sarà un po’ scomodo, perché tutto questo procedimento di trasferimento avverrà durante le riprese dello show, ma penso che, una volta tutti lì, comodi e sistemati, si starà molto meglio »
« Fra quanto saremo definitivamente lì, più o meno? », domando, passandomi una leggera linea di matita sulla palpebra inferiore.
« Non so, penso tre settimane, massimo un mese. Dovranno prima trasferire i letti, gli armadi e quant’altro; poi, potremo trasferirci noi », risponde, gesticolando.
Si è alzato, mentre parlava, e ora è appoggiato con una spalla alla porta del bagno, fissandomi addolorato.
Quanto mai potrà essere brutta, questa cattiva notizia?
« La seconda cosa che mi dovevi dire? », lo incalzo, finendo di truccarmi e infilando tutto nel cassetto del comodino.
Prendo la borsa nella quale metto cellulare, un foglio pentagrammato ancora non scritto (chi lo sa, magari dovrò scrivere qualche nota da ricordarmi, durante le prove di oggi), le chiavi della stanza e un paio di auricolari. Ci infilo, successivamente, un tubetto di crema per le mani, un burro di cacao e un libro di storia della musica (il tutore che mi seguirà – e che devo ancora incontrare – durante XFactor, da ora in poi, mi farà conoscere, attraverso il libro, qualche cantautore passato, e me lo farà studiare per migliorarmi).
Uscendo insieme a Simon, questo prende un bel respiro. « Non penso di essere la persona più adatta a darti questa notizia, Amber », dice. « Probabilmente Harry sarà più capace di me »
Sorrido nervosamente, mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. « Simon, mi stai spaventando », mormoro.
Lui sospira, abbracciandomi di colpo. Mi ha decisamente colto di sorpresa.
« Questa volta, e mi dispiace tantissimo dirtelo, è decisamente il caso di spaventarsi », mi sussurra all’orecchio.
Rimango un attimo frastornata, poi si separa quando gli squilla il cellulare. « Va’ da Harry », dice solo, prima di rispondere alla chiamata in arrivo, voltarmi le spalle e proseguire lungo il corridoio, discutendo, di chissà cosa, al telefono.
Ancora confusa e corrucciata, gli volto le spalle, scendendo una rampa di scale. Chiedendo qui e là dove possa essere Harry, la gente – per lo più funzionari di XFactor – mi guarda con comprensione e compassione, quasi con pietà.
Se c’è una cosa che non sopporto, è che gli altri provino pietà nei miei confronti.
Avrei decisamente voglia di urlare, in questo momento, qualcosa come ‘Hey, mi volete dire cosa cavolo sta succedendo?’, ma non lo faccio, perché la gente penserebbe che sia matta, e, quindi, proverebbe ancora più pietà per me.
Persino il presentatore ha gli occhi tristi quando mi dice che Harry Styles si trova nella sala prove con i ragazzi.
Raggiunta la stanza, apro la porta di botto, trovando gli One Direction, Taylor Swift e Demi Lovato – fuori posto, ossia sulle gambe di un certo biondo tinto – che chiacchierano fra loro a bassa voce.
Solo Taylor si accorge della mia entrata, e fa segno a tutti di tacere.
Sette testoline colorate si girano verso di me.
Demi scende dalle gambe di Niall, mi viene incontro e mi posa una mano sulla spalla, guardandomi, anche lei, con compassione.
« Mi dispiace tanto per quello che è successo, Amber », mormora. Sembra che voglia fare qualcosa, ma il mio sguardo freddo e contemporaneamente confuso sembra fermarla.
Taylor la scansa e mi abbraccia, stringendomi forte fra le sue braccia.
« Sul serio, tesoro, non meritavi ti succedesse una cosa così, adesso. Mi dispiace tanto », sussurra, carezzandomi la schiena.
Che presentimento di merda che ho, ragazzi.
« Scusate… » Sciolgo l’abbraccio con Taylor, guardando tutti i presenti. « Io non so ancora cosa sta succedendo »
« Simon non ti ha detto niente? », interviene Zayn, grattandosi la guancia folta di barba corta.
Non ho tempo di pensare a quanto sia sexy in questo momento, ho un presentimento troppo brutto per farlo, ma se non fossi in questa situazione, diamine, i pensieri perversi che farei sarebbero un miliardo.
« Ha detto che mi avrebbe spiegato tutto Harry », dico, piano e lentamente. Guardo il riccio, che sembra vicino allo scoppiare al piangere. « Harry? », lo chiamo, e il mio tono sembra quasi di supplica.
Come Demi e, poi, Taylor, anche lui si avvicina, ma quando cerca contatto fisico mi scosto brutalmente. « Dimmi una volta per tutte cosa sta succedendo, Harry! » Quasi grido, talmente è la frustrazione del rimanere all’oscuro di tutto.
« Amber, vorrei solo dirti, prima, che… », prova a dire, ma io alzo una mano, fermandolo.
Deglutisco, con gli occhi chiusi, cercando di contenere lo stress e non mettermi a strillargli contro. « Se qualcun altro dice che gli dispiace, giuro che gli do una pizza in faccia con tanta forza da girargli la testa », sbotto.
Harry deglutisce. Alle sue spalle, Demi e Taylor si guardano preoccupate. Louis e Liam hanno l’aria di volersi alzare e abbracciarmi, dicendogli che dispiace anche a loro per ciò che è successo – qualsiasi dannata cosa sia successa – e Zayn è seduto su una sedia con la testa fra le mani; Niall ha la testa bassa, seduto accanto a Zayn, e si tortura le mani.
Il mio sguardo si focalizza nuovamente sul ragazzo dagli occhi verdi, che ha l’aria di uno che si sta chiedendo perché gli tocchi un compito così difficile.
« Alexis ha avuto un incidente », mormora, lentamente, con voce roca e tremante, e il mio cuore sembra cessare di battere. « È ricoverato in ospedale, nel reparto di terapia intensiva »
Non realizzo che sto per scoppiare a piangere fin quando un singhiozzo non mi esce dalla bocca, che viene tappata dalla mia mano destra.
La borsa rosa mi cade dalla spalla, e non faccio nulla per riprenderla o impedirne la caduta, dimenticando il cellulare che era dentro e che si potrebbe essere rotto.
Nulla ha più importanza, ormai.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime, e sento il cuore che a volte batte forte e a volte, addirittura, non batte. « È… morto? », domando, flebilmente, con voce umida, mentre le prime lacrime mi scendono dagli occhi.
Non potrei mai sopportare la morte di Alexis, mio fratello…
« È in coma »
tutto ciò che ho
 
  
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