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Autore: Alphacent    10/06/2008    9 recensioni
Ero concentratissima a seguire la lezione di storia dell’arte, e ci stavo riuscendo, fino agli archi a tutto sesto di San Marco, c’ero! Poi però una forza a me sconosciuta mi ha portata a voltarmi. Non l’avessi mai fatto.
Un mio compagno mi sillaba una domanda: no…hidi?nonn?
Quando finalmente traduco quello che mi sta dicendo, bhe tutte le mie buone intenzioni di concentrarmi sui i capitelli, partono con un biglietto di sola andata per Ibiza! E con un budget niente male!
Ma volete sapere quel era la celebre domanda, quali le parole mi hanno fatto abbandonare la verace via? E mi hanno gettata nella più totale confusione, parole che mi hanno sconvolto la giornata?
Ebbene sette parole gente, sette stupidissime e comunissime parole che mi hanno fatto passare tutta l’ora a rimembrare infantili ricordi! Ed eran queste...
Genere: Generale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: In balia degli ormoni

                        

 

CHE COS’È QUELLO!? Quella cosa gialla…sono …io? Noo, non posso essere io. No, cioè sono bionda…sono davvero bionda. No deve essere un sogno. Proviamo a darci un pizzicotto. AIHA! D’ho! È tutto vero…Allora, per prima cosa calmiamoci, ispira, espira, ispira, espira….piano per favore, ci tengo alla mia vita.  Ora prendi coraggio e apri gli occhi, ok? Non ti ucciderà! Sicuro? Siiii!

“Dio santissimo” non posso guardare… mi trovo a voltarmi involontariamente, mettendomi le mani sulla fronte come se dovessi risolvere una catastrofe imminente. Su Sana è solo uno specchio! Solo una stupida superficie talmente liscia che ti mostra al contrario, chiaro?

Riproviamoci…mi metto di nuovo davanti allo specchio, a testa bassa, e piano piano alzo lo sguardo su me stessa…

È  anche peggio di quanto pensassi, no cioè guarda là, ho della paglia secca in testa! Poi proprio biondo biondo…proprio giallo!!! E non sta per niente bene con i miei occhi, sembro Lady Oscar! Oddio levatemelo!

Fuuuuuuuuuuuuuuuuuu! Mi butto sul letto più disperata che mai, e la cosa peggiore è che io domani ci devo andare a scuola!! In codeste condizioni!!

“dimmi Lolli come devo fare?” chiedo al mio peluche che mi guarda con un’espressione felice. Lolli è con me praticamente da sempre, è un tigrottino tenerone, non mi ha mai abbandonata, però ora non fa altro che ridere! Smettila!

“perché gioisci così delle mie disgrazie?!” gli chiedo ancora più offesa. AAA lo lascio abbandonato sul mio cuscino mentre torno per la centesima volta davanti allo specchio. Dovrei smetterla di parlare così da sola.

“Sana!!!!”chi è?... Aya aprendo la porta della mia camera. Ma questa è pazza? Mi ha fatto prendere un colpo! Lei si blocca un po’ squadrandomi dalla testa ai piedi, fin quando io non realizzo il perché!

“nonononono non mi guardare!”dico coprendomi la testa con le braccia! “potresti, per piacere smetterla di entrare così in camera mia! Mi dai saltare un battito ogni volta!” uno di questi giorni mi manda all’ospedale.

“smettila di fare la bambina! Fatti vedere!” dice avvicinandosi e abbassandomi le braccia. Sta un po’ in silenzio a studiarmi…poi se ne esce con uno strano “wow…” wow? Che significa? Cos’è male? Più di quanto ho visto? Come faccio?

“si lo so faccio schifo” inizio con la mia autocommiserazione, prima che lei mi interrompa entusiasta “schifo? Ma dove? Stai benissimo! Sei stupenda!”

“davvero?” chiedo sinceramente sorpresa. Mi sento un mostriciattolo! Come faccio ad essere stupenda?

“si davvero, Sana guardati”

“mi sono già vista e sono pietosa!” dico indicando prima lo specchio e poi me.

“non dire cretinate” no non riesco a convincermi. Mi sento strana, mi sento un’altra.

“Sana, ricresceranno del tuo colore!” si lo so questo, però…

“vabe…tu che ci fai qui?”

“sana…certo che la tua memoria è portentosa, altro che Golfera… seriamente dovresti controllare di non soffrire di Alzheimer!” ah ah ah spiritosa.

“dopo questi saggi consigli, mi dici cosa ci fai qui?”

“devo farti studiare!” … aa ora ricordo…certo che ha preso davvero alla lettera la mia richiesta di aiuto! Prima o poi imparerò a farmi i fatti miei. Per forza. Alzo gli occhi al cielo e mi butto sul letto.

“Lolli salvami tu!”

 

                                                                                                                     *

Ci siamo sedute in salotto a studiare, cioè io sto studiando Aya sta leggendo un libro, e ogni tanto mi fa qualche domanda, o mi fa ripetere. E se sbaglio alza un sopracciglio che sembra davvero Str, la prof di latino, e mi dice di rivederla e ridirla. Sembra una professoressa. Basta non ne posso più! Voglio un gelato! Che c’entra? Be mi è venuta voglia di un gelato al cioccolato fondente e stracciatella! Dopo dovrei fare un salto da Niki…

“a proposito!” quasi quasi me ne dimenticavo! “dove sei sparita l’altra sera!?!”già perché io e Akito siamo rimasti da soli per parecchio tempo prima di decidere di andarcene. Si erano volatilizzati. Vedo Aya sorridere.

“perché ridi?”

“io so qualcosa che tu non sai!” mi canzona…bè sai che novità!

“be…parla!!” la incito io con la penna. Le scuote la testa.

“daii!”

“noo, non voglio distrarti!” bello roba, prima mi sorride e mi dice che sa qualcosa che io non so e poi non vuole parlare, ormai la mia attenzione sullo studio è fritta!.

“daiiiiiiii, si vede lontano un miglio che muori dalla voglia di sbandierarlo in giro!”

“va bene però sappi, che io tifo l’altro” ee? Che significa? Sappi che tifo l’altro?  Di cosa parliamo?

“ti ricordi la ragazza con cui ha parlato Naozumi al telefono? “ Cecil... già, come dimenticare. Annuisco. “be, non è la sua ragazza!” dice felice.

“e chi è?”

“la sorella, e Brad, quello che ha chiamato dopo, è il quasi-ragazzo di lei, cioè da quello che ho saputo lui piace a lei, ma non so quanto il contrario, comunque c’è ancora qualcosa che mi sfugge!”

“ovvero?”

“che diavolo sia successo! So”

“ferma un attimo! Tu tutte queste cose come diavolo le sai? Cioè posso capire sapere chi siano, ma pure che lei è innamorata ecc…chi te lo dice?”

“non posso dirtelo” sorride tra se.

“Aya!”la imploro

“Ntu, Ntu”…no un momento, fermi fermi fermi! “No, non ci credo!!”

“cosa?”o si ho visto giusto!!

“no, ne sei felice?!”AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!

“ddi cosa?”

“inutile che fai la finta tonta, tu sei strafelice!”

“Sana giuro che non sto capendo un accidente di ciò che dici!”

“ammettilo!!!!” dico puntandole la penna contro, come ad inchiodarla.

“ammettere cosa?!” chiede alzando le mani.

“ah tu sei strafelicissima che lei non sia la ragazza!”

“COSA? Nonononono ti sbagli, io io” a beccata in flagrante!

“ad Aya piace Nao, ad Aya piace Nao, e adesso il povero Tsy? Lo mollerai per il super divo? Oppure lo terrai con zerbino? Dirai a Tsuyoshi che lo ami e poi un’ora dopo te la spasserai con Nao!?” il sorriso di Aya si trasforma in una smorfia furiosa… oh-o mi sa che ho esagerato.

“A me non piace Kamura! Io amo Tsuyoshi, e non so come tu posso anche solo pensare che io possa comportarmi così male con la persona con cui sto! Smettila di vaneggiare e mettiti a studiare!” forse si è un tantino arrabbiata!

“scusa io stavo scherzando, non volevo” non ottengo risposta, ma la vedo tirar fuori dalla borsa bianca il cellulare, con il display illuminato,  scrive un messaggio e finalmente parla.

“Si, si scusa Sana ma devo andare da Tsuyoshi, studia Catullo e i neoterici ci vediamo domani a scuola” si alza dalla sedia, mi da un bacio freddissimo sulla guancia e se ne va velocemente verso la porta.ok forse ho esagerato ma stavo scherzando!! Si è offesa troppo! Chi sa se Tsuyoshi ha davvero bisogno di lei, o se ne ha approfittato per andarsene?

“DLINDLON” e adesso chi è? Sarà tornata indietro? Avrà scordato qualcosa? No Aya entra sempre senza suonare. Mi avvio verso l’ingresso urlando di entrare. Un ragazzo ventenne direi, un po’ bruttino e con un ridicolo cappello con scritto su ‘più veloce di me non c’è ne, consegne a domicilio rapide e sicure!’, mi si piazza davanti.

“Sasana Kurata?” rilassati mica uccido!

“ si?”

“c’è un pacco per lei” un pacco per me che strano, chi me lo invia. Come il ragazzo avanza per darmi una busta marrone abbastanza grande, lo vedo cadere rovinosamente a terra, facendo volare il suo cappello ai miei piedi….ahahahah ……..gigiuro, giuro che ci sto provando a non ridergli in faccia, veramente sto facendo grandi sforzi. Nel inutile tentativo di non ridere mi avvicino per aiutarlo ad alzarsi e vedo la causa di tutto ciò una busta abbandonata proprio al centro dell’ingresso.

“tutto a posto?” chiedo trattenendo il riso.

“”si-si sono inciampato” e lo vedo, quella busta ti ha mandato in crisi, ma di chi è? AA sono le scarpe di Akito, cioè della sorella, le avevo proprio dimenticate!!

“dove devo firmare?” chiedo al ragazzo delle consegne.

“una qui…. e una qui….e questa è per lei!” mi dice dandomi la ricevuta firmata per prima.

“ok grazie!” lui si gira di scatto e se ne va. Che ragazzo strano penso scuotendo la testa. Mi avvicino alle scarpe della sorella di Akito e mi siedo sul gradino che si trova all’ingresso.

Un pacco per me, sono emozionata, che sarà mai?!? Rigiro e rigiro la busta giallognola fin quando non mi decido ad aprirla… è abbastanza pesante… speriamo di essere stata ammessa alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts!!!!

Sfilo una risma di fogli, pericolosamente grande e una busta più piccola, ma abbastanza pesante. Che diavoleria è mai questa? Sicuramente niente scuola di magia…peccato.

Mi poggio il rismone sulle ginocchia e apro la prima pagina.

“Sceneggiatura provvisoria di Tristano e Isotta” e sotto “Kamura Naozumi e Kurata Sana” nooo. Il mio incubo è iniziato.

Apro la busta più piccola è rimango esterrefatta, anzi no solo fatta…

C’è una tabella con tutti i giorni della settimana, con tutte le sere piene… poi trovo un foglio con indirizzi e infine una lettera…la leggo velocemente.

“…i corsi preparatori per danze medievali…scuola d’arte medievale..” che è sta roba!!!

“REEEEEEEEEEEEIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!” sento i passi del mio menager che dall’altra parte della casa arriva di corsa.

“si Sana”

“che è sta roba?” gli chiedo mostrando il chili di fogli.

“a sono arrivati finalmente”

“finalmente? Dimmi quando pensavi di dirmi che avrei dovuto seguire dei corsi di danza…e scuole… e che altro non so che di medievale!?”

“be pensavo di dirtelo quella volta in macchina… ma poi sei volata fuori! E poi che pensavi di dover ballare la bachata?”

“Reiii!” dico come se fosse un lamento.

“a proposito Sana, rinfrescami la memoria quand’è che io e te siamo andati a mangiare il sushi” dice risistemandosi gli occhiali da sole..sushi?

“o mi sono appena ricordata che devo riportare queste scarpe al proprietario! Ciao Rei!” prendo la busta delle scarpe, mi infilo velocemente un paio di scarpe da ginnastica e mi lancio fuori casa. Fiuu lo scampata per un pelo!

 

 

                                                                                                                **

 

“dlin..dlon”  

“si?” una ragazza poco più alta di me apre la porta di casa, e rimane a guardarmi…

“ciao, sono Sana”

“Sana, quella Sana? L’attrice?” inizia sgranando gli occhi… in questi momenti mi sento sempre in imbarazzo. Sembra strano ma non so mai cosa dire!

“o scusa non ti avevo riconosciuta”

“si, sono io ehm” le mi guarda curiosa di sapere cosa voglia, e anche giustamente, insomma se un’attrice mi si presentasse a casa così all’improvviso rimarrei anch’io un po’ stranita.

“ops, scusa sono rimasta incantata, che maleducata, perché non entri?” dice aprendo completamente la porta e sposandosi di lato. Ok come posso dire che le ho riportato le scarpe che Akito le ha preso, molto probabilmente senza dirle niente? Entro timidamente nell’ingresso, pensando freneticamente a come dirlo senza fare la figura di una sciocca. Nel frattempo lei mi chiude la porta alle spalle e io mi giro verso di lei.

“ma tu non eri rossa?!” chiede all’improvviso. Io mi volto e mi trovo a guardarmi nello specchio sulla destra. Mi ci vogliono alcuni secondi prima di capire che quella sono io, che trauma non ancora ci prendo l’abitudine.

“be ecco, storia lunga!” mi dimentico sempre che devo tenere la bocca chiusa sui nuovi film. Quando Tom Hanks girò Cast Away, nessuno sapeva perché andasse in giro con quel barbone in faccia… e io invece sto spiattellando ai quattro venti quello che faccio…non va bene, non è professionale!!

Rimaniamo un po’ in silenzio, poi mi rendo conto che sono io che sono venuta, e che forse dovrei decidermi a parlare.

“ehm…io ecco, sono venuta qui, perché… non è che potrei parlare con Akito? È in casa?” si delego a lui e buonanotte. Vedo la sua espressione cordiale trasformarsi in una di disprezzo.

“che ha combinato mio fratello?” fratello allora è veramente sua sorella, è la stessa che urlava l’altra sera, non me la ricordo molto bene… Aya ha ragione la mia memoria fa pena “Ti ha fatto qualcosa?” dice incrociando le braccia al petto.

“nono, assolutamente…”

“non preoccuparti non gli dirò che sei stata tu a dirmelo, mi chiedo come abbia fatto a rovinare la vita anche a te che sei così dolce, possibile che quel ragazzo si metta sempre nei guai…! Inutile dove c’è lui c’è problema, è insopportabile, e io continuo ancora a stupirmi” si Akito non è sempre dei più dolci però…ora dai non esageriamo.

“no, veramente, non c’è alcun problema, vorrei solo parlargli!”

“non sarai cotta di lui?” chiede sgranando gli occhi. Che cosa? Ma che siamo impazziti tutti!

“NO!”

“guarda se posso darti un consiglio stai il più lontano possibile da lui”

“non sono cotta di lui! Ne sono sicura, forse è una delle poche cose di cui sono convinta! Sotto quel punto di vista è spregevole” credo, spero… io e akito? Pua! Una barzelletta.

“io non credo!” mi volto rapidamente, e quasi svengo… è, è una visione, un’allucinazione…non può essere così bello, dai deve avere un qualche piccolo difetto…forse io non lo trovo, è appena uscito dalla doccia evidentemente, perché ha i capelli gocciolanti….con un asciugamano se li friziona e fa volare l’acqua da per tutto, alcune gocce cadono sul suo petto nudo, dio mi sto sciogliendo, tutto perfettamente delineato. Non avevo mai invidiato delle gocce d’acqua prima. Poteva mettersi una dannatissima maglietta sopra quei jeans che, per inciso, sono anche abbastanza bassi dato che sono abbottonati solo due bottoni… non ci vuole molta fantasia… fidatevi, per immaginare. Gli si vede muscolo per muscolo dagli obliqui a pettorali… sto morendo…

“vestiti sei indecente!” sento la ragazza dietro di me… a lei non fa alcun effetto, perché invece io sono paralizzata, non faccio altro che guardarlo dall’alto in basso e poi dal basso in alto. Dio l’avete visto… è..è ogni aggettivo positivo esistente sulla terra al grado superlativo, bellissimo, sexissimo, perfettissimo…non mi sposterei mai…

“Natsumi non rompere” Natsumi si chiama allora la sorella. Inizio anche a pensare cose stupide e ovvie. Odioi essere così vittima degli ormoni!

“Che deficiente devo avere come fratello… mi spieghi come cavolo hai fatto a metterti nei guai con lei! Possibile che non sai fare altro che combinar danni, mi sono rotta, rotta e strarotta di dover aggiustare i tuoi casini!”

“ma chi ti ha chiesto niente!” io intanto resto come una deficiente in mezzo a loro due, di spalle alla ragazza e di fronte ad Akito… cervello potresti metterti di nuovo in funzione per piacere, e tu cuore la smetti di pompare così? Grazie. Dopo aver riorganizzato il mio organismo mi decido ad entrare nella conversazione prima che diventi un uragano di insulti.

“Nat-natsumi Akito non ha fatto niente, fidati” dico senza nemmeno girarmi, sono ancora concentrata a guardarlo.

“o di te mi fido, e su quello che ho qualche dubbio!” no scusa lei si fida di me, di una perfetta sconosciuta invece che del fratello? Questa ragazza ha qualche problema.

“tzs.. perché non ti levi dai piedi?”

“con piacere! Ciao Sana!” mi passa davanti e se ne va attraverso il corridoio. Incredibile il cambio di tono che ha avuto tra il ‘con piacere’ e il ‘ciao Sana’… altro che attrice.

“tu che vuoi?!” mi dice duro appena la sorella non c’è più.

“quella è tua sorella? Vi volete molto bene?! Che fai mi fai restare qui all’ingresso, è da maleducati lo sai!”

“parla miss galateo!”

“tu e gentilezza state in due dizionari diversi vero?”

“senti ragazzina non ho tempo da perdere” dice avvicinandosi pericolosamente. Mi mette con le spalle al muro, cioè alla porta. Con una mano di fianco alla mia testa, dovrei aver paura, ma il sentimento che provo, è moooooolto diverso dalla paura. Troppo forse. Inizio a balbettare frasi senza senso. Basta ti vuoi riprendere? È un ordine!

“ma come non ero, com’era, spregevole?” che brutto bastardo, sta giocando! Spregevole? Ba credo sia l’aggettivo più lontano da quello che sto pensando io…

“ssii, alloallontanati!” dico mettendo le mani sul suo petto e spingendolo via. Nel momento in cui lo tocco però tutte le mie convinzioni spariscono, e invece di allontanarlo…

Lui non si muove, rimane impassibile nonostante la mia lieve pressione. Ad un certo punto, sento le mie braccia piegarsi, e lui avvicinarsi..no no fermi tutti. Fermo tu! Cavolo.

“io-iosonovenutaaportartilescarpe!” dico tutto di un fiato, quando lui arriva quasi a sfiorarmi il naso. Continua a fissarmi negli occhi con fermezza, credo che ormai le mie guance siano completamente rosse. Riporto le mani su di lui e lo spingo via, questa volta con decisone, lui non si oppone. Quel piccolo infame voleva vedere fino a dove gli avrei concesso…Gli cedo la busta, e continuo a guardarlo.

“ioio vado, cciao” Gambe ci siete? No perché questo sarebbe esattamente il momento di girare e tornare indietro sapete? Forza muovetevi. Do un ultimo sguardo generale a questo gioiellino dell’umanità e poi apro la porta, con molto rammarico mi decido a levare lo sguardo da lui. Esco senza nemmeno voltarmi, ho fatto  così tanta fatica per girare lo sguardo che non so  quanto potrei resistere. Possibile che sono così scombussolata qua dentro.

“stai bene, però ti preferivo rossa” lo sento dire prima che la porta si chiuda definitivamente. Questa volta non ce la faccio e mi volto subito, non so perché, forse perché è il primo complimento che mi fa, forse perché me lo ha detto così, forse solo perché è stato lui a dirmelo. Sta di fatto che la porta è chiusa, e io mi sento avvampare come una scema. O Sana cerca di controllarti! Dai! Per piacere.

 

 

Ciao gente, scusate il mio ormai noioso ritardo, ma da quando si è chiusa la scuola, mi sembra di aver ancora più impegni! Comunque sabato c’è il saggio, per fortuna, non c’e la faccio più a fare le stesse cose mattina e pomeriggio… ecco perché non ho molto tempo da dedicare ai ringraziamenti, devo fare un pranzo-lampo e poi tornare in palestra, basta non ne posso più!!! (questa mattina alle otto!!!). Qualche dettasglio  da aggiungere? desideravo essere Sana!  Akito stava giocando,  ma che fa , è così--- vabe! basta , che gli ormoni stanno schizzando da tutte le parti!            un saluto a tutti! Bacione Lucia

  
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