Capitolo
9: In balia degli ormoni
CHE
COS’È QUELLO!? Quella cosa gialla…sono
…io? Noo, non posso essere io. No, cioè sono bionda…sono
davvero bionda. No deve essere un sogno. Proviamo a darci un
pizzicotto. AIHA! D’ho! È tutto
vero…Allora, per prima cosa calmiamoci, ispira, espira,
ispira, espira….piano per favore, ci tengo alla mia vita.
Ora prendi coraggio e apri gli occhi, ok? Non ti
ucciderà! Sicuro? Siiii!
“Dio
santissimo” non posso guardare… mi trovo a
voltarmi involontariamente, mettendomi le mani sulla fronte come se
dovessi risolvere una catastrofe imminente. Su Sana è solo
uno specchio! Solo una stupida superficie talmente liscia che ti mostra
al contrario, chiaro?
Riproviamoci…mi
metto di nuovo davanti allo specchio, a testa bassa, e piano piano alzo
lo sguardo su me stessa…
È
anche peggio di quanto pensassi, no
cioè guarda là, ho della paglia secca in testa!
Poi proprio biondo biondo…proprio giallo!!! E non sta per
niente bene con i miei occhi, sembro Lady Oscar! Oddio levatemelo!
Fuuuuuuuuuuuuuuuuuu!
Mi butto sul letto più disperata che mai, e la cosa peggiore
è che io domani ci devo andare a scuola!! In codeste
condizioni!!
“dimmi
Lolli come devo fare?” chiedo al mio peluche che mi guarda
con un’espressione felice. Lolli è con me
praticamente da sempre, è un tigrottino tenerone, non mi ha
mai abbandonata, però ora non fa altro che ridere! Smettila!
“perché
gioisci così delle mie disgrazie?!” gli chiedo
ancora più offesa. AAA lo lascio abbandonato sul mio cuscino
mentre torno per la centesima volta davanti allo specchio. Dovrei
smetterla di parlare così da sola.
“Sana!!!!”chi
è?... Aya aprendo la porta della mia camera. Ma questa
è pazza? Mi ha fatto prendere un colpo! Lei si blocca un
po’ squadrandomi dalla testa ai piedi, fin quando io non
realizzo il perché!
“nonononono
non mi guardare!”dico coprendomi la testa con le braccia!
“potresti, per piacere smetterla di entrare così
in camera mia! Mi dai saltare un battito ogni volta!” uno di
questi giorni mi manda all’ospedale.
“smettila
di fare la bambina! Fatti vedere!” dice avvicinandosi e
abbassandomi le braccia. Sta un po’ in silenzio a
studiarmi…poi se ne esce con uno strano
“wow…” wow? Che significa?
Cos’è male? Più di quanto ho visto?
Come faccio?
“si
lo so faccio schifo” inizio con la mia autocommiserazione,
prima che lei mi interrompa entusiasta “schifo? Ma dove? Stai
benissimo! Sei stupenda!”
“davvero?”
chiedo sinceramente sorpresa. Mi sento un mostriciattolo! Come faccio
ad essere stupenda?
“si
davvero, Sana guardati”
“mi
sono già vista e sono pietosa!” dico indicando
prima lo specchio e poi me.
“non
dire cretinate” no non riesco a convincermi. Mi sento strana,
mi sento un’altra.
“Sana,
ricresceranno del tuo colore!” si lo so questo,
però…
“vabe…tu
che ci fai qui?”
“sana…certo
che la tua memoria è portentosa, altro che
Golfera… seriamente dovresti controllare di non soffrire di
Alzheimer!” ah ah ah spiritosa.
“dopo
questi saggi consigli, mi dici cosa ci fai qui?”
“devo
farti studiare!” … aa ora ricordo…certo
che ha preso davvero alla lettera la mia richiesta di aiuto! Prima o
poi imparerò a farmi i fatti miei. Per forza. Alzo gli occhi
al cielo e mi butto sul letto.
“Lolli
salvami tu!”
*
Ci
siamo sedute in salotto a studiare, cioè io sto studiando
Aya sta leggendo un libro, e ogni tanto mi fa qualche domanda, o mi fa
ripetere. E se sbaglio alza un sopracciglio che sembra davvero Str, la
prof di latino, e mi dice di rivederla e ridirla. Sembra una
professoressa. Basta non ne posso più! Voglio un gelato! Che
c’entra? Be mi è venuta voglia di un gelato al
cioccolato fondente e stracciatella! Dopo dovrei fare un salto da
Niki…
“a
proposito!” quasi quasi me ne dimenticavo! “dove
sei sparita l’altra sera!?!”già
perché io e Akito siamo rimasti da soli per parecchio tempo
prima di decidere di andarcene. Si erano volatilizzati. Vedo Aya
sorridere.
“perché
ridi?”
“io
so qualcosa che tu non sai!” mi
canzona…bè sai che novità!
“be…parla!!”
la incito io con la penna. Le scuote la testa.
“daii!”
“noo,
non voglio distrarti!” bello roba, prima mi sorride e mi dice
che sa qualcosa che io non so e poi non vuole parlare, ormai la mia
attenzione sullo studio è fritta!.
“daiiiiiiii,
si vede lontano un miglio che muori dalla voglia di sbandierarlo in
giro!”
“va
bene però sappi, che io tifo l’altro”
ee? Che significa? Sappi che tifo l’altro?
Di cosa parliamo?
“ti
ricordi la ragazza con cui ha parlato Naozumi al telefono? “
Cecil... già, come dimenticare. Annuisco. “be, non
è la sua ragazza!” dice felice.
“e
chi è?”
“la
sorella, e Brad, quello che ha chiamato dopo, è il
quasi-ragazzo di lei, cioè da quello che ho saputo lui piace
a lei, ma non so quanto il contrario, comunque c’è
ancora qualcosa che mi sfugge!”
“ovvero?”
“che
diavolo sia successo! So”
“ferma
un attimo! Tu tutte queste cose come diavolo le sai? Cioè
posso capire sapere chi siano, ma pure che lei è innamorata
ecc…chi te lo dice?”
“non
posso dirtelo” sorride tra se.
“Aya!”la
imploro
“Ntu,
Ntu”…no un momento, fermi fermi fermi!
“No, non ci credo!!”
“cosa?”o
si ho visto giusto!!
“no,
ne sei felice?!”AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
“ddi
cosa?”
“inutile
che fai la finta tonta, tu sei strafelice!”
“Sana
giuro che non sto capendo un accidente di ciò che
dici!”
“ammettilo!!!!”
dico puntandole la penna contro, come ad inchiodarla.
“ammettere
cosa?!” chiede alzando le mani.
“ah
tu sei strafelicissima che lei non sia la ragazza!”
“COSA?
Nonononono ti sbagli, io io” a beccata in flagrante!
“ad
Aya piace Nao, ad Aya piace Nao, e adesso il povero Tsy? Lo mollerai
per il super divo? Oppure lo terrai con zerbino? Dirai a Tsuyoshi che
lo ami e poi un’ora dopo te la spasserai con Nao!?”
il sorriso di Aya si trasforma in una smorfia furiosa… oh-o
mi sa che ho esagerato.
“A
me non piace Kamura! Io amo Tsuyoshi, e non so come tu posso anche solo
pensare che io possa comportarmi così male con la persona
con cui sto! Smettila di vaneggiare e mettiti a studiare!”
forse si è un tantino arrabbiata!
“scusa
io stavo scherzando, non volevo” non ottengo risposta, ma la
vedo tirar fuori dalla borsa bianca il cellulare, con il display
illuminato, scrive un messaggio e
finalmente parla.
“Si,
si scusa Sana ma devo andare da Tsuyoshi, studia Catullo e i neoterici
ci vediamo domani a scuola” si alza dalla sedia, mi da un
bacio freddissimo sulla guancia e se ne va velocemente verso la
porta.ok forse ho esagerato ma stavo scherzando!! Si è
offesa troppo! Chi sa se Tsuyoshi ha davvero bisogno di lei, o se ne ha
approfittato per andarsene?
“DLINDLON”
e adesso chi è? Sarà tornata indietro?
Avrà scordato qualcosa? No Aya entra sempre senza suonare.
Mi avvio verso l’ingresso urlando di entrare. Un ragazzo
ventenne direi, un po’ bruttino e con un ridicolo cappello
con scritto su ‘più veloce di me non
c’è ne, consegne a domicilio rapide e
sicure!’, mi si piazza davanti.
“Sasana
Kurata?” rilassati mica uccido!
“
si?”
“c’è
un pacco per lei” un pacco per me che strano, chi me lo
invia. Come il ragazzo avanza per darmi una busta marrone abbastanza
grande, lo vedo cadere rovinosamente a terra, facendo volare il suo
cappello ai miei piedi….ahahahah
……..gigiuro, giuro che ci sto provando a non
ridergli in faccia, veramente sto facendo grandi sforzi. Nel inutile
tentativo di non ridere mi avvicino per aiutarlo ad alzarsi e vedo la
causa di tutto ciò una busta abbandonata proprio al centro
dell’ingresso.
“tutto
a posto?” chiedo trattenendo il riso.
“”si-si
sono inciampato” e lo vedo, quella busta ti ha mandato in
crisi, ma di chi è? AA sono le scarpe di Akito,
cioè della sorella, le avevo proprio dimenticate!!
“dove
devo firmare?” chiedo al ragazzo delle consegne.
“una
qui…. e una qui….e questa è per
lei!” mi dice dandomi la ricevuta firmata per prima.
“ok
grazie!” lui si gira di scatto e se ne va. Che ragazzo strano
penso scuotendo la testa. Mi avvicino alle scarpe della sorella di
Akito e mi siedo sul gradino che si trova all’ingresso.
Un
pacco per me, sono emozionata, che sarà mai?!? Rigiro e
rigiro la busta giallognola fin quando non mi decido ad
aprirla… è abbastanza pesante…
speriamo di essere stata ammessa alla scuola di magia e stregoneria di
Hogwarts!!!!
Sfilo
una risma di fogli, pericolosamente grande e una busta più
piccola, ma abbastanza pesante. Che diavoleria è mai questa?
Sicuramente niente scuola di magia…peccato.
Mi
poggio il rismone sulle ginocchia e apro la prima pagina.
“Sceneggiatura
provvisoria di Tristano e Isotta” e sotto “Kamura
Naozumi e Kurata Sana” nooo. Il mio incubo è
iniziato.
Apro
la busta più piccola è rimango esterrefatta, anzi
no solo fatta…
C’è
una tabella con tutti i giorni della settimana, con tutte le sere
piene… poi trovo un foglio con indirizzi e infine una
lettera…la leggo velocemente.
“…i
corsi preparatori per danze medievali…scuola
d’arte medievale..” che è sta
roba!!!
“REEEEEEEEEEEEIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!”
sento i passi del mio menager che dall’altra parte della casa
arriva di corsa.
“si
Sana”
“che
è sta roba?” gli chiedo mostrando il chili di
fogli.
“a
sono arrivati finalmente”
“finalmente?
Dimmi quando pensavi di dirmi che avrei dovuto seguire dei corsi di
danza…e scuole… e che altro non so che di
medievale!?”
“be
pensavo di dirtelo quella volta in macchina… ma poi sei
volata fuori! E poi che pensavi di dover ballare la bachata?”
“Reiii!”
dico come se fosse un lamento.
“a
proposito Sana, rinfrescami la memoria quand’è che
io e te siamo andati a mangiare il sushi” dice risistemandosi
gli occhiali da sole..sushi?
“o
mi sono appena ricordata che devo riportare queste scarpe al
proprietario! Ciao Rei!” prendo la busta delle scarpe, mi
infilo velocemente un paio di scarpe da ginnastica e mi lancio fuori
casa. Fiuu lo scampata per un pelo!
**
“dlin..dlon”
“si?”
una ragazza poco più alta di me apre la porta di casa, e
rimane a guardarmi…
“ciao,
sono Sana”
“Sana,
quella Sana? L’attrice?” inizia sgranando gli
occhi… in questi momenti mi sento sempre in imbarazzo.
Sembra strano ma non so mai cosa dire!
“o
scusa non ti avevo riconosciuta”
“si,
sono io ehm” le mi guarda curiosa di sapere cosa voglia, e
anche giustamente, insomma se un’attrice mi si presentasse a
casa così all’improvviso rimarrei
anch’io un po’ stranita.
“ops,
scusa sono rimasta incantata, che maleducata, perché non
entri?” dice aprendo completamente la porta e sposandosi di
lato. Ok come posso dire che le ho riportato le scarpe che Akito le ha
preso, molto probabilmente senza dirle niente? Entro timidamente
nell’ingresso, pensando freneticamente a come dirlo senza
fare la figura di una sciocca. Nel frattempo lei mi chiude la porta
alle spalle e io mi giro verso di lei.
“ma
tu non eri rossa?!” chiede all’improvviso. Io mi
volto e mi trovo a guardarmi nello specchio sulla destra. Mi ci
vogliono alcuni secondi prima di capire che quella sono io, che trauma
non ancora ci prendo l’abitudine.
“be
ecco, storia lunga!” mi dimentico sempre che devo tenere la
bocca chiusa sui nuovi film. Quando Tom
Hanks girò Cast Away, nessuno sapeva perché
andasse in giro con quel barbone in faccia… e io invece sto
spiattellando ai quattro venti quello che faccio…non va
bene, non è professionale!!
Rimaniamo un po’ in
silenzio, poi mi rendo conto che sono io che sono venuta, e che forse
dovrei decidermi a parlare.
“ehm…io ecco,
sono venuta qui, perché… non è che
potrei parlare con Akito? È in casa?” si delego a
lui e buonanotte. Vedo la sua espressione cordiale trasformarsi in una
di disprezzo.
“che ha combinato mio
fratello?” fratello allora è veramente sua
sorella, è la stessa che urlava l’altra sera, non
me la ricordo molto bene… Aya ha ragione la mia memoria fa
pena “Ti ha fatto qualcosa?” dice incrociando le
braccia al petto.
“nono,
assolutamente…”
“non preoccuparti non
gli dirò che sei stata tu a dirmelo, mi chiedo come abbia
fatto a rovinare la vita anche a te che sei così dolce,
possibile che quel ragazzo si metta sempre nei guai…!
Inutile dove c’è lui c’è
problema, è insopportabile, e io continuo ancora a
stupirmi” si Akito non è sempre dei più
dolci però…ora dai non esageriamo.
“no, veramente, non
c’è alcun problema, vorrei solo
parlargli!”
“non sarai cotta di
lui?” chiede sgranando gli occhi. Che cosa? Ma che siamo
impazziti tutti!
“NO!”
“guarda se posso darti
un consiglio stai il più lontano possibile da lui”
“non sono cotta di lui!
Ne sono sicura, forse è una delle poche cose di cui sono
convinta! Sotto quel punto di vista è spregevole”
credo, spero… io e akito? Pua! Una barzelletta.
“io non
credo!” mi volto rapidamente, e quasi svengo…
è, è una visione,
un’allucinazione…non può essere
così bello, dai deve avere un qualche piccolo
difetto…forse io non lo trovo, è appena uscito
dalla doccia evidentemente, perché ha i capelli
gocciolanti….con un asciugamano se li friziona e fa volare
l’acqua da per tutto, alcune gocce cadono sul suo petto nudo,
dio mi sto sciogliendo, tutto perfettamente delineato. Non avevo mai
invidiato delle gocce d’acqua prima. Poteva mettersi una
dannatissima maglietta sopra quei jeans che, per inciso, sono anche
abbastanza bassi dato che sono abbottonati solo due bottoni…
non ci vuole molta fantasia… fidatevi, per immaginare. Gli
si vede muscolo per muscolo dagli obliqui a pettorali… sto
morendo…
“vestiti sei
indecente!” sento la ragazza dietro di me… a lei
non fa alcun effetto, perché invece io sono paralizzata, non
faccio altro che guardarlo dall’alto in basso e poi dal basso
in alto. Dio l’avete visto…
è..è ogni aggettivo positivo esistente sulla
terra al grado superlativo, bellissimo, sexissimo,
perfettissimo…non mi sposterei mai…
“Natsumi non
rompere” Natsumi si chiama allora la sorella. Inizio anche a
pensare cose stupide e ovvie. Odioi essere così vittima
degli ormoni!
“Che deficiente devo
avere come fratello… mi spieghi come cavolo hai fatto a
metterti nei guai con lei! Possibile che non sai fare altro che
combinar danni, mi sono rotta, rotta e strarotta di dover aggiustare i
tuoi casini!”
“ma chi ti ha chiesto
niente!” io intanto resto come una deficiente in mezzo a loro
due, di spalle alla ragazza e di fronte ad Akito… cervello
potresti metterti di nuovo in funzione per piacere, e tu cuore la
smetti di pompare così? Grazie. Dopo aver riorganizzato il
mio organismo mi decido ad entrare nella conversazione prima che
diventi un uragano di insulti.
“Nat-natsumi Akito non
ha fatto niente, fidati” dico senza nemmeno girarmi, sono
ancora concentrata a guardarlo.
“o di te mi fido, e su
quello che ho qualche dubbio!” no scusa lei si fida di me, di
una perfetta sconosciuta invece che del fratello? Questa ragazza ha
qualche problema.
“tzs.. perché
non ti levi dai piedi?”
“con piacere! Ciao
Sana!” mi passa davanti e se ne va attraverso il corridoio.
Incredibile il cambio di tono che ha avuto tra il ‘con
piacere’ e il ‘ciao Sana’…
altro che attrice.
“tu che
vuoi?!” mi dice duro appena la sorella non
c’è più.
“quella è tua
sorella? Vi volete molto bene?! Che fai mi fai restare qui
all’ingresso, è da maleducati lo sai!”
“parla miss
galateo!”
“tu e gentilezza state
in due dizionari diversi vero?”
“senti ragazzina non ho
tempo da perdere” dice avvicinandosi pericolosamente. Mi
mette con le spalle al muro, cioè alla porta. Con una mano
di fianco alla mia testa, dovrei aver paura, ma il sentimento che
provo, è moooooolto diverso dalla paura. Troppo forse.
Inizio a balbettare frasi senza senso. Basta ti vuoi riprendere?
È un ordine!
“ma come non ero,
com’era, spregevole?” che brutto bastardo, sta
giocando! Spregevole? Ba credo sia l’aggettivo più
lontano da quello che sto pensando io…
“ssii,
alloallontanati!” dico mettendo le mani sul suo petto e
spingendolo via. Nel momento in cui lo tocco però tutte le
mie convinzioni spariscono, e invece di allontanarlo…
Lui non si muove, rimane
impassibile nonostante la mia lieve pressione. Ad un certo punto, sento
le mie braccia piegarsi, e lui avvicinarsi..no no fermi tutti. Fermo
tu! Cavolo.
“io-iosonovenutaaportartilescarpe!”
dico tutto di un fiato, quando lui arriva quasi a sfiorarmi il naso.
Continua a fissarmi negli occhi con fermezza, credo che ormai le mie
guance siano completamente rosse. Riporto le mani su di lui e lo spingo
via, questa volta con decisone, lui non si oppone. Quel piccolo infame
voleva vedere fino a dove gli avrei concesso…Gli cedo la
busta, e continuo a guardarlo.
“ioio vado,
cciao” Gambe ci siete? No perché questo sarebbe
esattamente il momento di girare e tornare indietro sapete? Forza
muovetevi. Do un ultimo sguardo generale a questo gioiellino
dell’umanità e poi apro la porta, con molto
rammarico mi decido a levare lo sguardo da lui. Esco senza nemmeno
voltarmi, ho fatto così
tanta fatica per girare lo sguardo che non so quanto
potrei resistere. Possibile che sono così scombussolata qua
dentro.
“stai bene,
però ti preferivo rossa” lo sento dire prima che
la porta si chiuda definitivamente. Questa volta non ce la faccio e mi
volto subito, non so perché, forse perché
è il primo complimento che mi fa, forse perché me
lo ha detto così, forse solo perché è
stato lui a dirmelo. Sta di fatto che la porta è chiusa, e
io mi sento avvampare come una scema. O Sana cerca di controllarti!
Dai! Per piacere.
Ciao gente, scusate il mio ormai noioso ritardo, ma da quando si è chiusa la scuola, mi sembra di aver ancora più impegni! Comunque sabato c’è il saggio, per fortuna, non c’e la faccio più a fare le stesse cose mattina e pomeriggio… ecco perché non ho molto tempo da dedicare ai ringraziamenti, devo fare un pranzo-lampo e poi tornare in palestra, basta non ne posso più!!! (questa mattina alle otto!!!). Qualche dettasglio da aggiungere? desideravo essere Sana! Akito stava giocando, ma che fa , è così--- vabe! basta , che gli ormoni stanno schizzando da tutte le parti! un saluto a tutti! Bacione Lucia