Scusate
per il ritardo
nell’aggiornamento ma mi sto riducendo a scrivere di notte
per mancanza di
tempo…avevo persino pensato di lasciar perdere il progetto e
rinunciare a
concludere la storia. Ma mi sono resa conto che non sarebbe corretto
nei
confronti dei lettori.
Per
piacere commentate
per farmi sapere se vi piacerebbe che succedesse qualcosa in
particolare perché
già la trama sta cambiando rispetto a come l’avevo
progettata.
Grazie in
anticipo…e ora
vi lascio al capitolo; spero non vi deluda.
CAPITOLO III
L’altro
Hyuuga
Per una
settimana Hiashi
Hyuuga aveva continuato a pagare gli incontri con Tenten, e avrebbe
perseverato
fino a che non si fosse stancato di una bambola troppo usata.
Ma una
sera Tsunade
ricevette una lettera anonima indirizzata proprio alla ragazza.
La
mezzana chiamò la
propria prediletta e le consegnò la missiva.
Le parole, per quanto belle, restano tali.
Vogliate pertanto accettare un gesto concreto di
quanto non riesco ad esprimere verbalmente.
Come avrete visto, con queste poche righe
è stata
inviata una somma di denaro doppia a quella finora versata per la
compagnia
della signorina Tenten.
Spero sia sufficiente affinché, per
questa sera,
la signorina possa restare nella casa senza che la vostra
attività
subisca perdite economiche.
Grazie
Tenten finì di leggere incredula; fu
Tsunade a
rompere il silenzio:
-Tenten
non dici niente?
È una magnifica notizia!
-Ma Nana,
si può fare?
Come farai a disdire con Hiashi Hyuuga? Hai detto che è
impossibile rifiutare
un favore ad uno Hyuuga …
- Mi
correggo, piccola
mia, non si può dire di no ai soldi
di uno Hyuuga; ma guarda qui! Con questa cifra potrai anche non
lavorare per
due notti di seguito!
Lacrime
di liberazione
scendevano lungo le guance di Tenten che, mentre abbracciava la sua
Nana,
ringraziava chiunque le avesse offerto uno spiraglio di luce tra le
ombre di
questa sua nuova vita.
Villa
Hyuuga era immersa
in un silenzio tombale: il ragazzo dagli occhi di ghiaccio dormiva
sereno dopo
notti di insonnia.
A pochi
metri di distanza
Hiashi Hyuuga fissava immobile il soffitto affrescato, la mascella
serrata per
lo scacco subito.
Tenten
riposava
tranquilla nella sua celletta, un solo pensiero: chi e
perché aveva mandato
quella lettera?
Per
giorni Tenten
continuò a ricevere il denaro potendo così
restare nella casa, ma dopo circa
una settimana la richiesta del donatore era
cambiata: secondo il biglietto, Tenten avrebbe dovuto farsi trovare
verso le
nove di sera all’indirizzo indicato.
Ciò
turbò non poco la
ragazza, l’idillio era finito; era tornata alla
realtà della sua vita e della
sua condizione e quella notte – ne era certa –
avrebbe contribuito a riaprire
una ferita che con poco successo aveva tentato di ignorare.
Il luogo
prefissato per
l’incontro si trovava in un’area di periferia, dove
pace e quiete regnavano
incorrotte.
Lee, che
aveva
accompagnato Tenten, la lasciò nel giardino del villino,
dove la ragazza trovò
posto sotto un salice le cui fronde giocavano con il laghetto
sottostante.
Dal se
diletto su cui
Tenten era seduta si godeva di una meravigliosa panoramica del giardino.
Narcisi e
giunchiglie
coronavano lo specchio d’acqua, la luce delle lucciole si
confondeva con il
riflesso delle stelle e il vialetto era illuminato da candele profumate.
La
giovane desiderò con
tutta se stessa che il tempo si fermasse e le permettesse di vivere in
eterno
quel sogno di bellezza e pace.
Al
riflesso della ragazza
nell’acqua, si aggiunse una figura che fece voltare di scatto
Tenten.
-
Buonasera. Perdonatemi,
non intendevo spaventarvi.
Lei
fissò il ragazzo a
cui apparteneva la voce: lunghi capelli, segno distintivo di
nobiltà, finemente
annodati, un candido kimono con fini impunture in seta avvolgeva il
corpo
snello ed atletico; e pio gli occhi: splendidi occhi avorio, miniatura
di
infinite galassie.
Quelle
iridi così
singolari colpirono e turbarono non poco Tenten.
-buonasera
a voi,
signore; non temete, non mi avete spaventata.
Il
gentile saluto del
nuovo arrivato spinsero Tenten a continuare:
-devo
supporre che voi
siate colui che ha scritto le lettere…perdonate la mia
impudenza ma desidererei
porvi una domanda: siete un parente di Hiashi Hyuuga?
Lo
stupore del ragazzo
era evidente -si, il mio nome è Neji Hyuuga,
quell’uomo è mio zio; ma ditemi,
come fate a saperlo?
-in
effetti è stata solo
una supposizione: solo un abitante della villa poteva essere a
conoscenza dei
mie incontri con vostro zio e della la cifra che egli versava. Inoltre
il
vostro aspetto e il vestiario suggeriscono le nobili origini. Ma senza
dubbio
sono stati gli occhi a suggerirmi la parntela. Se posso permettermi,
avete
degli occhi bellissimi, molto simili a quelli di vostro zio
all’apparenza, ma
profondamente diversi…i vostri hanno una luce particolare.
Nel dire
questo Tenten
era arrossita: per un momento aveva dimenticato di essere solo una
meretrice e
aveva fatto parlare il suo cuore di ragazza che aveva davanti a
sé un giovane
bello e gentile.
-oltre
che bella siete
anche intelligente! Ma vi prego, consentitemi di abbandonare questo
tono così
formale.
-naturalmente,
signore,
non dovete nemmeno chiedere: avete pagato per poter fare qualsiasi cosa
vi
aggradi.
Gli occhi
di Tenten si
velarono di lacrime ma inaspettata un tocco leggero le
spazzò via.
-non devi
dire così, ti
prego, sappi che non farò nulla che tu non voglia. Se questa
sera ho voluto
incontrarti è perché mi mancava vederti. Per
tutto il tempo che sei venuta alla
villa ti ho sempre guardata di nascosto e, benché fossi
felice a saperti al
sicuro lontana da mio zio, dopo solo una settimana che non ti vedevo il
vuoto
aveva preso il sopravvento.
Quare id faciam fortasse requiris.
Nescio, sed fieri et excrucior.
Forse ti
chiedi perché io
lo faccia.
Non so ma
sento che
accade e mi tormento.
TI AMO.
I
versi
in corsivo sono del mio amato Catullo. In modo un po’
impacciato Neji si è
aperto e state
sicuri che la bella Ten
non lo deluderà . infatti come avete visto, lei ha
già notato che il bel ragazzo
è di tutt’altra risma rispetto allo zio!
Per
tranquillizzare
celiane, elinn
e BrideOfTheWind, hiashi
sparirà per qualche capitolo; però poi
tornerà più bastardo che mai. (sorry ma
la storia è triste).
Ramiza: grazie per i commenti ma, scusa
l’ignoranza, che vuol dire IC?
Grazie ancora a tutti quelli
che hanno letto e
commentato!
Al
prox
capitolo!