Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Doomsday_    31/01/2014    6 recensioni
Draco è solo. Dovrà eseguire ciò che l'Oscuro Signore gli ha ordinato di compiere. E non ha nessuno... nessuno tranne lei.
Astoria farà qualsiasi cosa è in suo potere per restargli accanto. Perfino quando sarà lui stesso ad allontanarla.
Il loro amore è come una stella che, nel buio della notte, brucia in tutta la sua intensità fino a distruggersi.
Dal capitolo dieci:
- Ripensare alla biblioteca diede a Draco un senso di forti brividi: ancora gli era ignoto quel che lo aveva trattenuto dal baciarla quando, per la prima volta dopo mesi, aveva finalmente potuto tenerla tra le braccia. Nel toccarla ogni tentativo di starle distante era crollata, e un intenso malumore l'aveva colto nel godere di quel suo sguardo insolitamente luminoso. Stelle aveva definito quegli occhi, stelle di quel suo cielo buio.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Astoria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





L'ultimo giorno





Le vacanze Natalizie erano ormai prossime e nei dormitori la confusione regnava sovrana, come se gli alunni non potevano fare a meno di mettere tutto sottosopra per riorganizzare i bagagli.
Nella sua stanza del dormitorio Asteria ripiegava i maglioncini e le camicie, riponendoli con cura nel suo baule, mentre canticchiava l'inno di Hogwarts a mezza voce, in una reinterpretazione piuttosto natalizia < Hogwarts, Hogwarts del nostro cuore... te ne preghiamo insegnaci bene ».
Lady Carmilla, la sua grossa gatta siberiana dal manto nero, sembrava approvare la canzoncina, emettendo rumorose fusa da sopra il cuscino del letto di Asteria. L'umore della ragazza quella mattina era alle stelle, quel giorno sarebbe stato l'ultimo di lezione prima dell'inizio delle vacanze. Due ore di Pozioni, seguite da Incantesimi per poi finire con altre due ore di Difesa contro le Arti Oscure. E nemmeno la faccia da rospo della Umbridge sarebbe riuscita a cambiarle l'umore; aveva giusto finito di ricopiare i settanta centimetri di pergamena del compito "Dieci modi sicuri per evitare un pericolo non ricorrendo alla bacchetta", e senza neppure chiedere aiuto a Sean, che sembrava quanto mai ben disposto - per la prima volta nei loro quattro anni di studi a Hogwarts - a consegnare la pergamena completamente in bianco.
Così chiuse il baule (per raccattare le ultime cose dal bagno e dal dormitorio di Daphne c'era ancora tempo ), prese il compito e scese nella sala comune per aspettare Sean; ma lo trovò già lì con la faccia sepolta in uno di quegli antichi tomi polverosi che non vedevano altra luce, se non quella della biblioteca, da quando ne erano entrati.
Asteria, per farsi notare dal ragazzo, dovette tirargli una ciocca di capelli. Sean riemerse dalle pagine già col sorriso sul volto, conoscendo perfettamente chi fosse la fonte del suo disturbo « Buongiorno, raggio di sole ».
In risposta, lei alzò gli occhi al cielo « Certo che potevi almeno chiamarmi invece di startene qua a leggere uno dei tuoi vecchi stupidi libri. Muoio di fame! » brontolò incrociando le braccia al petto.
Sean sogghignò « Non è affatto un vecchio stupido libro. Anzi è un volume piuttosto importante, per tua informazione » ribatté chiudendo la copertina spessa di pelle, con un pesante tonfo. A chiare lettere vi era il titolo "Hogwarts, gli albori: le leggi e gli statuti da essi regolata".
Asteria starnutì « Sarà pure importante, ma è un agglomerato di polvere. La nuvola che si è alzata quando lo hai chiuso è ancora visibile. E ti sei reso conto che ti si sta gonfiando un occhio? ».
Sean, intento a grattarsi con foga l'occhio sinistro, si fermò all'istante. Era almeno mezz'ora che gli pizzicava. Asteria sospirò vistosamente « Quando avevi intenzione di ricordarti che sei allergico agli acari della polvere? Vuoi per caso che la gola ti si chiuda ancora una volta, o cerchi semplicemente un nuovo look per far pena alle ragazze? »; Sean rise scuotendo la testa « La tua allegria mattiniera è quella che preferisco in assoluto » decretò alzandosi e tirando su le braccia per stiracchiarsi in un modo ben poco elegante. « Penso che se tolgono la colazione prima del nostro arrivo, godrai della mia allegria mattutina per tutto il resto della giornata » lo avvisò, avviandosi verso il ritratto. Sean la seguì con un singulto: « Per il nome di Merlino, no! Preferirei un'ora in più con la Umbridge piuttosto! » esclamò con un sorrisetto complice, beccandosi così una gomitata fra le costole. Arrivarono in tempo nella Sala Grande per mangiare qualcosa di corsa e poi correre di nuovo nei sotterranei per non far tardi alla lezione col professor Piton. « Speriamo che per le vacanze non ci assegni di nuovo un tema sulle proprietà di una qualche pietra » fu l'ultima cosa che disse Sean - con voce trafelata - quando si fermarono davanti all'Aula di Pozioni dopo la lunga corsa. Con un sospiro di sollievo Asteria constatò che il professore non era ancora arrivato, così lei e Sean si sbrigarono a sedersi al loro banco e a tirare fuori i rispettivi calderoni.
Un allegro mormorio vivacizzava la classe, rumore che si quietò di colpo quando risuonò il secco chiudersi della porta che annunciava l'arrivo del professor Piton. Come di solito succedeva, il professore si espresse brevemente sulla pozione del giorno, poi con un colpo di bacchetta fece apparire le istruzioni sulla lavagna e da lì in poi si interessò ad altro ignorando deliberatamente gli alunni, i quali iniziarono a lavorare diligentemente quasi nell'immediato.
La pozione era semplice ma il procedimento lungo, così le due ore passarono veloci. Alla fine della lezione all'interno di quasi ogni calderone ribolliva un liquido azzurrino dal composto frizzante, ma pochi - tra i quali quello di Asteria - risaliva un soffice fumo di un blu più intenso. Aveva sempre dimostrato una certa attitudine per pozioni, e probabilmente era l'unica materia con cui poteva pienamente competere con Sean. « Lasciate un'ampolla delle vostre rispettive pozioni sulla cattedra. Per le vacanze tema di trentacinque centimetri di pergamena sulle proprietà e le origini dell'agata indiana. Riferimenti all'Alchimista Pierre de Boniface saranno decisamente ben accetti » e senza aggiungere altro congedò la classe.
Sean uscì dalla classe ingobbito « Sapevo che anche stavolta sarebbe stata una pietra » borbottò con scarso entusiasmo. I due si avviarono verso l'aula d'Incantesimi, dove il professore Vitious li attendeva trepidante. Da ometto gentile e amabile quale era, il professore responsabile dei Corvonero non dava mai troppi compiti ai propri alunni, così alla fine dell'ora li lasciò andare con una veloce spiegazione dell'incantesimo al quale si sarebbero dedicati al rientro delle vacanze e su cui si sarebbero dovuti esercitare tanto quanto bastava per saperlo padroneggiare al meglio.
Così, con l'animo più sereno, si sedettero al tavolo dei Serpeverde, nella Sala Grande, per consumare il pranzo. Asteria non aveva ancora finito la sua zuppa di porri che Sean si era già riempito il piatto di costolette d'agnello affogate in salsa di mirtilli. La ragazza si sorprendeva sempre a constatare quanto Sean riuscisse a ingozzarsi, finendo per assomigliare sempre più ad un aspirapolvere con i denti, pur rimanendo in ogni caso un ragazzo così magrolino da far spavento. Si litigò l'ultima fetta di torta di melassa con Miles Bletchley, il quale si lagnava del fatto che Sean ne avesse già mangiate due fette e lui solamente una, eppure l'amore di Sean per i dolci non bastò a farlo prevalere e così Miles ebbe la meglio sulla torta; allora il ragazzo si girò verso Asteria, che era arrivata a malapena alla metà della sua fetta di torta proruppe in un vago « Ehi, per caso la mangi tutta quella? ».
Dopo una breve ora di riposo, che Asteria e Sean usarono per dedicarsi al loro passatempo abituale di Spara Schiocco, si avviarono verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure. Nella classe della Umbridge si respirava un'aria diversa dal resto di Hogwarts, la professoressa riusciva ad avere sui propri studenti un effetto non molto dissimile a quello di un dissennatore. Di colpo le vacanze natalizie sembrarono molto lontane e quelle due ore di lezione interminabili. Persino nella Casa di Serpeverde, che inizialmente si era mostrata ben disposta nei confronti della nuova professoressa la quale sembrava incline a penalizzare i Grifondoro con estrema facilità, oramai era ben visibile un crescente malumore da quando la Umbridge aveva imposto il nuovo decreto didattico numero ventiquattro che scioglieva ogni qualsivoglia organizzazioni o squadre. Da allora Sean non dava pace ai libri sulle leggi di Hogwarts per trovare qualche cavillo che potesse contrastare il decreto e riorganizzare così le sue amate gare di gobbiglie.
Il tempo passava lento quando si era costretti a leggere per l'intera durata della lezione, potendo solamente immaginare come sarebbe stato mettere in pratica quegli incantesimi di difesa. Asteria si ritrovò a leggere più volte la stessa parola da almeno cinque minuti quando si accorse che una discussione era nata fra alcuni studenti appartenenti a Grifondoro e la professoressa; ella si sforzava di rispondere, imperterrita con la sua vocetta infantile, mantenendo una calma artificiosa. L'argomento era ancora quello: Colui-che-non-deve-essere-nominato. Un brivido percorse la schiena di Asteria al solo pensiero. Ricordava la strana atmosfera di quando era tornata a casa per l'estate, l'aura di mistero, mezzosangue e nati babbani che iniziavano a scomparire e i suoi genitori che fingevano che andasse tutto bene. Ma suo padre era un uomo importante al Ministero della Magia e oramai, fra le famiglie purosangue a cui l'ideale di Voldemort era sempre andato a genio - come per l'appunto nella famiglia Greengrass - non era certo un segreto il ritorno di Voldemort. Si sentiva colpevole per essere felice che suo padre non fosse un Mangiamorte, ma non ne poteva fare a meno. Sperava che in qualche modo la sua famiglia sarebbe rimasta fuori da tutto quel che sarebbe presto successo, ma sapeva benissimo che ciò era impossibile. Non capiva il motivo di tutta quella paura, in fondo lei era una purosangue, eppure il solo pensiero che qualcosa nell'aria stava cambiando le faceva gelarle il sangue.

Alla fine della lezione, Asteria non voleva far altro che mettersi qualcosa di comodo e sedersi davanti al fuoco della Sala Comune a bersi un caldo idromele. E così infatti fece, si stava giusto iniziando a rilassare quando la raggiunse sua sorella Daphne, con al fianco Pensy che, per una volta tanto, non era alle calcagna di Malfoy. Daphne indossava un morbido cardigan blu notte e Asteria al solo vederglielo addosso sbuffò sonoramente « Quello è il mio cardigan, lo sai? Questa mattina l'ho risposto e sarà stato uno dei primi che ho messo nel baule! Mi avrai stravolto tutte le cose come tuo solito » la voce irritata di Asteria giunse chiara e secca alle orecchie di Sean come un campanello di allarme, così il ragazzo abbandonò libro e burrobirra, e si andò a rifugiare in qualche posto lontano dalle due sorelle Greengrass. Sean, col tempo, aveva imparato a non mostrare l'inquietudine che gli dava la presenza di Daphne, ma se si aggiungeva alla situazione anche una Asteria innervosita, egli non trovava soluzione migliore che battere in ritirata.
Daphne scoppiò a ridere difronte al volto scontroso di Asteria - probabilmente l'unica che la conosceva a potersi permette una simile reazione. « Sono assolutamente sicura che sia il mio cardigan, Asteria. Ma lo sai che puoi prendere quello che vuoi dal mio armadio » disse, sedendosi al posto che fino a quel momento aveva occupato Sean. Asteria liquidò la discussione con una scrollata esasperata della mano. « Come sono andate le lezioni di oggi? » le chiese Daphne. Pensy rimase in piedi al suo fianco, senza dir nulla e cercando di appuntarsi meglio la spilla da prefetto sulla divisa.
« Come al solito. A te com'è andata? » rispose Asteria. Chiacchierarono per un po', scherzando del più e del meno come facevano ogni giorno, finché l'attenzione di Daphne fu improvvisamente attratta da qualcos'altro che, dalla sua espressione, non doveva essere nulla di piacevole. Infatti accanto a loro era passato Draco Malfoy e Pansy aveva subito colto l'occasione per fermarlo. Ora che entrambi erano prefetti, Pansy si sentiva in dovere di poter disturbare Draco per ogni sciocchezza - cose che a quanto pare faceva imbestialire Daphne, la quale si alzò per interrompere appositamente la conversazione fra i due.
« Ciao Daphne » la salutò allora Draco, con uno dei suoi tipici sorrisetti. Poi il suo sguardo si rivolse velocemente su Asteria, come se non l'avesse notata fino a quel momento. Ci si soffermò per qualche secondo, come se fosse sorpreso della sua esistenza, eppure non le rivolse la parola. Bensì si concentrò nuovamente su Daphne « Stavo uscendo. Volevo fare una passeggiata vicino al lago nero, ti va di accompagnarmi? ». La ragazza non ci pensò due volte e, nonostante l'incredulità di Pansy, i due sparirono oltre il ritratto senza aggiungere altro.
Vedendo finalmente via libera, Sean si riappropriò del proprio posto davanti ad Asteria, la quale però aveva un'espressione così rabbuiata e pensierosa che non sembrò neanche accorgersi del ritorno del suo migliore amico. Era assorta a guardare il fuoco che le illuminava in uno strano modo il viso e quando si rivolse finalmente a Sean, dopo che lui richiamò la sua attenzione più di una volta, il suo sguardo era persino più tagliente del solito. Anzi era decisamente furioso. « Quel gradasso sbruffone! » esclamò improvvisamente, tant'è che Sean saltò spaventato sul posto. « Ma... di che cosa stai parlando? Che è successo? » balbettò lui confuso. Le gote le si infiammarono e senza curarsi di chi la poteva ascoltare, continuò: « Salta dall'una all'altra come se fossero due canestri messi appositamente perché lui possa farci i propri comodi. Si meriterebbe una fattura pungente dove so io! »; e detto ciò se ne andò nel proprio dormitorio pestando con forza i piedi a terra; lasciando lì da solo un esterrefatto Sean a seguirla con lo sguardo.



N. A.
Ringrazio di cuore chi ha messo la storia fra le seguite: AlecLightwood980 (anche io seguo shadow!*^*) e lallipolli.
Chi ha messo la storia fra le preferite: NarcissaBM e BekkaMalfoy
E soprattutto chi ha recensito *^* NarcissaBM e BekkaMalfoy : grazie grazie grazie siete i miei amori <3 ahahha spero che anche questo capitolo vi piaccia :P e mi raccomando recensite u_ù
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Doomsday_