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Autore: alaskha    31/01/2014    3 recensioni
In quel preciso istante sentii un bracco avvolgermi le spalle: il profumo era inconfondibile, ed il tono di voce suadente al naturale, lo era ancora di più.
“Malik, che diavolo vuoi?” ringhiai, sottovoce.
“Fingi entusiasmo – sussurrò lui tra i denti, mentre sorrideva falsamente – adesso sorridi e saluta con la mano”
Seguii il suo consiglio, stretta dalla morsa del diavolo.
“Ciao amore, ci vediamo presto” disse Perrie al suo dannatissimo baby Zayn.
“Ciao piccola” lui le mandò un bacio volante, ed io faticai a reprimere quei fastidiosi conati di vomito che mi colpivano ogni qual volta manifestassero il loro amore.
“Restate vivi!” urlò Perrie, mentre l’autobus si allontanava.
Io e Zayn continuammo a salutare con la mano, sorridendo come due idioti, abbracciati.
“Ok, adesso togliti”
Lottai contro di lui, cercando di divincolarmi dalla sua presa, ma lui premette ancora di più con il braccio sulla mia spalla.
“Tu non vai da nessuna parte” sussurrò lui, sulle mie labbra.
“Malik, levati, invadi il mio spazio vitale”
“Adesso ascoltami attentamente – non aveva intenzione di allontanarsi – ho giurato a Perrie che ci avrei provato, ad andare d’accordo con te”
“D’accordo, provaci” dissi stringendomi nelle spalle.
“Certo, ma tu dovrai collaborare”
“Costringimi”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Long live all the magic we made
Chapter seven - The company of the lord of the monologues 


 
 
Odiavo Harold Edward Styles con tutta me stessa: quella dannata frase mi aveva perseguitata per tutta la notte.  Avevo ascoltato ‘Take me home’ come consigliato, almeno tre volte, ma niente mi aveva lasciata sorpresa come aveva detto lui.
“Zafira, siamo arrivati, vieni?”
La vocina di Niall Horan riuscì a sovrastare anche i 5 Seconds Of Summer che mi cantavano nelle orecchie “Heartbreak girl” , decisamente la mia preferita.
“Arrivo”
Sorrisi a Niall, perché amavo l’irlandese, e riponendo il mio iPod nella borsa, mi aggrappai ai sedili, sfilando lungo tutto l’autobus firmato One Direction.
“Ciao ragazzi”
Silver Kensington ci stava davanti, con la sua divisa da manager in carriera: rigorosamente giacca e cravatta. Sapeva essere l’uomo più elegante del mondo: lui ed Harry si facevano spesso guerra riguardo l’abbigliamento, tranne quando la superstar decideva di esibirsi in infradito, ovvio.
“Ehi Silver, non vuoi salutare il nostro ospite d’onore?”
Liam mi circondò le spalle con il suo braccio, ed io sorrisi a forza, davanti al manager dei ragazzi. Lo conoscevo da tanto tempo, ormai era come un padre per tutti loro e, di conseguenza, anche per me.
“Ciao bellissima, sarà un onore averti con noi” Silver sorrise, salutandomi.
“Una special guest con i fiocchi” convenne Stella, la mamma della troupe.
“Una special guest stronza con i fiocchi, ti correggo, Stella” puntualizzò il simpatico pakistano.
Mi limitai a fargli il verso, indossando i Rayban scuri furbamente rubati ad Harry. Eravamo ancora a Londra, ma non vicini a casa: la O2 Arena era enorme, comunque. Rimasi a fissarla per qualche istante, incantata.
“Mette i brividi, non è vero?”
Mi si affiancò Niall, guardando il luogo dove lui ed i suoi quattro compari si sarebbero dovuti esibire, quella stessa sera del 23 Febbraio 2013.
“Non sono io quella che farà strillare migliaia di ragazzine lì dentro, Horan, non dovrebbe affatto metterti i brividi”
Niall voltò il viso verso il mio, sorridendomi.
“È la verità, Irlanda Man”
“Non chiamarmi così, Valencia Man” ribattè lui, muovendosi verso l’Arena.
“Sono una donna – puntualizzai, seguendolo – cretino”
“Già, che bisogno c’era di un’altra donna qui?” domandò Zayn, scettico.
“Chiedilo alla tua fidanzatina”
Quello era Louis, senza ombra di dubbio: non solo lo avevo riconosciuto dalla voce, ma lui non sopportava Perrie, odiava anche solo il pensiero che uno dei suoi quattro fratelli fosse il ragazzo di ‘Una come lei’, era così che la definiva lui. Non ci aveva mai detto il perché, non la sopportava e basta.
“Lou..” lo riprese Zayn.
“Ok, scusa, ma lo sai come la penso” disse Louis, difendendosi.
“Andateci piano, voi due – li rimproverò Stella – io e Zafira potremmo anche offenderci, sapete?”
“Probabilmente sono il più contento, che Zafira sia qui con noi” disse Louis, facendomi sorridere,  prima di entrare nell’Arena.
C’era già tutta la troupe ed era una cosa fuori dal normale: c’era gente ovunque, telecamere in ogni dove ed io non potei fare a meno di notare quanto diavolo fosse grande quel posto.
“Ma è immenso, non può essere così grande, ragazzi, le vostre voci qui dentro non si sentiranno! Sono così basse e da checche!” li presi in giro, senza smettere di guardare quanti posti ci fossero.
“Simpatica” mi disse ironico Harry, affiancandomi.
“E pensare che solo due giorni fa ero lì – disse Liam, indicando un posto a caso – per il concerto di Kanye West”
“Che ci vuoi fare, Liam? – intervenne Zayn – è il business”
“Che diavolo centra il business?” chiesi io stranita, voltandomi verso di lui.
“Anche tu non centri nulla con noi, eppure sei qui”
Ma che antipatico.
“Ragazzi, non cominciate – ci riprese Silver – il tour non è ancora iniziato”
Sbuffai, rubando l’iPhone di Harry dalla tasca dei suoi skinny jeans neri, mentre continuava a guardarsi intorno con l’aria smarrita di un bimbo nel più grande Luna Park del mondo. Era talmente bello, che mi rubò un sorriso.
“Ehi, Valencia?”
Scostai lo sguardo dalla schermata della home di Twitter, quando Zayn si rivolse a me con toni pressoché gentili. O meglio, almeno quella volta non mi aveva brutalmente aggredita.. cioè, non ancora.
“Sì?”
Mi voltai verso di lui, stava cercando di non incontrare il mio sguardo e lo conoscevo abbastanza bene: stava per fare qualcosa che non avrebbe voluto fare. Ma poi scosse la testa, allontanandosi di qualche centimetro.
“Non ti aspettare che io ti ceda il mio posto sull’autobus per tutta la durata del Tour”
Sbuffai, ancora, mentre lo guardavo andarsene verso Liam. Quel ragazzo era enigmatico, ero certa che avesse voluto dirmi altro, e quello era solo un brutto tentativo di mascherare la verità. Comunque mi strinsi nelle spalle, non avevo tempo per pakistani confusi sul senso della vita.
“Che fai?” mi chiese Harry, sbirciando sul suo iPhone, ancora nelle mie mani.
“Twitto qualcosa di stupido, così nessuno avrà il sospetto che qualcuno ti abbia rubato il telefono” risposi, concentrata.
“Dammi qua – disse, riprendendosi il telefono – non sei simpatica quando mi dai dello stupido”
Camminai velocemente verso Stella, sbuffando per la terza volta.
“I signorini One Direction sono irritabili ed agitati come solo delle signorine in piena crisi ormonale sono in grado di essere”
Stella ridacchiò, mentre Zayn non perdeva l’occasione per rifilarmi un’occhiataccia.
“Ti conviene abituartici, piccola” disse Louis, scoccandomi un sorrisetto.
“Ok ragazzi – intervenne Silver, con la sua voce pesante – abbiamo cazzeggiato anche abbastanza, di corsa a prepararvi ed a provare”
Lo odiavo quando fingeva di essere un manager serio.
 
 
 
 
“Venti minuti all’inizio” urlò Stella, indaffarata più che mai.
Non so perché, ma sbuffai per la ventottesima volta, forse quello era lo sbuffo day ed io non ne sapevo nulla.
“Harry, mi passi l’iPhone?”
“Che ci devi fare? Twittare qualcos’altro di stupido che riguardi i miei capelli?”
“No, quanto sei noioso, non pensavo avessi tutti questi pregiudizi su di me” sbottai, indignata.
Harry scosse la testa, sorridendo in quel modo che risultava sexy anche nelle condizioni patetiche in cui si trovava, dato che i suoi capelli erano nelle mani di Lou Tisdale, bagnati, lisci e ridicoli.
“Diciotto minuti all’inizio!” urlò un’altra volta, Stella.
“Ma farà così ogni due minuti?” chiesi.
“Irritante, non è vero?” mi sostenne Niall, mentre si guardava allo specchio, facendo delle stupide smorfie da prima donna.
“Se ti dà fastidio puoi anche tornartene a casa”
E indovina indovinello, a chi poteva appartenere quel commento così carino, dolce e simpatico se non a Zayn Jawaad Malik?
“In realtà non posso, ed è tutta colpa tua”
“Colpa mia? Adesso è colpa mia se mi metti le mani addosso davanti ai locali?” sbottò Zayn, con la voce un po’ troppo alta.
Tutt si girarono verso di noi, che eravamo praticamente a due centimetri di distanza minacciosa.
“Sei stato tu a provocarmi, Malik, come al solito” ero così vicina a lui che mi bastò un sussurro.
“Cercavo solo di essere carino” si difese.
“Tu? – chiesi, ridendo ironicamente – tu, carino con me? Neanche nei nostri sogni più selvaggi, Malik”
“Hai mai pensato che potresti essere tu, quella che non me lo permette?”
“E tu hai mai provato a pensare che potresti essere tu, quello che non mi fa venire voglia di permetterti di essere carino con me?”
Zayn scosse la testa, rassegnato.
“Dove vai adesso, scappi? – gli domandai, retorica – eh certo, perché tu sai fare solo questo, scappare!”
“Volevo chiederti scusa prima, d’accordo? – sbottò nuovamente, tornando a sussurrare, ad un centimetro da me – non intendevo dire quello che ho detto, tu centri con noi e mi dispiace essere sempre così stronzo, ma tu mi fai perdere la testa e sai perché? Perché sei anche più stronza di me, Zafira”
Strabuzzai gli occhi, davanti a quelle parole. Stavo pensando a cosa rispondere, stavo pensando ad un sacco di cose, stavo pensando anche a tutti quegli occhi puntati su di noi, stavo pensando a..
“Ehi amici, calmiamo gli spiriti, d’accordo?”
Non pensavo di certo ad Ashton Irwin, però.
“Ash, siete arrivati finalmente”
Disse Liam, prendendo in mano la situazione. Così Ashton annuì e gli occhi dei presenti si concentrarono sui nuovi arrivati, per fortuna. Tranne un paio di occhi verdi, fissi ancora su di me. Intercettai lo sguardo di Harry, tranquillizzandolo con un sorriso.
“Nessuno però ci aveva detto della presenza di questa meravigliosa donzella” esordì la voce squillante di Luke Hemmings.
“Ehi Hemmo, sono la tua sorpresa personale –dissi io, mentre gli andavo incontro per abbracciarlo – e sono contenta di vederti”
“Per me è lo stesso” disse, ricambiando l’abbraccio.
Avevo già conosciuto i 5 Seconds Of Summer, Niall ne parlava così tanto spesso che sembrava quasi fosse quella, la sua band. Con Luke avevo un rapporto singolare: andavo d’accordo anche con Ash, Michael e Cal ma con Hemmings era diverso.
“Dieci minuti all’inizio!”
Era davvero durato otto minuti quel nostro piccolo litigio? Lanciai un’occhiata a Zayn, mentre si guardava allo specchio, lontano da tutto e tutti. Non avevo voglia di chiarire con lui, che mettesse fine a quel continuo altalenarsi di tutte le sue lune da ragazzina con il ciclo. Diventava davvero insopportabile dopo un po’, anzi, lo era sempre.
“Forza ragazzi, si va in scena”
Silver esibì un sorrisetto, mentre i ragazzi si scambiarono un paio di occhiate eloquenti.
“Ci siamo” disse Liam.
“È il momento” confermò Niall.
“Ma muovetevi” ma io interruppi quella scena da film.
Harry roteò gli occhi al cielo, Louis mi scompigliò i capelli passandomi affianco e Zayn mi prese sottobraccio, conducendomi verso il palco.
“E così le nostre strade si dividono”
“Malik, sei sicuro di non essere una ragazza, tu?”
“Ma che diavolo dici?” sbottò, indignato.
“Dico che ti comporti come se avessi il ciclo” ammisi.
Zayn scoppiò a ridere, sotto lo sguardo sconcertato di Liam e Stella. Io mi lasciai sfuggire un sorriso, invece.
“Perché ridi?”
“E tu perché sorridi?”
“Perché la tua risata la sento raramente, ed è bella, ok?” confessai, sotto il suo sguardo stralunato.
“Stessa cosa per il tuo sorriso” disse poi.
“Stessa cosa, cosa? – domandai – t’impegni come ho fatto io, Bradford”
Lui sbuffò, facendomi ridacchiare.
“Hai un sorriso carino”
“Carino? Ma fottiti, Malik”
Feci per andarmene, ma lui mi bloccò, tirandomi per il braccio.
“Ok, è bello”
Così io annuii convinta e soddisfatta.
“Molto bravo Malik, molto bravo”
“Cosa sono? Un cane?”
Sbuffai per la ventinovesima volta, mentre Stella andava in escandescenza.
“Tutto bene, Stellina?” le domandò Niall.
“Horan, piantala di farle la corte, ne abbiamo già parlato” lo riprese Louis.
“Ragazzi! – sbottò la manager – meno di due minuti all’inizio, ricomponetevi”
Li vidi scomparire verso il palco e mentre mi stavo dirigendo sotto di esso, nei posti privati delle special guest dei signorini One Direction, sentii la sua voce chiamarmi.
“Valencia?”
“Sì, Bradford?”
“Niente”
“Sei cretino – dissi, ridacchiando – spaccali, Malik”.
 
 
 
 
 
I 5 Seconds Of Summer si erano appena esibiti, ed a me era venuta voglia di saltare sul palco ed abbracciarli tutti e quattro, dopo aver sentito la loro performance di Heartbreak Girl. Ma mi ero contenuta, incrociando le braccia e facendo dei lunghi respiri.
“Zafira!”
Ma poi qualcuno urlò il mio nome, era una voce femminile e non riuscii a capire a chi appartenesse perché quelle dannate directioners urlavano veramente molto forte. Ma che ne era delle loro povere corde vocali, a fine concerto?
“El, ehi, ciao”
La salutai anche io, abbracciandola di slancio: mi stava simpatica la ragazza di Louis, anche se Layla la odiava e cercava di portarmi al lato oscuro. Si accomodò affianco a me, su quella che doveva essere una cassa. No, escludo che fosse una cassa, ma comunque sia..
“Che ci fai qui? Credevo che fossi partita con Perrie e le ragazze”
“Cambio di programma – la informai – seguirò i ragazzi per tutto il tour”
“Stai scherzando? – mi domandò lei, sorpresa – Lou non mi ha detto nulla”
Mi strinsi nelle spalle, spostando lo sguardo dagli occhi di Eleanor al palco, dove i ragazzi stavano facendo la loro entrata trionfale. E dalle urla, si capiva molto bene.
“Se ne sarà dimenticato”
“Scherzi? Lui ti adora!” esclamò, convinta.
Così ridacchiai insieme a lei, mentre i ragazzi intonavano Na Na Na, dopo un monologo di Liam lungo due ore. Mr. Payne era il signore dei monologhi, Harry era Gandalf, Niall era Frodo, tutto lagnoso e problematico e Louis era Sire Aragorn, figo al punto giusto.
E poi c’era Zayn che era.. Gollum. Ok, no, che stronza atomica, va bene che era la persona più antipatica sulla faccia della terra, ma Malik era un tantino più bello di quell’orribile creatura. Quindi Bradford era Legolas, perché l’unico rimasto.  Ed anche perché Legolas era il mio personaggio preferito, nel Signore degli Anelli. Ed io, chi ero io? Probabilmente ero Gimli, il nano.
Tutto questo monologo infinito perché, ovviamente, io facevo parte della compagnia del signore dei monologhi.
“Com’è andato il primo giorno?” mi chiese El, riportandomi alla realtà.
“Abbastanza bene”
Mentre rispondevo, ripensai a tutti i battibecchi avuti con Zayn in meno di venti minuti e scossi la testa, fissando un po’ Harry. E dio, quanto era sexy. Non so perché ma continuai a fare pensieri impuri su di lui fino al secondo ritornello della canzone. Anzi, lo so benissimo perché: perché Harry Edward Styles era una forza della natura ed era così bello da far sciogliere persino un morto.
“Zafi, è il tuo telefono che squilla impazzito?” mi chiese ancora Eleanor.
Controllai immediatamente nella borsa, posata accanto a me e trovai il mio iPhone che, appunto, squillava impazzito, con il faccione di Perrie sul display.
“Ehi Pez” la salutai, allontanandomi dal frastuono.
Zafi, che bello, sei ancora viva!” gioì lei, teatralmente.
“Perrie, che ansia”
La sentii ridacchiare dall’altro capo del telefono, così scossi la testa, pensando che avrei potuto esserci anche io lì con lei e con le ragazze.
“Allora, come va con il Take me home tour?”
“Tutto bene, i ragazzi stanno cantando Na Na Na e c’è El a farmi compagnia”
“El, Eleanor Calder?”
“Sì Pez – dissi, scocciata, perché sapevo il loro rapporto quale fosse – ti prego, non dire nulla, non sono in vena”
Lei sbuffò.
“Lo sai che lei ed il suo fidanzato mi odiano”
“Beh, che dovrei fare? Evitarli? Mi risulta impossibile, soprattutto Louis, dato che mi hai mandata a vivere con lui – spiegai – e poi non lo voglio ignorare, noi siamo amici”
“Comunque, parliamo di cose serie – tagliò corto lei – che ne è di te e Zayn? Ho chiesto ad Harry di monitorarmi tutti i vostri movimenti strani, ma stranamente non mi è arrivato nessun messaggio oggi, significa che non avete litigato?”
Sia benedetto Harry Styles.
“No, esatto” finsi.
“Stai mentendo, Zafira?” mi chiese lei, inquisitoria.
Perché riusciva a captare esattamente tutto ciò che traspariva dal mio tono di voce? Dannata migliore amica.
“Pss, frrrrsssh, crrrrr…non ti..frrrsssssh..sent… - finsi interferenze  - addio Pez”.




 





 
sorry love but i don't really care
in realtà non dovrei pubblcare maaa ne avevo voglia.
che maleducata, non vi ho neanche salutate, per cui, ciao bimbe :)
avete visto midnight memories? sto malissimo, decedo, muoio, aiuto, addio.
io però sto davvero malissimo ragazze, fisicamente parlando, quindi scusate se la faccio breve.
commentate voi dai.
vi amo <3

 


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