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Autore: opsjesy    31/01/2014    2 recensioni
- Liam…- chiamò George ancora fermo sulla porta.
Il ragazzo alzò immediatamente lo sguardo dalla sua chitarra per puntarli su di lui, con le sopracciglia aggrottate.
Quando George Malik usava quel tono…c’erano guai in vista.
- Senti…avrei un piccolo favore da chiederti…- continuò avvicinandosi piano al letto dove era seduto il suo migliore amico.
Ecco,come volevasi dimostrare…pensò Liam.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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A new beginning.

 

La mattina successiva quando Liam si svegliò, circa verso le sei e mezza, per andare a lavoro, Zayn era già sveglio è seduto al tavolo in cucina.
Il ragazzo entrò nella stanza stropicciandosi gli occhi come un bambino.
- Buon giorno…- sentì la sua voce e sobbalzò per lo spavento.
Si mise una mano sul petto e guardò il ragazzo che lo fissava sorpreso per la sua reazione.
- Scusa, e che…devo ancora abituarmi a vivere con qualcuno - spiegò un po’ in imbarazzo, poi gli diede le spalle andando verso la cucina, intenzionato a prepararsi un caffè.
Arrivato davanti al mobile però si girò verso Zayn e gli fece un gran sorriso.
Possibile che fosse così bello anche alle sei di mattina?
Pensò che lui doveva essere orribile.
- Comunque buon giorno anche a te…- ora fu il turno del moro di rimanere a bocca aperta davanti a quel sorriso.
Erano anni che non ne vedeva uno così.
Innocente. Sincero. Dolce.
Si spiegò quella reazione dicendosi semplicemente che in prigione non se ne vedano molti di sorrisi così.
- Vuoi qualcosa da mangiare? Ho biscotti al cioccolato in quantità industriale e cereali. Se la mattina non mangio, non connetto! – la voce allegra del ragazzo fece ricadere a terra la sua attenzione.
- Ho già mangiato…- rispose poi, e Liam notò solo allora che era già bello che vestito.
- Sono andato al bar all’angolo della strada e…ti ho portato un cornetto al cioccolato…- continuò.
Il piccolo dovette fare a botte con se stesso per non far arrivare il mento fino a terra.
Cos’era tutta quella gentilezza?
Quel ragazzo aveva forse una doppia personalità?
- Oh…grazie! Adoro il cioccolato! – esclamò quindi lasciando in un angolo del cervello tutte quelle domande.
Ormai era inutile tentare di capirlo perché, per quanto aveva potuto vedere da quelle poche ore che lo conosceva, era in grado di cambiare atteggiamento da un momento all’altro.
- Si, ho notato…- commentò Zayn indicando un barattolo pieno zeppo di cioccolatini sul ripiano della cucina.
Liam si grattò la testa imbarazzato.
- Beh si…su questo lato sono rimasto un po’ bambino…- disse, sedendosi al tavolo e prendendo il suo cornetto.
- Comunque…come mai sveglio così presto? Se fosse per me dormirei fino a mezzogiorno…-
Lo sguardo del più grande si incupì.
- Sai, in carcere dovevamo svegliarci tutti i giorni alle cinque…quindi…ormai ci ho fatto l’abitudine. –
Liam, che stava masticando con vigore il suo cornetto rallentò il movimento puntando gli occhi sul ragazzo.
- Oh…capisco. Comunque…ora sei fuori, sei libero. Puoi tentare di dormire un po’ di più no? – chiese, addolcendo l’espressione.
Zayn rispose solo con un’alzata di spalle.
- Ehm…io ora dovrei prepararmi per andare a lavoro. Tu…cosa vorresti fare? – chiese quindi Liam, leccandosi con gusto l’indice sporco di cioccolata.
- Che lavoro fai? – chiese allora l’altro ragazzo, sporgendosi un po’ e posando gli avambracci sul tavolo.
- L-lavoro in un negozio di musica…- rispose facendo in modo che il suo sguardo andasse da per tutto tranne che su quei dannati occhi.
Ma avete presente quando dite di non dover fare una cosa ma poi la fate proprio perché non dovreste?
- Deve essere bello fare un lavoro che ti piace. Ho visto le chitarre nella tua stanza. – spiegò poi, prendendo dalla tasca dei jeans il pacchetto di sigarette.
- Io comunque…penso che boh…sinceramente non so che cazzo fare…- disse con un leggero sorriso mentre si accendeva una sigaretta.
- Penso che mi dovrò trovare un lavoro. Si forse farò questo oggi. Anche se non so chi sia tanto stupido da dare lavoro ad un ex-galeotto. – continuò, facendo il primo tiro.
- Da come mi ha detto George sei laureato…-
- Ah si certo. Una laurea in Belle Arti…a cosa potrebbe servirmi?! –
- Non lo so. Ma…non darti già per vinto. Sii più positivo! – lo incoraggiò Liam con il suo solito ottimismo.
Zayn fece un sorrisino divertito.
- Ok. Sarò più positivo...– concesse anche se dal tono pensò che lo stesse prendendo un po’ in giro, ma comunque lasciò perdere.
- Bene. Allora io vado a prepararmi. – disse quindi alzandosi e solo quando fu sulla porta Zayn lo chiamò.
Liam…mio fratello non ti ha detto nulla del perché sono finito dentro, vero? – chiese e il ragazzo sentì che si stavano addentrando in territorio minato.
- B-beh, no. Mi ha solo detto che si è trattato di un incidente…- rispose insicuro.
- Immaginavo. – commentò l’altro semplicemente.
Liam, che quando George glielo aveva detto non aveva voluto chiedere oltre per non farlo soffrire più del dovuto, ora iniziava a sentire un po’ di curiosità farsi strada dentro di lui.
Forse era venuta l’ora di saperlo quel misterioso motivo visto che doveva dividere con lui il suo appartamento per due settimane.
- Non vuoi dirmelo tu? – chiese quindi vedendo che Zayn non parlava.
- Magari un'altra volta. Abbiamo tempo per parlare, ora va a prepararti, altrimenti farai tardi. – rispose spegnendo la sigaretta nel portacenere sul tavolo.
- Ok…- accordò Liam uscendo dalla cucina e andando verso il bagno.
Ad ogni parola che scambiava con Zayn si rendeva conto sempre di più di trovarlo estremamente attraente.
Schivo. Con ironia pungente, ma poco incline ai sorrisi. Stronzo, ma a volte inaspettatamente gentile. Cupo, ma con occhi estremamente luminosi. Incuteva insicurezza, nervosismo e metteva in soggezione…ma cazzo era fottutamente bello!
Scosse immediatamente la testa, togliendosi l’immagine della sera precedente ripresentarsi alla sua mente appena ebbe formulato quel pensiero.
Sentiva che stava per cacciarsi nei guai.
 
Quando Liam fu uscito di casa, dandogli una copia delle chiavi, Zayn fece un respiro profondo.
Nessuno lo avrebbe mai detto, perché ormai non era più il ragazzo alla quale si vedeva in faccia ogni cosa provasse, ma era realmente spaventato da tutto quello che stava succedendo.
Non ci credeva ancora che era fuori. Cazzo, era fuori! Era libero!
Poteva uscire ora. Poteva tornare a camminare per le strade di New York. Guardare le persone passeggiare accanto a lui e osservare le vetrine dei negozi.
Avrebbe potuto festeggiare un Ringraziamento ed un Natale come si deve. Come quando Nonna Helena era ancora con loro.
Avrebbe potuto tornare a vivere.
Ma allora perché tutto quello gli faceva paura?
Perché gli sembrava di essersi fermato mentre il mondo aveva continuato ad andare avanti?
Ma ora toccava a lui rimettersi in pari.
Infondo aveva ragione quel ragazzino. Non poteva darsi subito per sconfitto senza aver mai provato.
Aveva fallito, tante volte, Zayn, ma mai nessuno avrebbe dovuto dire che non ci aveva almeno provato.
Si alzò da quella sedia, con coraggio ritrovato ed uscì di casa. Fece un piccolo sorriso quando arrivò davanti all’edicola e chiese il giornale.
Da qualche parte doveva pur iniziare, e la prima cosa che gli venne in mente fu quella. Doveva trovarsi un lavoro.
Quando l’uomo gli diede in mano il giornale e pagò, si girò e vide un bambino abbracciare stretto sua madre che lo accompagnava a scuola.
Ecco un'altra cosa che doveva fare.

  
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