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Autore: ally6611    01/02/2014    0 recensioni
''Mi sembrava di aver già visto quell’uomo, di aver già vissuto quella situazione. Ero spaventata ma non avevo paura e fu in quel momento che mi tornò in mente come cominciò la nostra storia, quella di me e Daniel.''
Questo è il flashback iniziale del mio racconto. E' la storia di una giovane ragazza, Cathy, che una sera conosce il ragazzo che le cambierà la vita per sempre, svelandole un dettaglio della sua vita che fino a quel momento ignorava completamente.
Spero sia di vostro gradimento, Buona lettura ;)
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi risvegliai in una stanza fredda e buia, non riuscivo a vedere nulla intorno a me ma improvvisamente qualcuno aprii la porta, vidi la sagoma di un uomo, avanzò di qualche passo e io temevo il peggio, ad un tratto sentii il rumore di un interruttore, vidi la luce e immediatamente riconobbi il volto dell’uomo misterioso; era Daniel.

Si avvicinò lentamente, io pensai che volesse farmi del male, cercai –o perlomeno avrei voluto- scappare.

Il suo sguardo mi penetrò nell’anima e mi immobilizzai, quando fu abbastanza vicino chiusi gli occhi, sentii il suo respiro sul mio collo, stavo per svenire, ma udii la sua voce che mi chiese di tendergli la mano e di non aver paura. Gliela tesi diffidente, lui la prese e la strinse fra i suoi palmi gelidi.

Daniel mi fece alzare in piedi dal luogo su cui ero stata seduta, che non saprei dire se fosse il pavimento o un materasso molto duro. A quel punto aprii gli occhi per paura di inciampare e vidi che ci stavamo dirigendo verso la porta.

Oltre la soglia ci attendeva un lungo corridoio che percorremmo velocemente, fino a ritrovarci in un enorme salotto ammobiliato con mobili di diverse epoche passate, ormai rovinati e pieni di polvere. Posai lo sguardo sul  divano al centro della sala, su cui era seduto l’uomo che mi aveva colpito.

Cordialmente si presentò, sembrò quasi che si volesse scusare ma non lo fece, disse solo il suo nome: Rufus. Daniel lo guardò negli occhi sorridendo e disse «La porto fuori. ahah» quel risolino a denti stretti mi aveva fatto ghiacciare il sangue, e quando mi voltai verso l’altro uomo, lui fece un cenno di consenso e noi uscimmo da un enorme portone vecchio almeno di cento anni tutto cigolante.

Improvvisamente senza che me ne accorgessi ci ritrovammo davanti ad una macchina scura che si mimetizzava nella notte.
Salimmo e partimmo in fretta, stetti zitta per qualche minuto poi mi sembrò d’obbligo chiedere dove ci stavamo dirigendo «Ti sto salvando» rispose lui in modo freddo, rimasi a bocca aperta e continuò: «Ti salvo da Rufus, lui ti vuole sacrificare ad altri vampiri nella notte della prossima luna piena, così la profezia si realizzerà, portando a tutti noi un lungo periodo di prosperità»

«E come potrei io portare prosperi…»

Mi interruppe: «Tu sei un persona speciale, il giorno in cui sei nata è successo qualcosa per cui il tuo corpo funge da riserva illimitata di sangue, aspetta che ti spiego…» Si leccò appena le labbra e fece un sospiro

«…Tutti gli uomini hanno sangue per tutta la vita, che pulsa nelle vene grazie al cuore, ma ovviamente dopo la morte il cuore smette di battere e il sangue non scorre. Nel tuo caso, anche dopo la morte, il tuo corpo manda a vene e arterie “prescelte” una normale dose di sangue che però non giunge completamente agli organi vitali.» Fece un’altra pausa, più lunga, e io non fiatai per lo shock

«Non sappiamo come sia possibile o forse non ci importa » Concluse, passandosi la lingua sulle labbra.

Io ero davvero sbalordita e spaventata al solo pensiero che delle creature assetate di sangue dopo la mia morte avrebbero passato l’eternità a mordermi e a prelevare litri di sangue dal mio corpo come scorta per l’inverno.

Anche se la situazione era stranamente chiara feci un’ultima domanda: «Ma se il sacrificio si rimandasse? Sai, la settimana prossima è il mio comple…»

Venni nuovamente interrotta bruscamente: «Ma allora non mi ascolti?! Tu sei speciale proprio per il giorno in cui sei nata!»

«E allora non si può rimandare di un anno??» Urlai.

«No… tu non capisci…Quest’anno compiresti 26 anni, e la maledizione potrà avverarsi solo ora… E’ tutto scritto nei libri sacri…» Riprese subito dopo, con una poesiola: «La sanguifera nascerà / quando il diavolo vorrà / Crescerà / Morirà / quando raggiungerà l’età / il cui numero ricorderà / il giorno della morte moltiplicato per gli occhi che nostro signore tiene »

Okay, ammetto che in un’altra situazione sarei scoppiata a ridere ma in questo caso accentuò solo la mia paura.

Daniel cercò di essere più chiaro: «Tu, la sanguifera, sei nata il giorno prescelto dal diavolo, infatti porta la sua firma -666- e dovrai morire all’età di 26 anni poiché il giorno della morte è il 13 e moltiplicando per il numero degli occhi, ovvero due…»

«Okay, sì, ho capito…» Dissi quasi con le lacrime agli occhi

«… Ma allora perché mi stai “salvando”? Intendi fare il sacrificio tutto da solo?» Il mio tono era chiaramente sarcastico.

«Non ci sarà nessun sacrificio»

Prese velocemente un coltellino svizzero dalla tasta della giacca e si ferì una mano.

«Cosa fai?? Sei impazzito??» Gli urlai contro.

«Ora bevi, al tuo risveglio ti spiegherò tutto»

Con un abile scatto mi portò la sua mano alla bocca, obbligandomi a bere il suo sangue, io chiusi gli occhi per istinto. Non li riaprii.
 


Continua…
  
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