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Autore: saveme1D    01/02/2014    3 recensioni
Io e Harry eravamo, siamo migliori amici.
Più cresciamo e più le persone dicono che tra noi due c'è qualcosa, dicono che maschio e femmina non possono essere così amici senza amarsi.
Forse le persone hanno ragione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Passò qualche giorno e il pomeriggio andavo sempre da lui e stavo in ospedale fino a sera. Quando uscivo da scuola prendevo l’autobus che mi portava direttamente davanti all’ospedale e poi mia madre mi veniva a prendere verso l’ora di cena. Harry adesso poteva scendere dal letto e camminare, quindi andavamo a fare qualche giretto, a volte facevamo i compiti insieme in camera sua, a volte dormivamo nel pomeriggio: ritornavo sempre molto stanca da scuola e quando mi sdraiavo e mi facevo coccolare da lui mi veniva sempre un gran sonno e così riposavamo insieme. “Ehi.” Dissi entrando nella sua stanza. “Ciao amore.” Disse lui sorridendomi e venendomi incontro a braccia aperte. “Ciao.” Dissi con tono dolce. Il suo abbraccio caldo mi avvolse e appoggiai la testa sulla sua spalla e gli diedi qualche bacio sul collo. “Come è andata a scuola?” “Ehm abbastanza bene: mi ha interrogato in chimica e ho preso un bel voto, per il resto non abbiamo fatto granché.” “Siete andati avanti molto col programma?” mi prese la cartella e l’appoggiò su una sedia. “Un po’, se vuoi oggi posso spiegarti qualcosa.” “Ho paura che mi boccino, ho saltato un sacco di lezioni e ormai avrò perso l’anno.” Si fece cadere sul letto e mise il viso fra le mani. Andai a sedermi accanto a lui per consolarlo. Mi dispiaceva vederlo così perché sapevo che ci teneva molto alla scuola:”Non ti preoccupare, sei sempre andato molto bene e lo sai che se hai bisogno io ci sono, ok?” “Lo so, lo so.” Disse baciandomi e poi avvolgendo un braccio attorno alla mia vita. Mi lasciai coccolare un po’ e poi arrivò la dottoressa per dargli le pastiglie che doveva prendere. Era la stessa che ci aveva visto baciarci. Harry ridacchiò fra sé:”Non era più venuta questa dottoressa, che bella sorpresa.” Mi disse nell’orecchio con voce bassa e roca. Mi misi a ridere senza cercare di farmi sentire. Harry si avvicinò a me e cominciò a mordicchiarmi l’orecchio e a ridere divertito. Lo faceva solo per mettermi in imbarazzo, sapeva che mi infastidiva quando si comportava così davanti alla gente, soprattutto davanti a quella dottoressa che ci aveva già visto in atteggiamenti poco consoni alla situazione. Gli diedi una pacca leggera sulla coscia, ma lui ridendo continuava. La dottoressa era una donna non molto giovane, era bassa e abbastanza robusta. Glielo si leggeva negli occhi l’imbarazzo, ma aveva l’aria di essere così buona, quasi ingenua da non trovare il coraggio di dirci niente. Harry intanto continuava a mordicchiarmi il lobo dell’orecchio e a ridere divertito. “Piantala.” Sussurai. Lei intanto continuava a sistemare le cose negli scaffali e alle volte ci guardava, quasi preoccupata. “Piantala, Harry, non vedi che ci continua a guardare.” “Lo so.” Disse ridendo. “Harry, cazzo piantala, sei insopportabile!” dissi urlando schizzando in piedi dal letto. L’espressione della signora fu impagabile:”Non pensavo che una signorina carina come te dicesse certe cose.” Disse la signora scuotendo la testa. Sentii Harry che rideva dietro di me. Io ero imbarazzatissima e non sapevo più cosa dire. “Meglio se vado.” dissi arrabbiata. Harry smise subito di ridere:”No, Emma per favore, mi dispiace.” disse con tono dispiaciuto. “Vuoi andartene sul serio?” “No, secondo te me ne vado per questo? Però smettila di fare lo scemo quando c’è quella dottoressa, adesso penserà che sono una pazza maleducata.” Mi misi a ridere e lui fece lo stesso, prima di prendermi per i fianchi attirarmi verso di sé. “Ti amo.” Disse sorridendomi e prendendo le mie mani fra le sue. “Ti amo anche io, tanto.” Mi abbassai e gli diedi un bacio sulla fronte coperta da qualche riccio disordinato. “Dove metto questa?” dissi indicando il borsone che avevo in mano. Harry era finalmente tornato a casa e io e sua madre eravamo andate a prenderlo all’ospedale. Sua madre era andata a fare la spesa e nel frattempo io e Harry eravamo andati a casa sua per rimettere a posto i vestiti che aveva portato dall’ospedale. Harry arrivò da dietro di me con un’altra borsa. “Appoggiala lì, non ti preoccupare.” La maglia bianca di cotone che indossava aderiva perfettamente al suo corpo muscoloso e perfetto. Lasciai la borsa e poi andai da lui per aiutarlo con l’altra. “Lascia, ce la faccio da solo.” Disse dandomi un bacio sulla fronte. Si era ripreso davvero bene e ormai anche i graffi erano quasi del tutto spariti. Entrò e appoggiò la borsa in parte a quella che avevo portato io e poi si richiuse la porta alle spalle. “Cosa facciamo adesso?” Disse dirigendosi verso di me e abbracciandomi da dietro. “Non lo so.” Mi misi a ridere. “Dai portiamo in camera queste borse e poi decidiamo.” Disse prendendomi la mano. Prendemmo i due borsoni e li portammo in camera sua. Cominciai a tirar fuori i vestiti e a metterli nell’armadio. Harry si avvicinò e mi prese delicatamente per il polso:”Dai ci penserò io dopo a sistemarli.” Mi disse dandomi un bacio sul collo. “E’ da un po’ che non stiamo soli come adesso.” Dissi accarezzando il suo braccio. “Da un bel po’ direi.” E così dicendo mi diede un bacio sulla bocca. Lo lasciai fare e mi abbandonai ai suoi baci e ai suoi tocchi leggeri. Ansimai quando, mentre mi baciava, sollevò le mie cosce e la fece aderire al suo corpo, ma non lo fermai. Mi fece indietreggiare fino a farmi toccare la scrivania, poi mi prese con delicatezza e mi fece sedere, posizionandosi fra le mie gambe. Ora io ero seduta e lui era in piedi davanti a me. Con le mani sorreggeva le mie cosce, mentre con la bocca lasciava baci leggeri sulla bocca e sul collo. Era da tanto che non avevo un attimo di intimità con Harry ed ero contenta che avessimo quel momento solo per noi. Presi i lembi della sua maglia e gliela sfilai. Lui mi lasciò fare e mi sorrise quando vide che eravamo d’accordo su quello che stava per succedere. Gli abbracciai il collo di mentre lo baciavo dolcemente. Chiuse gli occhi quando cominciai a baciare il suo petto nudo e scolpito. Mi prese in braccio e mi mise delicatamente sul letto. Sorrisi e attirai il suo viso, fattosi lontano, al mio. Vidi che Harry fece per slacciarsi la cintura dei pantaloni e lo aiutai. Era il primo vero momento di intimità che c’era fra noi. Sarebbe stata la mia prima volta e questo mi spaventava parecchio, ma mi lasciai andare, seguendo i suoi movimenti. Sentii la mano di Harry cercare di slacciare i miei jeans, ero emozionata quanto agitata, ma non avevo paura. Ansimai quando sentii la sua mano leggera premere sui miei fianchi e abbassare i jeans. “Ti amo.” Disse sottovoce. “Ti amo.” Gli feci eco io subito dopo. “E’ stato magnifico.” Mi disse attirandomi a sé. Appoggiai la testa al suo petto ancora nudo e disegnai dei piccoli cerchi sugli addominali. Era stata l’esperienza più bella che avessi mai fatto, era stato un po’ doloroso, ma era stata un’emozione impagabile. Era la prima volta anche per lui, ma era stato molto dolce e attento. Arrossii a quel pensiero e sorrisi. “Credo che non avrei potuto chiedere di meglio.” Sorrise alle mie parole, mi tirò a sé e mi diede un bacio. Ci sistemammo prima che arrivasse sua mamma. Harry si rimise la maglia e si riallacciò i pantaloni. Io intanto risistemai il letto e andai in bagno a sistemarmi i capelli. Quando tornai Harry mi venne incontro e mi abbracciò forte:”Mi sei mancata, amore.” Sorrisi alle sue parole dolci e lo strinsi forte a me:”Sapessi quanto mi sei mancato tu.” Poi andammo mano nella mano in salotto e ci facemmo un po’ di coccole sul divano, mentre guardavamo un film. Harry stette a casa ancora per qualche giorno prima di riprendere la scuola e, nonostante mia madre fosse contro, riuscii a convincerla a far stare a casa anche me, almeno gli avrei fatto compagnia. “Posso stare a casa con te, comunque.” Dissi a Harry che era dall’altra parte della cornetta. “Davvero?” mi disse lui felice. “Si, sono riuscita a convincere mia mamma, ci ho messo un po’, ma ne è valsa la pena.” “Perfetto allora.” “Ci vediamo domani. Buonanotte amore.” “Buonanotte, ti amo.” “Per che ora devo essere da te domattina?” “Se vuoi puoi anche venire adesso e stare qui a dormire insieme a me, non mi dispiacerebbe.” Disse lui ridendo. “Dai, scemo, a che ora?” “Quando vuoi, se sto ancora dormendo svegliami.” “Va bene, ci vediamo domani allora.” Feci schioccare la bocca per mandargli un bacio e lui fece lo stesso dopo avermi dato ancora una volta la buonanotte.
  
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