" improbabile, impossibile ....non ci posso credere!!" Ci troviamo nelle strade di Beika, Giappone. Le urla di un ragazzino con gli occhiali fecero fermare i passanti, che straniti si voltarono ad osservare l'eccessiva reazione del moretto. Al suo fianco, si trovavano un omone con i baffi sulla sessantina e una bimba bionda dallo sguardo intelligente. "Calmati, Shinichi ti prego..." Supplicò il dottor Agasa. " io sono furbo, non mi sfugge nulla... sono un grande detective!!! Mi spiegate come ho fatto a perdere il mio telefono???" Suo viso della bambina, che di nome faceva Ai, si dipinse un espressione divertita che, poco dopo, si tramutò in una fragorosa risata. Il dottore e Shinichi la guardavano come fosse matta ma subito lei estrasse dalla tasca del suo giubbotto, una scatoletta rossa rettangolare. " L'ho preso in prestito io l'altra sera!! Sai Kudo...morivo dalla voglia di veder la tua reazione!!" Il bambino passò dallo stupore alla rabbia e strappò di mano il telefono alla biondina. Subito si mise a visionare le chiamate perse. "1...2...3...4 chiamate di Ran, e ora come le spiego che non rispondo neanche più al cellulare?!?!?!" Infuriato, alzò gli occhi dallo schermo. "Sappi che questo scherzetto te lo faccio pagare, Haibara!!!" La bambina non si scompose. DING DONG "Sembra ti sia arrivata una mail... Ti conviene rispondere magari è la ragazza dell'agenzia che ti dice addio per sempre!!" Continuò ad inveire lei. "Ahahah, simpatica ma la risposta è no. L'e-mail arriva da..." I suoi occhi si aprirono di scatto ad indicarne lo stupore e al contempo la paura. "L'e-mail..." ripetè "arriva da Burbon e dice: Addio Kudo Shinichi questa volta non te la caverai" Dalla bocca dei suoi compagni uscì un gemito di stupore. Qualcuno li aveva rintracciati...