Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Bra    11/06/2008    7 recensioni
Rosalie guardò interdetta Oscar, chiedendo venia per non essere riuscita nel suo intento. “Tranquilla!” La rassicurò Oscar portando una mano sulla spalla dell’amica e sorridendo. Era tanto tempo che non si sentiva così leggera, così spensierata. Quel posto le avrebbe fatto di certo bene.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eternity

Le Fleur

 

L’indomani mattina Oscar e Rosalie caricarono poche valige su una carrozza diretta verso Arras. Lungo la strada che percorreva interna a Parigi le due donne poterono notare la desolazione che ormai incombeva nella capitale francese. Essendo le prime ore dell’alba non incrociarono altro che mendicanti e uomini che si dirigevano a lavoro.

"Rosalie per favore non guardare fuori!" Chiese cortesemente Oscar. Lo scenario era raccapricciante: uomini e donne, ma soprattutto bambini di età non superiore ai dieci anni, giacevano inermi in pozze di sangue, ormai privi di vita.

Oscar si sentì oltrepassare la schiena da un brivido gelido, e sicuramente non era la brezza del mattino a procurargliela. Si domandava come, una delle città più fiorenti d’Europa, che aveva assistito a mille albe lucenti, potesse essere giunta a quel livello… Non era più la Parigi amata dal Delfino, ma una città in crisi, lacerata da scontri che sarebbero durati ancora per molto e che l’avrebbero messa in ginocchio, volente o nolente.

 

Il viaggio durò pochi giorni, e fu tranquillo; il dondolare della carrozza e le chiacchiere scambiate tra le due, alleviarono il tutto. Al clima freddo e sconvolgente della città, andarono incontro ad un’estate mite e ad immensi spazi aperti…

"Oscar guardate!" Rosalie, ridendo, si sporse leggermente fuori dalla finestra, sorreggendosi con una mano il piccolo capello da viaggio. Indicò un punto nel verde dove anche l’ex comandante riuscì a cogliere cinque coniglietti che saltavano e giocavano allegri tra loro. Uno si fermò appena, annusò qualcosa nell’aria muovendo il naso su e giù e, come si sentì tranquillo, cominciò a lavarsi la lunga zampa posteriore; arruffandosi tutto il pelo grigio.

Le due donne risero di gusto. Era tempo che la giovane Polignac non si sentiva così serena.

"Siamo arrivati!" Annunciò il vecchio cocchiere appena si fermò davanti a quella che appariva una piccola taverna poco frequentata: ‘Le Fleur’.

"Ragazzo muoviti, cosa aspetti a scaricare i bagagli e a portarli nella loro stanza?" Una donna dal volto simile a quello di un mastino si affacciò dalla grande porta in legno abbaiando che venissero rispettati i suoi ordini.

"Grazie!" Un giovane, dall’aspetto trasandato, i lunghi capelli castani che gli ricadevano sugli occhi scuri si incurvò per afferrare più borse possibili "In quale stanza le devo portare??"

"Jacquou" Lo rimproverò la donna "Nella stanza due, nella DUE. E’ da stamani che io ed Ian la sistemiamo!"

Oscar e Rosalie scesero dalla carrozza per andare incontro a quella buffa signora. Esteticamente tonda come una botte, ma col viso da cane: uno strano accoppiamento che le fece ridere entrambe.

"Salve signora Marie, sono Rosalie Bernard…"

"Certo, certo!" La interruppe la donna passandosi le mani sporche di farina nel grembiule che ormai era di una tonalità olivastra "Entrate presto, ho appena sfornato i miei biscotti. Venite ad assaggiarli ora che sono ancora caldi!"
"Noi veramente" Cercò di giustificarsi Rosalie "Saremo stanche del viaggio se prima potessimo…"
"Niente scusa. A dei buoni biscotti non si dice mai di no!" E gli fece cenno con la mano di seguirle.

Rosalie guardò interdetta Oscar, chiedendo venia per non essere riuscita nel suo intento.

"Tranquilla!" La rassicurò Oscar portando una mano sulla spalla dell’amica e sorridendo. Era tanto tempo che non si sentiva così leggera, così spensierata. Quel posto le avrebbe fatto di certo bene.

 

Andrè non era stato più sereno da quando, lui ed Alain, avevano letto la lettera che annunciava la possibile morte di Oscar. Era irrequieto, chiedeva ogni giorno di essere visitato. Ormai quelle mura apparivano più come una prigione che come una fonte di cura.

"Per me la cura è finita!" Dichiarò infine un giorno il dottore "Non ho mai visto nessuno così desideroso, anzi bramoso, di guarire" Spostava la candela a destra e sinistra "Non posso ritenermi più soddisfatto!" Concluse soffiando sulla piccola fiamma rosso-arancio.

"Alain!" Disse subito Andrè "Stasera partiamo per Parigi, non ho intenzione di aspettare un momento in più! Vieni con me?"

Alain notò le sue mani tremolanti e sudate; nemmeno la gioia di aver riacquisito in parte la vista riusciva a sovrastare il dolore. "Certo che vengo con te!" Sorrise "Ormai siamo amici, non potrei mai lasciarti andare da solo. Parigi di questi tempi è una gran brutta città…troppo pericolosa!" Finse un’aria preoccupata "E se ti attaccassero, come faresti senza il tuo Alain?"

"Scemo!" Andrè gli tirò il cuscino addosso e per poco non rischiò di prendere in pieno il dottore che preoccupato uscì di corsa dalla stanza.

 

Dopo aver mangiato biscotti a sazietà ed aver bevuto del tè le ragazze furono accompagnate nella loro stanza. Non era molto grande e nemmeno troppo accogliente, ma poco importava. C’erano due letti ed una piccola cassettiera, il bagno era in comune nel corridoio al primo piano ed una grande finestra affacciava sull’altura. Il tramonto dipingeva le pareti di un leggero rosso, che si infrangeva nello specchio spezzandosi i mille tonalità chiare. Quello spettacolo valeva più di una stanza lussuosa.

"Per qualsiasi cosa chiedete pure a me o a Jacquou, l’altro ragazzo!" Un altro giovane, più piccolo di quello che aveva aiutato a scaricare la carrozza stava appoggiando una brocca di acqua fresca e due bicchieri sulla cassettiera. Aveva capelli color caramello e gli zigomi tempestati di lentiggini.

"Come ti chiami?" Gli chiese Oscar avvicinandosi e guardandolo in viso.

"Ian!" Rispose composto. La donna notò i suoi occhi, anche quelli brillavano di arancio; era il giovane dai tratti più strani che lei avesse mai visto, ma nonostante tutto era di molto grazioso, e la pelle cerea si addiceva a quei colori.

"Ian giusto?" Il ragazzo annuì. "Non è un nome francese, da dove vieni?" Sperò di non apparire troppo invadente.

Ian non sembrò affatto infastidito da quella domanda, anzi, non vedeva l’ora di poter raccontare qualcosa di sé; non era consuetudine dei clienti informarsi circa il suo conto, o soffermarsi a scambiare due parole con lui "Vengo dal nuovo continente, i miei mi hanno spedito da zia Merie a causa della guerra. Dicono che qui starò al sicuro!" E si affrettò ad aggiungere "Qui mi piace molto, è tranquillo e ci sono un sacco di animali!"
"Quanti anni hai Ian?"

"Quindici, sedici tra sette mesi!" Dichiarò fiero alzando leggermente il mento in alto.

"Che bella l’America!" Esultò Rosalie che aveva ascoltato il discorso mentre disfaceva i pochi bagagli.

L’america… ad Oscar tornarono in mente quegli anni in cui il conte di Fersen, il suo amato Fersen, era andato lontano, a combattere; rischiando ogni giorno la vita, pur di stare lontano da colei che amava, pur di stare lontano dalla regina MariaAntonietta.

 

 

Continua...

 

 

 

...Bra's Space...

Ed eccomi finalmente ad aggiornare, chiedo scusa per il ritardo, ma ho dovuto dare in otto giorni tre esami, e quindi anche la preparazione mi ha tolto di molto tempo.

Ed ora passiamo alla fic, cosa ne pensate?? Questo capitolo è tanto orrendo??

Ci tenevo a dire che i nomi dei due ragazzi della locanda mi sono stati ispirati da un film, nel caso di Jacquou (interpretato dal bellissimo Gaspard Ulliel) e per quanto riguarda Ian, dal nuovo libro di Stephenie Meyer: L'Ospite.

Ok, ora passiamo ai ringraziamenti:

A LiTtle_Giuliy_: A chi lo dici, anche a me quegli ultimi due capitoli mi massacrano...Grazie, spero ti piaccia anche questo quarto.

A rosy_ge. Figurati per così poco. Si qui mi impegnerò per non farli morire...promesso!!!^^

A ishizu: Ciao pensavo alla faccenda che la mia fic ti ricorda un'altra storia??sul serio?? cioè non vorrei apparire paranoica, ma spero che non sia proprio del tutto uguale, dato che io non leggo che le fic di EFP, e su Lady Oscar ne ho lette solo due, quindi non vorrei incombere in un'accusa di plagio...perdonami!!Cmq mi fa paicere ti piaccia.

A roby the best: su su, non piangere, tutto si risolverà!!Kiss

A Anonima 86: Ciao, mi fa paicere ti piaccia, per i capitoli, io faccio prima una scaletta, poi molto mi viene mentre scrivo, quindi non è una decisione propriamente coscente, non so se rendo...Però non vorrei fare troppo un polpettone!! Ihihih ^^

A ichi_chan: Non potevi farmi un complimento più grande, io prima di essere una 'scrittrice' (Se così si può dire), amo disegnare...Quindi puoi immaginare quanto io sia legata a carta e matita, e la tua affermazione mi ha resa al dir poco...Felicissima!!Ti ringrazio dal profondo, sul serio!!Posso farti una domanda??Da cosa deriva il tuo nick?

A baui: Si, è proprio la sfaccettatura che volevo dare dei due, mi fa piacere di esserci riuscita!! Baci

A Gobra1095: Ciao piccola cara, grazie per seguirmi anche in questa nuova fic...Spero di riuscire a soddisfarti!!!Un bacione

A murrina: Grazie!!mi fa sempre piacere riuscire a trasmettere i miei pensieri, anche se non sempre è facile. Andrè e Oscar credo siano la coppia per eccellenza del mondo cartaceo...Chi altro potrebbe batterli??

A seasons_girl: Grazie, sono quasi una paladina della vita...(Oddio che cavolate che vado sparando -///-'') cmq grazie, anche a te per sostenermi!!!

Grazie anche a chi non recensisce, ma mi sostiene in silenzio.

Un bacio e al prossimo capitolo

Bra

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Bra