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Autore: Tomocchi    02/02/2014    11 recensioni
Prendete un vampiro, il classico vampiro bello e tenebroso. Fatto?
Bene, ora lanciatelo via!
Niklas, vampiro per necessità, nerd a tempo pieno e con seri problemi d'immagine, è quanto di più lontano possa esserci dai vampiri scintillanti dei libri per ragazzine. Scontroso, musone e fissato con i giochi per pc.
Addizionate all'equazione Jackie, una bimbaminkia fan di Twilight, One Direction e testarda come un mulo.
Niklas vorrebbe conquistare la bella della classe e Jackie renderlo un "vero" vampiro.
Riusciranno nell'impresa?
"Niklas! Sei un vampiro! Dovresti essere un figo della madonna e invece guardati! Sei brutto, scusa se te lo dico, davvero brutto!"
"Ma a te cosa importa? Sarò libero di fare quello che voglio!"
"No! Cavoli, no! Non posso permettere che un vampiro con grandi potenzialità si butti via così!"
"Grandi potenzialità? Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Vattene da casa mia subito!"
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Another Way- Un altro modo di essere vampiro'
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ANOTHER WAY
UN ALTRO MODO DI ESSERE VAMPIRO

 

Capitolo 15
... e felice anno nuovo!

 

 

 

Provincia di Dublino, Casa di Niklas, 31 Dicembre 2013, meno sei ore a capodanno

Niklas era seduto sul divano di casa con il proprio computer sulle gambe.
Jackie non si era fatta sentire in quei giorni. Se da cosa da una parte lo preoccupava, dall’altra lo sollevava.
Aveva passato il Natale dalla compagna e ,quando era tornato a casa, Rogan lo aveva chiamato per invitarlo a passare il capodanno da lei.
Ma senza Jackie., aveva specificato. Quella frase lo aveva messo in una situazione di stallo.
Dirlo o non dirlo a Jackie? Farle sapere che andava da Rogan, oppure no? Se la avvisava, avrebbe dovuto dirle che l’altra non la voleva là. Stranamente la cosa lo faceva sentire in colpa. Insomma, cosa le aveva fatto Jackie per non invitarla?
Proprio non capiva.
In effetti, nel corso degli anni, aveva sentito dire che le persone dai capelli rossi erano considerate malvagie.
Si infilò le mani nei capelli e si grattò la testa, nervoso. Non capiva perché dovesse avere quei pensieri da ragazzetta innamorata. Che fastidio!
Sbuffò, cliccando il tasto F, usato per sparare contro gli zombie, con tanta forza da bloccarlo. ARGH!
Ci mancava solo questa.
Mentre metteva a posto il tastino, gli passò per la mente “Tu sei la Bella/Elena/Sookie della situazione” detto con la voce di Jackie. La cosa gli provocò un’orticaria non da poco.
Sì, ora che ci pensava, era proprio in mezzo ai due fuochi, come le ragazzine dei film e serie tv che Jackie guardava o che gli faceva guardare a forza.
True Blood lo aveva anche trovato carino. Cioè, più che carino era un porno in certe parti, ma per il resto gli piacevano cento volte di più quei vampiri degli altri. Almeno, Bill e la sua combriccola uscivano di notte, come esseri normali. Non brillavano o indossavano stupidi anellini comprati o cosa dalle streghe.
Ma non era quello il punto! Non voleva stare nello stesso limbo amoroso in cui erano invischiate anche quelle stupide protagoniste.
Si passò le mani sulla faccia, stanco, cercando di scacciare quei pensieri irritanti.
Tanto aveva già preso la sua decisione. Che ci voleva a decidere? A lui piaceva Rogan, mica Jackie, anche se...
A Natale, sull’uscio di casa O’Moore, aveva baciato Jackie. In realtà aveva voluto succhiargli il sangue che aveva la ragazza sul labbro. Un sangue che gli piaceva molto. Solo che quel gesto si era trasformato in qualcosa di più che non sapeva e non voleva spiegare.
Era successo tutto per caso. Ovviamente.
Per fortuna, qualche giorno prima aveva già detto a Rogan di sì. Sarebbe andato alla sua festa di Capodanno, a festeggiare con lei.
Doveva solo prepararsi. Con un sospiro, si alzò dal divano e incrociò Stoyán, che stava andando in cucina a prendere una busta di sangue.
Un momento.
“Dove l’hai presa quella?”, domandò sorpreso, indicando la busta che ora l’uomo teneva in mano; sembrano quelle che tenevano in ospedale.
Forse…
“Non avrai…”, si azzardò a chiedere, circospetto. Il vampiro più anziano guardò con disinteresse il liquido rosso ondeggiare nella plastica.
“Ho fatto un salto all’ospedale, sì. Ho trovato un’infermiera molto carina nei miei confronti, e con un po’ di ipnosi ne ho approfittato… È da tempo che non affondo i denti nelle vene della gente, è una cosa così… barbara, anti igienica… preferisco questo metodo. Meglio che andare a elemosinare sangue da dei barboni…”, lanciò la frecciatina con un sorrisino, prima di iniziare a bere di gusto sotto lo sguardo di un invidioso Niklas.
Con un sospiro, l’austriaco si vestì con la camicia nera, il gilet e pantaloni grigi con le scarpe eleganti.
Andò in bagno a radersi e darsi una specie di pettinata, seguendo le indicazioni del suo maestro. Dopo aver guardato la boccetta di profumo che Jackie gli aveva preso, la lasciò nel mobiletto senza metterlo. Non voleva soffocare ancora.
Era pronto per andare, perciò, dopo aver salutato il suo maestro – che ormai viveva lì in pianta stabile – e aver spento il cellulare per evitare di ricevere chiamate imbarazzanti, si incamminò verso casa di Rogan.

***

Casa Macklemore, 31 Dicembre 2013, meno quattro ore a capodanno.

Rogan era in giro per casa a ultimare i preparativi per la festa che si sarebbe tenuta a breve.
Erano già arrivati i suoi cugini più grandi a darle una mano, come ad esempio aprire sacchetti di patatine da mettere nelle ciotole o sistemare panini e salatini nei vassoi, come una vera festa per salutare l’anno vecchio e accogliere quello nuovo.
In quanto maggiorenni, non mancavano alcolici di ogni tipo: birra, qualche grappa, creme alcoliche, sorbetti, vodka e tanto altro che aspettava solo di essere bevuto.
La musica in quel momento era bassa, pronta a essere alzata qualora gli ospiti sarebbero arrivati; risuonava nell’aria brani di Martin Garrix, Afrojack, Avicii, Calvin Harris e Hardwell, tutti i maggiori dj che andavano in quel momento nel panorama musicale: un cd offertogli gentilmente da sua cugina, una patita di musica techno, dance e house.
Per la casa aveva spruzzato profumo di lavanda, per rilassare; i fuochi d’artificio erano in una scatola in taverna, pronti a essere tirati fuori al momento opportuno.
Era più che soddisfatta di tutto ciò. Non vedeva l’ora di dare mostra della casa.

Dopo pochi minuti la ragazza sentì il campanello suonare. Corse alla porta per andare ad aprire e per far entrare la gente lì presente; con loro c’era anche Niklas.
Gli sorrise, ricambiata dall’altro con timidezza. Quell’espressione lo rendeva ancora più carino.
Era davvero cambiato in quei mesi, e in bene… Diamine, doveva controllarsi..!
“Entra, entra pure… Tutto bene?”, domandò, con un ampio sorriso.
Era così contenta!
“Sì, tutto bene. Tu?”, rispose e chiese lui di rimando, con le mani in tasca.
“Sai ho… letto il libro che mi hai regalato. È davvero molto bello… la storia della Pavlova ad esempio non la sapevo. Grazie mille.”
“Mi fa piacere.”
Certo che parlava davvero poco! Ma avrebbe tirato fuori con le pinze qualche parola in più dal ragazzo.
Salutò un po’ di gente e guidò Niklas nell’ampia sala, vicino al tavolo pieno di cibo e bevande.
“Allora… sei venuto da solo.”, disse lei, versandogli della vodka alla menta in un bicchiere – magari quello lo avrebbe sciolto un po’ – e glielo porse con nonchalance.
“Sì. Insomma, non è così strano.”, borbottò lui, prendendo il bicchierino e annusando il contenuto. Che sospettoso! Lo restituì alla compagna, scuotendo il capo. “Non bevo, mi spiace.”
“Capisco. Vado a dare un’occhiata alla pizza… divertiti pure!”, esclamò, dandogli una carezza sul braccio e andando in cucina per controllare veramente com’era la situazione cibo.
Sentiva lo sguardo di Niklas su di sé mentre si allontanava, e questo la fece arrossire.

Era stata fermata ancora da amici per ballare per questo si era stancata parecchio.
Oltretutto aveva bevuto un po’; si sentiva bene, tutto era così allegro e non provava alcuna preoccupazione. Perché averne?
Si rassettò il vestito rosso messo per l’occasione, senza spalline, con la gonna ampia a pieghe che le metteva in risalto le gambe, e andò a sedersi sul divano dove era seduto anche Niklas.
“Ti senti bene? Non vai a ballare?”, domandò incuriosita, ansiosa di conoscerlo di più. Era davvero introverso il ragazzo…
“Non mi piace molto ballare… poi c’è… beh, la musica troppo alta… ma è un pensiero da vecchietto, vero?”, domandò lui, con un piccolo sorriso. Lei ridacchiò per la battuta, trovandola carina.
“Si festeggia per lasciarsi alle spalle l’anno vecchio. Ormai manca meno di un’ora alla mezzanotte…”, aggiunse la ragazza, guardando l’orologio color oro che portava al polso.
“ Già…” Lo vedeva leggermente a disagio, come se non si fosse sentito al suo posto.
“Sai… io e Ryan ci siamo lasciati, dopo Natale.”, mormorò, sistemandosi vicino all’altro talmente vicino che le loro braccia potevano sfiorarsi.
La faccia che fece Niklas poi non sapeva come definirla. Forse un misto di emozioni: c’era sorpresa… contentezza, era forse un mezzo sorriso quello? ...incertezza e anche dispiacere.
“ Mi dispiace.”, disse poi, chinando il capo, senza riuscire a guardarla.
“ Grazie. Ma… non… non mi dispiace così tanto. I nostri rapporti si erano raffreddati e… sono certa che c’è di meglio.”, sussurrò, con voce bassa, all’orecchio del ragazzo.
Lo vide passarsi le mani sulle gambe, come se fosse stato un po’ nervoso o in ansia, e fissare dritto davanti a sé, con le labbra strette. Però, i suoi occhi parlavano chiari: l’aveva scosso, ne era certa.
Stava per dire altro quando decise di bloccarsi; non era il caso di tormentarlo oltre, e non voleva passare come poca di buono che si lanciava affamata sul primo ragazzo che gli dava attenzioni: no, lei non era quel genere di persona! Certo, era leggermente brilla e su di giri, ma questo non le dava il diritto di comportarsi senza giudizio.
Colta da un piccolo giramento, appoggiò la testa sulla spalla del compagno con un sospiro. Lo sentiva freddo. Sia la camicia che la pelle erano gelide. Chissà perché? Eppure c’era parecchio caldo in casa, tra il riscaldamento acceso e la gente lì radunata. Forse qualcuno aveva aperto la porta e c’erano degli spifferi?
Rimase appoggiata a lui, senza fare altro.
Un ragazzo, un suo amico, la invitò a ballare, con un sorriso che pareva uscito da una pubblicità della Mentadent.
“No, grazie, Jason… sono un po’ stanca, ho già dato sfogo prima.”, declinò, alzando la mano in un cenno che chiedeva tregua.
“Dai, Rogan… Non fare la difficile! Nemmeno fosse tutto il giorno che balli no-stop…”
“Davvero, non mi va.”, ribatté lei, cercando di essere gentile. Ma l’altro non mollava, anzi, la prese pure per un polso.
La padrona di casa tentò di liberarsi, invano: Jason aveva davvero la presa forte. Si sentiva male al pensiero di rimettersi in piedi ma sentì come qualcosa di strano provenire da Niklas: l’austriaco infatti stava fissando malissimo il suo amico, con una faccia che faceva paura.
“Dovresti lasciarla.”, gli disse, con una calma innaturale ma che metteva un po’ di inquietudine.  Forse a causa della punta di rabbia che aveva sentito nella sua voce.
Jason, come se fosse stato ipnotizzato da quella voce, lasciò il suo polso e alzò le mani in segno di resa.
“ Scusa, Rogan. Non so cosa mi sia preso.”, mormorò Jason, allontanandosi per tornare in mezzo agli altri invitati, probabilmente ad abbordare qualcun’altra.
“Per fortuna se ne è andato.”, mormorò lei, tornando ad appoggiarsi sulla spalla del moro, stanca.
“Già.” Inutile, di più non riusciva a scucirgli.
Passarono così una mezz’ora in silenzio, seduti, lontano dal caos prodotto dalle altre persone, che li ignoravano ben volentieri. Anche se lei non capiva perché.
Di solito tutti la cercavano, ma forse l’ultimo dell’anno la faceva passare in secondo piano.
Scosse il capo, mettendosi seduta bene, con la schiena dritta, per iniziare a fare il conto alla rovescia.
“Dieci…”
“Sta per arrivare l’anno nuovo.”, ridacchiò lei, mentre la gente attorno a loro si armava di trombette e altro.
Alcuni ragazzi erano già fuori con i fuochi pronti a essere sparati nella stradina, ora piena di gente, con fontane e altro.
“... nove …!”
“ Già.” Ma non sapeva dire altro??
“... otto ...!”
“ Su, fai il conto alla rovescia con me!”, lo incitò con un sorriso, accarezzandogli la mano fredda.
“… sette …!”
“D’accordo…” Sorrise appena anche lui, ed era meraviglioso.
“… sei …!” Tutti erano entusiasti, mancava pochissimo ormai.
“… cinque …!” Rogan disse questo numero divertita, appoggiando le mani sul suo braccio.
“… quattro …!” Questo lo disse Niklas, voltando la testa verso la finestra che faceva vedere quanto fosse buio fuori. Il cielo stellato a momenti si sarebbe riempito dei colori più disparati.
“… tre …!” Le voci si sentivano più eccitate, ormai prossimi alla fine.
“… due …!” Il cuore era in gola, da lì a un secondo….
“… uno …!” Il 2013 era finito.
“BUON ANNO! BEN ARRIVATO 2014!” Tutti scoppiarono in un’ovazione che fece quasi tremare i muri della casa; alcuni stapparono lo spumante e iniziarono a versarlo nei flute appositi, alti e stretti, traboccanti di schiuma; fuori si sentivano i botti degli scoppi dei fuochi, che illuminavano il cielo come se fosse stato giorno, mentre si sentivano le grida di gioia dei vicini.
Sia Rogan che Niklas presero i bicchieri e bevvero alla salute del nuovo anno, buttando giù lo spumante come se fosse acqua.
La ragazza ridacchiò, appoggiando il bicchiere sul tavolino basso lì vicino, insieme a quello di Niklas e, dopo aver guardato il moro negli occhi, non ci pensò due volte a unire le labbra con le sue.
Quelle dell’austriaco erano fredde, ma stranamente sentiva un calore dato da quel bacio che le trasmetteva un brivido caldo lungo le braccia.
Niklas sembrava dapprima incerto; poi lo sentì premere la sua bocca contro la propria. Bene, così si ragionava!
Gli circondò le spalle con le braccia, accarezzandogli i capelli castano scuro, morbidi, davvero piacevoli da toccare.
Dal semplice bacio a stampo a quello con la lingua il passo fu breve: la compagna entrò nella sua bocca con facilità, coinvolgendolo in qualcosa di dolce ma anche passionale, frettoloso, come se non desiderava altro da tutta la sera…

***

Nei pressi di Casa Macklemore, 1 Gennaio 2014 da pochi minuti.

Jackie, com’era prevedibile, aveva passato il Capodanno con la sua famiglia, come a Natale.
Finiti i fuochi e altro, aveva chiesto il permesso ai suoi genitori per andare a fare gli auguri a Stoyán e Niklas; sia Marion che Howard avevano approvato, chiedendo di salutarli anche da parte loro.
La brunetta si era recata alla casa dell’austriaco, trovando nell’abitazione solo il “vecchio” maestro che era intento a bersi diverse sacche di sangue prese da chissà dove.

“E Niky?” Aveva chiesto, con imbarazzo, perché era certa di essere arrossita nel pronunciare il suo nome. Che fastidio, l’amore!
“Oh, è andato a una festa.”, aveva risposto Stoyán leccando le ultime gocce sul bordo. Sembrava più un gesto da bambino, più che da adulto. Dopotutto, il bulgaro era un uomo che aveva più di trent’anni.
“Una festa. Niklas Reiter. A una festa. Ma stiamo parlando della stessa persona?” aveva chiesto, stranita. Com’era possibile che quel musone che odiava uscire fosse andato addirittura ad una festa? Si era aspettata di trovarlo sul divano al computer a giocare a quello stupido gioco di guerra o ad ammazzare zombie a manetta.
“Sì, la festa di una certa…” l’uomo si era preso la radice del naso tra il pollice e l’indice, a occhi chiusi, pensieroso.
“Non ricordo il nome. Una ragazza della sua classe.”
“Rogan Macklemore?” Aveva pronunciato quel nome con una tale acidità nel tono che avrebbe potuto corrodere qualsiasi cosa.
“Forse.” Il maestro si era stretto nelle spalle e aveva buttato la bustina di plastica nel vetro.
“Quello non va lì. Qui facciamo la raccolta differenziata.” Lo aveva ripreso la ragazza, inferocita. Da arrabbiata sembrava una fanatica dell’ambiente, che non permetteva e non perdonava nulla.
“Raccolta differenziata… sì, ne ho sentito parlare…”
“Prenda quella busta di plastica e la metta IMMEDIATAMENTE nel sacchetto della plastica.” Aveva sibilato, dopo aver pestato un piede a terra e aver tirato fuori dalla borsetta una rosa canina.
Subito Stoyán aveva alzato le mani, anzi, la mano, una sola, poiché l’altra era impegnata a tapparsi il naso. Aveva prelevato il reperto incriminato dal sacchetto del vetro o lo aveva messo in quello della plastica come richiesto.
“Ben fatto. Arrivederci!” E fumante di rabbia era uscita di casa sbattendo la porta.
Per poi riaprirla l’attimo dopo.
“E Auguri di buon anno!” aveva sbottato, prima di richiudere la porta con poca delicatezza.

Ora che stava camminando all’aria fredda della sera, si era sentita stupida. Aveva perso le staffe come una scema, non poteva comportarsi così!
Niklas non aveva fatto un contratto con lei, era libero di andare dove voleva, da chi voleva, e con chi voleva.
Questo pensiero la fece rattristare. Aveva trattato malissimo Stoyán, ma non sarebbe stato intelligente andare a scusarsi subito: il suo animo era troppo imbarazzato per fare la figura della bipolare.
Camminare l’aveva aiutata a sbollire la rabbia. Nel mentre, rifletteva.
Niklas era andato a una festa di Rogan senza di lei. Potevano esserci diverse opzioni:
-Rogan aveva invitato solo Niklas perché considerava lei ancora una sfigata indegna della sua amicizia;
- Rogan aveva invitato tutti e due ma Niklas si vergognava troppo a venire con lei, visto che tutti erano soliti equivocare il loro rapporto;
- Rogan non aveva invitato nessuno, Niklas aveva sentito della festa solo all’ultimo minuto e si era dimenticato di avvisarla;
- Rogan non aveva invitato nessuno, Niklas aveva sentito della festa solo all’ultimo minuto e non voleva disturbarla sapendo che avrebbe passato il capodanno in famiglia.
Sperava vivamente nell’ultima opzione, ma quella parte maligna e lucida di sé le diceva chiaramente che la verità era la seconda opzione, quindi si presentò a casa della compagna un po’ mogia.
C’era la porta aperta, gente ancora in strada, intenta a ridere e a far scoppiare qualche petardo con gli amici. Entrò con circospezione, visto che era una ‘imbucata’, ma non fortunatamente fu fermata da nessuno.
Cercò Niklas per tutta casa, prima in cucina (ops, guarda, un pezzo di pizza solitario senza famiglia…. gnam!) poi nella sala, dove individuò una capoccia mora familiare…attaccata come una sanguisuga ad una testa rossa.
Fu come se il tempo si fosse fermato e la terra fosse sparita da sotto i piedi.
Quella brutta strega, sgualdrina, opportunista, puttanella, meretrice di Rogan stava baciando Niklas! O Niklas stava baciando Rogan, dipendeva dai punti di vista.
Sapeva solo che entrambi erano lì a pomiciare senza ritegno. E lei che era venuta lì per fare loro gli auguri!
Non sapeva perché era così delusa, lo sapeva fin dall’inizio che l’obiettivo era quello di farli mettere insieme, e a quanto pareva l’intento era riuscito… ma…beh… Era troppo presto! Mancavano ancora un paio di punti alla fine del programmino. Insomma, avrebbero dovuto avere un regolare appuntamento prima di avventarsi l’uno sull’altra in quel modo!
Avrebbe potuto fare una scenata. Ma non sarebbe caduta così in basso, nossignore! Chissà se Niklas gli avrebbe detto di quella cosa poi… o se sarebbe stato zitto.
Col morale a terra, fece dietrofront per tornare a casa propria, probabilmente a farsi una maratona di Vampire Diares.
La rosa canina che aveva in mano, che si portava sempre dietro, scivolò dalle sue dita e cadde a terra, calpestata dalle persone attorno alla casa…
L’inizio dell’anno era stato davvero uno schifo.

 

 



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Note Finali: Ditemi che si vede quanto ho odiato scrivere questo capitolo. Un altro bacio anche qui, e stavo per strapparmi i capelli! Niklas, che cappero faaaaaiiiii!!! Ora mi aspetto che si formino i gruppi… anzi, i team! Invece di Team Edward e Team Jacob….Team Rogan e Team Jackie! Chi parteggia per chi?? Alcune le so già… cioè, la maggior parte di voi so che è del Team Jackie…ma mi chiedo se qualcuno patteggia per Rogan! sentiamo, sentiamo, fatevi sotto! Le cose son già decise eh… ma son comunque curiosa di sapere chi tiferà per nulla x°D
Appunto per il team Jackie: il vostro motto (offerto gentilmente da PinkyRosie, la vostra capostipite (?)) è Rogan al rogo! X°D
E viste le battaglie su Ask…sul gruppo FB troverete il sondaggio per Mr.Another Way!
Questa è l'immagine che vedrete xD


Nel periodo in cui avevo scritto questo capitolo (ai primi di gennaio, proprio dopo capodanno!) avevo il terrore di aver perso tutti i capitoli della storia perché appena accendevo il pc veniva fuori la famigerata schermata nera col trattino bianco lampeggiante in alto a sinistra. Già immaginavo di dover formattare il computer. Ma per fortuna, il problema era un cd dimenticato dentro da mia sorella… non immaginate l’ansia e gli infarti che avevo avuto! xD
Passando ad altro, ringrazio PinkyRosie, Sakurazukamori, Kleis, Mojita_Blue, lovelymangaka, MarshBocchan, Mamichan, Genevieve de Cendres, Bijouttina e Soheila per aver recensito la storia; un grazie a Soheila, Bijouttina e per aver messo la storia tra le seguite! *O* ma soprattutto un grazie a tutti voi lettori silenziosi!
*3*

 

   
 
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