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Autore: vermissen_stern    02/02/2014    3 recensioni
( COMPLETA )
cercò di mettersi a sedere una volta che fu sufficientemente sveglio trovandosi incredibilmente debole e con la testa che ancora gli girava. Seppur con la vista che lentamente gli stava tornando notò che parecchi suoi vestiti erano sparsi lungo tutto il corridoio, dall'entrata di casa fino a dove si trovava lui, e con un certo imbarazzo ricordò il perchè se li era tolti prima di svenire.
"Ah! ben svegliato, Kevin Mask!"
voltando la testa verso l'alto notò la figura spazientita del proprio allenatore, Lord Flash, con le braccia incrociate in petto e un'aria piuttosto severa in volto.
"Eh?! Cosa... cosa è success..."
"È successo che ieri sera hai litigato con tuo padre al telefono. Poi sei uscito a bere per dimenticare e sei tornato a casa ubriaco come una spugna... non sei neppure riuscito ad arrivare in camera tua e hai deciso di spogliarti in corridoio perchè avevi caldo – nonostante lo stesse rimproverando lo aiutò a rialzarsi in piedi quando lo stesso ragazzo allungò una mano verso di lui – e poi sei svenuto sul pavimento... ma non è la parte peggiore questa!"
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kevin Mask, Kid Muscle, Nuovo personaggio, Robin Mask, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Reignite '
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Ci sono molte regole all'interno della Scuola di Ercole. Se sommate però, si possono riassumere in:

Avere un comportamento educato all'interno della struttura. Rispettare l'avversario dentro e fuori il ring, indipendentemente dal carattere che ha. Ed essere sobri, senza mostrare eccessi evidenti che possano essere presi come debolezze dai futuri avversari.

Questo valeva sia per gli allievi che per il personale di servizio, oltre che per gli istruttori stessi.

Dagli inservienti ai paramedici erano tutti tenuti a seguire dei rigidi protocolli e indossare divise specifiche in base ai compiti loro assegnati. Ma francamente parlando alle volte il personale era discutibile... stando all'opinione di alcuni. Come ad esempio a Robin Mask.

Il responsabile di molte delle regole presenti nella scuola era, per forza di cose, Vance McMadd. Suo fondatore egregio ormai da decadi, aveva uno spiccato senso per la tirchieria quando si trattava di risparmiare il più possibile, in netta discordanza con la sua volontà di fare soldi con il wrestling ovviamente. La scelta dei dipendenti infatti si basava su contratti piuttosto “scarni” e il cibo nella mensa comune non era esattamente fresco. Almeno quello fornito ai giovani lottatori.

Per Robin Mask sinceramente parlando si poteva fare di più. Non dovevano allenare la nuova generazione di eroi capace di distruggere la d.m.p? Allora gli allenamenti andavano intensificati, il cibo in scatola sostituito da qualcosa di più proteico e ai ragazzi andava tolto ogni tipo di divertimento ludico concentrandoli sulla competizione e gli allenamenti stancanti.

Altrimenti si sarebbero verificati altri imbarazzanti incidenti come quello accaduto a quell'imbranato di Kid Muscle, figlio del re dei kinniku ma decisamente troppo simile al padre quando si trattava di stupidità.

Uhmm... beh, i casi sono due... – massaggiandosi con una mano il mento grassoccio, Vance MacMadd osservò attentamente la lastra appesa allo schermo dell'infermeria prima di dare il suo impietoso giudizio – o è stato per davvero un incidente come sostiene il ragazzo, oppure il deretano di Kid Muscle ha appena avuto una idea geniale rispetto al suo cervello * –

La videosorveglianza ha confermato le parole del ragazzo, MacMadd – Robin Mask incrociò le braccia in petto osservando pure lui le immagini di una lampadina da 100 watt perfettamente intatta all'interno del bacino del giovane – una “bravata” tra ragazzi che poteva essere evitata se il mio piano per intensificare gli allenamenti fosse stato approvato –

l'elmo di ferro ben calato in testa, simile a quello di un guerriero medioevale, rendeva la voce dell'ex campione ancor più cupa e fredda del solito quando si trattava di fare un ammonimento, ma l'anziano fondatore dell'accademia non si scompose più di tanto. Ne lo fece la dottoressa alle loro spalle, intenta a togliere alcune schegge di vetro dal sedere di un Kid Muscle steso a pancia in giù sul lettino e intento a lamentarsi più del dovuto.

Così da aumentare inutilmente il mio lavoro?! Sono qui per curare, è vero, ma non per mettere un certificato di non idoneità in una fabbrica di infortuni... mister Mask –

la dottoressa in questione, miss Alya Kalinina, parlò con tono piatto senza prestare attenzione ai due uomini ma bensì concentrata a sfilare via le schegge di vetro dalle natiche di un paziente piagnucolone.

Fa malemalemalemale!!! voglio la mammaaa!! Prometto di non farlo più lo giurooooh!!–

Robin Mask si voltò a guardarla piuttosto irritato per ciò che aveva detto, non capendo se la dottoressa fosse seria oppure in vena di provocazioni. Francamente non sapeva in che graduatoria inserirla... da un lato la stimava perchè a venticinque anni ed essere già laureata significava averci messo gran impegno, ma dall'altro era una persona senza peli sulla lingua e le cose te le diceva in faccia anche se in modo perfettamente educato.

E poi, altra cosa che aveva fatto decisamente notare a Vance MacMadd, era praticamente l'unica figura femminile presente nella scuola. Eccezion fatta della cugina che le dava una mano e a detta di molti era un soggetto inquietante, trovava abbastanza immorale che una donna, per giunta una donna di quel pianeta lì, andasse a mescolarsi con individui resi insofferenti dagli allenamenti e dal testosterone a mille.

È anche grazie a questi infortuni – e qui si riferiva alle bravate ridicole di alcuni suoi allievi – che lei riesce a lavorare, dottoressa. E se ci fossero più ore di studio e allenamenti forse la sua presenza sarebbe meno richiesta... –

a quel punto la donna si fermò, lanciando uno sguardo solo apparentemente neutrale nei confronti dell'allenatore che a malapena si era voltato per guardarla, e persino Kid Muscle notò della tensione nell'aria tanto da fermare il proprio piagnisteo e la paura di avere ancora una lampadina incastrata magicamente nel deretano. Aveva combinato un bel casino nell'aver voluto esplorare i vecchi magazzini polverosi della scuola assieme alla sua combriccola di amici, andando ad arrampicarsi sopra una pila di casse per vedere se era vera la leggenda dei reggiseni femminili delle ex allieve contenuti li dentro, e poi finire per schiantarsi su di una cassa contenente vecchie lampadine usate.

Ora gli occhi azzurri della dottoressa Kalinina parevano ancor più freddi e spaventosi, e a Kid era sempre piaciuta quella sua aria da angelo guerriero ( il “suo” angelo guerriero come amava pavoneggiarsi con lei e i suoi stessi amici ) ma adesso faceva davvero paura! Tutte così inquietanti le donne del pianeta Amazon?!

Beh, mister Mask... potrei sempre lasciare la struttura, lo stipendio da stagista che percepisco, lasciare i presenti con fratture multiple e costole incrinate ma comunque più sereni senza la mia ingombrante presenza... – e nella sua voce si poteva notare una velata polemica su un po' tutto – e lasciare tutto in mano a mia cugina Alana –

in quel preciso istante, appena nominata, la donna inquietante dagli occhi strabici, i capelli biondi raccolti in una bassa coda e il fisico giunonico, apparve fuori dalla porta munita di un paio di tenaglie poco rassicuranti.

Al giovedì mi occupo di togliere i denti – fece schioccare paurosamente le tenaglie nonostante l'espressione da calamaro che aveva, senza aggiungere altro.

Hiii!! – strillò il giovane kinniku visibilmente terrorizzato – Nononono! Qualunque cosa mi dentini NO!! Mammina dove seiiiih??! –

ADESSO BASTA! –sbottò improvvisamente Vance MacMadd infastidito da Kid Muscle e dagli altri due litiganti – Kid! Vedi di darci un taglio o questa è la volta buona che ti espello dalla scuola! E credimi, non vedrei l'ora se non fosse che poi l'intero pianeta Kinniku subirebbe una grave umiliazione! –

incredibile ma vero questo bastò a zittire il giovane figlio del re che, benchè non vedesse l'ora di andarsene da quella scuola orrenda, l'idea dell'umiliazione a livello mondiale portarono in lui visioni future decisamente orrende. Niente videogame, riviste porno, mamma e papà delusi, niente tv satellitare e... niente riso con manzo!

E in quanto a lei dottoressa, e a te Robin Mask, vedete di darci un taglio! È vero, miss Kalinina... siete stata assunta con uno stipendio da stagista perchè, in quanto neo laureata, avreste bisogno di un periodo di formazione... ma direi che qui la formazione non vi manchi! – la donna abbassò lievemente il capo in segno di scuse, e l'anziano kinniku si rivolse ora al lottatore umano – il budget che abbiamo attualmente non ci consente grandi sprechi e di conseguenza spetta a voi allenatori insegnare ai ragazzi il rispetto necessario da usare in certe situazioni! –

Robin Mask si lasciò andare ad un basso ringhio appena udibile, tuttavia per una volta tanto il MacMadd non aveva detto una stupidaggine anche se le sue parole piene di morale erano piuttosto ipocrite visto e considerato che il suo risparmio era dovuto anche alla rinomata tirchieria.

Bene, allora in tal caso suggerisco di iniziare con l'estrazione della lampadina –

a spezzare quel momentaneo silenzio ci pensò la stessa Alya, che a passi veloci tornò nei pressi del suo paziente decisa a mettersi dei guanti di lattice per effettuare l'operazione. E solo a quel punto i presenti si ricordarono della delicatezza della situazione, con Kid Muscle che non tardò a strillare cercando addirittura di scappare via da un trattamento quasi sicuramente poco delicato.

Calmati, andrà tutto bene – la dottoressa gli sorrise lievemente, abbandonando l'aria glaciale di prima – dovrò solo svitarla, tu rilassati e pensa a qualcosa di piacevole –

e ci sarebbe pure riuscita a calmare quel sacco di patate ambulante se non fosse che le sue parole allarmarono anche le altre due persone presenti nell'infermeria e decisamente Robin Mask non se la sentì di stare a guardare. Velocemente prese per un polso la dottoressa, poco prima che iniettasse dell'anestetico nella natica di un Kid Muscle non del tutto convinto, costringendola a voltarsi e a guardarlo negli occhi fiammeggianti e decisamente pericolosi.

Dico... ma si rende conto di quello che dice?! –

Che intende dire? – la donna aveva ancora in mano la siringa, dalla quale uscì qualche goccia di anestetico – forse non dovrei tranquillizzare i miei pazienti prima di una operazione? Dovrei forse dire a Kid Muscle che quella lampadina dentro al suo corpo rischia di spezzarsi da un momento all'altro?! Non è ciò che mi hanno insegnato alla facoltà di medicina –

le sue parole, nuovamente dettate con una normalità sconcertante, portarono nuovamente il kinniku a urlare di terrore cercando di fuggire via strisciando come un bruco con le chiappe al vento. Fu ripreso da Alana, che con forza sorprendente lo ricacciò nel lettino legandolo con del nastro da pacchi.

E nel mentre che ciò accadeva nessuno dava retta alla scena... la discussione sulla moralità dell'operazione era più importante.

Vuole davvero mettere le mani sul suo paziente così? Dicendogli testuali parole?! Non c'è che dire allora, faccio bene a pensare che voi Deva siate troppo ambigue per certi mestieri! –

le parole le giunsero come un macigno nello stomaco, sebbene non lo dette a vedere si ritrovò comunque a deglutire. Ambigue... per molti quelle della sua razza, Deva del pianeta Amazon, erano donne ambigue. A suo dire era una cosa piuttosto sconcertante, dato che erano donne normalissime come qualunque terrestre a livello genetico, ma comunque sbagliate a fare certe cose secondo il parere di molti. A parlare ad esempio, a comunicare, a lavorare, persino nell'accoppiamento erano considerate inopportune.

E Alya stando sulla terra ne aveva sentite tante, ma sperava che almeno dove si trovasse adesso certi commenti le venissero risparmiati!

M-ma come si permette...?! – a parlare era stato l'anziano MacMadd abbastanza basito dalla situazione e dalla piega che stava prendendo il discorso – Smettetela di dire... sciocchezze... tutti e due! –

con reticenza Robin Mask le lasciò andare il polso, e la dottoressa si ritrovò per un momento a sospirare per il sollievo. Non le piacevano quelle situazioni così tese, offese a parte logicamente.

Signor MacMadd, secondo lei... le mie mani sono idonee all'operazione?! –

Uh...? – l'anziano non capì a cosa si riferisse ma guardò comunque la mani della giovane – direi che sono le mani di una ventenne e aggiungerei pure con un'ottima manicure. Ma comunque si, direi che possano andare bene –

Ottimo! Sentito, mister Mask? Se al direttore va bene che io faccia l'operazione non ho bisogno di sentire altro –

un chiaro invito a tenere la bocca chiusa o quantomeno a pensare prima di parlare, che a Robin Mask andò giù di malavoglia. Era un uomo di altri tempi lui, certe cose decisamente non poteva, e voleva, accettare come se niente fosse! Sarà anche stata una donna competente in ambito medico, non poteva negarlo, ma non ci si poteva fidare della sua razza così... ambigua.

E sia dunque, ma badi bene dottoressa... le consiglio di moderare le parole fintanto che sarà in questa scuola! –

e suppongo che questo sia detto a fin di bene, giusto? –

ancora una volta c'era della sottile polemica nella voce neutrale della dottoressa Alya, tuttavia quella nuova tensione stava iniziando a stare decisamente stretta, in tutti i sensi possibili, a Kid Muscle e alla lampadina che si stava facendo sempre più incandescente a causa di alcuni bisogni fisiologici di natura gassosa. Aveva sbagliato, aveva commesso una bravata che gli sarebbe costata settimane di punizione e di esercizi aumentati fino allo stremo... ma bisognava davvero litigare adesso?! In quel preciso momento?!!

Io... vi prego smettetelaaah!! Sto per esplodere QUI!! –

dovette urlare e frignare più del dovuto per attirare l'attenzione di quegli adulti irresponsabili più intenti a battibeccare tra loro che a pensare alla sua giovane salute. Razza di irresponsabili... ora sarebbero soffocati assieme a lui in una palla di gas nocivo e incontrollabile.

Razza di idioti! Invece di operare quello sciagurato avete perso inutilmente tempo prezioso e ora sta per saltare tutto in aria! –

il vecchio MacMadd guardò visibilmente preoccupato la figura di Kid Muscle che, a causa della lampadina alimentata dai gas interni, si stava illuminando sempre di più come un reattore a particelle. Poteva essere illogico ma la natura dei kinniku li piazzava come Chojiin naturali e pertanto anche i loro gas intestinali erano armi di potenza inimmaginabile.

Tutti via di qui! ORA! –

senza perdere tempo Robin Mask seppellì momentaneamente la polemica e prendendo sottobraccio una reticente dottoressa si avviò correndo verso il corridoio dell'infermeria seguito a breve da un Vance decisamente più veloce del solito sulle gambe grassocce e poco allenate.

La situazione era assurda, allucinate si poteva aggiungere, perchè stava morendo giovane e bello a seguito di un banalissimo incidente e lo stava facendo in modo stupido. Avrebbe abbandonato quel mondo meraviglioso così... in un eterno bagliore che avrebbe trasformato l'intero pianeta Ercole in un sole alimentato a gas metano umano e addio per sempre ad ogni piacevole aspetto della vita terrena.

È dunque giunta la mia fine?” Pensò il giovane con una certa tristezza “morirò senza prima aver baciato una ragazza?! Senza aver assaggiato per l'ultima volta il riso con manzo?! Se è così allora...”

tuttavia non ebbe il tempo di completare il suo monologo interiore perchè, nonostante l'immensa luce e il rumore simile a quello di un terremoto che prendeva l'intera stanza, il giovane kinniku avvertì comunque qualcosa violarlo nell'intimità facendolo pure in un modo così violento e repentino che lo portarono a sgranare gli occhi e a urlare un grido acuto oltre ogni dire.

Alcune vetrate addirittura andarono in frantumi al suono di quel “Ihh!” mostruoso, e il suono infernale venne sentito anche al di fuori della zona medica, cessando solo quando l'immensa massa che aveva violato Kid Muscle non se ne uscì fuori fuori in modo talmente violento e veloce che per il giovane paziente fu uno shock sufficientemente grande da portarlo a perdere del tutto i sensi.

Incredibile ma vero, a scongiurare la distruzione della scuola ci aveva pensato la cugina della dottoressa Alya Kalinina, e lo aveva fatto in un modo decisamente discutibile. Come del resto erano discutibili tutti i suoi metodi.

Notando che le acque si erano calmate, Robin Mask fece timidamente capolino in infermeria seguito dagli altri due compagni che guardarono sospettosi la scena. Alana aveva un unico guanto nero, apparentemente di pelle o simile, che le arrivava fino all'ascella destra e teneva in mano una lampadina perfettamente accesa benchè non fosse collegata a nessun impianto elettrico.

Dunque... è finita? È andato tutto liscio?! – l'insegnante era visibilmente sospettoso e comunque non se la sentiva di entrare dentro per controllare di persona.

I gas intestinali di Kid Muscle gli stavano pizzicando il naso anche se era sulla soglia della porta, come diavolo facesse quella femmina aliena a stare li dentro era per lui un mistero.

Tutto a posto effendi, il mondo è salvo grazie al fisting

e senza aggiungere una parola alzò la lampadina in alto, che parve brillare di pura vittoria nonostante le parole poco rassicuranti della “salvatrice” del giorno.





Questa roba doveva essere solo una oneshot ma suppongo che farò una sorta di “raccolta”. è... Dio, non so come definire questo aborto ma volevo staccarmi un po' dalle mie storie ultra tragiche e scrivere qualcosa di più leggero senza troppe pretese. Non penso che avrà una vera e propria continuità narrativa ma saranno diversi “spaccati” di vita e... spero di avervi in qualche modo incuriosito!

* la battuta di Vance è tratta dal telefilm Scrubs ovviamente!

  
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