Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: MariM    02/02/2014    0 recensioni
Raccolta in occasione della Beruani week ( Bethold x Annie ), indetta su tumblr da Beruani Squad: http://beruanisquad.tumblr.com/post/66899737555/beruani-week-has-arrived-from-december-1st-to
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Leonhardt, Berthold Huber
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Con questo capitolo giungo alla fine della raccolta ( si.... con quasi due mesi di ritardo... lo so XD), ma oggi mi sentivo finalmente ispirata e avevo voglia di riuscire a concludere qualcosa ( visto che la mia prima fanfiction postata su efp è un'incompiuta) Detto questo vi lascio alla lettura sperando che vi piaccia...... ç__ç

 

 

“ Annie.” - ti chiamo.

“ Annie...”


Non rispondi, il sonno deve averti già rapita e condotta nel suo mondo.

Ma non importa, anzi, forse è meglio così. Non voglio farmi trovare intento a guardarti, a fissarti proprio quando sei così piccola e indifesa fra le mie braccia; scommetto avresti da ridire, metteresti su il broncio e mi daresti le spalle. Ma se non ora quando potrei guardarti così? Quando potrei scolpire nella mia mente ogni singolo lineamento del tuo volto?

Il modo in cui le tue ciocche bionde ricadono sulla fronte...

L'andamento che assumono le tue sopracciglia a seconda di quel che stai sognando...

e che mi lasciano scoprire l'espressione che assume il tuo viso quando è triste o preoccupato, facendomi venir voglia di stringerti così forte da poter cancellare ogni singola sofferenza che i tuoi bellissimi occhi hanno catturato e relegato in fondo al cuore.
 

Gli stessi occhi che adesso mi ritrovo a fissare celati dalle palpebre, imprimendomi nella mente la curva che assumono e la direzione di ogni singolo ciglio attaccato ad esse, per poi proseguire con la linea dello zigomo, spostando automaticamente lo sguardo da esso verso il tuo naso; qualcuno direbbe: L'elemento che stona sul tuo volto tutto sommato perfetto, ma io invece dico: uno degli elementi che fa del tuo profilo te: Annie, la mia Annie.


Mi soffermo per più di qualche istante sulle tue labbra, ora pacificamente dischiuse nel sonno, sebbene solitamente serrate, tenute ben strette fra loro per trattenere tutto quello che senti di voler

 

confessare

 

dichiarare

 

urlare al mondo

 

un peso che conosco fin troppo bene.

 

Infine fisso tutto il tuo viso, il tuo meraviglioso viso, cominciando a chiedermi come sarebbe fra dieci, venti, trent'anni...

Provo ad immaginarlo ma non ci riesco. Quando penso al tempo che ci resta da vivere non riesco a quantificarlo, ma mi ritrovo a maledirlo... sì, a maledirlo.

 

Perché non posso fermarlo e continuare a fissarti in eterno così da non rischiare di perderti.

 

Perché non posso farlo andare avanti così da poter vedere le rughe incidersi sul tuo volto, sapendo che ognuna di essa è la prova di una fatica superata o di una gioia conquistata.


Il tempo ci è contro, ci è sempre stato contro:

 

ci ha reso bambini senza infanzia

 

adulti senza esperienza

 

guerrieri senza gloria

 

soldati senza onore

 

Ci ha tolto tutto, forse un giorno ci toglierà anche ciò che siamo l'uno per l'altra.

 

Ma ora Tempo

 

io ti prego

 

io ti invoco

 

Concedimi soltanto qualche minuto ancora per renderla immortale ai miei occhi, per farla vivere per sempre nei miei pensieri, anche quando le notti diverranno talmente buie da non riuscire più a vedere il suo viso e la mia unica consolazione sarà averlo visto così a lungo, adesso, da poter chiudere gli occhi e visualizzarlo nella mia mente e potermi illudere dicendo:

 

Lei c'è! E' qui con me! Non è mai andata via!”

 

Comincerei ad amare quell'oscurità e a desiderare di annegarvici dentro finché lei è qui, accanto a me. Ma tu sei beffardo, ti burli di noi ed implacabile giungi. Ci ghermisci con la tua luce ed io so che è giunta l'ora della separazione: un altro giorno senza poterla stringere, costretto a vegliarla distanza...






“Mmh....”

Mugoli leggermente, avvertendo dietro le palpebre il riverbero dell'aurora sopraggiungere.


“....E' già l'alba?!” biascichi strofinandoti gli occhi con il dorso della mano, posandoli poi pigramente su di me ancora qui, accanto a te a fissarti.

Annuisco.


“Sembri stravolto....” osservi e per un istante avverto un pizzico di preoccupazione nel tuo sguardo e nella voce.

 

“ …Ho solo contrattato un po' con il tempo....”
Mormoro sforzandomi di sorriderti, ottenendo in cambio una buffa espressione stranita sul tuo volto.


“ Alla fine non credo di avere tutti i torti quando dico che sei strano delle volte!”
Ridacchio leggermente e tiro su le spalle dal letto, pensando a quanto sarà dura affrontare la giornata senza aver riposato un solo minuto, ma sopratutto senza poterti avere vicino come lo sei adesso, ritrovandomi mentalmente a pregarlo ancora una volta, affinché corra veloce

e possa riaverti presto accanto.

 

Posso dire che non ci avrà reso bambini, né adulti, guerrieri né soldati....

 

Ma ci ha reso amanti che si rincorrono, che si inseguono come il sole e la luna fanno vicendevolmente, implorando il tempo affinché regali loro un'eclissi nella quale potersi ricongiunge...

 

...ancora una volta.

 
   
 
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