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Autore: _Luthien_    03/02/2014    2 recensioni
Raccolta di flash scritte durante varie serate di follia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Odore: Erba tagliata
Personaggi: Aragorn
 
Sprono il cavallo ad andare ancora più veloce, anche se so che sta dando il massimo.
Mi allontano velocemente, lasciandomi alle spalle quella che, ormai da molti anni, chiamo casa.
Non che non lo sia, o io non sia felice.
Lo è, ed io lo sono.
Allora perché scappo? Perché ho usato uno dei vari passaggi segreti del palazzo per andarmene? Perché non ho avvisato mia moglie che mi sarei allontanato? I consiglieri saranno preoccupati.
Io non lo sono, invece; Faramir è un brav’uomo, sarebbe stato un ottimo Reggente, se io non fossi arrivato. Si occuperà lui di tutte le questioni, mentre io sono via.
Fermo il mio destriero per voltarmi indietro, solo per qualche istante.
Minas Tirith è lontana, una città bianca e spendente all’orizzonte.
Dovevo andarmene, non resistevo più.
Amo fare il Re, anche se all’inizio è stato un ruolo difficile da accettare.
Non credevo di meritarlo, così come non credevo di meritare l’amore di Arwen, o la lealtà e la fiducia della Compagnia.
Mi hanno fatto ricredere su molte cose, quella strana accozzaglia di razze che ora chiamo amici.
Sono soddisfatto del mio operato, sono soddisfatto della mia vita e innamorato di mio figlio.
La corte, la posizione, la famiglia; ho tutto.
Ma c’è una cosa che manca, qualcosa di leggero e soave, qualcosa di incommensurabile ed etereo, qualcosa che non posso trovare quando indosso la mia corona.
L’odore di erba tagliata.
È qualcosa di così piccolo e banale che non ci si pensa mai.
Ma io ero un Ramingo, vivevo giorno per giorno, cambiavo luogo in continuazione.
Che fossero foreste, o campagne, o villaggi, c’era sempre quell’odore nell’aria: l’odore dell’erba tagliata di fresco.
Quando sono diventato Re, quando mi sono trovato costretto a passare gran parte delle mie ore nel palazzo, quell’odore particolare e a volta fastidioso, è diventato sinonimo di una libertà che ormai avevo perso.
Nonostante il mio ruolo, dentro Re Elessar vive sempre Aragorn, il Ramingo.
“Solo un paio di giorni. – mi dico – Starò via solo un paio di giorni. Giusto il tempo di andare in qualche luogo di provincia dove nessuno può riconoscermi, e sentire ancora quel profumo, perché non l’ho perso. Né intendo perderlo mai.”
  
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