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Autore: Lauretta Koizumi Reid    03/02/2014    3 recensioni
Giocano nel Prato. La bimba con i capelli scuri e gli occhi azzurri sta ballando. Il maschietto con i riccioli biondi e gli occhi grigi si sforza di starle dietro sulle gambe paffute che muovono i primi passi. Sono adorabili. Sono innocenti e divertenti. Ma non sono miei.
La loro mamma, una donna alta e paffuta, arriva prontamente e li prende per mano, lei a destra, lui a sinistra. E per la prima volta, da anni, vedo un’immagine che ho sempre oscurato e soffocato.
Ma ora lo so: voglio essere io quella donna.
Il viaggio di Katniss alla scoperta dell’avventura che ha sempre negato: la maternità.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Batto nervosamente i piedi sul pavimento pulito della sala d’aspetto, che per fortuna è mezza vuota. Oggi non c’è molta gente che ha bisogno di Petra. Meno male. L’ultima cosa che avrei sopportato era una marea di sguardi addosso in un contesto del genere. Sono una persona direi abbastanza famosa, sono la Ghiandaia Imitatrice, quella che guardano tutti con rispetto, quella che ha dato inizio alla rivoluzione che ha portato il benessere di oggi. Non manca qualche sguardo di tristezza, perché il benessere e  la rivoluzione non si guadagnano se non a costo di qualche morte. Io lo so bene.

Dentro l’ambulatorio c’è un odore strano, un misto di disinfettante e vaniglia. Petra, con il solito sorriso dolce, ci accoglie.

- Buongiorno - esordisce con voce flautata - cosa posso fare per voi?

Vogliamo la tua consulenza perché vogliamo un bambino. Sì, la ragazza di fuoco e il ragazzo del pane hanno deciso di unirsi e di arricchire la loro vita su questa terra. Daremo vita a tante pagnottine bruciate. Ti piace il pane bruciato, dottoressa? Ecco, allora dimmi che non c’era bisogno di venire da te e che posso dare fuoco a mio marito quando mi pare e piace.

- Cerchiamo una gravidanza - dice Peeta con serietà guardando la mia espressione assente - e siamo qui per sapere cosa possiamo fare perché arrivi. Ho letto qualcosa riguardo a dell’acido folico e altre cose. Inoltre vorrei far fare un’ecografia a Katniss, se è possibile.

- Da quanto la desiderate questa gravidanza?

Rispondo io, stavolta.

- Dall’altroieri.

Peeta sopprime una risatina, ma Petra si illumina ignorando la mia risposta un po’ dura e canzonatoria, e da sotto la scrivania tira fuori una cartella.

- Ho bisogno di sapere qualcosa su di voi, allora.

Giunge un interrogatorio molto lungo, in cui riveliamo data di nascita, peso, altezza, allergie, malattie croniche che non abbiamo, lavoro, abitudini alimentari e altro. Petra boccia subito la  mia passione per le tisane, rivelando che possono avere effetti abortivi. Nelle malattie familiari, nulla da dire. A parte un leggero diabete del padre di Peeta e la depressione di mia madre. Sembrano sciocchezze, eppure lei le segna. Spero che non voglia insinuare che anche io possa rischiare una patologia del genere.

- Ok, facciamo l’ecografia, adesso?  Penso che si vedrà meglio se la facciamo interna.

Estrae una specie di tubo di plastica dall’aspetto molto equivoco, che dipinge sul volto di Peeta un mezzo sorriso allusivo. Gli arriva un pugno, se non se lo toglie dalla faccia. A parte lui, nulla ha mai scavato dentro la mia intimità. Non che debba essere geloso di una macchina, però...

La sonda fa male, ma cerco di stare zitta.

- Katniss, come sono le tue mestruazioni? Regolari?

- No. In realtà vanno e vengono come vogliono. Poi sono stata molto magra per alcuni periodi e sono sparite. Poi sono ritornate.

Sono stata magra per anni. Dopo gli Hunger Games, dopo l’Edizione della memoria, dopo la guerra. Il ciclo era l’ultimo dei miei pensieri. E la pillola mi dava solo qualche perdita programmata.

Petra insiste.

- In che periodo, ti ricordi?

Ma dalla mia bocca esce solo una cosa.

- Hunger Games.

 

E quindi la conclusione è questa.

Petra ci ha chiesto degli Hunger Games e della guerra come nessuno mai aveva fatto. Mi ha chiesto dei miei periodi di magrezza, di malnutrizione, ciò che ho mangiato, le sostanze nocive con cui sono venuta a contatto, come quel blob micidiale a Capitol City. Le conseguenze dell’esplosione sui miei organi. Cose che non so. E uguale per Peeta, con una menzione particolare sulle torture chimiche che gli venivano inflitte, oltre al veleno degli aghi inseguitori. Cose che non avrei mai voluto sentire.

- Alla luce di queste cose, ragazzi miei - sussurra dolcemente Petra - ho da dirvi una cosa. E’ vero che sono passati molti anni da questi vostri contatti, da queste vostre... - non sa nemmeno come definirle - ...però adesso stanno facendo molti studi sui danni biologici che la rivoluzione ha causato, con tutte le armi...e inoltre, considerando che le mestruazioni di Katniss sono molto irregolari...

- Non potremo avere figli? - la interrompo, con un singhiozzo che spero nessuno abbia sentito.

- Oh, no, cara! Potrete avere tutti i figli che volete! Sono solo studi sperimentali, non dovete farci caso, ma ero tenuta a dirvelo. L’unica cosa è che non so quanto presto arriveranno, capite? E col fatto che non sappiamo quando Katniss ha i giorni fertili, ecco, dovrete impegnarvi più del necessario.

Non avrò immediatamente la gravidanza e potrò fare l’amore con Peeta quando mi pare e piace.

Francamente non è una tragedia, anzi. L’unica cosa sarà accettare il fatto che non avremo subito questi bambini, e che esiste da qualche parte la mera possibilità che non arriveranno mai. Ma devo cercare di non pensarci. E soprattutto devo cercare di non pensarci quando sono con Peeta. In qualche modo siamo stati incoraggiati e scoraggiati. Ci sentiamo un po’ persi, un po’ vuoti, con questi depliant sui consigli alimentari e sulle buone abitudini per favorire la gravidanza, e con queste scatole di pillole di vitamine e acido folico.

Torniamo a casa in silenzio e so che non cominceremo stanotte. Stanotte abbiamo solo bisogno delle coperte, di ascoltare la pioggia battere sul tetto con forza, ricordando a noi stessi che non siamo nella grotta fredda e umida, senza cibo e acqua, con Peeta morente. Siamo vivi, al caldo, entrambi in ottima salute.

Ma raccontare a Petra tutte quelle cose ci ha sconvolto più di quanto potessimo immaginare. Così ci limitiamo a vivere questa giornata, a dormire stretti, sperando di non dover riemergere dal sonno a causa di incubi da cui tentiamo di librarci da più di dieci anni.

 

Poi arrivano quei momenti, che dividiamo senza aspettarci nulla. Quando vogliamo. Dovunque. Credo di essere fortunata a desiderare ancora così ardentemente Peeta. Il mio soprannome non sbaglia. Katniss, la ragazza di fuoco. Tra un po’ forse, la mamma di fuoco. Ma cerco di non pensare alle gravidanze, solo al corpo di Peeta, che in tutti questi anni non è cambiato. A parte forse quel piccolo accenno di pancetta sotto l’ombelico. Però i sacchi di farina li porta sempre. Le sue braccia sono sempre grandi, forti, in grado di farmi sentire al sicuro. E’ una roccia, un albero.

E sa sempre come calmarmi dai miei troppi pensieri. Come una sera.

- Sai a cosa pensavo, Katniss?

- A cosa?

- Che alla fine anche lì sotto si stanno combattendo degli spietatissimi Hunger Games, dice indicando il mio ventre.

- Ma che cavolo dici? - esclamo io soffocando una risata, perché forse so dove vuole arrivare.

- Ma sì, migliaia di piccoli semini - e qui gli arriva un cuscino in testa, perché sa quanto mi vergogno a parlare di queste cose - che si combattono come pazzi per giorni, fino a che non ne resta uno solo. Il vincitore degli Hunger Games ... dell’umanità.

Stavolta rido come una matta, perché ha detto una cosa talmente stupida, tragica e geniale che mi è impossibile resistere. La mia pancia dalle risate si muove su e giù, e Peeta ci parla contro.

- C’è un terremoto nell’arena! Possa la fortuna essere sempre a vostro favore!

Quando ho finito di ridere, propongo io.

- Che ne dici di un’Edizione della Memoria stile Haymitch? Mandiamo... il doppio dei tributi nell’arena? - e mi avvicino per dargli un bacio sull’orecchio.

- Sei uno stratega spietato, Katniss Everdeen - afferma lui serio annuendo. 







Nota autrice: Il quarto capitolo è già scritto, arriverà prestissimo! Stay tuned! E nel frattempo....lasciate una piccola recensione, eh ragas?? E muchissimas gracias per stare seguendo questa storia!! :D

  
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