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Autore: JAckles    03/02/2014    4 recensioni
Come risvegliata da una trance Hermione, si rese conto solo in quel momento che nella caduta era atterrata su qualcosa di morbido e aprendo gli occhi si trovò a pochi centimetri da un paio d’iridi grigie che ricordavano l’argento fuso e che la scrutavano curiosi e con uno strano luccichio. Rimase ferma in quella posizione per alcuni minuti quando – Mezzosangue che cazzo fai?! Ti sembro per caso un cuscino?! Alzati immediatamente! – la voce del proprietario di quegli occhi e la sua mano la scostarono rudemente. – ahi ma che modi! Sicuramente un cuscino è più educato e simpatico di te Malfoy! – ma mentre si alzava, le giunse all’orecchio in un bisbiglio la voce del ragazzo che con un ghigno made-in-Malfoy stampato sulla faccia sussurrava – le apparenze sono tutto, Granger, ricordatelo -.
Heyla ragazzi :) questa è la mia prima fanfiction e spero di avervi incuriosito almeno un po' si tratta di una Dramione e spero che la apprezziate ... in ogni caso ditemi cosa ne pensate con una recensione baci
P.S. quasi dimenticavo la cosa più importante ... BUONA LETTURA =)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 11: JUST MEMORIES

- Cosa diavolo credevi di fare sanguesporco!? – Draco le era saltato letteralmente addosso, strappandole con forza le lettere di mano e insultandola con un tono così freddo e cattivo che rese quell’epiteto, già orribile di per sé, ancor più atroce.
Hermione indietreggiò spaventata, ma non aprì bocca: dopotutto era lei dalla parte del torto questa volta.
- Nessuno ti ha dato il diritto di ficcanasare tra le mie cose – continuò imperterrito – ora dimmi cosa m’impedirebbe di cruciarti qui e subito? –
- Sei … sei un animagus? –
- Vaffanculo! –
Draco sbatté la porta così forte che il rimbombo si sentì per tutta la casa.
Non era arrabbiato, non era incazzato, era semplicemente furioso. Con Lei, che aveva tentato di leggere la sua posta, con se stesso che aveva perso così facilmente il suo rinomato sangue freddo e, come un ragazzino alle prime armi, si era scordato della trasformazione ed era tornato alla sua forma umana, non curandosi delle conseguenze e rivelandole così uno dei suoi tanti segreti. Con il ministro della magia e le sue stupide punizioni innovative, che lo avevano costretto nel mondo babbano per tutta l’estate. Con Blaise e Theodore che avevano risposto solo allora. Persino con la povera Layla che in quel momento era placidamente seduta sul divano e si faceva i fatti suoi e che si era vista piombare davanti un Draco Malfoy furioso che, se avesse potuto, l’avrebbe uccisa con lo sguardo.
Draco Malfoy era furioso con tutto e tutti era, come gli diceva spesso Daphne, in guerra con il pianeta. E quando Draco Malfoy era in queste condizioni, era meglio stargli a venti metri di distanza, non si faceva avvicinare da nessuno, anche i suoi migliori amici uscivano ammaccati da quelle sventurate giornate.
- Tu! Alza il culo e fuori di qui! Devo stare solo! – Layla stava per dirgli che non poteva comportarsi da padrone del mondo, ma quando i suoi occhi azzurrino pallido si scontrarono con quelli color del piombo del ragazzo, concordò con se stessa che era meglio soprassedere per quella volta e acconsentire docilmente alle richieste del biondo, che poi più che richieste erano dei veri e propri ordini.
Layla, inforcò così le scale di corsa ma, una volta giunta al pianerottolo del primo piano, incrociò un secondo sguardo furibondo.
Hermione non diede nemmeno segno di averla riconosciuta, quando, con un diavolo per capello, correva al pianoterra.
Draco seduto rigidamente sul divano si passava la mano tra i crini biondi, gesto che, per chi lo conosceva bene, denotava una grande agitazione e nervosismo.
Era sul punto di esplodere, una piccola scintilla e si sarebbe scatenato il finimondo. Quella scintilla gli si presentò davanti con i capelli arruffati e tremante d’ira.
- Come … come … hai potuto … tu … io … ti sei permesso - paonazza in viso, quasi a ricordare il colore acceso dei capelli della sua famiglia preferita, le mani chiuse a pugno e le braccia distese lungo le cose, Hermione era la rabbia fatta persona.
- Granger, non è difficile sai? Basta mettere le parole in fila, nel corretto ordine. Anche una babbana come te potrebbe riuscirci – al contrario Draco era immobile, come una statua. A prima vista si sarebbe detto calmissimo, ma il nervoso tic di arruffarsi continuamente i capelli lo tradiva.
- Brutto bastardo! Come ti permetti! Sei sparito per giorni nessuno sapeva, dove fossi e poi scopro pure che sei un animagus! –
- Non è colpa mia se tu non te ne sei accorta –
- è illegale! Non sei registrato, sei già un vile mangiamorte potresti, potresti – si rese conto troppo tardi di quello che stava dicendo, ma la bomba ormai era sganciata. Le sue parole la investirono con una freddezza e una calma inimmaginabile, erano poco più che sussurrate ma non per questo meno letali.
- Ho fatto cose ben peggiori nella mia vita, del trasformarmi in un gatto e Granger non mi piace ripetermi ma a quanto pare tu non capisci: Nessuno ha chiesto il tuo parere sporca mezzosangue. A nessuno importa quello che pensi, sei solo una nullità che non ha niente di meglio da fare che frugare nella posta altrui. Sei solo una finta buonista. Oh Draco, no, io credo che tu non sia un assassino – imitò la ragazza con una voce acuta e sgradevole – mi dispiace così tanto! Beh sai cosa ti dico, tienitela la tua finta pietà e per quello che interessa a me, puoi andare a quel paese mezzosangue. Mi disgusti e non solo per il tuo putrido sangue ma per quello che hai dentro! Ah, se ti fa così schifo dividere il tuo spazio vitale con un vile mangiamorte stanotte puoi dormire sul pavimento, il posto giusto per te: Ai miei piedi! –.
Hermione si zittì di colpo, quel tono intriso di rabbia e odio l’aveva catapultata improvvisamente sul campo di Quiddich di sei anni prima. Le parole erano le stesse, l’odio che trapelava era immutato, il ragazzo lo stesso e il dolore profondo come la prima volta. Solo l’età era cambiata.
- Io non –
- Sta zitta! Non hai diritto di parola! E ora vattene! –
Tutto questo lo aveva detto senza nemmeno urlare, ma molte volte le cose che ci fanno più male sono quelle sussurrate.
Hermione chinò il capo e, ancora scossa da quelle parole, uscì in fretta dal soggiorno con le spalle scosse da singhiozzi silenziosi.
Draco, risiedendosi sul divano da cui si era alzato nella foga del parlare, iniziò a riflettere sul perché fosse esploso così di colpo, non gli era mai capitato. Lui, che grazie ai ferrei insegnamenti di suo padre, era in grado di controllare ogni emozione, che non mostrava mai quello che provava agli altri, aveva perso il suo rinomatissimo autocontrollo per una sciocchezza come l’aver trovato la mezzosangue con in mano le sue lettere.
Ma non era quella la vera ragione, e il ragazzo ne era perfettamente consapevole. Si era esposto troppo alla mezzosangue, tanto da arrivare a parlarle della sua famiglia e del suo passato, le aveva addirittura mostrato uno dei suoi “piccoli” segreti, trasformandosi davanti ai suoi occhi. Anche se più o meno volontariamente, si era messo a nudo davanti ai suoi occhi. E se c’era una cosa che Draco odiava, era mostrare le sue emozioni agli altri. La faccenda delle lettere era stata solo un espediente che gli aveva permesso di sfogare la rabbia e la frustrazione.
Già, le lettere. Non le aveva ancora lette. Si alzò e, dopo aver fugato un po’ tra i cuscini del divano, ne apri una.

 
Draco,
Mi sono trasferita a villa Black, al Manor mi sentivo troppo sola, mi sembrava di non riuscire a respirare e venivo costantemente assalita da brutti ricordi: mi mancate così tanto. Non voglio tuttavia che tu ti preoccupi, ora sto meglio e la tua lettera mi ha fatto molto piacere. Sono contenta che tu non sia più solo. Nonostante la tua compagnia sia di sudici babbani, almeno c’è una strega lì con te, e questo mi fa pensare che tu possa usare più liberamente la magia.
Ho buone notizie da comunicarti, caro, ho parlato con i magiavvocati e, per nostra fortuna, il nome dei Malfoy ha ancora un po’ di potere e sono riuscita a ottenere un permesso di una giornata per farti tornare nel nostro mondo per far visita a tuo padre. Il terzo Giovedì di questo mese verrò a prenderti e insieme ci smaterializzeremo da Lucius. In merito alla sua posizione ti fornirò dettagli più accurati quando ci vedremo. Mi manchi tanto, tesoro mio.
Sperando che tu stia bene,
Tua Narcissa.
 

Draco pensò che stesse per esplodere tanta era la gioia che provava in quel momento. Avrebbe rivisto sua madre, erano tre mesi che non la vedeva, ma non solo, avrebbe potuto parlare con suo padre e sarebbe tornato nel suo mondo per almeno un giorno. Mai come in quel momento fu felice di essere schifosamente ricco e privilegiato. Con un colpo di reni si alzò in fretta dal divano e stringendo nella mano destra il pezzo di carta iniziò a controllare il calendario: il terzo Giovedì del mese sarebbe stato tra soli due giorni! Ancora in preda dall’euforia del momento, Draco si accinse ad aprire anche la seconda lettera, questa volta da parte dei suoi due migliori amici.
 

 
Ciao Draco,
Grazie per le amorevoli parole che ci hai dedicato nell’ultima lettera, ci hanno toccato il cuore, anche tu ci manchi molto e ci fa piacere sapere che sei il solito bastardo di sempre. Qui va tutto a meraviglia non sai cosa ti stai perdendo, abbiamo incontrato un gruppo di ragazze che farebbero girare la testa a chiunque. Secondo Theo sono mezze Veela, ed è qui che si sta mangiando le mani dall’invidia. Io me la sto godendo, non immagini nemmeno quanto, e lui che non può nemmeno toccarle, altrimenti la nostra cara Daphne non ci metterà niente a scagliarli un Avada.
Comunque, non sappiamo cosa dirti in merito a Hermione (salutamela), penso che quello che provi sia senso di colpa e il mio consiglio è di provare a conoscerla, tanto non hai niente da fare e io la trovo una ragazza molto simpatica. (Draco si ripromise di chiedere il prima possibile alla Granger come fosse possibile che lei e il suo migliore amico fossero diventati amici).
Il consiglio di Theo, invece, è quello di berci sopra, insomma, alcool a volontà. In entrambi i casi non pensiamo che tu non sia malato. Magari un salto al San Murgo fallo ugualmente, chissà potrebbero trovare una cura per il “bellissimo” carattere che ti ritrovi.
Invidiaci, siamo i migliori,
Blaise e Theodore
 

Il sorriso, si proprio il sorriso non il solito ghigno, già presente sul volto di Draco si ampliò ancor di più, se possibile. “Unici e insostituibili” pensò avviandosi lentamente vero le scale, e passando vicino al bagno. Mentre sorpassava questa porta, si bloccò di colpo: dall’interno del locale, dietro la porta chiusa, provenivano dei singhiozzi soffocati. Il sorriso del ragazzo si spense di colpo sostituito da una brutta sensazione alla bocca dello stomaco. Senso di colpa.
“Okay, forse ho un po’ esagerato, con lei. Dopotutto lei ha anche tentato di essermi vicina, certo quella frase … non avrei dovuto aggredirla così. Dovrei andare a chiederle scusa e magari provare a seguire il consiglio di Blaise. Sì, dovrei proprio farlo.”
Draco accelerò il passo, salì in fretta le scale e apri la valigia. Prese un grosso pacco di fazzoletti e lo lanciò di lato. Frugò ancora un po’ nella valigia e finalmente trovò quello che cercava. Una piccola bottiglia mezza piena di Whiskey Incendiario.
“Dopotutto anche Theo mi ha dato un buon consiglio. E poi i Malfoy non chiedono scusa. È da deboli”. Pensò stappando la bottiglia.

 
I due ragazzi non si videro più fino all’ora di cena. Hermione prese posto il più lontano possibile dal mago, sul viso non c’era più nessun segno del pianto che l’aveva colta quel pomeriggio. “No, lui mi ha detto cose terribili. Io avevo pure provato a capirlo. Per la prima volta mi sbagliavo. Non c’è niente di buono in Draco Malfoy. È solo un grandissimo stronzo ingrato e viziato”. La ragazza non pensava veramente queste cose ma era ancora molto scossa dalle parole che le erano state rivolte poche ore prima.
Complici la tensione che si avvertiva nell’aria, la giornata particolarmente stressante i ragazzi andarono a dormire relativamente presto.
 
 
- Siete un fallimento!- una voce sibilante invase il grande e austero salone di Malfoy Manor. Draco, ai piedi di quel mostro dai tratti serpenteschi, teneva il capo basso, non aveva un coraggio Grifondoro, figurarsi, proprio lui: serpe fino al midollo. Ma chi lo avrebbe davanti a un Signore Oscuro adirato con te, con la tua famiglia. Quella che aveva giurato di proteggere. Draco, oppresso dai sensi di colpa, tremava. Tentava con tutte le sue forze di rimanere immobile, ma la paura era troppa. Sapeva di aver fallito e ora le conseguenze si sarebbero abbattute anche sulla sua famiglia. Quella che aveva promesso di proteggere. Aveva un compito. Un compito che non aveva alcuna intenzione di portare a termine. Un compito che avrebbe salvato la sua famiglia. Sua madre, in piedi alle sue spalle vicino al grande camino di granito, osserva la scena con terrore. Draco era consapevole di tutto questo e si sentiva un debole. Lui, che aveva sempre odiato essere debole. Come a ribadire il concetto, la voce di Lord Voldemort lo colpii come una frusta. Come se fosse un assaggio di quello che sarebbe successo in seguito.
-Voi Malfoy siete degli incapaci! Non siete in grado di fare niente!-
Draco chiuse gli occhi, sentì l’incantesimo sfiorarlo e strinse i pugni sentendo Lucius Malfoy, suo padre, crollare a terra sotto la Maledizione Cruciatus.
Il ragazzo strinse i denti, quasi scheggiandoseli, sentendo la madre torturarsi le mani, costretta vicino al camino a non aiutare il marito che ama più di se stessa. 
Draco aprì gli occhi sapendo che non era ancora finita.
- Lucius, avresti dovuto educare meglio tuo figlio. Educarlo a rispettare i compiti che gli vengono assegnati!-
Il ragazzo richiuse gli occhi mentre il padre veniva punito a causa sua.
E poi accadde.
- Sectumsempra –
Draco strinse i pugni sentendo l’incantesimo colpirlo in pieno petto, un dolore lancinante lo pervase. Un tonfo sordo echeggiò nel salone, il corpo del ragazzo biondo appena sedicenne, cadde sul duro pavimento in marmo nero. Draco aprì gli occhi in una disperata ricerca di aiuto.
Sarebbe stato meglio non farlo, gli occhi grigi incrociarono quelli lucidi azzurro cielo di Narcissa Malfoy che aveva le guancie percorse da stille luccicanti di dolore. Narcissa era perfettamente conscia del fatto di dover rimanere immobile al suo posto, non poteva far niente per salvare il suo bambino.
Mentre il sangue continuava a colare dal corpo, ormai quasi esanime, di Draco, una risata fredda riempì a stanza.
Non c’era Severus a salvarlo quella volta, non era stato colpito da uno stupido ragazzino con una cicatrice sulla fronte. Draco era solo, solo ad aspettare che l’Oscuro decidesse di andarsene dal salotto, permettendo così alla madre di aiutare il figlio e il marito. La sua famiglia. 
Finalmente un sibilo e dei passi che si allontanavano, un serpente enorme strisciò nella pozza di sangue formatasi sotto il corpo di Draco.
Narcissa s’inginocchiò velocemente al fianco al figlio, prendendogli il viso con le mani fredde.
Lucius, da terra, si avvicinò strisciando alla sua famiglia. 

- Draco, parlami. Rimani sveglio.- la voce della donna era poco più che un sussurro.
E un gemito strozzato uscì da quelle stesse labbra rosso carminio, quando vedette le palpebre del figlio abbassarsi e celare al resto del mondo la vista di due profondi, quanto sofferenti occhi d’ardesia.
Lucius prese la sua bacchetta con le mani tremanti e puntandola addosso a quello che sembrava un cadavere, mormorò alcune parole a voce troppo bassa per essere sentita. 
La fuoriuscita del sangue si fermò, ma non era lo stesso incantesimo di Severus e il sangue perso rimase sul lucido pavimento.
Anche se stanco e provato dalla maledizione senza perdono, prese tra le sue braccia il figlio alzandosi a fatica e, seguito dalla mia moglie che lo aiutava, il ragazzo fu portato nella sua lussuosa e comoda stanza, la sua prigione. Dove un Draco più piccolo era spesso stato costretto a chiudersi quando venivano i “colleghi” del padre per parlare “d’affari”, ora capiva fin troppo bene di quali affari parlassero.
Il ragazzo fu poggiato sul morbido materasso e coperto con le coperte, il corpo scosso da violenti brividi.
- Lucius, va a chiamare Severus te ne prego – sussurrò, sedendosi sul bordo del letto, Narcissa.
L’uomo si allontana sospirando e uscì sbattendo la porta.

Anche se semi cosciente Draco era perfettamente consapevole della guerra interiore che si stava svolgendo dentro suo padre. Lucius si odiava per aver messo in pericolo la sua famiglia per uno stupido ideale, un ideale che non sembrava più così giusto, per uno stupido marchio impresso sull’avambraccio sinistro. 
La donna sospirò, lei che lo confortava da bambino ignorando le proteste del marito.
Gli accarezzò il viso con le mani morbide, quelle mani che aveva sempre amato quando gli accarezzavano le guancie o appiattivano i capelli.

- Perdonaci, Draco - tutta la tristezza del mondo concentrata in un unico sussurro.
-Ti voglio bene, madre- mormorò Draco prima di chiudere gli occhi stanchi, cadendo tra le braccia di Morfeo. 
Era sua madre e l’avrebbe amata sempre.

 
 
- DRACO! DRACO! DRACO! –
Hermione non sapeva cosa fare, era stata svegliata nel mezzo della notte dai mugolii del ragazzo sdraiato a fianco a lei. All’inizio aveva pensato di farlo rotolare giù dal letto, giusto per fargli un dispetto, per fargli vedere che era lui che doveva stare sul pavimento e non lei, ma poi quei gemiti si erano trasformati in vere e proprie urla agghiaccianti.
Hermione si era spaventa, aveva insonorizzato la stanza per evitare che gli altri si svegliassero, ma non era riuscita a svegliare il ragazzo che ora, oltre che urlare aveva iniziato a piangere.
Finalmente il ragazzo si svegliò e iniziò a respirare come un asmatico, ingoiava aria come se fosse acqua fresca. Draco si rese conto di star piangendo e che la Granger lo fissava.
“Fantastico! Ora si metterà a ridere e mi prenderà per il culo a vita” pensò cercando di calmarsi.
Ma la ragazza lo sorprese: Hermione lo abbracciò per la seconda volta.
Draco rimase immobile poi, sorprendendo a sua volta la ragazza, la abbracciò e la strinse a sé appoggiando la testa nell’incavo del suo collo, vicino all’orecchio, inspirando a pieni polmoni l’odore particolare della ragazza.
- Hermione … scusami –
La ragazza strinse ancora di più la presa sulle spalle del ragazzo, sapeva che si riferiva a quello che le aveva detto quel pomeriggio e capì anche di non aver sbagliato: in quel ragazzo c’era vermanete di più di quel che mostrava.
- E di cosa?! Tutti fanno brutti sogni – disse cercando di stemprare un po’ la tensione.
Draco apprezzò.
- Era un ricordo –
- Cosa? –
- Non era un incubo, era un ricordo. Solo un ricordo. –
- Vuoi … vuoi parlarmene? – Hermione seppe di aver rischiato molto con quella domanda, ma non ce la faceva a vedere il ragazzo in quelle condizioni, voleva disperatamente aiutarlo.
Draco capì le sue intenzioni e, sorprendendola, le raccontò uno dei ricordi peggiori della sua breve vita.



*** ANGOLO AUTRICE ***
H
ello Sweeties!!
avete visto che brava?? Ho "già" aggiornato!! hahahaha come ve la passate? io bene e devo dire che questo capitolo mi piace particolarmente (la modestia è rimasta nel cassetto) e che sono molto soddisfatta di come è uscito. Soprattutto il ricordo di Draco.
Alcune Notes:
- a me personalmente Draco troppo mieloso non è mai piaciuto e quindi le litigatre tra lui e Hermione sono ancora presenti, per quanto, come spero siate riusciti a notare le cose stanno migliorando.
- per il permesso speciale di Draco ho pensato che, nonostante il nome dei Malfoy dopo la caduta di Voi-Sapete-Chi sia stato parecchio screditato, è ancora abbastanza potente e poi diciamocelo, molto spesso con i soldi si resce a fare tutto.
- probabilmente nei prossimi capitoli aggiungerò la storia di come è "nata" l'amicizia tra Hermione Blaise. Ma Shhh non vi dico altro, il resto lo scoprirete leggendo.
Mhm sì è tutto :)
Un GRANDISSIMISSIMO abbraccio caloroso a tutti i miei lettori e recensori (?) che mi fanno sempre immensamente felice, lasciandomi i loro commenti :D
alla prossima :* mrs_Malfoy_


 
  
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