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Autore: Eles818    03/02/2014    7 recensioni
Una figura si avvicinava a lui. Era un uomo alto e molto bello, della sua età. Appena lo riconobbe, cercò la sua bacchetta.
“Tranquillo, non voglio farti del male. E poi, ormai sono morto.” Tom Riddle parlò, non con una voce sibilante, guardandolo attentamente con occhi gentili. Harry si chiese se non stesse impazzendo.
-
“È una specie di patto con il Diavolo?”
“No. – Tom rise, di una risata calorosa e non malvagia. – è una specie di patto con un Angelo"
-
“Sarebbe possibile riportare in vita tutte le persone buone che sono morte a causa di questa guerra?”
“Sì, è possibile.”
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Ho imparato a sognare
e ho iniziato a sperare
che chi c'ha da avere
avrà.




TERZO CAPITOLO




Una Hermione alquanto divertita osservava la partita dagli spalti. Osservava Harry e suo padre che battibeccavano, entrambi elogiando la maggiore bravura rispetto all’altro. Osservava Ginny e Lily, estremamente simili, che, da brave Cacciatrici, si contendevano la Pluffa. Osservava Ron come portiere, che le parava tutte senza il minimo sforzo, così come Sirius. Osservava Remus e Tonks giocare anche loro come Cacciatori, e Fabian e Gideon Prewett come Battitori. Soprattutto osservava Fred e George, anche loro Battitori, che scherzavano e urlavano, ridendo come pazzi.
Osservava in particolar modo Fred.
Quando l’aveva perso, tempo prima, capì quanto lei tenesse a lui e alla sua amicizia. Non l’aveva mai compreso fino in fondo, troppo presa a litigare con lui e il gemello sui loro scherzi e la loro leggerezza, così presa da non capire quanto profondamente fosse entrato nel suo cuore.
Spostò lo sguardo su Ron, il suo amico, perché questo era e non sarebbe mai stato di più. Le cose con lui erano state troppo complicate e troppe volte aveva sofferto per quella situazione che non aveva né capo né coda. Ne avevano parlato, dopo il ritorno di Fred, quando le acque si erano finalmente calmate. Anche lui la vedeva nel suo stesso modo, perciò nessuno dei due ne soffriva ed erano tornati più amici di prima, più di quanto lo fossero mai stati, grazie alla consapevolezza di aver chiarito finalmente la loro relazione.
Sorridendo, alzò lo sguardo sul cielo limpido, proprio come la sua vita, finalmente.
Si perse a osservare le nuvolette rincorrersi, immaginando tanti piccoli Snasi di zucchero, fino ad addormentarsi dolcemente su quelle panche un po’ scomode, cullata dall’eco delle risate in lontananza.

“Ehi… Ehi, dormigliona. Apri quei begli occhi color cioccolato, è ora di pranzo.” Una voce dolce le sussurrava vicino, molto familiare. Pian piano si stiracchiò, e guardò la fonte del rumore.
Un ragazzo alto, con i capelli rossi e un sorriso meraviglioso, la scrutava divertito.
“Fred, ehi!” Lei ricambiò il sorriso. Si guardò intorno e notò che erano soli.
“Lo sai, è davvero strano.”
Lei lo guardò interrogativa. “Cosa, esattamente?”
Lui sorrise enigmatico. “Parlarti in questo modo, vedere questo lato di te. Di solito eri sempre sulle tue quando ti rivolgevi a me.”
Inaspettatamente, Hermione si alzò e lo abbracciò forte. “Perché non avevo capito quanto tu contassi nella mia vita. Sei ugualmente importante, quanto Harry e Ron, e sono stata stupida a non capirlo prima.”
Fred ricambiò l’abbraccio con calore. “Anche tu sei molto importante per me, più di Ron.”
“Fred!”
“Scherzo, Granger.” Sentì la risata di lui fra i suoi capelli cespugliosi e cominciò a ridere anche lei, contagiata da quel tornado che si chiamava Fred Weasley.
“Andiamo, Weasley. Ho una fame tremenda. Rischi che mangi te e diventi cannibale.”
“Oh, se vuoi puoi mangiarmi. Sono a disposizione.”
Hermione arrossì. “Tu intendi sempre cose che non ci sono, e da innocue le fai diventare…bè…non innocue.”
“E tu intendi cose che non ci dovrebbero essere con troppa facilità, non credi?” Fred le fece l’occhiolino e la prese per mano, trascinandosi dietro una povera Hermione ormai bordeaux.

Entrarono in Sala Grande e raggiunsero la loro famiglia allargata, sempre tenendosi per mano, come se temessero di lasciarsi. Ron, Harry e Ginny li scrutarono curiosi e con un ghigno maligno, che Hermione fortunatamente non notò, al contrario di Fred che fece un occhiolino a tutti i curiosi.
Ginny e George si guardarono e si capirono al volo. Fred aveva sempre ammirato Hermione, e probabilmente aveva avuto una cotta per lei, anche se non l’aveva mai ammesso. Questa era l’occasione giusta per spingere l’una nelle braccia dell’altro. Nella mente di Ginny cominciarono a formarsi i piani più contorti e diabolici, proprio come nella mente di George.
Harry se ne accorse e soffocò una risata mentre mangiava e poi si volse ad ascoltare i suoi genitori e quelli di Ron.
“La McGranitt ha detto che entro settembre Hogwarts sarà ritornata quella di prima, o quasi. Perciò i ragazzi potranno tornare a scuola.” Arthur tra un boccone e l’altro informava gli altri.
“Perfetto, così Harry potrà prendere i M.A.G.O. come tutti gli altri.” Lily era davvero felice.
“Mamma, come? Io volevo fare domanda per gli Auror. Kingsley mi aveva detto che mi avrebbe fatto entrare subito.”.
Harry era basito. Ginny ascoltava un po’ preoccupata. Non le andava giù che cominciasse a combattere di nuovo con i maghi oscuri.
“No, Harry. Devi finire gli studi. Gli Auror sono i migliori in circolazione e tu dovrai impegnarti seriamente.” James usò un tono che non ammetteva repliche. “Comunque, Lils, io e Sirius continueremo l’addestramento a partire da settembre.”
“Ma è fantastico, James!” Lo abbracciò dolcemente.
“Papà, potremmo fare l’addestramento insieme…” Harry non era pronto a demordere così facilmente.
“Harry, arriverà il tuo momento. Adesso pensa a riprenderti la tua adolescenza.” Padre e figlio si guardarono, e quest’ultimo capì.
Si girò verso Ginny, le sorrise e le strinse la mano, notando la sua espressione preoccupata.
“Sentito? L’anno prossimo mi dovrai sopportare tutti i giorni.” Sussurrò, allegramente.
Lei lo guardò sollevata. “Ci puoi giurare Potter.”
Scoppiarono a ridere.
Lily e James, Molly e Arthur, li guardavano teneramente, felici che i loro figli fossero felici e liberi.
Troppo presto avevano dovuto abbandonare la loro innocenza, e adesso era il momento di riprendersela.
Sirius, intanto, parlava con Hermione e Remus. “Hermione, abbiamo ritrovato i tuoi genitori. I Mangiamorte non li hanno proprio avvicinati e abbiamo rimosso l’incantesimo di memoria.”
Lei spalancò gli occhi. “E quando lo avreste fatto?”
Felpato sorrise. “Ieri notte. Abbiamo pensato che non fosse giusto che tu fossi l’unica a non aver riavuto la tua famiglia.”
Hermione si trattene faticosamente dal piangere, ma li abbracciò forte. “Dove sono?”
“Arriveranno qui tra poco.” Intervenne Remus, commosso.

All’improvviso un forte crack si sentì nella Sala, segno di una Smaterializzazione. Al momento tutti si zittirono mentre un elfo domestico con un maglione alla Weasley e dei calzini correva verso Harry Potter, e quest’ultimo gli andava incontro.
“Dobby! Sei qui!”
“Harry Potter, signore! È un grande onore per Dobby vederla, signore, un grandissimo onore. Mi è mancato tanto e Harry Potter mi ha riportato qui. Grazie signore, grazie mille.” Disse tutto questo tra un singhiozzo e un altro, mentre Harry rideva felice e lo consolava.
Altre voci s’intromisero in quel ricongiungimento. “Harry.” Cedric Diggory gli sorrideva lì vicino, assieme a una coppia un po’ spaesata, che si guardava attorno.
“Mamma, papà!” Hermione si buttò tra le loro braccia e si strinsero forte l’uno con l’altra.
“Cedric, è bellissimo vederti qui.” Harry abbracciò anche lui con calore. Nonostante fosse stato geloso di lui in passato, era così felice di vederselo davanti, vivo e vegeto. Dopo anni, riuscì a scrollarsi di dosso la visione di lui che cadeva con gli occhi sbarrati, colpito da un getto di luce verde.
“Cavolo, nemmeno nei miei sogni più lontani avrei mai immaginato che potesse succedere qualcosa del genere. Avere indietro la mia famiglia, i miei amici e le persone che hanno combattuto per allontanare il male dal mondo. Adesso potremo cominciare tutti questa nuova vita e ringraziare per la possibilità che ci è stata data. Voglio bene a tutti voi, vorrei che lo ricordaste sempre.” Guardò ogni volto lì presente, mentre tutti, chi commosso, chi felice come non mai, ricambiavano con uno sguardo orgoglioso il ragazzo dai capelli scompigliati e gli occhi verdi che era riuscito a portare la pace in quel mondo tetro.


Qualche giorno dopo, Harry e Ginny erano sdraiati sotto una quercia, abbracciati. Da lontano qualcuno li sorvegliava.
“Noi Potter abbiamo sempre avuto un debole per le rosse, e mio figlio ha scelto bene.”
“Ramoso, non metterti a piangere, ti prego.” Sirius lo prendeva in giro, osservando anche lui la coppia. “Se l’è scelta uguale a Lily.”
“Bellissima e dolcissima, è vero.” James aveva un’espressione sognante e gli occhi a cuoricino.
“In realtà, intendevo una ragazza che lo comandava a bacchetta.”
Remus scoppiò a ridere, mentre James li guardava storto.
“Ramoso non ti arrabbiare. Tu sei andato sempre dietro a Lily, che ti rifiutava quasi annoiata.”
“Lunastorta, va al diavolo anche tu!”
Una voce arrivò alle loro spalle. “Lo sapete che voi tre mi sembrate tre comari?” Lily ghignava.
“Rossa, come osi!” Sirius era mortalmente offeso. “Era James che li stava fissando.”
Lily in risposta borbottò qualcosa che sembrò un “sì, certo, e io sono un Ungaro Spinato.”
“Gli assomigli, se proprio lo vuoi sapere.” Scattò James.
La moglie lo fulminò. “Attento, mio caro maritino, o il divano ti sembrerà davvero invitante stanotte.”
James divenne piccolo piccolo davanti alle minacce della moglie. Tentò di replicare, ma la sua occhiata gli fece capire che era meglio non farlo, per la sua incolumità.
Intanto le altre due comari sghignazzavano contente, avendo confutato la tesi che l’amico era sottomesso alla moglie.
“E voi due – continuò imperterrita lei – rischiate una bella fattura. Una delle mie.”
Anche loro si fecero piccoli e muti, sapendo bene quanto le sue fatture fossero pericolose. Lily, soddisfatta di averli fatti tacere, rientrò in casa canticchiando e raggiungendo Molly e Tonks che chiacchieravano allegramente.
“Lils, li hai zittiti?” Dora era palesemente divertita.
“Oh sì, quei tre non cambieranno mai. Sembravano tre comari in brodo di giuggiole mentre fissavano Harry e Ginny. Credo che siano capaci di fondare un fan-club su di loro.” Le altre due risero.
“Non lo metto in dubbio. Se anche fosse, sarei un membro attivo. Sono una coppia perfetta.” Molly era davvero contenta che Harry fosse ormai un membro effettivo della loro famiglia. “Sapete chi mi ricordano?”
Tonks annuì, ma Lily le guardò stranita. Entrambe poi dissero “Te e James.”
Lily arrossì “Davvero? Spero sia una cosa buona.”
“Lo è. – affermò convinta Tonks. – davvero, voi due siete una coppia meravigliosa, di quelle che si ameranno anche a novant’anni suonati.” Risero tutte e tre e poi cominciarono a preparare la cena, spettegolando su quello che sarebbe successo di lì a pochi anni e ipotizzando la formazione di nuove coppie tra i loro figli.

Harry e Ginny, invece, estranei a tutto ciò che li circondasse, si stuzzicavano allegramente.
A un certo punto, Harry le rivolse uno sguardo ardente “Sei bellissima e mi sei mancata da morire.”
Ginny arrossì, ma ricambiò lo sguardo con altrettanto ardore. “Anche tu. È stato un anno terribile, ma averti di nuovo qui l’ha ripagato decisamente.”
Si sorrisero e Harry la strinse a sé, baciandola prima delicatamente e dolcemente, poi sempre con più passione. Si strinsero, come se cercassero di entrare l’uno nel corpo dell’altra, come se quell’abbraccio non fosse abbastanza per i sentimenti che provavano.
Si staccarono qualche istante dopo, senza fiato.
“Comunque – disse Ginny, con il fiatone – abbiamo un pubblico.”
Harry alzò il viso confuso, e li vide. Remus gli faceva un segno di vittoria e suo padre e Sirius ballavano abbracciati esprimendo la loro felicità. “Oddio, non ci posso credere.” Disse lui sconsolato.
Sentì il risolino della sua ragazza. “Credici. Sono pazzi da legare.”
Harry sorrise. “Meglio così, credo.”
“Decisamente.” Rispose lei.
Si scambiarono un ultimo bacio e poi si alzarono, raggiungendo Ron, Hermione e i gemelli che chiacchieravano lì vicino. Neville e Luna si erano appena uniti a loro.
“E sono tornati normali, così dal nulla. – Neville aveva la stessa espressione sognante di Luna, mentre la teneva per mano. – e mi hanno riconosciuto. Abbiamo parlato tutta la notte, verranno qui tra poco per salutare tutti i loro amici. È un miracolo tutto questo.”
Harry capì subito. “Neville, ma è fantastico.” Si abbracciarono tutti e diedero gentili pacche sulle spalle dell’amico, che aveva sofferto fin troppo in quella breve vita.
Decisero di avviarsi al tendone, ormai allargato di diverse stanze, ed entrarono.
Dentro vi erano due figure, molto simili a Neville, che abbracciavano la folla riunita lì.
“Alice, mio Dio, sono troppo felice di vederti qui.” Harry notò sua madre che piangeva lacrime di felicità per aver ritrovato la sua migliore amica.
“Lily mi sei mancata da morire. Quando venni a sapere che tu, tu e James, eravate…eravate…” Alice Paciock singhiozzava al suo fianco.
“Shh, shh, ormai siamo tutti qui, è questo quello che conta. Il dolore lasciamocelo alle spalle.”
James e Frank erano anche loro abbracciati, mentre osservavano le loro mogli, anche loro commossi.
Sirius intervenne. “Basta così. Di lacrime ne abbiamo versate fin troppe per una vita intera. Adesso mangiamo.”
“Felpato, pensi solo al cibo.” Lo rimbeccò Remus.
“Come dargli torto.” Si aggiunse Ron, facendo scoppiare tutti a ridere.
Si sedettero attorno a quella tavolata enorme, consci che niente e nessuno avrebbe turbato quella felicità.



NdA: Ciao a tutti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ho deciso di inserire le ultime persone mancanti all'appello! Dal prossimo ci sarà più movimento (in senso positivo).
Aspetto dei commenti e intanto ringrazio chi segue/recensisce/legge silenziosamente la storia! Se ricado nel banale, vi chiedo umilmente scusa, e vi prometto che migliorerò ;)
A presto
Eles
  
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