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Autore: Kimly    03/02/2014    5 recensioni
Gli anni ad Hogwarts di Fred, George ed Angelina.
Gli anni in cui hanno affrontato battaglie e prove difficili, riuscendo a superarle.
Ma anche gli anni dei cambiamenti e della nascita di sentimenti dapprima sconosciuti.
Questa è la loro storia, la storia del gruppo "F.A.G" e dei loro amici.
[Personaggi principali: Fred e George Weasley, Angelina Johnson, Alicia Spinnet, Lee Jordan, Oliver Baston e Katie Bell]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alicia Spinnet, Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Katie Bell
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Capitolo 43

 

Lee provò ad aprire gli occhi, ma una luce lo colpiva dritto in faccia e rendeva difficile il suo tentativo di svegliarsi.

Sentiva la testa pulsare leggermente e aveva tutte le ossa indolenzite; fece per girarsi su un lato con l’intenzione di mettersi nuovamente a dormire, ma qualcuno stava stringendo la sua mano destra e udì qualche sussurro familiare che lo fece scattare sul letto subito.

-Ahia, accidenti.- mugolò Lee, tastandosi con la mano libera il petto dolorante, ma quando vide la faccia sorridente di Fred, appoggiato alla porta, tutto il dolore sembrò sparire.

-Buongiorno, amico.- disse Fred, facendo un passo in avanti e facendo un cenno alla sua sinistra -Ha insistito per non lasciarti neanche per un minuto.-

Lee, con il cuore gola, si voltò lentamente a destra e si rilassò all’istante quando vide un’ Angelina profondamente addormentata che gli stringeva la mano teneramente.

Il ragazzo allora capì che non sarebbe più partito, che non c’era nessun altro posto dove andare perché le persone che gli volevano bene erano tutte lì.

-E Angie ha convinto tutti noi.- continuò Fred e Lee, solo in quel momento, notò le altre persone nella stanza.

George e Oliver dormivano per terra, quasi testa contro testa, mentre a Katie avevano lasciato le due poltrone per essere più comoda, ma la ragazza era tutta raggomitolata su un’unica poltrona e non sembrava il massimo del comfort.

In quel quadretto mancava solo una persona, ma Lee sapeva che Alicia era da qualche parte della casa, era certo che anche lei non l’avesse abbandonato.

-Lee…- il ragazzo si voltò verso Angelina che aveva gli occhi semi-aperti e l’aveva chiamato con un sussurro.

-Ciao, mammina. Come va?-

Angelina gli strinse la mano e quasi si arrampicò sul letto per saltargli addosso e stritolarlo in un abbraccio.

-Ci sei mancato tanto.- gli sussurrò Angelina nell’orecchio, non trattenendo le lacrime.

-Anche voi.- disse Lee, liberandosi dall’abbraccio per sorriderle incoraggiante –Anzi mi siete mancate troppo, per cui… Credo che rimarrò a torturarvi ancora per un po’.-

Angelina urlò entusiasta e Lee vide Fred che, scenico, si tappava le orecchie, mentre Katie si svegliò all’improvviso e cadde addosso a George e a Oliver, svegliandoli a sua volta.

-Katie, sei impazzita?- sbottò Oliver, toccandosi la fronte –Mi hai dato una gomitata!-

-Non ti dico dove mi è arrivato il piede di Katie, Capitano.- commentò George, alzandosi in piedi e aiutando la ragazza a fare lo stesso –Pensa a quanto mi sono fatto male io.-

-È stata Angie a urlare all’improvviso.- si giustificò la più piccola –Ero già in bilico e sono caduta.-

-Perché hai urlato?- chiese George, voltandosi per la prima volta verso Lee, Fred ed Angelina e mutando espressione –Oh. Ben svegliato, Lee.-

Katie, al suono di quel nome, fece quasi una piroetta per girarsi verso Lee e gli volò addosso esattamente come aveva fatto Angelina.

-Sei vivo! Oh, Merlino, sei vivo, sei vivo!- trillò lei, stringendogli un braccio come se non volesse più lasciarlo andare –Vivo, vivo. Non ci credo!-

-Ehi, calmati, pulce.-

-Quando Jared ti ha portato qui abbiamo creduto che fossi…- Katie scosse la testa con un sorriso –Ma non importa, sei vivo!-

-Abbiamo capito, Katie.- commentò Oliver con un sorriso, avvicinandosi a sua volta e alzando una mano che Lee strinse affettuosamente –È bello rivederti, Lee.-

-Grazie, Capitano, per me è lo stesso. È meraviglioso vedere che niente è cambiato.-

Oliver lanciò un’occhiatina a Katie che distolse immediatamente lo sguardo, cercando George che le strizzò l’occhio per farla rilassare.

-George, che fai, non mi saluti?- Lee fece il finto offeso e George quasi si lanciò sul letto, atterrando proprio addosso all’amico, perché Katie e Angelina erano scappate appena in tempo.

-Ehi, ehi. Mi stai uccidendo.- rise Lee, mentre George lo schiacciava in un abbraccio impossibile –Okay, d’accordo, va bene. Mi sei mancato anche tu.-

-Bene, volevo sentirtelo dire.- affermò il ragazzo, scendendo dal letto e mettendosi accanto al fratello.

Lee diede un'occhiata alla stanza: era molto spaziosa e davvero ben arredata, ma Lee era sicuro di non averla mai vista prima.

-Ehm, ragazzi, vi sembrerà strano, ma non ho idea di dove io mi trovi.-

-Siamo a casa di Alicia e Jared.- disse Katie senza pensarci e, notando l'espressione di Lee, si portò le mani alla bocca e mugolò dispiaciuta.

-Non è casa di Jared.- la corresse George, dandole un buffetto sulla testa.

-Non dovete mentire per me.- disse Lee, tentando un sorriso -Ho superato la cosa.-

-Davvero? Allora la fenice che porti legata al polso non è quella fenice, vero?- chiese Angelina, conoscendo già la risposta.

Lee alzò il braccio destro e le fece un sorriso sincero: era impossibile nascondere qualcosa all'occhio attento di Angelina, li conosceva davvero troppo bene.

-D'accordo, non l'ho superata, ma lei sì, quindi non posso farci niente.-

-Ma non è vero!- sbottò Katie, sedendosi di nuovo accanto a lui -Alicia ti pensa sempre, lo sai.-

-Pensava a me anche quando ha messo su casa con Jared?- domandò lui, ironico e George aprì bocca per replicare, ma Fred fu più veloce di lui.

-La pulce non si è espressa bene. Questa è casa di Alicia, ricordi che te ne avevamo parlato? Jared vive con lei da poco, come tutti noi.-

Lee aggrottò la fronte e prese a grattarsi la testa, il tic tipico di lui che fece sorridere tutti.

-Ora sono confuso.-

Fred sbuffò, quasi come se avesse già parlato troppo e fece un cenno al fratello che continuò.

-Sono successe davvero molte cose da quando tu ne sei andato, Lee. Saprai delle indagini che fanno al Ministero contro i Nati Babbani e saprai che un'amica di Katie è Nata Babbana.-

-Suzanne, giusto?- lo interruppe Lee per voltarsi verso Katie che annuì.

-Brad ha avuto l'idea di dividere l'altro gruppo in tre case, la sua e quelle dei suoi due amici, Henry e Phil, ma uno di loro ci ha traditi e... beh... - George guardò Katie che prese parola, stringendo la mano a Lee.

-La mia amica Agnes è morta e anche Henry.- Lee ricambiò la stretta di mano per consolarla e lei sorrise appena -Dovevamo avere un posto sicuro dove andare a vivere, un posto in cui Phil non ci avrebbe mai trovato e Brad aveva pensato anche a questo. Non avevamo parlato a nessuno della casa di Alicia, l'unica a conoscere l'altra parte del piano.-

Lee cercava di seguire ogni parola, ma era davvero difficile, perché erano cambiate davvero molte cose ed era incredibile che lui si fosse perso tutto.

-Ora viviamo tutti qui per proteggere Suzanne e gli altri. Da poco ci hanno raggiunte anche Daphne e Nolween, siamo tutti qui.- disse Angelina, sedendosi su una delle due poltrone, Fred occupò subito quella accanto a lei.

-Non ci posso credere. Bradley Anderson è diventato vostro amico!?- sbottò Lee, dicendo la prima cosa che gli era passata per la testa.

-Sì, gli è proprio passata la cotta per Alicia. Noi gli parliamo di tradimenti, morti e quant'altro, ma lui si lamenta dell'ex corteggiatore di Alicia.- commentò ironico Fred, facendo ridere il gruppo.

-Ex corteggiatore?- ripeté Lee, confuso e convinto che Brad si fosse fatto avanti mentre lui non c'era.

 

-Già, sembra che abbia una nuova preferita.- se ne uscì Oliver, come se nulla fosse -La stessa Suzanne per la quale ha organizzato questo piano e per la quale stava per essere ucciso da suo padre.-



Lee sbatté le palpebre un paio di volte, stranito da quella conversazione che però aveva un qualcosa di familiare: era di nuovo lì, circondato dal suo gruppo-famiglia, a parlare di tutto quello che passava per la loro testa.

-Bene, credo che tu abbia voglia di mangiare.- esclamò Angelina, alzandosi dalla poltrona e facendogli cenno con la testa di scendere dal letto -Coraggio, gli altri non vedranno l'ora di sapere che stai bene!-

Lee deglutì, grattandosi la testa, nel tentativo di trovare una buona scusa per declinare l'offerta; non era ancora pronto per affrontare Alicia.

-Su, Lee, prima o poi dovrai scendere!- aggiunse Katie, sfoggiando il suo sorriso radioso.

-Ha ragione la pulce, non puoi rimandare l'inevitabile.- continuò Fred, mentre George annuiva e Oliver gli faceva un sorriso incoraggiante.

-E va bene.- sbuffò Lee.

Si alzò dal letto, mise una camicia pulita e seguì i suoi amici fuori dalla stanza.

Il corridoio era molto semplice, ma elegante, proprio come si sarebbe aspettato dalla casa di Alicia.

Lee si affacciò sulle scale e alzò gli occhi, provando a contare il numero dei piani.

-Sono tanti, eh? Siamo sempre più stretti in questa casa.- fu Katie a parlare e Lee notò che era felice e aveva una strana luce negli occhi che prima non aveva mai visto.

Senza dire una parola, il ragazzo continuò a seguire il gruppo fino a ritrovarsi nel salotto che era spazioso, ma in quel momento era occupato da una grande quantità di persone.

C'erano Tamara, Leanne, Daphne che sfogliavano delle riviste con tre identici sorrisi sul volto, mentre Nolween sbirciava ogni tanto per dare loro dei consigli.

Paul e Suzanne erano poco lontani, intenti a parlottare fra di loro in silenzio.

Christopher, intanto, stava giocando a scacchi con Jared che aveva le mani fra i capelli per la disperazione di aver visto la sua torre miseramente fatta a pezzi.

Brad era sdraiato sul divano con un libro aperto davanti agli occhi, ma Lee non era sicuro che stesse leggendo.

C'erano un sacco di bambini che scorrazzavano per la casa e il ragazzo notò anche una signora anziana che stava usando un bastone per separarne due, ma quando gli occhi di Lee individuarono Alicia ogni altra persone sembrò sparire dal suo radar.

L'aveva cercata con lo sguardo non appena aveva sceso l'ultimo gradino ed eccola lì, perfetta come quando l'aveva lasciata.

Stava curando una sbucciatura del ginocchio di un bambino, i capelli erano un po' più lunghi dell'ultima volta, l'espressione meno infantile, ma era sempre la sua Alicia in fondo.

-Jordan! È bello rivederti!-

Brad aveva alzato la voce volutamente, questo fu chiaro a Lee che non si scompose, nemmeno quando Jared si voltò per fissarlo o quando Alicia alzò lo sguardo per accettarsi che Brad non la stesse prendendo in giro.

-Ehilà, ce l'hai fatta a tornare!- Brad si avvicinò per stringergli la mano e, a malincuore, Lee dovette assecondarlo.

Il ragazzo approfittò di quel contatto per avvicinarsi ancora di più e sussurrargli.

-Vai a riprendertela, tigre.-

Lee si allontanò da lui, non senza lanciargli un'occhiataccia che lo fece solo ridere di gusto.

Jared era dietro Brad, lo oltrepassò e fece due passi verso l'amico.

Lee rimase immobile, in attesa di qualsiasi sua reazione e Jared lo stupì slanciandosi verso di lui e abbracciandolo come se nulla fra loro fosse cambiato.

-Sono felice di vedere che stai bene. Ero preoccupato, sai? Non sapevo cosa ti avessero fatto, ma per fortuna stai bene.- lo fece allontanare per studiarlo attentamente -Stai bene, vero? Hai male da qualche parte o ti gira la testa?-

-In effetti mi fa male il petto e mi gira la testa, ma credo che sia per la fame, dottore.-

Jared sorrise e annuì.

-Avrai sicuramente fame, hai dormito per un paio di giorni.-

-Ci penso io.- proruppe Angelina, facendosi largo per la cucina dove Alicia era ancora paralizzata.

Lee stava tentando disperatamente di non guardare nella sua direzione.

-E ti fa male il petto per via delle costole rotte.- stava dicendo Jared con enfasi -Hanno usato un incantesimo per fartele rompere più e più volte. Efficace, ma vecchiotto, per cui è stato facile per me...-

-Jared.- Alicia lo interruppe e gli fece un sorriso che Jared ricambiò.

-Oh, scusa, ti stavo sfinendo.-

Calò al silenzio tra di loro, gli unici rumori che si sentivano erano gli schiamazzi dei bambini e gli scoppiettii del fuoco che Angelina aveva acceso pochi secondi prima.

-Signora Edith, perché non li portiamo tutti fuori in giardino? Avranno più spazio per divertirsi.- suggerì Alicia, uscendo dalla cucina.

La ragazza aprì la porta che dava sul retro e l'anziana donna la seguì con i bambini che ridevano e si spintonavano in maniera giocosa.

Rimasti soli, Lee si sentì quasi rilassato, perché poteva finalmente lasciar vagare lo sguardo senza la paura di incontrare gli occhi di Alicia.

-Daphne.- soffiò poi, avvicinandosi a lei che sembrò lottare con l'istinto di prenderlo a pugni -Dopo devo parlarti.-

Lei, rimasta seduta, fece sì con la testa, ma poi la voltò di scatto, tornando a concentrarsi su Leanne come se nulla fosse.

Lee sbuffò a bassa voce: era orribile il fatto che tutte le sue ex fossero sue amiche o amiche di Katie, era impossibile evitarle!

Leanne gli fece un cenno di saluto e sembrava aver superato ogni cosa; gli altri amici di Katie lo salutarono educatamente, ma tutti rimasero ai loro posti e Lee capì il perché.

Aveva ferito due di loro e difficilmente il gruppo l'avrebbe perdonato, ma per il ragazzo non era un problema: l'unico perdono che voleva era quello di una persona che in quel momento non era nemmeno nella stanza con lui.









Mentre Lee si rimpinzava in cucina, George e Katie rimasero sulla soglia, iniziando a sussurrare per evitare che gli altri sentissero.

-Dobbiamo dirglielo.- disse George e Katie annuì convinta.

-Già, non possiamo fare come l'ultima volta, ma come introduciamo l'argomento? Voglio dire, Angie e Ollie ancora non ci rivolgono la parola.-

-Al diavolo Angie e Ollie.- sbottò George, avvicinandola sé e mostrando un sorriso furbetto che le fece temere qualche scherzetto dei suoi -Ho un'idea per evitare troppo imbarazzo.-

-Cioè?- soffiò Katie e George si spinse in avanti e prese a baciarla, senza nemmeno darle il tempo di respirare.

-Oh, Merlino!-

Katie sentì Lee tossire e allontanò George per voltarsi verso l'amico.

A Lee era andato di traverso un pezzo di pane e Angelina gli stava battendo una mano sulla schiena per farglielo mandare giù.

-Oh, Merlino.- ripeté Lee, con la bocca ancora piena di pane -George, perché diavolo hai baciato la pulce?-

-Perché di solito è questo che fanno due persone quando stanno insieme. Si baciano.- chiarì George e i suoi occhi cercarono subito Angelina che gli aveva voltato le spalle ed era concentrata a controllare la pentola sul fuoco.

Lee deglutì velocemente e si schiarì la gola.

-Tu e la pulce... ?- chiese, indicando con un dito prima George e poi Katie che, con un sorriso, disse.

-Sì, stiamo insieme ora.-

-É fantastico!- Lee guardò Fred che scosse la testa e il ragazzo fece lo stesso -No, non è fantastico!?-

Oliver si alzò dalla sedia senza dire una parola, superò George e Katie e uscì dalla cucina, diretto chissà dove.

-D'aaaaaccordo, cosa è appena successo?- scandì Lee, confuso.

-Ti dovremmo fare un aggiornamento veloce.- chiarì Fred con un sorriso, mentre Angelina scodellava davanti all'amico un altro piatto.

-Non ora però. Ora devi mangiare e riposarti.- Angelina guardò Fred, pensando che avrebbe replicato con una battuta delle sue, ma lui non disse nulla e lei finse di non prendersela -Raggiungo Alicia fuori. A dopo.-







Alicia lasciò che il vento le scompigliasse i capelli, mentre dava un'occhiata al cielo che aveva iniziato a tingersi di un azzurro intenso.

Sta arrivando la bella stagione, pensò con un sorriso.

Chiuse gli occhi per godersi quel momento di quiete e tranquillità, mentre la signora Edith giocava con i bambini poco lontano da lei.

Quando si sentì toccare la spalla, sobbalzò per la sorpresa, prima di aprire gli occhi e scorgere il sorriso di Angelina che la guardava da vicino.

-Conosco quell'espressione, Angie. Mi stai compatendo e sai quanto odio essere compatita.-

-Non ti sto compatendo.- chiarì lei con un'alzata di spalle -Sai perché sono qui.-

-Perché?- sospirò Alicia, facendo vagare lo sguardo verso i bambini che giocavano a nascondino.

-Potevi almeno salutarlo. Dirgli qualsiasi cosa piuttosto che ignorarlo.-

-Perché avrei dovuto? Lui non mi ha salutata quando se n'è andato e non mi ha salutata quando è tornato per il matrimonio di Bill, per cui è evidente che il rapporto fra me e lui sia cambiato profondamente. Non credo che per lui faccia differenza se lo saluto o no.-

Angelina sbuffò, impaziente.

-É scappato per te, quando è tornato non ha voluto vederti perché non sarebbe riuscito a ripartire se ti avesse rivisto e, appena è stato attaccato, è corso al San Mungo. Con tutti posti in cui poteva andare, è arrivato nell'unico posto in cui era certo di trovarti.-

Alicia si voltò verso l'amica e incrociò le braccia al petto.

-Questo cosa vorrebbe dire?-

-Sei famosa per la tua intelligenza, Alicia, sai cosa voglio dire.- Angelina le lanciò un'occhiata di traverso -Tu puoi anche fingere che a te non importi più di lui, ma Lee ha sempre mostrato e mostra ogni giorno quello che prova per te.-

-Mi dispiace di averlo ferito.- disse Alicia con ironia, tornando a guardare altrove -Ma tanto partirà di nuovo, no?-

-No, ha deciso di rimanere.-

Alicia si voltò di scatto verso Angelina che annuì.

-Di bene in meglio. Jared ed io ancora non ci siamo chiariti e Lee torna adesso. Il suo tempismo è impeccabile come sempre.-

-Non vorrai cacciarlo via, spero.-

-Certo che no, può rimanere, ma abbiamo altri problemi da affrontare.-

Angelina socchiuse gli occhi, provando a capire.

-Jared ed io andiamo al San Mungo sempre più di rado per via del padre di Brad che ci cerca. I gemelli, oramai, sono sempre qui e il negozio è passato in secondo piano. Ora che anche Nolween e Daphne sono qui, abbiamo bisogno di provviste. Cibo, medicine, ingredienti per pozioni, qualsiasi cosa.-

-E come dovremmo procurarcele?- chiese Angelina, stupida -Rubando?-

-Sì se è necessario.- rispose Alicia, decisa -Ma avrei un'idea migliore. Faremo dei turni per andare a cercare qualcosa e potremo usare la Polisucco. Non ne ho molta da parte, ma almeno non rischieremo ogni giorno.-

-Rischiare cosa?-

-Uffa, Angie, non far finta di non capire! A quest'ora tutti i Ghermidori avranno le nostre foto e il padre di Brad ci sta cercando. Non sarà Tu-Sai-Chi, ma non è un mago da sottovalutare. Nessun posto è sicuro e non abbiamo alcun Mantello dell'Invisibilità per nasconderci, per cui dovremo rischiare se vogliamo mangiare.-

-D'accordo, allora ne parleremo con gli altri più tardi.- pigolò Angelina, nervosa; Lee era appena tornato vivo per miracolo ed ecco che nuovamente avrebbe dovuto preoccuparsi per lui e tutti gli altri.

Alicia fece per dire qualcosa, ma fu interrotta da Leanne che le raggiunse e disse.

-Non volevo origliare, ma ho sentito tutto. Visto che il matrimonio di Paul e Tamara è previsto per la prossima settimana, ci serviranno vestiti, decorazioni e una torta.-

-E qualcuno che li sposi.- suggerì Angelina con un sorriso, ma Leanne fu veloce a replicare.

-Edith ci ha detto che ha la licenza per i matrimoni, per cui siamo a cavallo.- Leanne guardò le due ragazze -Quindi... Posso scrivervi quello che ci occorre?-

-Forse non l'hai notato, Leanne, ma là fuori sta per scoppiare una guerra! Non stiamo andando a fare la spesa, stiamo cercando di sfamarvi senza finire ammazzati!- sbottò Alicia con uno sguardo che avrebbe incendiato Leanne all'istante se lei non fosse corsa via offesa.

-Era proprio necessario?- chiese Angelina, scuotendo la testa con rassegnazione -Sta solo cercando di organizzare il matrimonio di una sua amica e risollevare il morale del suo gruppo. Hai esagerato.-

-Non la sopporto quando fa così. Non capisce che abbiamo altre priorità al momento?-

-Quando fa così?- ripeté Angelina, ridendo -Tu non sopporti mai Leanne, ammettilo. Non ti piace e basta.-

-Che sciocchezza! Certo che no.- Alicia guardò l'amica con stupore, come se non si aspettasse una simile accusa.

-Oh, andiamo, Alicia, Leanne non ti piace. E Daphne non ti piace.- Angelina mostrò un sorrisino divertito -Vuoi farci credere che Lee è una storia superata, ma non riesci ad andare d'accordo con le sue ex!-

-Questo non è vero.-

-Sì, che lo è.-

Alicia non replicò più e si aggiustò i capelli con minuzia quasi studiata.

-Dopo diremo agli altri dei turni per le provviste.-

Angelina annuì, anche se l'amica non poteva vederla e rimase a guardare le guance di Alicia tornare del loro colore naturale.

Erano diventate stranamente rosse, quando Angelina le aveva fatto notare che era ancora gelosa di Lee.









-Ehi.-

Oliver alzò lo sguardo dal suo modellino di Quidditch e Nolween entrò nella sua stanza, dando un'occhiata all'arredamento.

-Un po' diversa della tua camera, eh?- chiese lei, retorica e lui provò a sorridere -Cosa ti succede ultimamente, Ollie?-

-In che senso?- chiese lui, appoggiando il modellino sul comodino e indicandole la poltrona per farla sedere.

Nolween rimase in piedi e sorrise.

-Penso di conoscerti oramai. Sei triste. Hai quell'espressione da cucciolo ferito da un po' di tempo e credo di conoscerne anche il motivo.-

Oliver non rispose, continuando a fissarla negli occhi.

-Ho saputo di George e Katie.- Nolween abbassò lo sguardo -Così... Ti sei accorto di provare qualcosa per lei.-

-Sì.- soffiò Oliver, anche se lei non gli aveva posto alcuna domanda -Ma è chiaro che lei non provi le stesse cose.-

Nolween alzò lo sguardo e piegò la testa.

-Ne sei certo? Penso che la sua adorazione per te sia qualcosa di molto forte.-

-Ne sono certo.- sbuffò Oliver, torturandosi le mani -L'ho baciata, non ha ricambiato il bacio, l'ha chiamato errore e ora si comporta come se non fosse successo nulla. Ti basta?-

Nolween rise e scosse la testa, i ricci che le danzavano sul viso.

-Non a me che deve bastare. Io non sono innamorata di Katie.-

-Io non sono innamorato di Katie.- disse Oliver e la guardò come se fosse impazzita.

-Oh, Ollie, ti prego!- Nolween si mise davanti a lui, con le mani sui fianchi in una posa minacciosa -Lo sei eccome! Vedo come guardi lei e George, hai solo paura ad ammetterlo, perché questo rovinerebbe l'immagine che hai di te e lei.-

-Quale immagine?- domandò lui, incapace di capire.

-Fratello e sorella. Amore platonico e cose così.- Nolween si sedette accanto a lui nel letto -Non dovrei mettermi in mezzo, ma è ovvio che io tifi per te. Mi piace Katie e, se proprio non posso averti io, voglio che sia lei la ragazza giusta per te.-

-Nolween...-

-Lasciami finire.- lo interruppe lei con un gesto impaziente -Cerca di capire in fretta quello che provi, perché magari adesso hai ancora una possibilità con Katie, ma prima o poi potrebbe dimenticarsi di te per sempre.-









Angelina aveva riunito tutti, dal suo gruppo a quello di Katie con l'aggiunta di Nolween e Brad, nel salotto di Alicia e i ragazzi si erano sistemati sul divano, sulle poltrone o sul tappeto al centro.

Angelina provò a non guardare verso George che sedeva accanto al fratello con Katie sulle gambe, ma notò che Oliver la stava fissando perché stavano pensando alla stessa cosa.

Alicia era in piedi accanto a lei e prese parola, facendo zittire tutti.

-Vi ho riuniti qui per un motivo ben preciso. Oramai siamo in tanti a vivere qui e ci occorrono provviste che ora come ora non abbiamo.-

-Beh, basta uscire e prendercele.- se ne uscì Chris, come se nulla fosse e Alicia si voltò a guardarlo come se fosse stupido.

-Ci cercano tutti.- disse Paul, rivolto all'amico -Se usciamo senza protezioni né un piano, potremmo morire.-

-La maggior parte dei Ghermidori e Mangiamorte cerca Harry Potter. Non credo che ci siano dei problemi se usciamo ogni tanto per fare spese.- commentò Brad, guardando Alicia con un sorriso che lei non ricambiò.

-Perché non ci vai tu allora?- soffiò Lee, con gli occhi rivolti da un'altra parte -Visto che non hai paura di morire e che è per colpa di tuo padre che sono tutti rinchiusi qui dentro, vacci tu.-

Brad fece per rispondere con un ghigno, ma Alicia intervenne prima.

-Non ho intenzione di rischiare la vita di nessuno e Brad non ha colpe. So bene cosa significa avere un genitore fuori di testa.-

Lee alzò gli occhi verso Alicia, ma lei era già andata oltre.

-Direi di fare dei turni, però se qualcuno non se la sente non ci saranno ripercussioni.-

-Voi ragazze siete esentate.- disse Fred, parlando a tutti, ma concentrando lo sguardo verso Angelina che gli lanciò un'occhiataccia che lo fece quasi sorridere.

-Questa è un'affermazione sessista.-

-No, è un'affermazione giusta.- aggiunse Oliver in difesa di Fred -Noi ragazzi possiamo anche farci male e dobbiamo proteggervi, per cui...-

-Oh, insomma, Ollie, non siamo povere fanciulle indifese!- lo interruppe Katie, alzandosi in piedi -Le ragazze possono farcele tanto quanto i ragazzi. Io voglio essere d'aiuto tanto quanto voi.-

-Votiamo allora.- disse Brad e Suzanne gli lanciò una breve occhiata per chiedere spiegazioni -Anch'io sono convinto che siano i ragazzi a dover provvedere a queste cose.-

Suzanne gli diede le spalle, facendogli capire che non era affatto d'accordo.

-Se abbiamo almeno tre ragazzi dalla nostra parte, allora le ragazze parteciperanno.- commentò Alicia, con tutta l'intenzione di non essere particolarmente interessata alla votazione.

Angelina nascose un piccolo sorriso, sapendo bene che qualunque risultato avrebbe portato la votazione, Alicia avrebbe fatto di testa sua.

-D'accordo, allora io voto no.- Jared si alzò in piedi per mettersi accanto alla sua ragazza che si allontanò da lui dopo aver sentito il suo voto.

-Conoscete il mio voto.- disse Fred, girandosi verso George che disse.

-Voto sì.- Katie gli rivolse il suo sorriso radioso e George passò a spiegare -Tutti noi ne abbiamo passate tante e se siamo arrivati fin qui è perché abbiamo combattuto sempre tutti insieme. Quindi squadra che vince...-

Katie tornò a sedersi sulle sue gambe e gli scoccò un bacio sulla guancia che lo fece sorridere.

Oliver si rabbuiò e disse.

-Voto no. Sarò all'antica, ma non mando una ragazza a combattere per me.-

-Ti conosco poco, ma già ti adoro.- commentò Brad, mostrando un pollice alzato verso Oliver che non replicò -La penso come il fissato di Quidditch. Voto no.-

-Voto no.- bofonchiò Lee, irritato dal fatto di dover essere d'accordo con Brad -Se dovesse succedere qualcosa, non vorrei che le mie amiche morissero.-

-Ah, grazie, metteresti a rischio la nostra vita però!- commentò ironico Fred e Lee scosse la testa.

-La pensi come me. Se dovessi scegliere fra me e loro, sceglierei me e non lo dico per sembrare coraggioso.- Lee cercò nuovamente lo sguardo di Alicia, ma lei sembrava particolarmente concentrata sulla trama del tappeto, mentre Jared notò lo sguardo dell'amico e strinse i pugni.

-Voto sì.- disse Paul, ottenendo l'approvazione sia di Tamara sia di Suzanne -Noi abbiamo perso Agnes, ma lei si sarebbe battuta fino all'ultimo. Non sarebbe mai rimasta a casa ad aspettare che qualcuno facesse il lavoro sporco per lei.-

Suzanne si allungò per stringergli la mano e Paul gliela prese con affetto.

Tamara non se la prese e si avvicinò a Suzanne per prenderle l'altra mano.

-Chris, il tuo voto è decisivo.- disse Alicia e tutti si concentrarono sul ragazzo che era seduto per terra accanto a Leanne.

-Io...-

-Pensaci bene.- commentò Brad, vedendolo in difficoltà -Lasceresti che la tua preziosa ragazza rischi la vita?-

Chris guardò Leanne che gli fece segno di no con la testa, per fargli capire di non farsi ingannare da Bradley Anderson.

-Voto sì.- disse alla fine lui -Anche se preferirei che voi ci pensaste su un attimo. Non vogliamo dimostrare di essere più forti, vogliamo solo proteggervi.-

-Non puoi votare sì e poi dare ragione a noi.- Brad appoggiò le braccia sulle ginocchia e rise -Cos'è, sei stupido? Hai capito la differenza fra no e sì?-

Tutto il gruppo di Chris sbottò nello stesso istante contro Brad che rise ancora più forte, mentre Leanne gli urlava addosso e Suzanne gli dava dell'idiota.

Alicia si mise una mano sul volto, rassegnata dall'atteggiamento di Brad.

-Va bene, va bene, basta!- Jared riuscì a contenere tutti alzando la voce -Chris ha votato sì, per cui faremo questa cosa tutti insieme. Alicia, passa a scrivere i turni.-







Il pomeriggio seguente, il primo gruppo, formato da Brad, Leanne, Nolween e Christoper, era tornato con le provviste e Brad si era offerto volontario per andare a prendere tutto il materiale per il matrimonio.

Quasi tutti avevano capito il perché si fosse offerto, ma nessuno fece commenti e tutto filò liscio.

Non avevano usato la Pozione Polisucco, cercando di conservarla per situazioni peggiori, ma grazie agli Incantesimi e a pozioni alternative tutti e quattro avevano un aspetto ben diverso da quello che avevano di solito.

-Allora facciamo un riepilogo veloce.- disse Leanne a Daphne, che spuntava mano a mano una lista con tutto quello che serviva per il matrimonio -Vestiti per gli invitati, per gli sposi, scarpe per tutti... Ci sono. Decorazioni per la casa e per il giardino...-

-Ci sono.- disse Daphne, controllando la lista -E abbiamo preso anche l'arco per la cerimonia.-

-Perfetto. Cibi e bevande ci sono e la torta la faremo io e te il giorno stesso.-

Daphne annuì e posò la lista.

-Mi pare che ci sia tutto.-

-Beh, io e Tamara ci saremo.- aggiunse Paul con un sorriso -É la cosa più importante, no?-

Leanne e Daphne repressero una risatina divertita.

-Sei molto carino, Paul, ma ne capisci poco di cose da donne. Ogni ragazza sogna il suo matrimonio da sempre! Tutto deve essere perfetto.-

-Parla per te, scusa.- soffiò Suzanne, sdraiata sul divano, intenta a fissare il soffitto.

Tamara, che stava leggendo un libro, alzò lo sguardo per dire.

-Ragazze, non preoccupatevi. Ogni cosa mi andrà bene, deve essere un momento felice, non voglio che vi stressiate per il mio matrimonio.-

-Le bomboniere?- chiese Daphne a Leanne, come se Tamara non avesse parlato -Dobbiamo inventarci qualcosa.-

-Già!-

-L'hai mai viste più felici di così?- fece notare Chris e Tamara sorrise nel libro, davvero grata di quell'attimo di gioia con i suoi amici.

-Ah, Finn ha risposto che ci sarà.- disse all'improvviso Daphne e calò il silenzio come se stesse per esplodere una bomba.

-Credevo che vi avrebbe fatto piacere invitare anche lui.- continuò lei, cercando aiuto in Leanne che le fece segno verso Suzanne, ancora con gli occhi al soffitto.

-Per la felicità della vostra amica anatroccolo.- disse una voce da dietro il divano e Suzanne si mise seduta per sbirciare oltre.

-Che diavolo fai qui? Origli adesso?- sbottò e Brad si alzò dal pavimento per appoggiarsi al divano.

-Questa casa è di tutti, per cui io posso stare dove voglio. E devo farti vedere una cosa.-

Suzanne si rimise sdraiata.

-Non mi va ora.-

-Allora continuerò a tormentarti fino a quando non mi seguirai.- continuò Brad, lanciando un'occhiata agli amici di Suzanne che lo guardavano quasi con pietà.

Suzanne sbuffò e si alzò dal divano.

-Dove si va?-







-Che succede qui?- chiese Katie, scendendo nel salotto e trovando tutti intenti a ballare con qualcuno.

-Lezioni di ballo, un'idea di Brad.- spiegò Leanne, volteggiando con Chris -Abbiamo notato che tutti ne avevano bisogno.-

-E poi è divertente.- se ne uscì Daphne e Katie quasi sobbalzò quando la vide tra le braccia di Oliver, poi si ricordò che non era più gelosa di lui e cercò George che la stava aspettando, seduto sulla poltrona che era stata spostata assieme al divano ai lati della stanza.

-Messere, mi concede questo ballo?- chiese lei, saltellando verso il ragazzo che annuì e la prese per mano per condurla al centro della stanza.

Angelina vide Katie sorridere a George e si stropicciò le labbra, in quei giorni era davvero difficile capire cosa provava il suo cuore.

-Ehi, Angie, stai bene?- le chiese Lee, facendola girare due volte -Sembri un po' giù.-

La ragazza lanciò un'occhiata a Fred, che stava facendo ridere Nolween.

Quando Leanne aveva acceso la radio e proposto a tutti di scegliersi un partner per ballare, Angelina aveva immaginato Fred che l'attirava a sé per farla ballare con lui, ma era stata smentita.

Fred era corso verso Nolween, che si era messa in un angolo, sentendosi quasi di troppo e l'aveva invitata a ballare con quel sorriso che Angelina aveva creduto riservato soltanto a lei.

Poi la ragazza aveva visto Lee lanciare uno sguardo triste a Jared e ad Alicia, che erano stati forse i primi a unirsi per ballare, per cui per Angelina era stato naturale scegliere l'amico per farlo sentire meglio e per sentirsi meglio.

-Ho litigato con George e la pulce.- Angelina provò a fargli vedere un sorriso -Anzi, più con George che con Katie.-

-Fred me l'ha detto, ma vedrai che presto farete pace. George non è Fred, è davvero difficile litigare con lui.-

-É proprio questo il problema. George non è Fred, quando si arrabbia lo fa perché è arrivato al limite.-

-Allora diciamo che è difficile per lui litigare con te.- Lee le fece l'occhiolino -Sei la sua migliore amica, non riuscirà a tenerti il muso a lungo.-

Angelina non ne era sicura, George le era sembrato molto fermo sulle sue intenzioni e oramai sembrava che per lui non esistesse nessun altro che Katie e questa era la cosa che, stranamente, le faceva più male.

-L'avresti mai detto, Angie? George e Katie.- trillò Lee, entusiasta -Oh, Merlino, ancora non ci credo, eppure sono così perfetti insieme!-

Angelina si sentiva la testa girare e un dolore al petto che non aveva mai provato prima, ma fece un sorriso a Lee, sperando non notasse quanto in realtà stesse soffrendo.





-Perché mi hai portato quassù?- soffiò Suzanne, mentre il vento le faceva volare alcuni riccioli sugli occhi -Volevi vedere il tramonto?-

-Hai un animo romantico in fondo in fondo.- commentò Brad con un ghigno, ma ad un'occhiata di Suzanne continuò -Una volta hai usato una scusa per non ballare con me. Hai detto che non sapevi ballare. Quindi oggi ti insegnerò a ballare, così non avrai più scuse.-

-Non hai pensato che io l'abbia fatto perché non volevo ballare con te?- disse lei, incrociando le braccia al petto -E credevo che avessimo litigato.-

-A me è già passata.- Brad le si avvicinò per prenderle una mano e lei lo lasciò fare -E poi ti sto aiutando con il tuo amico. Se verrà, vorrà ballare con te, no?-

Brad le si mise davanti e si posizionò, pronto a ballare.

-Tu... mi vuoi aiutare con Finn?- Suzanne si fece guidare nel ballo -Non pensavo ti piacesse.-

-Ma piace a te, per cui...- Brad rise all'improvviso e Suzanne alzò un sopracciglio, confusa -Certo che no, non voglio aiutarti con lui. Anzi, spero che verrà anche la sua adorabile compagna così non potrà avvicinarsi a te.-

-Tranquillo, se Tia non dovesse venire, magari preferirà ballare con Daphne come l'ultima volta.- bofonchiò Suzanne, quasi scottata da quell'avvenimento tanto lontano.

-Ha ballato con Daphne, perché gliel'ho detto io.-

Suzanne si fermò di colpo, ma tenne le mani tra quelle di Brad che ricambiava il suo sguardo.

-Che intendi dire?-

-Gli ho detto che ti saresti ingelosita se avesse chiesto alla tua amica di ballare.- Brad alzò gli occhi al cielo -É stato fin troppo facile fargli il lavaggio del cervello. Quel tizio è un idiota.-

-Come ti sei permesso di metterti in mezzo?- sbottò lei, scostandosi malamente da lui -Credi di conoscere il nostro rapporto? O quello che provo?-

-Sì, lo credo.- Brad la tirò di nuovo verso sé, anche se lei stava facendo di tutto per allontanarsi -Vuoi che te lo dimostri? Ti piace quel tizio e ti piace anche tanto, per cui sei disposta a perdonargli tutto e non ti rendi bene conto di tutto le cattiverie che ti ha fatto.-

-Non è vero.-

-No? Ti ha illusa per anni e tra tutte le ragazze ha scelto proprio la tua ex migliore amica, sperando di scatenare una tua reazione che non è arrivata. Così ora il suo gioco si è ritorto contro di lui: prova qualcosa per te, ma è troppo stupido per ammetterlo, per cui continua a giocare con la tua ex amica in attesa che tu ti decida. Bello, no? Ha una ragazza, ma nel frattempo ha te che lo aspetti come un cagnolino in attesa che si accorga di t...-

Brad cadde a terra, toccandosi l'occhio che poco prima Suzanne aveva colpito con un pugno.

-Di nuovo? Al matrimonio sembrerò uno che è tornato dalla guerra!- Il ragazzo si rimise in piedi, tastandosi l'occhio e guardandola.

-Sai perché ho fatto in modo che lui ballasse con Daphne? Così, per farlo ingelosire, tu avresti ballato con me! Ma sei stupida e non hai afferrato al volo l'occasione che ti ho dato!-

-E questo cosa vorrebbe dire? Che hai approfittato della situazione solo per ballare con me?- domandò Suzanne, incapace di crederci.

-Sì.-

-Sei davvero bravo nei tuoi giochetti, ma puoi anche smetterla ora.-

Brad allungò una mano e le fece segno di avvicinarsi.

-Dai, vieni.-

La ragazza si mordicchiò il labbro, indecisa sul da farsi, ma alla fine gli si avvicinò e ripresero a ballare.

-Mi dispiace per l'occhio.- bofonchiò Suzanne, facendo cenno al volto del ragazzo che si stava gonfiando.

-Non importa.- Brad ghignò nella sua direzione, ma lei fece finta di niente.

-E per il labbro.-

Il ragazzo trattenne una risata e insieme continueranno a ballare stretti l'uno all'altra senza dire una parola.







Lee era appoggiato alla balaustra delle scale e si stava torturando le mani nel tentativo di capire cosa fare.

La sua stanza non si trovava in quel piano, ma Alicia non gli aveva ancora rivolto la parola e lui faticava ad andare avanti senza di lei: quella era casa sua, lei e il suo migliore amico stavano insieme... Poteva sopportare tutto questo, ma non poteva digerire il fatto che per Alicia era come se non esistesse.

Ma cosa le avrebbe potuto dire?

Le cose fra di loro erano così complicate, che Lee non ricordava nemmeno com'era essere semplicemente l'amico o il ragazzo di Alicia.

I tempi in cui si punzecchiavano, si insultavano affettuosamente o sorridevano complici erano finiti da un pezzo e adesso il loro rapporto era qualcosa di nebuloso e inconsistente e questo Lee non poteva permetterlo.

Erano sempre stati loro, i magnifici sette, e lo sarebbero sempre stati.

La loro amicizia sarebbe sopravvissuta a tutto, Lee lo aveva sempre saputo, per cui avrebbe chiarito ogni cosa con Alicia anche se questo voleva dire -e Lee sentì una dolorosissima fitta al petto e un groppo in gola che faticava a mandare giù- stare accanto a lei solo come amico e nient'altro.

Perso nei suoi pensieri, Lee non sentì qualcuno salire le scale e quasi cadde a terra quando Jared lo fissò con sguardo confuso.

-Che ci fai qui? Non ricordi dov'è la tua stanza?- Jared gli fece un sorriso divertito e Lee provò a controllare la voce.

-No... A-adesso vado a dormire, ma prima volevo... ecco.- Lee si diede mentalmente dell'idiota. Era stato lontano dai suoi amici e dalla sua vita per migliorare ed essere più sicuro di sé, ma in quel momento sembrava uguale proprio al vecchio se stesso -Devo parlare con Alicia, Jared. Lo so che probabilmente adesso mi prenderai a pugni, ma devo davvero parlarle.-

Jared sembrò prendere aria, perché emise uno sbuffo lungo e quasi stanco.

-Lo so. Ci sono ancora dei problemi fra di voi ed è giusto che io non mi metta in mezzo.-

-Sai, da quando sono tornato ho provato a chiarire un po' tutti. Ieri ho parlato con Daphne e addirittura ho fatto quattro chiacchiere con Leanne.- Lee si toccò il pizzetto, un vizio che aveva preso da poco tempo -Ora tocca a te e ad Alicia.-

-Me?- chiese Jared, provando a capire. Lui e Lee non avevano problemi, anzi era lui, Jared, che doveva ancora parlare con Alicia circa il loro litigio.

-Non so se Alicia ti ha fatto leggere la lettera che le ho scritto...-

-No, in realtà. Non l'ho letta.- lo interruppe Jared, teso.

Lee provò a contenere la felicità, imponendosi di credere che non significasse nulla, anche se il fatto che Alicia avesse mantenuto Jared all'oscuro della lettera, poteva significare che per la ragazza quella lettera era una cosa loro, privata e intima.

-Comunque, credo che tu abbia capito cosa provo per Alicia.- affermò Lee, sicuro. Non era più un bambino, adesso era facile ammettere ogni cosa -I miei sentimenti per lei non sono mai cambiati, né diminuiti. Anzi, se è possibile, crescono ogni giorno di più.-

Jared annuì, come se non fosse affatto sorpreso della rivelazione.

-Ce ne siamo accorti tutti, eccetto Alicia, credo. Io amo Alicia, per cui starò al suo fianco fino a quando lo verrà lei.-

-Non sono tornato per minacciarti!- si difese Lee, provando a fargli capire -Voglio solo essere sicuro che tu sappia che io tengo alla nostra amicizia, per cui tutto ciò che è successo fra me e Alicia prima della partenza... Non volevo ferirti né mancarti di rispetto. Capisci?-

-Sì, capisco.- Jared gli indicò la porta della stanza -Vai pure a parlarci, io rimarrò qui fino a quando avrete finito e non vi disturberò.-

Lee passò lo sguardo da Jared alla porta e non si trattenne.

-Tu e Alicia dormite nella stessa stanza?-

Jared piegò la testa, come a rimproverarlo.

-Capito. Non sono affari miei.-

-Voglio solo che mi prometti una cosa, Lee.- continuò Jared con sicurezza -Non farla piangere mai più.-

-Non capisco cosa vuoi dire.-

-Da quando la conosco ha pianto davvero solo due volte.- Jared provò a trattenere l'irritazione, perché ammetterlo gli faceva davvero male -E sempre per colpa tua.-

Lee rimase colpito dalle sue parole: era già rarissimo vedere piangere Alicia, ma da come ne parlava Jared sembrava fosse una cosa comune che Alicia piangesse.

-Che vorresti dire con “ha pianto davvero”? Piange spesso?-

-Non ultimamente.- rispose Jared, mettendosi le mani in tasca -Ma ora esprime molto più facilmente quello che prova. Delle volte piange, sì, ma ti devi preoccupare di quando singhiozza. E ha singhiozzato solo per te fino ad ora. Non voglio che succeda più.-

-Farò del mio meglio.- Lee fece per andarsene, ma poi tornò indietro verso l'amico un'ultima volta -Grazie.









Alicia si stava spazzolando i capelli quando sentì qualcuno bussare alla porta.

Senza smettere di fare quello che stava facendo, disse “Avanti” e qualcuno entrò nella stanza; Alicia vide il riflesso di Lee nello specchio e si voltò di scatto, facendo cadere la spazzola.

Lee chiuse la porta dietro di sé, ma non si mosse, in attesa di istruzioni.

Alicia raccolse velocemente la spazzola, la posò vicino allo specchio e fece scorrere lo sguardo sulla figura di Lee.

Era lo stesso Lee che aveva studiato in quei giorni, così diverso dalla persona che si ricordava: era diventato muscoloso, cosa che lo faceva sembrare ancora più alto, e l'espressione era adulta, quasi seria, con quel pizzetto che gli ricopriva il mento e con quei capelli lunghi.

-Ciao.- soffiò lui, quasi in imbarazzo di fronte a quegli occhi che lo scrutavano con cura.

-Hai bisogno di qualcosa?- domandò lei, rendendosi conto di aver quasi gracchiato. Addio alla fredda e glaciale Alicia, pensò -La tua stanza è...-

-Ah, perché tutti pensate che io sia così stupido da non sapere dove si trova la mia camera?- sbottò Lee, con un sorriso -Volevo vederti.-

La vecchia Alicia avrebbe approfittato di quella frase per affermare che Lee era davvero stupido, ma le cose erano cambiate e Alicia disse solo.

-Perché?-

-Perché non mi hai rivolto la parola da quando sono qui, non mi guardi nemmeno! Mi odi così tanto?- Lee era frustrato, si passò una mano sulla fronte e il cuore di Alicia ebbe un sussulto. Sul polso di Lee spiccava un cordino e appeso al cordino c'era una piccola fenice che lei conosceva molto bene -Se per te è così penoso avermi qui posso anche trovarmi un altro posto, Alicia, non voglio che tu ti senta in soggezione in casa tua.-

-Lee...- Alicia si strinse la camicia da notte poi si voltò verso il comodino dove prese la sua bacchetta -Aspetta un attimo.-

-Ehi, vuoi farmi una fattura?- esclamò Lee, arretrando di qualche passo, conoscendo bene quanto Alicia fosse brava negli incantesimi -Me ne vado, ho capito.-

-No, stupido, aspetta.- Alicia mosse la bacchetta, senza emettere una parola -Così nessuno ci sentirà. Qui si sente tutto per via dei muri troppo sottili.-

Lee, che aveva sorriso quando lei l'aveva chiamato stupido, annuì, non sapendo bene cosa dire.

-Perché non mi parli?- chiese poi, guardandola negli occhi e provando a non notare quanto fosse ancora più bella dall'ultima volta che l'aveva vista.

-Perché dopo il matrimonio di Bill non sei venuto a salutare anche me?- gli fece eco lei, quasi sfidandolo a un gioco delle colpe -Io... avrei preferito vedere con i miei occhi che stavi bene, non saperlo dagli altri.-

-Angie non te l'ha detto il perché?-

-Sì, ma era una scusa.- Alicia si strinse nelle braccia -Potevi trovarne una migliore per non vedermi.-

-Non era una scusa. Se ti avessi rivisto, non sarei mai ripartito e addio miglioramenti. Ora sono bravo negli incantesimi, con le pozioni me la cavo piuttosto bene e finalmente sono riuscito ad emettere un Patronus.- Lee si appoggiò alla porta della stanza -Sai che saresti stata la prima persona che avrei voluto rivedere, ma saresti stata anche l'unica persona che mi avrebbe spinto a rimanere.-

Alicia non sembrava affatto convinta, benché le guance fossero più rosse del solito.

-Sai quello che provo per te, accidenti!- Lee fece per avvicinarsi, ma lei alzò una mano per farlo fermare.

-Non vuoi che ti dica la verità, non vuoi che ti dica cosa provo... Cosa vuoi che ti dica?- Alicia era ancora in silenzio e aveva spostato lo sguardo, quasi come se guardarlo le facesse male.

-E Daphne? Eri così innamorato di me da uscire con una nuova ragazza dopo pochi mesi!? E non una ragazza qualunque, ma un'amica di Katie!-

-Mi dispiace per quello.- ammise Lee, schioccando la lingua -Cercavo di andare avanti, ma non pensavo che ti avrebbe ferito così tanto. Non credevo che mi amassi così tanto.-

-E invece sbagliavi.- ribatté Alicia, assottigliando gli occhi -Ma probabilmente è sempre stato così, vero? Io amavo te, ma tu... beh, hai la mania di collezionare ragazze. Chi sarà la prossima, Nolween?-

Lee la guardò in viso per vedere se effettivamente la ragazza pensasse quello che aveva appena detto.

-Sei seria?- chiese lui, provando a capire la sua espressione.

-Serissima. Gli altri hanno sempre pensato che fossi io quella meno coinvolta, che ti stessi prendendo in giro, ma la realtà è ben diversa e la conosciamo solo io e te.-

Lee batté un pugno sulla superficie della porta, ma Alicia non fece una piega.

-Sai, puoi odiarmi e insultarmi quanto ti pare, ma l'unica cosa che non potrai mai fare è dubitare di quello che provo. Ogni cosa che ho fatto da quando ho capito di amarti è stato cercare di renderti felice e di migliorarmi per renderti felice.-

-E allora direi che non ci sei riuscito.- soffiò Alicia, piena di risentimento.

Lee mostrò un'espressione ferita, ma riprese a parlare, provando a controllare la voce, benché sapesse che nessuno li potesse sentire.

-Credi che mi faccia piacere vederti amoreggiare con una persona che ti ho presentato io!? Che mi piaccia sapere che dormite insieme e fate... altro insieme!?-

Alicia non rispose, continuando a fissarlo con quello sguardo duro.

-Lo ami?-

-Sì.- Lee vide la sicurezza nei suoi occhi: era sincera -Lui mi rende felice.-

Il ragazzo vide lo sguardo ferito e distrutto di Alicia, come se affrontare quell'argomento le provocasse un dolore fisico.

-Credo che sia meglio che io me ne vada. Dai miei genitori o in uno ostello. Mi dispiace vederti stare così per colpa mia.-

Lei continuò a tacere e il ragazzo le fece un segno di saluto con la testa; aveva quasi raggiunto la porta, la mano tesa per agguantare la maniglia, ma Alicia fu veloce a corrergli incontro e abbracciarlo da dietro come se non dovesse più lasciarlo andare.

Appoggiò la testa sulla schiena e non trattenne le lacrime.

-Non te ne andare.- soffiò lei, provando a nascondere il viso per la vergogna per quello che stava dicendo -Ti prego, non farlo.-

Lee si voltò completamente verso di lei e la prese tra le braccia, stringendola a sé.

Era la prima volta che la vedeva piangere e sì, stava singhiozzando, ancora una volta per colpa sua.

-Alicia...-

La ragazza provò ad asciugarsi gli occhi e si scostò i capelli dal viso.

-Mi sei mancato.- disse, appoggiando la testa sul suo petto -Non azzardarti a scappare un'altra volta.-

Lee le baciò i capelli e sorrise felice.

-D'accordo.-

-Promettilo.- insistette lei con il suo solito cipiglio caparbio.

-Lo prometto.- Lee la allontanò per guardarle il viso -Sei sicura che la mia presenza non ti crei problemi con Jared?-

Alicia fece di no con la testa e gli mise le braccia attorno al collo per abbracciarlo di nuovo.

-Sei amico di entrambi, per cui resta.-

Lee si stizzì, perché oramai era solo un amico per Alicia, ma stringerla tra le braccia e sapere che le era mancato era abbastanza per lui.







-Non puoi vincere.- disse Daphne, spuntando da dietro le spalle di Jared che quasi si spaventò -Dovresti averlo capito a questo punto.-

-Di cosa parli?- chiese lui, continuando a guardare verso la porta.

-Io ci ho provato, Leanne ci ha provato, ma è impossibile tenerli lontani.-

-Sono solo amici.- Jared si guardò le mani -Non sarò geloso della loro amicizia, lei ama me.-

-Continua a ripetertelo, ma sai che non è vero.- Daphne salì al piano di sopra, diretta nella sua stanza, lasciando Jared perso nei suoi pensieri.

Nolween, che aveva sentito ogni cosa, gli si avvicinò per mettergli una mano sopra la spalla e lui alzò gli occhi al cielo.

-Oh, ma vi siete messe d'accordo stasera? Sto bene!-

-Daphne ha ragione.- commentò Nolween, provando a fargli un sorriso incoraggiante -Ma credo anche che tu abbia ragione, Alicia prova davvero qualcosa per te.-

-Perché mi stai dicendo queste cose?-

-Perché Daphne ti ha solo fatto presente la situazione, ma di fatto è dalla parte di Katie, che è dalla parte di Lee.- Nolween posò gli occhi azzurri su Jared che aggrottò la fronte -Tu, io e Brad siamo gli unici tre a non far parte di nessun gruppo. Gli altri ti vogliono bene, ma rimangono pur sempre i magnifici sette. Oliver, Angelina, i gemelli e Katie tiferanno sempre per Lee.-

-E tu tifi per me?- chiese Jared, stupito.

-Preferirei non mettermi in mezzo.- Nolween gli fece un sorriso quasi comprensivo -Ma non sei solo, quindi continua a stare vicino ad Alicia. Ci sarà sempre qualcuno che starà dalla tua parte in silenzio.-

Nolween si indicò e mosse due dita della mano per salutarlo, nello stesso istante in cui Lee usciva dalla stanza con Alicia che si voltò subito a cercare con lo sguardo Jared.

-Avete fatto pace.- dichiarò lui, tentando un sorriso.

-Sì.- Alicia gli fece un sorriso bellissimo -Andiamo a dormire?-

Jared si voltò verso Lee, ma era già andato via e Alicia gli aveva preso la mano per condurlo nella stanza.

-Vieni?-

Il ragazzo annuì, con il cuore più leggero e il peso allo stomaco che si era sgonfiato.

Per ora non c'era da preoccuparsi: la ragazza ce l'aveva lui.







Spiegazioni, varie ed eventuali:

Scusate l'assenza, ma era in periodo esami <_<

Ne ho ancora uno, ma nel frattempo pubblico questo capitolo che porta con sé un po' di novità.

Ovviamente la novità più importante è il ritorno di Lee, che non se ne andrà tanto presto.

Bisogna ancora capire chi l'ha attaccato, perché e come si risolverà la questione di “Radio Potter”, ma per il momento c'è un matrimonio da preparare.

Lee ha cercato di risolvere i suoi problemi con le “ragazze della sua vita”, da Leanne, a Daphne, fino ad Alicia che l'ha perdonato alla fine del capitolo.

Quanto mi è piaciuto scrivere di Lee? Tantissimo! E mi è piaciuto ancora di più scrivere la scena fra lui ed Alicia :)

Tutti gli altri, più o meno, sono stati statici in questo capitolo: Angelina fatica a capire cosa prova e ovviamente è ancora molto provata dal fatto che George non cerchi di far pace con lei.

Oliver prova lo stesso, visto che Katie trascorre le sue giornate come se le cose fra di loro fossero normali e come se non ci fosse stato alcun bacio.

Nolween tifa per il nostro Capitano, sì.

Almeno qualcuno che lo appoggi deve averlo xD

Diciamo che Nolween ama le “cause perse”, visto che in questo capitolo ha fatto capire a Jared di tifare anche per lui.

Se avete fatto attenzione, Fred è stranamente distante con Angelina, cosa che la intristisce ancora di più, e la spiegazione di questo atteggiamento si capirà meglio nel prossimo capitolo... E ci saranno GROSSE conseguenze circa questo suo modo di fare.

George e Katie sono probabilmente gli unici, assieme all'altro gruppo, a vivere nella loro oasi felice senza problemi xD

Altra novità: i turni per le provviste.

Qualcuno si farà male durante queste uscite clandestine? Può essere, ma ne saprete di più successivamente.

Nel prossimo capitolo ci sarà il matrimonio e tornerà Finn per la gioia di Suzanne e il dispiacere di Brad xD

Grazie, come sempre, a tutti <3

Questa storia procede così velocemente -il più delle volte xD- anche grazie a voi che la seguite con tanta passione :3

Un bacione e a presto ^-^

   
 
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