Naglfar
Sif reagisce alla mancanza d’aria ancora prima di
permettere alla paura di serpeggiare appena dietro i pensieri. Solleva le mani , le appoggia
contro le spalle di Loki e spinge con tutte le forze che ha in corpo
mentre con le ginocchia cerca di
colpirlo ai fianchi. Affonda le dita nel tessuto verde e oro della sua blusa,
strattonandolo mentre una patina bianco lattiginosa cala ai
lati del suo campo visivo.
Non è un medico, ma sa che significa.
Sta morendo. La mancanza d’aria le sta mandando in pappa il cervello.
La paura rompe gli argini dei pensieri, si infiltra come acqua, rendendo tutto
più confuso e concitato. Sif apre la mano e carica un ceffone al viso del dio sopra di lei
nella speranza di svegliarlo, anche se non è certa che un suo risveglio possa
migliorare la sua situazione. Sibila il suo nome, ma Loki
sembra lontano dal suo corpo.
Le forze le vengono meno, la patina ai
bordi del sui occhi si allarga, mangiando tutto. Sif
vorrebbe piangere perché non è la morte questa che si sarebbe augurata, ma non
riesce.
Chiude gli occhi con un ultimo rantolo mentre
la mente vaga al passato.
I campi di battaglia, la gloria, non è questo che la dea vede in quel momento
dove la morte e la vita si toccano. E’ un ricordo che aveva totalmente rimosso quello che
riempie gli ultimi attimi .
Loki le sta insegnando a ballare tenendola sui suoi
piedi, e lei non fa che ringraziarlo.
Sif vorrebbe allunga la mano verso quei due bambini.
Verso quella piccina con i capelli biondi che sembrano risplendere come oro
agli ultimi raggi del sole che filtrano dalle alte finestre della stanza
privata della Regina Frigga e quel Piccolo Principe che gli eventi degli ultimi
anni le ha portato via.
Il ricordo passa senza che Sif possa trattenerlo, il
buio ritorna a essere luce e la dea sente in bocca il sapore acido della bile. Lo
sputa tirando su la testa di scatto mentre Loki si
lascia cadere seduto sulle gambe ripiegate
.
-Sif.- sussurra.
Si fissano, ai due lati del letto, Sif schiacciata
contro la testiera e Loki inginocchiato in mezzo al
materasso. Nessuno dei due sembra avere
il coraggio di parlare. Loki si passa una mano lungo
il viso, dalla fronte al mento mentre Sif sente dolore ad ogni respiro che manda giù
nei polmoni.
-Non volevo farti del male.-
Sif inarca un sopracciglio mentre Loki
si solleva. Lo segue barcollare fino alla porta della cabina e prima che possa
rendersene conto un sussurro le lascia le labbra -Non deve per forza finire così.-
Loki si ferma, la mano sulla maniglia.
-Non deve.-
Loki si volta a guardarla. Sembra ad un passo dal
cadere a terra ridotto in mille pezzi con la pelle grigia a tirare sulle ossa
del viso, gli occhi avvolti da un
reticolo di capillari rotti e le gengive
grigie sui danti guasti.
-Ferma questa follia finchè sei in tempo.-
Loki stira le labbra in quello che sembra un sorriso,
ma potrebbe anche essere uno spasmo di dolore per quello che Sif ne sa - Perché?-
-Non puoi volere che tutto finisca così.-
-Perché no?-
Sif chiude gli occhi
mentre Loki
scrolla la testa - E’ quello che voglio Lady Sif.-
sospira aprendo la porta della cabina - E’ quello che voglio.-
SHIELD
Naglfar è di
nuovo in movimento e il potere che essa
sprigiona è così forte che Avram ha l’istinto di
prendersi la testa con entrambe le mani e guaire per il dolore.
Affonda le dita nei capelli, li tira mentre Tony si alza dalla sua postazione
di lavoro e Bruce alza gli occhi dallo schermo del computer. I due umani si
guardano confusi mentre lo stregone combatte per tornare a respirare
normalmente.
-Lenus?- chiede Tony avvicinandosi.
-Mi ha tradito?- E’ un sussurro
costernato quello che lascia le labbra incurvate dal dolore di Lenus. Tony corruga la fronte mentre gli appoggia perplesso
una mano sulla spalla - Chi ti ha tradito?- gli chiede e lo stregone lo fissa
furioso.
In un secondo sparisce e Tony si ritrova
a stringere aria .
-Lo odio quando fa così.- sbotta voltandosi e menando
un calcio all’aria.
Bruce si massaggia il centro della fronte con la punta delle dita. Sta
sorridendo anche se sembra avere un gran mal di testa - Ora sai come mi sento io.-
-Quando?- Tony incrocia le braccia al petto e assottiglia lo sguardo
pericoloso.
-Quando ho a che fare con te.-
Piana
di Vigrid
-Asgard-
Un
vento innaturale piega l’erba ingiallita
e fa correre le nuvole verso il
palazzo d’oro che si vede in lontananza. Lenus si
guarda attorno, costernato, le mani infilate nei capelli in mancanza di
qualcos’altro da stringere. - Dei…-
-Sono i colpi di remi della nave a
creare questo vento.-
Lenus si volta, Nala sembra
quasi reale accanto a lui.
-HEL MALEDETTA PUTTANA!- urla lo
stregone in preda alla rabbia. Vorrebbe avere a portata di mano tavoli da
ribaltare e oggetti da spaccare, ma l’unica cosa che può fare per sfogarsi e
cadere sulle ginocchia e strappare pugni
d’erba e lanciarli all’aria.
Nala lo osserva
a labbra premute una contro l’altra mentre il vento sembra smuovere
anche i suoi capelli e gli abiti.
-Padre.-
Gi occhi di Lenus velati di lacrime nervose
incontrano quelli della figlia.
-Cosa hai promesso alla regina dei Morti Ingloriosi per il suo aiuto?-
Lenus si lascia andare ad una risata sfrenata a metà
fra frustrazione e la follia - La mia anima.-
Naglfar
Indebolito dall’attacco di Hel , Loki
è appoggiato al timone della nave con entrambe le braccia. Il ponte è deserto,
ha spedito tutti quegli avanzi di inferno
sottocoperta a darci dentro coi remi. Hanno una tabella di marcia da
rispettare e sono già in ritardo.
Preme il pollice e l’indice di una mano contro le palpebre, sfrega nella
speranza di tornare a vedere qualcosa e quando solleva lo sguardo incrocia un'
ombra ferma sulla poppa della nave, intenta a guardare in basso.
Socchiude gli occhi, confuso, prima di realizzare cosa sta per accadere -SIF!-
Sif appoggia
entrambe le mani sul parapetto, e si solleva. In piedi, sul poco spazio della
balaustra, cerca il coraggio necessario
per lanciarsi nel vuoto.
Ha fatto la prigioniera per fin troppo e visto che non può sperare di liberarsi,
tanto vale morire.
Chiude gli occhi, allarga le braccia e
alza un piede.
La morte. L’onore. La pace. Sono questi gli unici pensieri.
Cerca il salto, si spinge in avanti, ma invece di cadere, si ritrova a venire
afferrata e spinta all’indietro. Sgrana gli occhi e l’impatto con il ponte le
spezza il fiato in gola. Rotola e Loki è su di lei
come qualche ora prima, ma stavolta è completamente in sé e completamente…Spaventato?
-Cosa volevi fare Sif?-
-Secondo te?-
Sif non si da’tempo di pensare a quegli occhi sgranati
e a quelle labbra tremanti, chiude il pugno destro, tira indietro il braccio e
carica con tutta la sua forza verso il viso di Loki.
Sotto le nocche sente l’osso del naso rompersi e uno spruzzo di sangue
caldo le bagna il viso. Loki cade all’indietro, tenendosi le mani al viso, mentre
lei si tira a sedere inspirando ed espirando in maniera concitata.
-Non
sei mai stato un buon incassatore.-
Loki digrigna
i denti fra il sangue che scende a fiotti dal suo naso. Le si getta di nuovo addosso
con la violenza di un animale che carica, l’afferra per il maglione all’altezza
delle spalle e come se non pesasse
nulla, la solleva e la sbatte contro il
parapetto dal quale l’ha appena tirata giù.
Sif è convinta di aver detto addio ad almeno un paio
di costole, ma l’espressione che rivolge
a Loki non è di dolore -Che c’è mi hai salvato per buttarmi tu giù ?-
gli chiede sprezzante.
SHIELD
-alloggi-
Noelle inarca la schiena sotto le coperte stringendo
i pugni e arricciando le dita dei piedi. Ogni muscolo del suo corpo è così teso
che sembra sul punto di saltare come la corda di una chitarra. Bruce la scrolla
ancora e quando la ragazza si sveglia con un urletto
spaventato, non respinge il suo tentativo di appendersi a lui. La stringe fra le braccia cullandola quasi .
L’ha sentita gridare dal corridoio. Suoni che hanno avuto un senso solo una
volta aperta la porta. Il secondo crollo della Torre, avvenuto solo poche ore
prima, deve essersi confuso col primo in cui la ragazza, per anni, ha creduto
di aver perso il padre.
Bruce sedendosi sul bordo del suo letto l’ha sentita gemere il suo nome con lo
stesso strazio con cui, anni prima, nel sonno chiamava Tony.
-Hai avuto un incubo.- mormora accarezzandole la testa.
Noelle inspira profondamente, il viso premuto contro
il suo collo. Non deve essere la posizione più comoda del mondo per lei, ma la
ragazza non sembra avere intenzione di spostarsi. Bruce la sostiene in
posizione seduta come può, sfregandole il centro della schiena con il palmo
della mano.
-Sì.- fa eco dopo qualche momento Noelle.
-Cosa?- le chiede Bruce.
-Ho avuto un incubo.-
Si tira un po’ indietro per guardare
Bruce in viso, sotto i riccioli color sale e pepe –più sale che pepe ormai- la
benda che gli circonda la fronte ha una macchia rossa verso la tempia sinistra.
Noelle la sfiora con la punta delle dita, prima di
scendere lungo la sua guancia.
-Fai schifo.- sorride.
-Nemmeno tu sei un fiore di campo.-
-Non sei carino a farmelo notare.-
Bruce ridacchia - Nemmeno tu a farlo notare a
me.-
Non è così difficile star bene infondo, basta solo il sorriso di qualcuno caro,
la sua espressione finalmente serena. Bruce sente qualcosa sciogliersi da
qualche parte dentro di lui. Un grosso nodo caldo che sciogliendosi lo fa sospirare di piacere. Avvicina il viso
a quello di Noelle, le sfiora le labbra …
-Junior dove sono i calcoli…E CHE CAZZO!-
Noelle strizza gli occhi imprecando mentre Bruce si
volta flemmatico verso la porta. A occhi chiusi Tony cerca di imboccare di
nuovo la porta - Che calcoli?- chiede
tranquillo.
Noelle gonfia le guanciotte
osservando il padre tastare lo stipite
destro della porta , dal basso verso l’alto - Che calcoli ti servono?-
-Quando avete in mente di darvi da fare mettete una cazzo di cravatta sul
pomolo della porta, stronzi!-
-Non siamo al college.-
-Sì, ma almeno io capisco che non devo entrare. -
Noelle lascia cadere la testa all’indietro,
sbuffando. Bruce continua a sostenerla seduta tenendole entrambe le braccia
dietro la schiena - Tutti i calcoli di Rescue sono nel mio portatile.-
-E quelli di MRK 45?-
-Anche.-
Dopo una sonora testata Tony riesce ad imboccare la porta e Noelle
torna a guardare Bruce che sbuffa divertito - Dove eravamo rimasti?- gli
chiede.-
-Uhm…- Bruce solleva gli occhi al soffitto fintamente pensoso .
Noelle non sa descrivere lo scorrere dei minuti. Sa solo che
finalmente si sente pretesa, reclamata, come ha sognato negli ultimi anni.
Sorride fra un bacio all’altro,
facendosi piccola contro il muro mentre Bruce cerca di non cadere giù
dal materasso mentre si sistema accanto a lei.
-Che c’è ?- le chiede questo incontrando il suo sorriso.
-Niente, è che sono felice.-
SHIELD
-tetto-
Clint sa di aver fatto una cazzata nello stesso momento in cui riesce a schienare il suo avversario e a sedersi sul suo stomaco. Stringe le dita nella giacca di Phil che lo
fissa stralunato ed è quasi sicuro di
stare arrossendo come una ragazzina.
-Scusa.- bisbiglia.
Phil strizza un occhio e porta una mano dietro la testa - Chi pensavi che
fossi?- gli chiede senza accennare a volerselo togliere di dosso. Clint allenta la presa sulla sua giacca e passandoci sopra le palme delle mani cerca di
stirargliela alla meno peggio.
-Darcy.-
-Che ha fatto?-
-E’ stressante.-
Phil arriccia un angolo delle labbra in un sorriso, uno di quelli che secondo
Clint non durano abbastanza perché non riesce mai goderseli appieno - Che ha
fatto di diverso dal solito?-
-E’ più stressante del solito?-
Clint si lascia cadere a lato di Phil, voltandosi verso il profilo della città
oltre il parapetto. Sopra di loro le scie luminose che illuminano il cielo appaiono e scompaiono
oltre le nuvole cariche di pioggia.
-Voglio spiegare.- Clint serra la mascella. -Perché non ti ho detto nulla della
mia vita prima di conoscerti.-
Clint incrocia le braccia sulle ginocchia e ci appoggia sopra il mento, Phil
rimane sdraiato a fissare quel cielo surreale -Perché?- gli chiede.
-Perché avrebbe cambiato tutto.- Clint socchiude gli occhi - Avrebbe reso tutto
più serio.- Si alza poggiando entrambe
le mani sulle ginocchia - E non sapevo se…-
-Se volessi continuare a fare il trombamico o no?-
Phil si passa una mano sul viso.
- Vaffanculo.-
-Clint.-
-Vaffanculo Phil.-
Phil si tira a sedere con un colpo di
reni e si volta verso la porta verso la quale Clint sta marciando - Non
scappare come al solito.- Clint si ferma
-Per favore.-
-Per favore un cazzo! Ripensa a quando abbiamo affrontato Loki in Messico.- Phil aggrotta la fronte mentre Clint gli si
avvicina - Cosa cazzo sono stato capace
di fare pur di non ucciderti?-
-Hai resistito al suo controllo mentale.-
-Secondo te perché stavolta ci sono riuscito e l’altra volta , no?-
Phil lo fissa perplesso.
-Perché mi sono innamorato di te stupido coglione, non avrei mai potuto farti
del male.- Phil si alza in piedi mentre
Clint spalanca la porta -CRETINO.- e se la chiude alle spalle sbattendola con
forza.
Phil si lascia cadere seduto con un sospiro mentre Gloria, accanto a lui, invisibile
come al solito, si batte una manina cicciottella sulla fronte.
FINE CAPITOLO.
Sono
tornata e più carogna che mai direbbe qualcuno. Capitolo più lungo del mio
solito dove succedono parecchie cosette. Spero vi sia piaciuto :D
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2435749&i=1
Missing moment della serie dedicato a Clint e Noelle, se vi va dateci uno sguardo.
Note e Dislamers:
Nel ricordo Sif si vede bionda perché, secondo la
mitologia norrena, prima che Loki le tagliasse i
capelli per dispetto aveva lunghi capelli biondi che erano suo vanto. Thor costringe Loki a
ridarle di nuovo una chioma e Loki le donò dei
capelli altrettanto belli e lucenti, ma invece che biondi visto l’attrice che
interpreta Lady Sif,
neri.