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Autore: B_B    04/02/2014    0 recensioni
Dal terzo capitolo:
Mi sedetti di fianco a Liam e lasciai cadere la mia testa sulle sue gambe, girandomi poi per guardarlo in faccia.
Aveva l’espressione delusa di chi sta ancora giocando ma è sicuro di aver perso. I suoi occhi nocciola guardavano ora fuori dalla finestra ora me.
Alzai una mano per accarezzargli una guancia e al mio tocco lui chiuse gli occhi con forza, come se volesse stampare per sempre questo momento nella sua memoria.
O era forse dolore?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

“Allora, come mai sei qui?” chiese Liam passandomi il suo accappatoio dietro la tendina della doccia.
“Ecco..ehm..” balbettai sgusciando fuori dalla doccia e sedendomi sulla tavoletta del water.
“Io ho combinato un casino con mia mamma e insomma lei mi ha sbattuto fuori di casa e allora ho pensato di venire da te visto che insomma sei il mio migl-”
“Ehi la smetti di parlare così veloce! Comunque, cos’avresti combinato di così clamoroso, sentiamo” mi punzecchiò lui.
Decisi che le parole non sarebbero servite a molto, così con una mano scostai l’accappatoio e con l’altra mi coprii il seno destro alzandolo leggermente e scoprendo la strisciolina di parole nere ed eleganti.
“Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto” lesse “Beh ho capito perché sei qui.”
“Credi che tua mamma mi lascerà stare qui, magari nella stanza degli ospiti?” chiesi speranzosa.
“Non lo so, dovresti chiedere a lei. Se fosse per me, ti farei rimanere quanto tempo vuoi, magari in camera mia…” rispose malizioso facendomi l’occhiolino.
Ridendo gli diedi un pizzico sulla spalla. “Finiscila Liam, sai che con me non attacca! E adesso, se non ti dispiace, esci che mi devo vestire” dissi indicando la porta.
“Potrei anche rimanere, non sarebbe la prima volta che ti vedo nuda”.
“Nessuno ti aveva chiesto di aiutarmi a fare la doccia, sabato scorso!”
“Ma se eri così ubriaca che hai cominciato ad accarezzare il tappeto e a dire ‘Bravo Jay, a cuccia’! Non eri neanche capace di stare in piedi da sola!”.
In effetti, a quella festa avevo davvero esagerato. Ero riuscita a vomitarmi addosso e a sbrodolarmi con un drink azzurro appiccicoso ed era solo grazie a Liam se ero riuscita ad uscire da quella casa afosa. Mi aveva portata da lui, mi aveva fatto la doccia e messa a letto con i suoi vestiti. Alla mattina mi aveva comprato le ciambelle al cioccolato bianco e il  cappuccino doppia panna di Starbucks e mi aveva dato l’aspirina per il mal di testa. Ogni volta che mi svegliavo durante la notte, lui si sdraiava di fianco a me e mi accarezzava i capelli finché non mi addormentavo di nuovo.
Per me aveva fatto molto di più di quello che avrei fatto io per lui, e lo sapevo.
“Hai ragione Liam, sei un angelo, davvero. Non saprò mai come ringraziarti” dissi avvicinandomi per abbracciarlo.
Capendo le mie intenzioni spalancò le braccia e mi avvolse nel suo tenero abbraccio sollevandomi un po’ da terra. Aveva un buon profumo, di menta e sigaretta.
Chiusi gli occhi e lasciai che mi accarezzasse i capelli.
Dopo quelli che mi parvero dieci minuti mi staccai da lui e ordinai “Okay, ora fuori”
Lui annuì e prima di chiudere la porta disse: “Vado a parlare con mamma”.
 
“Liam, ho detto di no! So che Lessie è la tua migliore amica ma non rimarrà qua”.
“Ma mamma, non ha nessuno da cui andare! Non te ne rendi conto? Io sono il suo unico amico! Se la lascio sola anch’io, non avrà più nessuno”
“Sarà colpa di quel suo caratterac-”
“Smettila! Me ne frego se a te non piace, fai pure tutte le doppie facce che vuoi con lei, ma Lessie da qui non si muove. Le voglio troppo bene per deluderla. Lei ha appena cominciato a fidarsi di me veramente, non la lascerò mai da sola ad affrontare tutta la merda che c’è nella sua vita! Pagherà l’affitto se vuoi, ti aiuterà con le pulizie, ma non uscirà da quella porta per non tornare. Lei resta.”
 
 
Origliare non è stata una buona idea.
-Decisamente.- Rispose la vocina nella mia testa
Davvero Karen pensa che abbia un brutto carattere?
-Si, perché è vero-
Davvero sono sola? No, io ho altri amici.
-Quali?-
Shannon.
-Quella che abita a Los Angeles, quella che ti ha abbandonata appena finito il liceo dicendoti che sei una stronza e che si è trasferita perché non ti sopportava più?-
Okay, forse no. Ma c’è Jill.
-Quella che ti passa i compiti all’università? Non è amicizia, è paura quella.-
Ho sempre Liam, però.
-Finche lui non troverà una migliore di te.-


“Ehi Less? Less che hai? Less?”
Ero come caduta in trance.
Mi ritrovai sul letto di Liam, con le spalle verso la porta a guardare fuori dalla finestra.
Ma non vedevo niente. Perché?
Mi toccai le guance. Lacrime.
Piano piano, ripreso possesso del mio corpo, mi voltai.
Vidi Liam in piedi dall’altra parte del letto che muoveva la bocca e sembrava preoccupato ma non sentivo cosa diceva.
“Less? Lessie? Dai Less, rispondimi? Perché piangi?”
Appena ripresi l’udito fui bombardata di domande.
“Perché piangi?”
No, non potevo dire la verità.
Non gli avrei mai detto ‘Ah niente, ho scoperto che tua mamma mi odia, che sono sola, che presto ti accorgerai che non sono alla tua altezza e mi abbandonerai anche tu’ così: “Niente, è che sono successe tante cose e mi manca Jay” dissi asciugandomi le lacrime e cercando di stamparmi in faccia un sorriso decente.
“So che non è per questo, ormai ti conosco. Tu le bugie non le sai dire. Ma non ti spingerò a dirmi ciò che vuoi tenere per te” sussurrò deluso sedendosi affianco a me sul letto e cominciando a giocherellare con le tende con i coniglietti.
Sapevo che non avrebbe creduto alla mia pessima bugia, ma sapevo anche che avrebbe capito.
Mi sedetti di fianco a lui e lasciai cadere la mia testa sulle sue gambe, girandomi poi per guardarlo in faccia.
Aveva l’espressione delusa di chi sta ancora giocando ma è sicuro di aver perso. I suoi occhi nocciola guardavano ora fuori dalla finestra ora me.
Alzai una mano per accarezzargli una guancia e al mio tocco lui chiuse gli occhi con forza, come se volesse stampare per sempre questo momento nella sua memoria.
O era forse dolore?
“Scusami. Scusami se non so proteggerti. Scusami se non sono il principe azzurro che hai sempre sognato che io fossi” soffiò con gli occhi ancora chiusi.
A queste parole percepì una morsa allo stomaco, come se qualcuno mi avesse appena dato un pugno.
Mi tirai su di scatto togliendo la mano dalla sua guancia.
Lo guardai negli occhi. Non dissi nulla, ma forse i miei occhi avevano già parlato per me, perché lui mi tirò a se e mi baciò.


Era strano, non avevo mai pensato a Liam in quel modo ma lì, in quel momento, niente sarebbe stato più perfetto.
Il tocco delle sue labbra sulle mie era caldo e timido come se Liam mi stesse silenziosamente chiedendo se per me andava bene.
Era un aspetto del suo carattere che amavo: era sempre preoccupato per gli altri al punto di dimenticarsi di lui stesso, e anche ora che i suoi sentimenti stavano uscendo incontrollabili da ogni fibra del suo corpo, lui stava a chiedermi se a me andava bene.
“Al diavolo, Payne. Tu mi sei sempre andato bene.”
E con questo dolce pensiero, ricambiai quel bacio che inconsciamente avevo tanto desiderato.
Si staccò da me e mi guardò incredulo e ansimante alzandosi dal letto e voltandomi le spalle.
“Io non… insomma…scusami io non volevo che fosse così..”
“Stai forse dicendo che non sono stata abbastanza brava?” scherzai, per alleggerire la tensione.
“No no, il fatto è che.. non lo so, è che in questo momento non mi sembro neanche io, di solito non mi imbarazzo per un bacio, non balbetto e di certo non sono un tipo timido. Di solito, se qualcuna mi piace, le vado vicino, le dico due paroline dolci e bam, è mia. Ma tu, non so, tu mi mandi in confusione.”
Mi alzai dal letto e camminai verso di lui, posandogli una mano sulla schiena.
Il suo respiro era profondo e regolare come quello di un bambino addormentato.
Gli presi la mano e lo girai verso di me. Lo guardai negli occhi e riuscì a leggere quanto la paura di un mio rifiuto lo stava paralizzando.
Sorrisi e lo baciai di nuovo portandogli le braccia al collo.
Percepii i suoi angoli della bocca sollevarsi e per un secondo si staccò dalle mie labbra.
“Lessie Mels, tu mi farai perdere la testa”.
“Quando accadrà, la cercheremo insieme, te lo prometto”.


Spazio autricee c:
Ciao a tutti/e, balbettante bambocciona banda di babbuini! 
Scusate i miei disagi ma questa settimana ho preso l'influenza e ho deciso di farmi una 'Maratona Harry Potter', quindi ora me ne vado in casa a sparare Petrificus, Patronum, Rictusempra, Expelliarmus e quant'altro, ahahah.
Ho provato anche a fare un 'Accio ispirazione' manon ha molto funzionato! 
Non so, voi cosa ne pensate del capitolo? Personalmente non mi soddisfa molto, ma considerato che l'ho scritto un paragrafo un giorno, una riga un altro giorno e il tutto sotto effetto di antibiorici, non sarò troppo severa con me stessa (per stavolta).
Ultima cosuccia: AMO le cinque personcine che l'hanno messa tra le Seguite, la personcina che l'ha messa tra le Ricordate e anche  
_suicide, ovvero la mia prima primissima recensitrice (?)
Okay, vi ho già rubato abbastanza tempo per oggi, 
un bacione B.♥

 
  
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