Fanfic su artisti musicali > All Time Low
Segui la storia  |       
Autore: Painting_Flowers    04/02/2014    1 recensioni
[Alex Gaskarth/Taylor Jardine]
Dall'ottavo capitolo:
- A volte ci penso. È buffo, abbiamo cominciato a odiarci e guarda dove ci ha portato tutto questo: siamo stesi sul prato di una casa sconosciuta coperti di...è gelatina? – disse Alex, assaggiando la sostanza zuccherina verde sul suo mento e Taylor rise.
- È tutta colpa di Jordan. Prima o poi lo soffocherò con il cuscino mentre dorme. – replicò lei con un sorriso dolce. Il cielo li sovrastava con le prime stelle che comparivano tra le sfumature blu scuro. Anche se credevano che sarebbe stato meglio tornare da quel gruppo di scalmanati, preferivano rimanere lì: non sapevano che in realtà era esattamente quello che i loro amici speravano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 7

La settimana avanzò in modo scialbo e anonimo, senza accelerare il suo scorrere per permettere ad una isterica ragazza del 28 di Manchester Street di passare la serata peggiore della sua vita e poi dimenticarla all’istante. Ormai si era rassegnata al trovare una scusa che le sbarrasse le porte di casa propria e le concedesse una tranquilla e rilassante serata in casa, senza dover subire la presenza di un irritante accompagnatore inaspettato.
Fingersi malata avrebbe solamente accresciuto la quantità di imbarazzo a cui Gaskarth la sottoponeva e per di più preferiva divertirsi, possibilmente lasciando Alex in un angolino e pensando ai fatti suoi.
A quel punto, tanto valeva cominciare a prepararsi. Quale colore le stava meglio? Il blu o il nero?
Mentre ci pensava, Taylor andò in cucina per prendere una coppa di gelato e un cucchiaino: dopotutto perché avrebbe dovuto pensare a stomaco vuoto?
 
 
- Questa roba fa schifo. –
- Lo so, sarà pazzesco. Ci faremo due belle risate, fidati. –
- Secondo me ci ammazzeranno. –
- Anche quello, però moriremo felici: è un lato positivo. –
- Sono già abbastanza incazzati per conto loro...-
- E vorresti perderti quest’occasione? –
- Scherzi? Facciamolo! -
 
 
Il cielo stava sfumando lentamente dal rosato al celeste e le luci si accendevano all’improvviso, come se avessero dormito fino a quel momento. Stranamente le strade dei quartieri residenziali erano gremite di automobili che andavano e venivano per scaricare persone, viaggiare da una parte all’altra e correre con gli pneumatici color asfalto per tutta la città.
Persone della stessa età reagivano diversamente davanti ad un semplice ritrovo fra studenti: chi si grattava la pancia davanti alla televisione o chi passava ore con la testa nell’armadio; chi cercava disperatamente una compagna o chi osservava la propria cugina perfetta sfilare con la sua silhouette perfetta e con il suo vestito lilla che le stava perfettamente.
Alla fine, la sera calò per tutti, portandosi via parte della tensione che le ragazze in particolare provavano. Effettivamente non tutte erano entusiaste all’idea di partire, ma ormai il danno era fatto e Taylor si ritrovò in macchina con Lisa, somigliante ad una modella di copertina, grazie al suo vestito con lo scollo a cuore, mentre lei era infagottata in un abito blu notte.
 
- Stai benissimo, Toily. – disse Lisa con un sorriso gentile e un battito di ciglia opportunamente allungate e definite con il mascara.
- Mi sembra di essere un insaccato. – si lamentò l’altra, che sarebbe morta piuttosto che chiamare sua cugina “Lila”, e provò a sistemarsi, ma senza ottenere risultati soddisfacenti.
- Sei splendida invece. Hai delle bellissime curve e quel vestito te le valorizza. – commentò Lisa con fervore.
- Io però non mi vedo così. – sospirò Taylor con un sorriso triste. Il riflesso dello specchio inviava ai suoi occhi immagini sbagliate, sproporzionate e ingiuste; le abbassava costantemente l’autostima.
- Dovresti cominciare. – replicò sua cugina con un tono incoraggiante. Erano questi i momenti che Taylor odiava di più: non aveva un solo motivo per detestare quella ragazza, perciò si sentiva male nel constatare che, mentre lei stessa la guardava male, Lisa incitava le persone a vedere il meglio di loro stesse e le aiutava il più possibile. Le emozioni erano contrastanti, poiché sentiva di non sopportare e allo stesso tempo di essere amica di Lisa.
 

- Jack, sei pronto? Sei lì dentro da tre ore, peggio di una ragazza. – si lamentò Alex, bussando alla porta del bagno di casa propria.
- Adesso arrivo, dammi il tempo di mettermi a posto, cazzo. – urlò in risposta Jack, infuriato per una ragione non precisa.
- Datti una calmata! Rian ci aspetta davanti all’entrata. – replicò il biondino accalorandosi.
- Sarà con Cassadee a limonare da qualche parte. – commentò acidamente l’altro.
- Si può sapere che hai? – domandò Alex, aprendo di colpo la porta e trovando l’amico che si schiacciava brufoli davanti allo specchio.
- Stai scherzando, vero? – commentò lui con un’occhiata di fuoco dopo aver visto quella scena.
- Sto lottando contro un punto nero che non se ne vuole andare.- si giustificò Jack.
- Fuori da casa mia! – ordinò Alex e lo prese per il colletto della camicia, trascinandolo di peso giù per le scale.
 

- Era ora che arrivaste, ci avete messo un’eternità. – disse Rian senza salutarli e tenendo un braccio attorno alla vita della sua ragazza.
- Non che tu ti sia annoiato, eh. – ribatté Alex guardando Cassadee, ancora inacidito per prima.
- Siete da soli? Pensavo aveste invitato qualcuno. – continuò Rian ignorando l’amico.
- Io sono solo. Non mi interessa avere qualcuna per una festa, è una cosa stupida. – rispose Jack alzando le spalle, mentre Alex lo guardava ghignando.
- Holly gli ha dato un due di picche. – sottolineò il biondino, suscitando una risata canzonatoria da parte di Rian.
- Non mi ha dato un due di picche. Ho deciso io di non invitarla, per non caderle subito ai piedi. Sto elaborando una strategia e vedrete che funzionerà. – assicurò Jack con tono professionale. Cassadee si sentiva fuori luogo in quella riunione tra ragazzi e stava zitta, appoggiata al suo fidanzato.
- E tu, Alex? – chiese Rian, rivolta all’altro che stava per rispondere, quando fu interrotto.
- Alex, sta arrivando la tua dama. – lo sfotté Jack, scuotendolo per una spalla. Il biondino si girò visibilmente scocciato, ma dovette ricredersi.
 
Taylor stava scendendo dall’auto di sua madre in compagnia di due persone, un ragazzo e una ragazza, che Alex non conosceva e sembrava di pessimo umore. Avvicinandosi verso di lui pareva più spaesata che imbronciata, ma Alex non ci badava: i suoi occhi percorrevano tutta la figura della Jardine, dal vestito blu che le fasciava il corpo ai tacchi che le erano stati imposti dalla cugina e dalla madre.
- ...Alex. Hai un rigonfiamento nei pantaloni. – gli fece notare Jack, seguito dalle risate sue e degli altri.
- Cosa? – sussultò il biondino e si abbottonò la giacca, sperando che si notasse meno.
- Niente da fare. – commentò Jack, analizzando la sua mossa e soffocando le risa con una mano.
 
In quel momento Taylor, che non aveva prestato attenzione all’accaduto, li raggiunse e cercò di contenersi e cominciare la serata.
- Buonasera. – disse lei seccamente, rivolta ad Alex.
- Buonasera. – le rispose il ragazzo, però con un tono seducente, un sorriso stampato in faccia. Nessuno dei due se lo aspettava: che serata sorprendente, se una ragazza noiosa diventa interessante e un ragazzo arrogante gentile!
- Allora andiamo? – domandò Taylor a disagio. Non capiva se Gaskarth la stesse nuovamente prendendo in giro o fosse serio. In realtà non riusciva proprio a capirlo e basta.
Alex si limitò ad annuire, ma assunse un’espressione perplessa: perché si era comportato in quel modo? Lui non la sopportava, l’ha invitata per una semplice scommessa.
Anche se non poteva negare che stesse benissimo. Anzi, più che benissimo. Era...
No. La Jardine era la solita nerd da latte alle ginocchia.
Eppure qualcosa gli diceva che c’era di più...Taylor forse aveva una luce negli occhi, chi lo sapeva? Di certo non lui: le aveva guardato tutto tranne gli occhi.
 
Mentre Alex lottava con due fazioni in testa, Taylor avanzava a piccoli passi, non abituata a camminare su quelli che lei chiamava “trampoli”.
Entrarono a fatica, con un cavaliere che si guardava intorno spaesato a causa dello scontro in testa e una dama che non sapeva dove mettere i piedi.
- Ok, parliamone. Avevi detto che saremmo entrati e poi ci saremmo separati. Quando ci salutiamo una volta per tutte? – domandò Taylor, facendo sussultare l’altro.
- Aspetta. – disse lui dopo un’infinità di tempo.
- Non trovo più i miei amici e non credo tu conosca qualcuno qui. Non ha senso stare da soli, potremmo girare insieme finché non troveremo qualcuno dei nostri. – continuò Alex, decidendo di porre fine a quei dubbi. Per un maschio era sempre stato difficile andare contro i propri principi e uno di questi era la prima impressione. Valeva la pena di dare a quella un’altra possibilità?
 
Taylor lo guardò con sospetto: non riusciva a capire cosa stesse accadendo a Gaskarth, sembrava più strano del solito.
- Non mi fraintendere, è solo che...non mi piace la solitudine. – cercò di giustificarsi lui, mentre l’altra annuiva diffidente.
- Ti capisco, non è bello ballare da soli o non avere nessuno con cui parlare ad una festa. – concordò Taylor, scegliendo di deporre le armi e di abbandonare l’asprezza.
Stavano entrando nel corridoio in cui la mandria di ragazzi e ragazze affluiva, quando furono interrotti da una presenza intrusa che si pose tra loro due.
 
- Alex, ciao! – disse Jordan arrivando all’improvviso e dandogli una pacca sulla spalla con entusiasmo esagerato.
- Tu devi essere Taylor! Alex mi ha parlato tanto di te. – continuò lui stringendo vigorosamente la mano alla ragazza, che lo guardava con un sorriso a metà tra il sorpreso e il divertito.
- Ora devo andare, ma spero ci rivedremo! Mi occupo dell’organizzazione del tunnel stregato di Halloween, passate a vedere il lavoro! – urlò Jordan mentre camminava velocemente verso il corridoio vuoto, opposto all’entrata della palestra.
- Amico tuo? – domandò divertita Taylor, indicando il corridoio in cui l’altro era appena sparito.
- Io non lo conosco. – rispose ironicamente lui, guardandola negli occhi e fingendosi serio.
- E come giustifichi il “Alex mi ha parlato tanto di te”?- chiese lei. L’arrivo di Jordan era stata una benedizione, aveva allentato la tensione tra i due.
 
- Io non ho mai parlato a nessuno di te! Perché avrei dovuto? – disse Alex, ma non si era accorto che Taylor pensava fosse ancora ironico.
- Dai, smettila e entriamo. – replicò lei con il suo sorriso migliore e non guardando dove stava appoggiando il piede, ottenendo così una scivolata e un’istantanea risata da parte di Gaskarth.
- Madame. – disse il ragazzo, tendendo un braccio e sghignazzando.
- Oh, va’ a quel paese. – rispose Taylor non riuscendo a trattenere una risatina e alzandosi con l’aiuto del suo accompagnatore.
 
- Sai, non pensavo potessi avere tanta grazia mentre cadi. – cominciò Alex, appena ebbero raggiunto il tavolo con il cibo e le bevande, e la imitò, suscitando un finto broncio e una linguaccia nell’altra.
- Io non agito le braccia in quel modo. Sembrava stessi annegando. Se vuoi, posso fare in modo che accada mettendoti la testa nel punch. – propose Taylor facendo un sorriso stupido.
- Sei simpatica insomma. – commentò lui, fissandola per metterla a disagio. Era così carina quando arrossiva, se n’era accorto in classe.
- Molto. – rispose la ragazza incrociando le braccia in atteggiamento di sfida. Alex invece alzò l’angolo della bocca e sbuffò, poi guardandola di nuovo: non sembrava la stessa ragazza timida di qualche giorno fa.
 
- Salve, bella serata, non trovate? – li interruppe Jack, mettendo le braccia attorno al loro collo.
- Jack, non dovevi intortare Holly? – domandò Alex stizzito.
- Faccio una pausa, non posso? Ho forse interrotto qualcosa? – chiese a sua volta l’altro, prendendo un biscotto dal tavolo.
- No, ma credevo non ti avrei visto fino alla fine. – rispose il biondino con un sorriso tirato, mentre Jack sgranocchiava il biscotto, come se non si accorgesse del ragazzo a fianco a lui.
- Invece sono qui! Non sei felice di vedermi? – disse Jack, ben sapendo la risposta. Vedere la faccia incarognita di Alex era stupendo, ma non li stava infastidendo per diletto: aveva una missione da compiere dopotutto e lui sarebbe stato ben felice di completarla.
- Contentissimo. – replicò Alex con un sorriso sempre più tirato. Sembrava volesse strangolare il suo amico in una mossa veloce e pulita.
- Siete già passati nel tunnel stregato? – domandò l’altro, rivolgendosi a Taylor, che non aveva pronunciato una parola dall’inizio del discorso.
- No, la festa è appena iniziata. – rispose lei, sapendo che nessuno poteva esserci già andato.
- Allora vi accompagno io! Sono sicuro che vi divertirete. – disse Jack, spingendoli verso l’uscita e dirigendoli verso un corridoio vuoto senza che loro opponessero resistenza, nonostante fossero perplessi.
 
Una decina di studenti sostava davanti all’entrata, in cui una mummia piuttosto realistica faceva passare le persone con una voce cavernosa.
- Io sono già entrato. Jordan mi ha detto che ci saranno delle sorprese e non voglio rivelarvi niente. – confermò Jack aspettando in fila con loro per assicurarsi che non si separassero.
- Entrate. – disse la mummia con una voce proveniente dagli inferi e quando passarono, prese la spalla di Taylor, facendola sussultare.
 
L’interno del tunnel era buio, tanto da non riuscire a vedere le facce degli altri, e, nonostante l’odore di plastica e tintura, pareva una vecchia casa stregata, dopo che le luci che illuminavano flebilmente il percorso si accesero. Nessuno di loro aveva paura, considerando che si trattava solo di una trovata realizzata da studenti, perciò Taylor, seppur poco prima si fosse spaventata, cercò di contenersi e rimase calma.
- Esattamente perché sei entrato con noi se l’hai già visto? – domandò Alex a Jack.
- Perché mi piace e voglio fare un secondo giro. – rispose lui con indifferenza.
All’improvviso uno zombie con una torcia per illuminare la propria faccia apparve urlando e, dopo una risata malefica, scomparve nel buio.
 
- Che cosa stupida. – disse Gaskarth, fingendo di non essersi sorpreso.
- Stanno facendo del loro meglio, non essere così insensibile. – lo rimproverò Taylor.
- Tu che ne pensi, Jack? Jack? – chiese Alex, ma si accorse di non ottenere risposte.
- Dove diavolo si è cacciato? – riprese lui, guardandosi intorno.
- Forse è tornato indietro perché non gli andava di continuare. – propose l’altra, cercando di avanzare.
Tutto sembrava calmo nei primi secondi ed entrambi sembravano chiedersi quanto sarebbe durato questo clima di tranquillità, finché un uomo con addosso una veste da carcerato e la faccia maciullata piena di bende spuntò da una parete dietro di loro e li spaventò spingendoli in due percorsi diversi. A quel punto le luci si spensero.
 
In due lati diversi di quel posto, l’uno cercava l’altra e avanzavano a tentoni, sentendosi soli e persi.
Dopo un paio di fantasmi e un mostro della palude, l’uscita con la sua luce biancastra sembrava quasi un sogno ad occhi aperti. Ad entrambi mancavano pochi passi per raggiungere la civiltà...
Dall’alto fu rovesciato un secchio che li ricoprì da capo a piedi di schifezza dal nome ignoto.
In due secondi si ritrovarono zuppi e appiccicosi e uscirono maledicendo chiunque li avesse conciati così.








**For an author, click here**
Questo capitolo è stato un osso duro perchè non sapevo se dividerlo o lasciarlo come capitolo lungo. In realtà se l'avessi unito sarebbe stato incredibilmente pesante e ho pensato fosse meglio lasciar perdere. A questo punto il prossimo sarà meno ricco, ma cercherò di spiegare dubbi e situazioni il più possibile. Spero vi sia piaciuto e anche di non aver fatto errori di battitura, perchè ultimamente me ne lascio scappare molti e non so come mai...
Fate mi sapere come vi sembra! A presto e al prossimo capitolo!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > All Time Low / Vai alla pagina dell'autore: Painting_Flowers