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Autore: xingchan    05/02/2014    2 recensioni
Quei ragazzi non erano come tutti gli altri.
Costretti ad affrontare minacce, tumulti interiori e pericoli d'ogni sorta, compresero quanto sia orribile il mondo.
Ma anche quanto può essere straordinario, nonostante tutto.
LingXLan Fan, con accenni ad altri pairing.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Greed, Lan Fan, Ling Yao, May Chang, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Capitolo tre
 
 
Si era aspettato di tutto, ma non il fatto che Winry fosse eccitata all'idea di ricominciare il liceo.
 
Insomma, iniziare un nuovo ciclo di studi con professori intransigenti e una massa di ragazzi con l'intenzione di fare i fighi con le ragazze ad ogni costo era estremamente snervante.
 
“Ma mi dici che cavolo ci trovi di così divertente?!” chiese Ed irritato, tanto che anche quel suo ciuffetto ribelle, a cui lui ci tiene molto e che ama definire antenna, tremava dal nervosismo. “Il solo pensiero di essere sommerso da pagine e pagine di libri di letteratura e da mocciosi idioti che cercano di fare i grandi per farsi piacere alle ragazze mi fa venire la pelle d'oca!”
 
“Ma come? Non eri tu il secchione ed il figo della situazione?” lo schernì lei, provocando una risatina isterica ad Alphonse alle sue spalle.
 
“Falla finita, cretina! E anche tu!” disse poi voltandosi al fratello minore Al che ridacchiava nervosamente. Si mise ancora faccia a faccia con la ragazza bionda e continuò: “Non sono un secchione, io! Guardati tu, piuttosto, che stai ore ed ore con il naso ficcato in libri di anatomia umana senza aver prima preso il diploma!”
 
“Fatti gli affaracci tuoi, idiota! Io sono interessata alla biologia come tu alla chimica ed Al alla storia! Che c'è di male? E poi, anche tu ti sommergi di volumi scientifici anzitempo! Secchione!”
 
Dopo aver cercato di far arrabbiare Edward, ora era lei a sentirsi ferita. I suoi genitori, che persero la vita in un tragico incidente stradale, avrebbero tanto voluto che lei intraprendesse la strada per diventare un affermato medico, come loro. E concorde alle loro aspettative, la ragazza si era sempre interessata allo studio del corpo umano. Lo definiva a ragione una macchina perfetta, un frutto della natura molto più evoluto rispetto alle creazioni umane.
 
“Uff,” si arrese Ed “lascia perdere, o finiremo per attirare l’attenzione di tutti gli studenti!” l’ammonì poi, aggiustandosi la camicia bianca dell’uniforme scolastica. Quei pantaloni neri erano troppo rigidi ed eleganti per lui, ma d’altro canto aveva da ridire su qualsiasi cosa circa quell’istituto: ch’era troppo conservatore, con i docenti troppo severi, e così via. Ma nonostante molti insegnanti dimostravano una certa intransigenza, ce n’erano altri che erano dei veri e propri amici per i ragazzi.
 
Primo fra tutti, il professore Alex Louis Armstrong. Un omaccione calvo, salvo per una ciocca riccioluta e sporgente che gli conferiva un aspetto più sempliciotto a dispetto della sua incredibile massa muscolare, cosa che confermava puntualmente dalle sue lacrime facili. Insegnava anatomia.
 
Tutto l’opposto invece, era sua sorella maggiore Olivier Milla Armstrong, professoressa di storia. Perfetto contrario del fratello dal punto di vista esteriore, non si poteva di certo dire che fosse una facile da persuadere, al contrario di Alex. Il suo carattere era estremamente autoritario, tanto da metter soggezione persino al professore nerboruto.
 
Ling aveva affermato più volte di averla in simpatia, ma Edward proprio non riusciva a sopportarla. Ogni interrogazione era una vera e propria sfida in campo aperto, colma di botte e risposte l’una più aspra dell’altra.
 
Una donna intrattabile, specialmente se l’oggetto in questione era l’andamento scolastico dei suoi ragazzi e suo fratello.
 
“Buongiorno, Elric.”
 
La portentosa donna si piazzò proprio davanti a Edward, incurante delle espressioni spaventate di chi stava assistendo alla scena. Ovviamente, il più terrorizzato di tutti era il biondino con la treccia che, non appena la vide a braccia incrociate davanti a sé, si bloccò all’istante. Iniziò a sudare freddo, mentre alle sue spalle Winry e Alphonse osservavano con interesse l’insegnante.
 
“Quest’anno non accetterò nessuna deroga da un nanetto come te.” asserì imperturbabile, puntando il suo sguardo di ghiaccio dritto sull’oro degli occhi del giovane Elric.
 
Le labbra del ragazzo tremarono per un brevissimo istante, prima di tentare di abbozzare una replica adatta per l’occasione che però non rasentasse l’ironia.
 
“Di quale eccezioni sta parlando, signorina?”
 
“Sto parlando” e qui Armstrong si piegò per avvicinare il suo viso a quello dell’altro “dei tuoi innumerevoli stratagemmi per evitare le interrogazioni di storia e di letteratura inglese. È inutile che fai finta di niente: quest’anno con te non sarò clemente come l’anno scorso, sia chiaro.”
 
Ed corrugò le sopracciglia, chiedendosi fra sé quando ed in quale circostanza lei sia stata gentile con lui. Peccato che il nervosismo lo privò del tutto del suo controllo, dando voce ai propri pensieri.
 
“E quando mai è stata clemente?!” borbottò. Ciò non fece altro che provocare la preoccupazione di Al e Winry e la rabbia di Olivier.
 
“CHE HAI DETTO, ELRIC?”
 
“N-Niente, niente…”
 
“Signorina Armstrong! Che piacere vederla!”
 
Il biondo si riscosse nell’udire quella voce alle spalle dell’insegnante, e così fece quest’ultima, lasciandosi sfuggire un’esclamazione interrogativa. Non appena riconobbe il ragazzo che l’aveva salutata, le si indurirono i lineamenti al massimo. Al solo scrutare i suoi capelli corti e corvini, si sentì montare una furia di poco paragonabile a quella che arrivava in presenza del giovane Elric.
 
Roy Mustang, il ragazzo più avvenente di quinta, o almeno così si diceva, era l’essere umano più spocchioso che Olivier avesse mai conosciuto. Un tipo fuori dal comune, capace di ammaliare molte ragazze, ed anche docenti donne a dir la verità, il cui sarcasmo a volte raggiungeva l’apice della sfacciataggine. Alex spesso lo idolatrava per la sua abilità di apprendimento, al contrario di lei che non vedeva l’ora di schiacciarlo come un piccolo ed insignificante verme.
 
Edward non era di avviso diverso dal suo. Sempre circondato dalla sua cerchia di amici fidati, era quello che più di tutti lo offendeva per la sua altezza. Spesso gli si affiancava soltanto per tirargli la treccia o per dargli ripetute pacche sulla testa per sottolineare quanto lo considerasse tappo. Ma nonostante fosse un tipo strano e molto poco serio, era una persona di cui al momento del bisogno ci si poteva fidare, ciecamente. Ed anche dei suoi compagni stretti, ovvero Heymans, Jean, che erano di quarta e Vato di quinta come Mustang. Tutti con un’indole propria e con uno spiccato senso della fratellanza, specie fra di loro.
 
“Guarda chi c’è! Il nostro rubacuori da strapazzo!” sibilò Olivier più velenosa che mai. “Vedi di mettere quella testaccia dura a posto quest’anno, o sarò costretta a prendere seri provvedimenti!”
 
Si poteva tranquillamente introdurre anche Riza Hawkeye in quel cerchio di amicizie, se non fosse per il debole che Roy aveva per lei. Il ragazzo faceva di tutto pur di apparire indifferente alla sua bellezza, rinomata in tutto l’istituto, ma con la stragrande maggioranza degli studenti di sesso maschile che le ronzavano attorno come tante api affamate alla vista di uno stesso fiore, molti dubitavano del fatto che riuscisse a non degnarla di un singolo sguardo carico di interesse.
 
Se non fosse stato per quel suo atteggiamento così apparentemente freddo, si sarebbe detto che fossero segretamente fidanzati. Peccato che scoppiasse come una furia glaciale quando qualcuno le si avvicinava, mandando all’aria la sua facciata di sufficienza.
 
Alle affermazioni poco confortanti della donna bionda, Roy strabuzzò lo sguardo un po’ interdetto, per poi riprendere la sua solita espressione beffarda. Il cambiamento è stato così repentino che nessuno lo vide, neanche Edward.
 
Mustang non fece in tempo a ribattere che si sentì la voce di Winry salutare allegramente un’altra insegnante, quella che Ed temeva più della Armstrong.
 
“Signora Curtis!”
 
Un brivido percorse la spina dorsale del giovane Elric, facendogli sudare le mani in modo innaturale. Quella donna era di gran lunga più temibile di tutte le creature terrene presenti.
 
“Buongiorno, Edward Elric!” sentenziò Izumi sfidandolo con gli occhi. “Ti consiglio di allacciarti le cinture, quest’anno.”
 

 
Ormai completamente circondato, al ragazzo non restò altro da fare che sorbirsi le loro minacce, mentre Alphonse e Winry si godevano la scena ridendo sotto i baffi.
 
***
 
Sapeva già che ritornare a scuola significava avere meno ore libere da trascorrere in totale ozio. Per questo Greed aveva fatto così tante storie al fratello non appena questi gliel’aveva rammentato. Inoltre, dover andare a piedi non era molto allettante come prospettiva. Quella mattina lui e Ling avevano perso la metropolitana e trovato il bus a due piani pieno come un uovo; e non disponendo né del suo scooter, né delle innumerevoli biciclette di Ling, siccome erano tutte rotte, si erano ritrovati costretti a percorrere ben tre quartieri affinché raggiungessero l’edificio scolastico.
 
Poi, a pochi metri dall’ingresso, aveva abbandonato il fratello accelerando il passo con una fretta inaudita, dettata dalla voglia di levarselo di mezzo. Ling non faceva che parlare del film che aveva visto la sera prima, accertandosi di offrirgli dettagli molto minuziosi circa la vita del protagonista.
 
Era entrato nei corridoi speditamente, ed avrebbe continuato senza disturbo alcuno se quella bimba avesse guardato avanti invece di attardarsi ad osservarsi intorno come un animaletto indifeso; e se suo fratello non avesse fatto il principino gentile come suo solito.
 
Le otto e venti erano passate già da un pezzo, ma i ragazzi proprio non volevano saperne di farsi trovare ai loro posti nelle classi. Il frastuono nell’atrio e fuori dalle aule perdurò ancora per dieci minuti buoni prima che qualcuno si decidesse a dare inizio alla prima ora di lezione.
 
La folla si stava lentamente diradando, quando il ragazzo si rese conto che il banco di Ling era vuoto. Sbuffando, Greed uscì dalla stanza per andare a cercarlo; e fra i pochi ragazzi che ormai popolavano il piano terra intravide il suo gemello intento a chiacchierare ancora con la ragazzina che lui aveva accidentalmente urtato. Avvicinandosi ed aguzzando la vista, si accorse che Ling stava aiutando la ragazza ad aprire l’armadietto.
 
Si mise le mani in tasca, avanzando con noncuranza fra il resto degli studenti.
 
“Che succede?” chiese poi, fermandosi dietro di loro.
 
Riconoscendo la voce del fratello Ling non si voltò neppure, continuando a forzare la serratura. Lan Fan, invece, arretrò di un passo.
 
“Si è bloccato, accidenti!” disse. Impiegò ancora più forza, sforzandosi di aprire la porticina di acciaio facendo leva anche con i piedi. Gemette nel tentativo di tirarla a sé, quando sentì le dita bruciare.
 
E Greed pensò che ne avrebbe avuto ancora per molto. Spintonò via il ragazzo con uno strattone, e diede due pugni proprio accanto alla manopola di combinazione. Continuò con il calciarlo di fianco, per poi finire con uno sul davanti.
 
Con un lievissimo cigolio, l’armadietto si aprì lentamente sotto gli sguardi sbigottiti di Lan Fan e Ling.
 
“Non era difficile. Sei proprio una schiappa, Ling.”
 
Ma l’interpellato era troppo sconvolto per rispondergli.
 
 
 
 
 
   
 
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