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Autore: Pakyarmi    05/02/2014    3 recensioni
Da quando ho iniziato a leggere Naruto, mi sono subito affezionata ai vari personaggi... Tutti mi hanno colpito, chi più, chi meno, ma ce n'è uno che adoro particolarmente: Sasori. Dopo lo scontro che ha avuto con Sakura e sua nonna ho iniziato ad amare questo personaggio; un uomo che decide di sacrificare sè stesso, il suo corpo e le sue emozioni, per diventare una marionetta... Mi sono chiesta: perchè? Che cosa ha fatto in modo che lui cambiasse radicalmente da bambino, affezionato ai genitori e desideroso d'affetto, a marionetta umana, killer senza emozioni o sentimenti? Ho immaginato che nel periodo della sua "sparizione" lui incontrasse una persona molto speciale... Una bambina che rapidamente riesce ad entrare nel suo cuore e che, altrettanto rapidamente, muore, abbandonando ancora una volta il povero Sasori ad un destino di solitudine e rimpianti...
Che altro posso dire? E' la prima storia che scrivo e il titolo fa decisamente pena... bhe, spero di non fare troppi errori di ortografia e che vi piaccia... buona lettura ;)
P.S. mi scuso se sono andata a capo più volte quando non serviva, ma avevo problemi con Word e sono stata costretta ad usare il blocco note...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akasuna no Sasori
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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72 ore... 72 ore che dormiva... Non riusciva a crederci... Sua mamma era morta, suo padre era sparito e lei aveva anche perso un braccio... Suna stava guardando Sasori che, evidentemente scosso, stava consumando il pavimento della stanza facendo su e giù ad una velocità disumana... Bhè... Non è umano... E' una marionetta, giusto? Bho... Non l'aveva ancora capito... Scosse la testa e scese dal letto nell'intento di frenare il fratello... Lo prese per un braccio, lui smise di camminare e la guardò... "Fratellone" "Dimmi..." "C'è qualcosa che non va?" La sua domanda doveva aver fatto innervosire il rosso, che aveva preso a gesticolare ed a dire cose sconnesse e senza senso... "Fratellone... Ti senti bene?" "CERTO CHE MI SENTO BENE! STO BENE!" "Sei troppo nervoso... Dimmi cosa c'è che non va..." "VA TUTTO BENE, STO BENE! PERCHE' NON DOVREI STARE BENE?" "Fratellone, mi stai spaventando..." "TACI! HO DETTO CHE STO BENE!" L'ultimo scatto d'ira del fratello fece scorrere una lacrima sulla guancia di Suna, spaventata per la reazione del suo amato fratellone... Un singhiozzo... Altre lacrime seguirono la prima... Stava piangendo... Sasori aveva esagerato quella volta... La bambina si sentì prendere in braccio... Si strinse singhiozzando al rosso, che le stava carezzando i capelli scuri, molto dolcemente, cullandola con il suo camminare per la stanza un pò impacciato... "Suna... Mi dispiace... Il fatto è che... sono preoccupato, tutto qui... Mi spiace di averti sgridato, davvero..." Lei gli si strinse ancora di più al petto, cercando un pò di calore... Non trovandolo, chiuse gli occhi e cominciò a singhiozzare ancora più forte... Le mancava la sua mamma... Le mancava il suo papà... Le mancavano il villaggio ed i suoi amici... Perfino i gemelli le mancavano in quel momento... Chissà che fine avevano fatto... "Suna... Io..." "Non è colpa tua..." "Sì invece, se solo avessi..." "Taci... Non è colpa tua..." "Ma..." "Fratellone... Te lo ripeto un'ultima volta... Non è colpa tua... Per favore, credimi..." Il giovane le schioccò un bacio sulla fronte... "Grazie..." "C'è qualcosa che posso fare per farti tornare il sorriso?" "Voglio stare così ancora per un pò..." "Così come?" "In braccio al mio fratellone..." Aveva smesso di singhiozzare, ma non riusciva ancora a trattenere le lacrime... Tolse la faccia dalla veste scura del ragazzo e si appoggiò con una guancia sulla sua spalla... Non riusciva a mettersi comoda in braccio ad un uomo di legno... Cambiò più volte posto dove poggiare la testa, ma non trovò niente di più comodo del suo petto... Era l'unica parte di quel corpo senza vita che lei sentiva più... come dire... Umana! Sasori la guardava cambiare posizione divertito... Fu costretto a sedersi sul suo letto per evitare di cadere a causa degli strattoni decisamente poco aggraziati della piccola peste dai capelli corvini... "Certo che sei scomodo!" Nonostante la situazione, quella bambina aveva saputo mantenere la calma in una maniera a dir poco inquietante... Lui di certo si aspettava molto più di qualche pianto e brevi schiamazzi... Ormai guardava il soffitto, strattonato da una piccola irrequieta che cercava un pò di pace ed un posto comodo del suo corpo dove sistemarsi... Aveva smesso di guardarla, le faceva quasi pena, poverina... Cercava il calore di un contatto fisico... Cosa che lui non avrebbe potuto darle... Sì e no capiva dove si appoggiava, ma questo grazie solo a gli occhi, perfettamente confezionati da lui, che erano anch'essi una parte insensibile del suo corpo... Perfetto ma, era comunque un corpo di legno... Legno senza vita... Non aveva neanche delle vere ossa... Non poteva sentire niente, se non che il suo corpo si muoveva a causa degli strattonamenti della sua sorellina, che continuava a dimenarsi tra le sue braccia... Un paio d'ore e la piccola si era addormentata... In una delle posizioni più scomode che avebbe potuto scegliere; con un braccio pendolante, una gamba piegata e l'altra distesa, e la testa inclinata all'indietro... Sasori riprese a fissare il soffitto... In fondo gli piaceva la sua compagnia, anche se la piccola era stressante a volte... Mentalmente si figurava le sensazioni che avrebbe provato se avesse avuto un corpo vero...
  
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